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Autore: micchan91    23/07/2023    1 recensioni
Au Sterek, tutti umani.
...Derek sospirò ancora e si decise a togliere le mani dal viso per alzare lo sguardo, quando lo fece però sobbalzò lievemente. Davanti a se aveva un' enorme testa di peluches di un drago giallo e rosso. A ben vedere non era un peluches, ma una mascotte, una grande e grossa mascotte di un drago lo stava fissando con quegli inquietanti occhi finti...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinski, Stiles Stilinski
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Derek era seduto su quella fredda panchina da ore ormai, le mani strette l'una all'altra con così tanta forza che le nocche erano sbiancate, gli occhi rossi e gonfi per via delle lacrime mal trattenute. Era stato un pessimo fidanzato, lo sapeva e l'aveva sempre saputo, per questo quando Paige l'aveva lasciato non ne era stato sorpreso, quello però non significava che non facesse comunque un male cane. Dieci anni, dieci maledettissimi anni a corrersi dietro e alla fine lei aveva messo il punto, terminando quella relazione che oramai stava deragliando da mesi. Derek sospirò pesantemente e si passò una mano sul viso per impedire ad altre lacrime di scendere. La gente che gli passava accanto gli lanciava un solo sguardo stranito prima di tirare dritto e Derek non poteva dargli torto, era un uomo grande, grosso, barbuto, con una maglietta che metteva in risalto tutti i suoi muscoli, l'aria da duro...e il moccio al naso. Doveva essere una scena penosa per chiunque passasse di lì in quel piccolo parco di New York, ma Derek non riusciva a contenersi e le lacrime non volevano saperne di fermarsi. Alla fine si coprì il viso con le mani, chinandosi in avanti e poggiando i gomiti sulle ginocchia, ci sarebbe morto su quella panchina se lo sentiva.
Non seppe quanto era passato quando sentì solo distrattamente una presenza davanti a se e alcuni bambini chiamare contenti un nome buffo. 
< Eih, tutto ok? > la presenza parlò pochi istanti più tardi, una voce calda e confortante, molto giovanile. Derek sospirò ancora e si decise a togliere le mani dal viso per alzare lo sguardo, quando lo fece però sobbalzò lievemente. Davanti a se aveva un' enorme testa di peluches di un drago giallo e rosso. A ben vedere non era un peluches, ma una mascotte, una grande e grossa mascotte di un drago lo stava fissando con quegli inquietanti occhi finti. 
< Io.... > soffiò senza sapere cosa dire, scansandosi un pochino quando due bambini corsero ad abbracciare il drago urlando "Fluffy!" tutti felici. Il drago accontentò entrambi, abbracciandoli con calore per poi porgere loro dei volantini, ricordandogli di venire a tifare per la loro squadra del cuore quella sera. Non appena i bambini si furono allontanati gli inquietanti occhi di Fluffy il drago tornarono su Derek, poi una zampa si allungò verso di lui. Derek pensò che gli stesse porgendo un volantino, invece era un fazzoletto.
< Sembri aver finito i tuoi > disse con la voce ovattata dalla maschera. Derek lo prese con titubanza, ma fu grato di potersi asciugare gli occhi e soffiarsi il naso, aveva finito la sua scorta di fazzoletti ore prima. 
< Allora, tutto ok? > chiese ancora il drago e Derek si sforzò di sorridere, ma gli uscì solo una smorfia nemmeno troppo convincente.
< Lo prendo per un no > ridacchiò Fluffy e si guardò intorno per un momento.
< Mi prendo cinque minuti di pausa > disse poi e si sedette accanto a Derek, colpendolo per un momento sul viso con la sua ingombrante coda.
< Scusa > rise quando se ne accorse.
< Sto schiumando > sospirò poi accasciandosi al suo fianco e Derek lo fissò stranito, perchè quel drago stava parlando con lui? 
< Potresti toglierti la maschera > disse alla fine e l'altro rise ancora.
< Da contratto sono Fluffy fino alle cinque e mezza... io credo sia fino alla morte perchè sono sicuro che non sopravviverò alla giornata di oggi.  > ridacchiò, quel giorno faceva davvero troppo caldo e Derek provò un po' di pena per lui.
 < Allora, racconta a Fluffy cosa c'è che non va > disse poi in tono più serio e dolce e Derek alzò un sopracciglio.
< Fluffy viene pagato per ascoltare i problemi degli altri? > chiese ironico e quello rise ancora.
