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Autore: Marta_N    11/07/2023    0 recensioni
Mancava poco alla chiusura, appena il tempo di arrivare in piazzetta…ma era un bene, non sarebbe riuscito ad aspettare di più.
*
Aveva corso,
con la paura di arrivare ancora una volta troppo tardi e non l’aveva trovata,
un colpo sordo al cuore a ricordargli che già una volta l’aveva persa per un soffio.
EZIO E GLORIA COME LI VORREI
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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INTRO
Ho iniziato a scrivere questa FF subito dopo la partenza di Gloria, quando molti dettagli ancora non si conoscevano e pertanto quanto scritto nella storia potrebbe non corrispondere al vero.
Mi sono quindi immaginata un finale che solo adesso, con la bella notizia dei Colombi ancora presenti, ho avuto stimolo a finire, nonostante sappia che il daily è finito in maniera ben diversa.
Che dire…BUONA LETTURA e sarò contenta se vorrete lasciarmi il vostro parere nei commenti!



MILANO - TARDA SERATA 
“Signor Ferraris mi aveva cercato?” Ezio entra in magazzino incuriosito dalla richiesta del magazziniere di raggiungerlo alla fine della giornata lavorativa
“Signor Colombo… a dire il vero sì. Ho una cosa per lei…tenga” con fare un po' misterioso gli consegna una lettera senza dargli spiegazioni.
Ezio si rigira la missiva fra le mani “Cos’è?”
“Direi una lettera…”
“Ma non c’è né indirizzo né francobollo…”
“Signor Colombo la prego…non mi faccia domande, ho solo fatto un favore d’amico io…e adesso con permesso vado a caricare il furgone per le consegne di domani…buona serata!”
“Grazie, a lei!” Ezio rimasto solo con più domande che certezze, apre la lettera
 
“Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la Verità sia mentitrice…” 
                   La mancanza di respiro istantanea…ma la lettera proseguiva
“Se vorrai, ti aspetterò sotto al nostro arco fino all’orario di chiusura del Paradiso…”
 
Mancava poco alla chiusura, appena il tempo di arrivare in piazzetta…ma era un bene, non sarebbe riuscito ad aspettare di più.
 
*
Aveva corso,
con la paura di arrivare ancora una volta troppo tardi e non l’aveva trovata,
un colpo sordo al cuore a ricordargli che già una volta l’aveva persa per un soffio.
 
Poi all’improvviso, un rumore di passi unico e il suo profumo inconfondibile a riempire l’aria sotto al loro angolo di Paradiso in piazzetta
 
“Gloria” ancora prima di voltarsi e trovarsela davanti a pochi metri di distanza.
 
Occhi negli occhi nell’oscurità della notte e nel tremore di lacrime trattenute a forza,
il groppo in gola che non si riesce a mandare giù e che non fa uscire neanche le parole,
secondi infiniti di occhi da cerbiatta color nocciola che vengono accolti da quelli azzurri cielo,
come il primo mare che accoglie la sabbia, nella più naturale delle unioni in natura.
 
 “…sei tornata?” non una domanda ma una speranza nella voce
 
“Non posso restare, Stefania ha bisogno di me… e io di lei”.
L’intimità delle ultime parole, come la tenera confessione di una bambina che ammette la mancanza dei genitori dopo un’intera estate in colonia “Ma immagino che tu ti stia chiedendo perché sono qui adesso e perché ho chiedo ad Armando di darti quel biglietto…” aggiunge nel silenzio di Ezio, che annuisce impercettibile continuando a guardarla negli occhi.
Gloria prosegue “In queste settimane ci siamo sentiti spesso e mi ha tenuto aggiornata su tutto quello che succedeva al Paradiso; mi ha raccontato di Irene, delle Veneri, mi ha raccontato del ritorno di Marco e della sua partenza improvvisa insieme a Gemma e con quello che mi ha raccontato Stefania, non è stato difficile capire…”
 
Gloria parla come un fiume in piena, decisa a raccontare quanto più fosse possibile, senza voler rivelare il vero motivo per il quale era tornata…ma poiché Ezio continua a fissarla avvicinandosi sempre di più senza dare l’impressione di voler parlare, Gloria si sente sempre più vicina a dover ammettere la verità.
 
