“Cosa? È uno scherzo vero?”, disse Ron leggendo ancora una volta l’invito che aveva nella mano destra.

“Harry, tu lo sapevi?”

“No, io non sapevo nulla, giuro’!”

“E tu, Ginny?”

La ragazza tacque.

“Tu lo sapevi, e non hai detto niente!”

“Oh Ron, si può sapere cosa vuoi? Cosa avrei dovuto dirti?”

“Beh, avresti potuto dirmi che Hermione si sposa!”

“Non era compito mio farlo, e lo sai benissimo!”

“Come hai potuto non dirmi una cosa del genere? Come hai…”

“No Ron, adesso basta!”, esclamò la ragazza. “È vero, forse avresti dovuto saperlo prima, e non due giorni prima del matrimonio, ma da un lato è stato meglio così! Almeno non farai nulla di stupido.”

“Cosa intendi?”, chiese Ron stupito.

“Lo sai bene cosa intendo.”

“Io non… Harry di qualcosa per favore.”

“Ginny ha ragione. Per quanto mi dispiaccia che alla fine tu e Herm non finiate insieme… beh..”

“Ron, la tua occasione l’hai avuta! E l’hai sprecata! L’anno scorso Hermione si è dichiarata e tu l’hai respinta!”

“Io… non ero pronto…”

“E cosa volevi? Che ti aspettasse all’infinito? Ron, ti ha aspettato per quattro anni! E quando ha trovato il coraggio di farsi avanti tu l’hai allontanata. Adesso sta per sposare Krum, e tu non puoi fare nulla per impedirglielo. Lui la rende felice.”

Ron guardò prima sua sorella, poi Harry, poi l’invito che aveva in mano. Lo buttó nel fuoco e se ne andò senza dire una parola.

“Ginny, dov’è Hermione?”

“Si sta preparando.”

“Fammi entrare! Devo parlarle!”

“No Ron, sono la damigella e non ti lascerò passare!”

“Avanti Ginny, spostati”, disse Ron sfoderando la bacchetta.

In quel momento la porta alle spalle di Ginny si aprì e la testa di Hermione fece capolino: “Che succede qui… Ah Ron, sei tu.”

“Herm devo parlarti!”

“Adesso non posso Ron, devo finire di…”

“Per favore, è urgente!”

La ragazza, con un sospiro si spostò e apri del tutto la porta.

Ron entrò nella stanza e, non appena vide Hermione vestita da sposa, restó senza fiato.

“Sei bellissima…”

“Grazie.. Allora, cosa c’è di così urgente?”

“Hermione non farlo.”

“Non fare cosa?”

“Non sposarlo.”

Hermione lo fissò in silenzio, lo sguardo rabbuiato. “E di grazia, perché non dovrei sposare Krum?”

“Perché… perché io ti amo Hermione. E so che tu ami me.”

Hermione fece un sorriso sprezzante. “Sei sempre il solito Ronald. Con te è sempre così, vero? Non mi guardi per tutto il tempo e poi, appena qualcuno si avvicina a me, vieni a chiedermi di lasciar perdere tutto. Come al ballo del ceppo, no?”

“Cosa.. cosa c’entra adesso questo?”

“Hai cercato per settimane una ragazza per il ballo, senza neanche tenermi in considerazione. E non appena mi hai vista al braccio di Krum hai dato di matto!”

“Questo non c’entra niente… è diverso…”

“No Ronald, non è diverso. Hai avuto la tua occasione, un anno fa. Quando ti ho detto i miei sentimenti. Ma hai preferito Lavanda e io mi sono ritirata in silenzio, senza dire una parola.”

“Io non ho pref..”

“È troppo tardi Ronald. Io oggi sposerò Krum. Puoi andare in sala con tutti gli altri e partecipare alla mia felicità o tornartene a casa. Ma io lo sposerò. E adesso vattene, devo finire di prepararmi.”

Ron non aveva intenzione di assistere al matrimonio. Già il vedere Hermione vestita da sposa per un altro lo aveva distrutto. Vederla dire “si lo voglio” era troppo. Ormai l’aveva persa.

Gironzolava in giardino, aspettando che gli ultimi ritardatari entrassero in sala per potersi smaterializzare senza che nessuno lo vedesse. Non voleva farsi vedere mentre scappava dal matrimonio della sua migliore amica.

Quello era il momento giusto, non c’era più nessuno. Ron era già pronto a smaterializzarsi quando una voce lo fermò.

“Aspetta.”

Si giró e vide Hermione che correva verso di lui. Il vestito in mano, i capelli tutti in disordine e il viso pieno di lacrime. 

“Cosa c’è?”

“Sono venuta a dirti che sei un cretino, Ronald! Hai rovinato il giorno più felice della mia vita, hai rovinato tutto, di nuovo!”, ormai le lacrime scorrevano copiose sulle guance.

Ecco, l’aveva fatta piangere di nuovo.

“Hermione, mi dispiace. So che sono arrivato tardi, so che avrei dovuto dirti i miei sentimenti l’anno scorso… ma avevo paura di rovinare tutto. Come faccio sempre. Per questo ho scelto di rimanere con Lavanda. Perché se avessi rovinato le cose con lei non mi sarebbe importato nulla.”

Hermione si asciugò le lacrime. “Sei un cretino. Un cretino insensibile ed egoista!”

“Si lo so… mi dispiace. Ma dovevo provarci, altrimenti me ne sarei pentito per il resto della vita.”

“Adesso sai cosa dovrei fare? Dovrei tirarti uno schiaffo e andarmene, andare da Krum che mi sta aspettando, che mi ama.”

“Anche io ti amo.”

“Ma è troppo tardi.”

“Già..”

“Eppure non riesco a farlo. Non riesco ad andarmene.”

Ron la fissò.

“Io non ho mai smesso di amarti, Ronald. Neanche per un secondo. E sposare Krum sarebbe la cosa più facile da fare, ma…”

“Ma, cosa?”

“Ma io vorrei sposare te. E mi sento una stupida per questo”, disse Hermione abbassando lo sguardo.

Ron le prese le mani: “Guardami. Non sei una stupida, io lo sono. Perché avrei potuto avere tutto questo, e invece me ne sono andato, perché sono un codardo. Ma anche io vorrei sposarti.”

A quelle parole Hermione lo baciò. Un bacio appassionato che racchiudeva l’attesa di anni e anni di amore.

“Allora… non lo sposerai?”, chiese Ron.

“No, non posso sposarlo. Adesso devo andare a parlargli ma quando torno… beh, quando torno ricordati che mi devi un matrimonio, Ronald Weasley!”