< No, Fluffy viene pagato per dare questi > disse sventolando un volantino.
< Ma se Fluffy vede un bel ragazzone seduto su una panchina a struggersi per qualcosa non può fare a meno di aiutare > aggiunse mettendosi seduto meglio per poter salutare dei bambini che da lontano agitavano la manina, per fortuna la mamma intuendo che il poverino si stesse riposando li trascinò via prima che potessero correre da lui. 
< Quindi? > chiese Fluffy distraendo Derek dai suoi pensieri, tornati molto rapidamente a Paige e alla sua relazione fallita.
< Sono stato mollato dalla mia ragazza dopo dieci anni di relazione > e Derek davvero non sapeva perchè lo aveva detto, non lo aveva ancora detto nemmeno alla sua famiglia, probabilmente se lo sarebbe tenuto per se per mesi  o il tempo necessario per dirlo come se niente fosse, non si sarebbe mai mostrato fragile a nessuno...beh a parte alle vecchiette e alle famiglie che avevano passeggiato per il parco quel giorno. 
< Aih, cuori infranti... ti fanno fare cose stupide > rispose Fluffy con tono greve e a Derek venne quasi da ridere nel sentire un tono simile uscire da un enorme e cicciottello drago di peluches alto quasi due metri.  
< Già > sospirò poi scuotendo la testa. 
< Dai racconta, sfogarsi fa bene  > disse ancora Fluffy mettendosi comodo e Derek prese un bel respiro, poi aprì bocca per dirgli che non gli sembrava davvero il caso di parlarne lì e invece iniziò a raccontare. Raccontò di come lui e Page si erano conosciuti da ragazzini, del fatto che Derek aveva cambiato tutto per lei, della loro convivenza, dei loro problemi e delle loro litigate sempre più frequenti. Parlò di quanto si sentiva in trappola nell'ultimo periodo, di non poter più fare o dire nulla senza che lei criticasse, di quanto le sarebbe mancata nonostante tutto. Fluffy ascoltò in religioso silenzio e solo quando Derek smise di parlare gli diede una zampata sulla coscia con delicatezza.
< Sai cosa potrebbe aiutarti? > chiese senza commentare nulla di quanto aveva detto Derek.
< Cambiare aria > rispose senza nemmeno aspettare che Derek rispondesse.
< C'è gente che dopo una brutta rottura si chiude in casa, chi si da al feng shui, chi fa sport estremi e si va a buttare giù dai ponti. E poi c'è gente che dopo una rottura parte, cambia città e si fa una stagione vestito da drago per guadagnarsi da vivere > ridacchiò e Derek comprese che anche la persona che aveva davanti era nella sua stessa identica situazione, ma non riuscì a dire nulla, totalmente preso in contropiede.
< Oppure... > e Fluffy si alzò dalla panchina in maniera davvero poco agile, tanto che Derek dovette aiutarlo per paura che cadesse.
< Oppure si balla! > esclamò iniziando a ballare in maniera davvero ridicola. Molti bambini che non lo avevano notato mentre era seduto iniziarono a fare urletti felici e divertiti e corsero da lui mentre Derek non riuscì ad impedirselo, scoppiò a ridere sentendo finalmente parte di quel macigno che aveva sul petto sgretolarsi. Osservò l'enorme drago di peluche ballare e sculettare, muovendo pericolosamente l'ingombrante coda verso di lui.  Derek non si azzardò a muovere un muscolo nonostante Fluffy continuasse a incitare lui insieme ai bambini a ballare, ma si sentiva felice come non lo era da mesi.
< Cambiare aria ragazzo carino della panchina, credimi, ti cambia la vita > disse alla fine quando la folla di bambini si allontanò tutta felice col suo bel volantino stretto in mano.
< Derek, mi chiamo Derek > disse lui alzandosi e controllando l'orologio, erano passate sei ore da quando lui e Paige si erano lasciati.
< Beh Derek, fidati di Fluffy il drago, lui le ha provate tutte, cambiare aria è stata l'unica > ridacchiò lievemente porgendogli un volantino.
< Ci sarai stasera? > chiese Derek osservando il volantino con sopra segnato l'orario della partita di una famosa squadra di baseball.
< Assolutamente no > rise quello.
< Stasera passo la patata bollente a Scott, il mio migliore amico. Lui la ragazza ce l'ha ancora, il maledetto, ma è voluto partire all'avventura con me, gli tocca! In quanto a me io a quell'ora sarò morto e sepolto sotto le coperte, la mattina mi alzo alle cinque per il lavoro > esclamò.
