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Autore: CatherineC94    12/07/2023    3 recensioni
«Sai dove li devi mettere i tuoi Spioscopi?»
lAberforth Silente, Alastor Moody
l"Questa storia è candidata agli Oscar della Penna 2024 indetti sul forum Ferisce la penna"
lQuesta storia partecipa alla challenge Love beyond romance indetta da Mari Lace sul forum Ferisce la penna
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aberforth Silente, Alastor Moody
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Lonely as hell
 
 
 
«I'm saying this as a friend
You're too hard on yourself
You're worth so much more than you give yourself credit for
I know you know it well»
if I were a friend (BLÜ EYES)
 
 
 
Fuori imperversa una tempesta e dentro quel Pub che sembra tanto una caverna che fagocita tutto ciò che la società emargina, si riesce solo a percepire un suono secco.
Aberforth impreca e muove le grandi dita convulso.
«Perché non te ne vai a quel paese?» ringhia.
L’avventore sorride laconico.
«Vacci tu che sai la strada meglio di tutti, caprone» esclama sicuro Alastor Moody bevendo.
«Non conosci le buone maniere, piccola formica di quel letamaio chiamato Ministero della Magia» dice Aberforth che ormai si è rassegnato a condividere le uniche due ore di pace con quel tipo.
«Ti piacerebbe, invece» risponde furbo Alastor.
Aberforth emette un suono gutturale, poi sorride malevolo.
 
 
 
«L’altro giorno ho riflettuto molto» dichiara severo Moody.
«Ma che me ne frega?» gli dice Aberforth che da ore lo vede tracannare qualsiasi bottiglia che vede.
«Tutto quello che ho vissuto mi ha fatto capire tanto» spiega serio Alastor ripensando a quel baule buio che l’ha imprigionato per mesi.
«A non sbronzarti la sera, per poi farti fregare come un Asticello in calore?» ribatte Aberforth ancora isterico al sol pensiero della losca vicenda successa.
«No, che devo mettere più Spioscopi in giro affinché nessuno ci riprovi. Vigilanza costante!» bofonchia confuso.
«Sai dove li devi mettere i tuoi Spioscopi?» latra Aberforth.
Alastor singhiozza e poi crolla sul bancone vecchio e logoro.
 
 
Sono seduti fuori da circa due ore.
Aberforth non dice nulla, si limita a bere meditabondo.
«Lui…» inizia.
«Fatti suoi, non me frega un fico secco» ringhia Aberforth.
Alastor sospira.
«Mi ha detto di dirti qualcosa» tenta ancora.
Aberforth l’osserva truce e minaccioso.
«Non lo capisci che non m’importa? Le sue dannate parole, i suoi luridi piani, le sue finzioni mietono vittime e basta!» urla Aberforth angosciato.
«Continua» spiega Alastor.
«Cosa?» chiede Aberforth.
«Tuo fratello mi ha detto di dirti di continuare» è la risposta di Alastor che gli porge l’altra bottiglia.
Il volto di Abrforth è una statua di marmo, non ci sono lacrime, nessuna emozione. 
«Passami l’altra».
«Certo».
 
 
 
  Note



Spero vi piaccia.
 
 
   
 
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