Anno 804. Il ragazzo afferrò la tazza contenente del tè bollente, appoggio le sue gambe sulla scrivania dello studio e sorseggiò comodamente.

Trunks era il nuovo presidente della Capsule Corporation, l’azienda di famiglia.

Mentre godeva quella pace, ormai insolita in quelle dure settimane, si perse nei suoi pensieri.

Meditò su cosa successe durante gli ultimi 15 anni.

Di come la sua vita fosse cambiata così tanto. Ma andiamo per gradi.

Trunks era un bellissimo trentottenne, aveva formato una famiglia, che amava e aveva amato alla follia.

Ma a cambiare in un modo doloroso  quell’armonia, era stata solo una cosa, che nemmeno il guerriero più potente può mutare:

il destino. 

Quindici anni prima la sua vita e quella della sua famiglia cambiò tragicamente.

Trunks vide sua madre esalare l’ultimo respiro. 

E mentre ci pensava, sbirciò sul calendario appeso alla parete giallastra.

I suoi occhi furono però attirati da una scena, oltre la finestra: una dolce rondine mentre portava il pasto ai suoi piccoli.   

Un sorriso penoso si dipinse sul suo volto.

Gli ricordava sua madre.

Colei che gli aveva dato vita.

Colei, che nonostante l’abbandono del compagno, non rinunciò alla gioia di veder nascere il suo bambino.

Colei che, dopo il sacrificio di Vegeta, continuava a sorridere per rassicurare il figlio, abbastanza scosso dalla sua morte.

Colei che lottò per una malattia, che mise fine alla sua vita, e alla voglia di vivere di Trunks.

E perchè proprio quella rondine ristabilì tutti quei ricordi nella testa dell’uomo?

Perchè lei aveva sempre donato tutto al suo bambino, aveva rinunciato a tutto, persino alle lacrime, per vederlo felice.

Solo in quell’istante Trunks pensava quanto forte sia stata sua madre. 

Aveva sempre desiderato di essere un guerriero come il padre, il legittimo principe, se non re, dei Saiyan.

Ma aveva mai desiderato di avere la determinazione di sua madre?

Aveva la risposta: si.

Aveva sempre desiderato essere come lei.

E lo era diventato.

Era diventato un ragazzo determinato.

Voleva che la determinazione di sua madre vivesse anche dopo la sua scomparsa, ma questa volta in lui.

Avrebbe aspettato il tempo necessario per riabbracciarla, ritornare bambino tra le sue delicate braccia. 

Nonostante il grande dolore della mancanza del genitore, egli aveva sempre sorriso, per rassicurare sua sorella e suo padre.

Ora sua sorella aveva trent’anni, ma più passava il tempo, più gli ricordava LEI.

Con i suoi due diamanti al posto degli occhi, e quelle onde del mare che aveva come capigliatura, riusciva a riguardare e ad immergersi nello sguardo della sua genitrice.

E con suo padre?

Ormai con lui c’era un rapporto di complicità, come se fosse il suo pilastro (e viceversa),consapevoli di aver sofferto, ma di non arrendersi.

Il loro rapporto era cambiato tanto, e Trunks non aveva sentito suo padre così vicino a lui dalla prima volta che l’aveva abbracciato.

Ebbene si. Suo padre aveva letteralmente deciso di mettere da parte il suo orgoglio,

e di stargli accanto.

Ed era l’unica cosa che contava.

Solo una lacrima solcò sulla guancia del ragazzo.

Poi si distrasse dai suoi dolci pensieri.