< Ora devo andare, per togliermi questa devo tornare alla base, se oso anche solo sfilarmela per qualche minuto e mi notano mi licenziano in tronco. Fluffy deve restare Fluffy fino al collasso > sbuffò divertito, grattandosi un fianco da sopra il costume. 
< Ma ci becchiamo in giro > aggiunse e si slanciò in avanti, Derek non ebbe nemmeno il tempo di dirgli che lui non era proprio un tipo da abbracci che si trovò stretto in un pelushoso abbraccio stritolante.
< Un abbraccio porta fortuna! > rise stritolandolo per qualche istante per poi lasciarlo andare.
< A presto Derek > disse allontanandosi con dei piccoli e goffi saltelli.
< A presto...umh..non so come ti chiami. > disse Derek, ma Fluffy si stava già allontanando e non lo sentì, dato che non aveva fatto nemmeno dieci passi che era stato nuovamente circondato da bambini e stava elargendo abbracci e volantini a tutti. Derek lo fissò allontanarsi finchè non sparì alla vista e solo allora si lasciò andare all'ennesimo sospiro, però qualcosa era cambiato, si sentiva in qualche modo più leggero.
Nelle settimane successive il trasloco gli tolse le forze fisiche e mentali, cinque anni di vita passata insieme a Paige dovevano essere inscatolati, etichettati e infilati nel furgone che avrebbe portato tutto alla sua vecchia casa natia, dove i suoi genitori lo aspettavano a braccia aperte. Derek poteva permettersi tranquillamente un'altra casa, ma aveva riflettuto a lungo su quello che Fluffy gli aveva detto e aveva deciso di girare un po', cambiare aria.  Per qualche inspiegabile motivo non riusciva a togliersi dalla testa Fluffy, o almeno la sua voce, aveva provato a tornare qualche volta al parco, ma non lo aveva mai trovato. Il sito ufficiale della squadra non dava informazioni e alla fine il giorno della partenza Derek si era rassegnato, magari era anche già ripartito alla volta di casa sua, in fondo gli aveva fatto capire di non essere di lì. 
Per diversi mesi Derek girò il paese, andò anche in Messico dove prese una delle sbornie più terribili della sua vita e fece scappare una ragazza che voleva provarci con lui, parlando in modo inquietante di un enorme drago peluches che gli aveva letteralmente cambiato la vita. Come ultima meta si era lasciato una piccola cittadina, era la città dove si erano conosciuti i suoi genitori e dove tutt'ora avevano una bella casa nella foresta che non veniva usata dalla sua famiglia da almeno quindici anni. Derek ricordava alcune delle sue estati di quando era piccolo, passate a correre tra i boschi insieme alle sue sorelle. Gli aveva sempre dato tanta gioia e serenità e gli era dispiaciuto quando avevano smesso di andarci, ma crescendo le sue sorelle volevano ovviamente fare esperienze più social, così avevano iniziato ad andare altrove e la casa era stata messa in affitto. Derek ci passò davanti con la macchina e la osservò per qualche minuto sorridendo, poi si avviò verso l'appartamento che aveva preso in affitto, un bell'open space al centro città. Quel primo giorno se ne rimase buono a casa per sistemarsi e riposare, ma già dal secondo giorno era sempre in giro. Cambiare aria gli aveva davvero giovato, la sua mente era sempre occupata per via delle tante nuove esperienze, aveva incontrato un sacco di persone nuove e interessanti, c'erano stati anche flirt di poco conto, Derek non voleva impegnarsi, lui si diceva che era perchè era passato troppo poco tempo da quando si era lasciato con Paige, ma in realtà in ogni persona che incontrava ricercava lo stesso benessere che aveva passato con quel buffo pupazzo. 
Dopo una lunga passeggiata nei boschi Derek si avviò verso uno dei pochi pub che si trovavano nella cittadina. Non c'era tanta gente dentro, l'atmosfera era semplice e rilassata e Derek lo amò subito. Si andò a sedere al bancone e ordinò un alcolico leggero, non voleva ripetere l'esperienza del Messico, mai più. Si stava godendo la musica di sottofondo quando un ragazzetto biondino si sedette al posto accanto al suo e si mise a parlare con un suo amico. Derek li ascoltò distrattamente, non era mai stato un impiccione, ma si erano messi a parlare della rottura di uno dei due, un certo Theo era stato mollato dal fidanzato poco prima che Paige mollasse lui e ancora gli bruciava parecchio a quanto sembrava, o forse era semplicemente l'alcol che lo faceva ricordare e fare discorsi assurdi, Derek lo capiva bene.