“Armando mi ha detto anche…” lo sguardo abbassato per qualche secondo come a vergognarsi di conoscere quel dettaglio che le aveva sollevato il cuore “…che Veronica ha dato le dimissioni dal Paradiso e che ha lasciato Milano da un giorno all’altro per accudire una zia a Padova che io so però non esistere…” un sorriso spontaneo e una nuova ricerca di quell’oceano in cui annegare, perché il suo orgoglio aveva già subito troppe ferite e non avrebbe permesso più a niente e a nessuno di levarle la felicità e la leggerezza di sorridere di fronte a quella che, Gloria voleva si sapesse, per lei era stata una delle migliori notizie che potesse riceve da oltre oceano.
 
Come ritrovata la voce è Ezio a continuare “Non esiste nessuna zia, e non ha seguito Gemma e Marco solo per aiutarli con il bambino, se è questo che ti stai chiedendo…”
Gloria, un angolo della bocca increspato in un piccolo sorriso impossibile da domare, misto a lacrime impossibili da trattenere e il respiro che si arresta per la paura di credere davvero a quella sensazione che l’aveva spinta ad attraversare un oceano interno solo per averne conferma.
 
“Ho scoperto tutto Gloria… ho scoperto che ti ha obbligato a dirmi addio nel peggiore dei modi.
Ho scoperto che sapeva di noi e che me lo ha tenuto nascosto nell’illusione di potermi tenere legato a lei.
Sapeva che rivelandomelo sarebbe caduta anche l’ultima maschera che indossavo e che mi teneva lontano da te.
Sapeva che non avrei vacillato, non stavolta, e che il castello costruito in questi anni e tenuto in piedi per Gemma e per il bambino non ci avrebbe salvato più.
Sono stato il suo fallimento più grande e per non accettarlo mi ha tenuto legato a lei con una bugia.
Sai…non ho creduto un solo attimo alle tue parole in piazzetta, ma ho creduto che avessi bisogno di dirtele per non lasciare legato a me un pezzo di cuore…”
“Ezio sono 20 anni che ho lasciato un pezzo di cuore nel tuo…”
“Lo so, lo so…!” avvicinarsi a Gloria era diventando necessario “…e ti chiedo scusa per non aver saputo proteggere il nostro amore e la nostra famiglia, ma se con un oceano di mezzo a tenerci divisi, tu hai sentito che dovevi tornare da me per ritrovarmi ancora, adesso so, lo sento, che devo essere io a seguirti per non perderti più…”
Dirlo tutto d’un fiato senza averlo previsto, ma capendo all’istante di aver detto la cosa più giusta e più naturale del mondo, capire di aver messo tutti i pezzi del puzzle al proprio posto, guardare lei rimasta senza fiato, incredula di aver sentito quelle parole e non essersele solo immaginate, come in tante altre occasioni aveva fatto.
 
La distanza già annullata si fa fuoco in un abbraccio in cui non è possibile distinguere dove finisce l’uno e comincia l’altra, mani fra i capelli, baciarsi i sorrisi, gli occhi e ogni centimetro del viso, respirare la vita attraverso il profumo dell’altro e perdersi nelle labbra altrui, trovare poi la lucidità di aggiungere “Aspetta… le sorprese non sono finite qui” con un sorriso finalmente radioso da non nascondere più.
 
Scuotere la testa con aria interrogativa stringendola fra le braccia e non capendo neanche cosa si ascolta, Gloria che si volta verso la viuzza da cui era arrivata qualche minuto prima, dove una splendida creatura dai capelli corvini come la madre e dalla risata che riempie l’aria corre incontro ai due genitori, guardandoli con adorazione e buttandosi fra le loro braccia, sommersa dalle lacrime sorprese di uno e dai sorrisi gonfi d’amore dell’altra.
Guardarsi tutti, sorridersi ancora increduli di essere stretti in quell’abbraccio familiare mai stato così intimo da troppo tempo, ritrovarsi come famiglia pronta alla propria rinascita in America… finalmente insieme.
   
 
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