"Non ci credo Shijie! Sei venuta fin qui!" 

Wei Wuxian non resistette all'impulso di abbracciare sua sorella, così forte da farla sussultare. Lei ricambiò l'abbraccio, le guance appena tinte di un leggero rossore, sul viso un sorriso dolce, fatto di tenerezza e ineguagliabile gentilezza. 

Guardò suo fratello non appena si scansò, il suo volto giovane le sorrideva con tutta la gioia e l'energia che potesse avere in corpo. Con dita leggere gli scansò la frangia disordinata dagli occhi e lieve gli accarezzò la guancia. "Certo A-Xian, e con immenso piacere".

Jiang Cheng, lì accanto non osava avvicinarsi con la stessa frenesia del fratello, restava al suo posto, come un giovane nobile maestro del suo rango avrebbe dovuto fare, e attendeva che la sorella si voltasse, per salutarla con la dovuta cortesia.

"Benvenuta A-Li, sarà stato un viaggio lungo. Vieni, sorella,  prendiamo qualcosa di fresco"

"Nespole Shijie! Hai provato le nespole di Caiyi?"

Lei scosse il capo ridendo.

"Nooo? Devi! Vieni sono dolcissime!"

Senza attendere oltre Wei Wuxian trascinò sua sorella prendendola per il polso e lei non poté fare a meno di sorridere ancora di più, raccogliere la veste con la mano libera e seguirlo nel suo vortice di entusiasmo.

La gente di Caiyi era vivace e indubbiamente Wei Wuxian si amalgamava bene in quella folla scomposta. Voci allegre si disperdevano nell'aria di quella calda mattina estiva formando un brusìo indistinto di sottofondo che accompagnava i pensieri altrettanto scomposti di Jiang Cheng. 

Quando quest'ultimo seguì a ruota il fratello marziale e sua sorella non poté fare a meno di domandarsi cosa avesse spinto A-Li a percorrere una così lunga strada per raggiungerli lì, in quel piccolo villaggio a chilometri di distanza, senza un'apparente ragione, appena al principio del loro anno di studi a Gusu. 

Motivi familiari forse? Problemi al Pontile del Loto di cui presto avrebbe parlato? Questioni diplomatiche di cui non potevano occuparsi i suoi genitori? Richiami disciplinari? Wei Ying del resto ne aveva già combinate tante, era possibile che il maestro Lan Qiren avesse fatto giungere un richiamo alla sua famiglia?

"Aaaaaaa-cheng! Cheng-Cheng! Ohiii! Ti sei incantato? Eh sì che ormai dovresti esserti abituato a vedermi di fronte a te in tutto il mio splendore!" solo a seguito della risata sguaiata di suo fratello, Jiang Cheng uscì dal vortice dei suoi pensieri, per vederlo lì davanti, il solito travolgente sorriso stampato sul volto, i capelli in disordine e un cestino di succulente nespole tra le mani. 

"Tieni A-Cheng, prendine una anche tu, siediti qui, le gusteremo insieme. Sedetevi ragazzi!"

Jiang Yanli chiuse gli occhi assaporando un morso alla volta il dolce frutto, pareva avesse con sé la cosa più deliziosa del mondo, ma presto, quasi ad aver letto nei pensieri di Jiang Cheng di poco prima li riaprì per sentenziare "Ah sì! Questo vale davvero il viaggio!"

"Sei venuta fin qui per delle nespole?!" Jiang Cheng era incredulo.

"Sciocchino!" rise lei deliziosamente "sono venuta fin qui per stare con voi. È il tempo con voi che è valso ogni passo fin qui"

—

"Oh" Wei Wuxian era sorpreso di trovarlo già lì, seduto su una panca in pietra, al limitare del mercato di Caiyi. 

"Ciao, Jiang Cheng, non mi aspettavo che venissi oggi in visita"

"Scusa il poco preavviso"

Jiang Cheng alzò lo sguardo e incrociò quello di Wei Wuxian, inconfondibile tra i tantissimi volti che popolavano il molo quella mattina. Pensò a quanto fosse cambiato suo fratello in quegli anni, a quanto tutto lo avesse trasformato nel profondo.

Aveva occhi più forti ora, Wei Wuxian, brillava di una luce diversa, più calda, consapevole, meno sbarazzina, più presente.

Ma aveva il suo sorriso, quello di sempre, quello che tanto aveva amato e che tanto gli era mancato, nonostante non fosse in grado di ammetterlo nemmeno sotto tortura. 

Sentì una stretta al cuore, Jiang Cheng, e si voltò, non sapeva quale volto mostrare, si limitò a fargli con la mano cenno di sedersi.

Raccolse il cestino ai suoi piedi,  prese una nespola da porgere a Wei Wuxian, una per sé, da mettere tra i denti dopo averla appena strofinata sui pantaloni.

Wei Wuxian lo guardava gustare quel frutto dolce, arancione come l'estate, gli occhi chiusi, la traccia di qualcosa di simile a un sorriso e gli pareva che il fratello avesse con sé la cosa più deliziosa del mondo.

"Beh, A-Cheng, sei venuto fin qui per delle nespole?" rise di gusto Wei Ying mentre a sua volta addentava il frutto.

"Tempo" disse Jiang Cheng dopo diversi minuti.

"..per il tempo con te" 

Ma il suo tremante filo di voce si disperse, debole, tra le voci troppo vivaci della gente di Caiyi.