< Sei stato tu a farti beccare con un altro nel tuo letto Theo, non puoi davvero pensare che ci sarebbe passato sopra > rispose l'altro e Derek alzò gli occhi al cielo, tutta l'empatia provata per quel ragazzo sparita in un istante.
< Non mi ha lasciato nemmeno il tempo di chiedergli scusa, ha preso ed è partito...suo padre ha detto che doveva cambiare aria > sbuffò e a Derek quasi andò di traverso il drink, beccandosi un'occhiata storta dai due ragazzi. 
< Sono passati mesi Theo, fattela passare > sbuffò alla fine l'altro.
< Tra l'altro a quanto pare si è preso una cotta astronomica per uno più grande di lui, lo stalkera sui social da mesi ormai > aggiunse, sorridendo a mo di scuse di fronte allo sguardo oltraggiato dell'altro.
< Il piagnucolone della panchina... come si fa a innamorarsi di uno con cui si ha parlato solo per pochi minuti? > sbuffò e stavolta Derek ci si soffocò col drink. Non era possibile! 
< Dice che  è un gran figo > ghignò, lanciando poi uno sguardo in tralice a Derek che li stava fissando un po' troppo insistentemente.
< Qualche problema? > chiese infatti dopo pochi istanti e Derek si riebbe, scuotendo la testa e nascondendosi dietro il bicchiere. I due tornarono a parlare del più e del meno, ma Derek non li ascoltava più...non poteva crederci, a volte il destino era davvero strano e per ben due volte aveva messo quel ragazzo sulla sua strada.
< Comunque andiamo, Stiles sarà sicuramente alla festa, voglio fargli cambiare idea su quel piagnone! Tornerà con me, stanne certo > disse battendo il bicchiere sul bancone e l'amico sospirò borbottando un "ma che ho fatto di male?" per poi alzarsi e seguire l'amico palesemente ubriaco fuori dal locale con l'espressione di chi sa che il suo amico sta per andare a fare una gran figuraccia, ma che non può farci nulla.
Derek si infilò immediatamente una mano in tasca, tirò fuori il portafoglio e lanciò sul bancone l'unica banconota che aveva, pagando letteralmente il quadruplo ma fregandosene del resto. Corse fuori e cercò con lo sguardo i due ragazzi, pregando non fossero già in macchina. Per fortuna li notò poco distanti, si stavano avviando  a piedi con passo un po' barcollante. Derek si sentiva uno stalker e pregò che nessuno lo notasse, i ragazzini non dovevano avere molti anni in meno di lui, ma fisicamente sembravano molto più piccoli e lui con quella barba lunga e il giacchetto di pelle sembrava un vero e proprio seral killer. Quando notò che si stavano avvicinando alla vecchia villa dei genitori gli venne quasi da ridere.
< Sono finito in un film romantico adolescenziale > soffiò istericamente tra se e se. Aspettò che i due ragazzi si infilassero dentro, poi prese un bel respiro e si avvicinò a sua volta, non sapeva se la festa fosse aperta a tutti, se fosse solo per gli amici, non aveva idea di cosa fare se una volta bussato si fosse trovato davanti qualcuno che lo fissava malissimo, chiedendogli cosa ci facesse uno come lui alla porta di casa sua. Alla fine trovò coraggio e bussò, ma ad aprirgli non fu qualche padrone di casa perplesso come aveva pensato, ma una ragazzina mezza brilla che gli fece un largo sorriso.
< Ciao benvenuto! > esclamò allegra dopo esserselo mangiato con gli occhi, poi lasciò la porta aperta e corse dalle sue amiche, sussurrando qualcosa e facendole girare tutte verso di lui. Derek entrò e si chiuse la porta alle spalle, temeva di trovarsi in una festa di ragazzini, ma per fortuna non era il più alto di tutti, c'erano anche ragazzi grandi quanto lui. Inizialmente rimase a gironzolare senza sapere cosa fare, poi notò nuovamente Theo e alzando gli occhi al cielo e dandosi ancora del maniaco tornò a seguirlo. Molto presto lo vide avvicinarsi ad un gruppo di ragazzi in salotto, la sua camminata era rapida e decisa, ma venne immediatamente bloccato da una ragazza dai lunghi capelli rossi che gli mise la mano sul petto. Derek non poteva sentire ciò che si dicevano per via della musica alta, ma poteva capire dall'espressione severa di lei che non era il benvenuto in quell'angolo di casa. Spostando lo sguardo si mise a osservare il gruppetto che si era seduto tra il divano e le poltrone. C'era un altro biondo che si stava alzando per andare a dare man forte alla ragazza, un ragazzetto riccio che di tanto in tanto alzava gli occhi al cielo con aria esasperata, segno che non era la prima volta che questa scena  si presentava. C'erano anche una ragazza bionda, vestita in modo molto provocante e con sguardo assassino che veniva trattenuta da un ragazzone di colore accanto a lei, una ragazza con dei lunghi capelli castani seduta accanto ad un ragazzetto moro e con la mascella un po' storta e quest'ultimo che lanciava occhiate preoccupate ad un altro ragazzo seduto al suo fianco. Derek si mise a fissare insistentemente quest'ultimo. Aveva l'aria di uno che non stava minimamente considerando la situazione, scrollava il cellulare con sguardo neutro, ma Derek non si lasciava sfuggire il guizzo degli occhi verso Theo di tanto in tanto e in quegli istanti notava il dolore. 
< Bingo > soffiò a se stesso, era lui, doveva essere lui. Alla fine Theo venne allontanato, trascinato via dall'amico dopo aver fallito miseramente la missione. Derek notò tutti sbuffare infastiditi e molti dei ragazzi chinarsi verso quello che lui era convinto fosse Stiles per dirgli qualcosa, ma l'altro alzava le spalle ostentando noncuranza. Derek però la vedeva la sofferenza, la stessa sofferenza che aveva visto allo specchio nonostante tutto quando non resisteva e andava a vedere la pagina facebook di Paige. Alla fine si ricordò cosa aveva detto l'amico di Theo al pub e sfilò il cellulare dalla tasca, quello Stiles lo stalkerava sui social e lui aveva solo fb, quindi doveva per forza stalkerarlo lì. Il suo profilo era blindato a chi non era suo amico, per cui dovevano essere per forza amici. Senza smettere di alzare lo sguardo di tanto in tanto per sincerarsi che il ragazzo non se ne andasse si mise a scrollare la lista dei suoi amici. Non era un grande appassionato di social, accettava l'amicizia di quasi tutti quelli che gliela mandavano, ma non guardava mai ciò che gli altri postavano, si limitava a postare foto dei posti dove andava e raramente qualche sua foto. Scorse fino alla lettera S, sempre se Stiles era il vero nome vista la stranezza, ma fu fortunato. 
< Stiles Stilinski > lesse a mezza voce e cliccò sul profilo. Per diversi minuti scorse le foto, rapito da quegli occhi color ambra. Vide foto di bei posti, degli amici che erano con lui in salotto, poi non potè fare a meno di allargare il suo sorriso quando notò una foto di Fluffy che abbracciava il ragazzo moro e subito dopo una foto di Stiles con la metà inferiore del costume addosso, i capelli sudati appiccicati alla fronte e una canottiera che non lasciava molto spazio all'immaginazione. Derek fissò la foto un po' più a lungo di quanto moralmente consentito, ma si riscosse quando vide il vero Stiles alzarsi dal divano, infilandosi il cellulare in tasca.
< Prendo da bere > lo sentì dire, ma lo vide avviarsi verso la porta di casa e uscire fuori. Immediatamente Derek riattivò il suo essere stalker e corse fuori a sua volta, suo zio sarebbe stato davvero fiero di lui. Per un momento non lo vide, poi però notò una panchina poco lontano con Stiles buttato lì sopra. Si stava premendo le mani sugli occhi in un gesto esasperato e Derek immaginò non dovesse essere facile avere a che fare col proprio ex ogni giorno, vivendo in una cittadina così piccola chissà quante volte si incontravano. Chissà poi perchè era tornato a casa sua...
Alla fine ebbe un' idea e si avvicinò a lui. 
< Sto bene Scott, ora rientro > mugolò Stiles dopo aver sentito i passi avvicinarsi.
< E se sei Theo...beh vaffaculo Theo > borbottò subito dopo e Derek ridacchiò.
< In realtà, ho visto un bel ragazzo struggersi su questa panchina e mi sono detto che dovevo aiutarlo > disse e Stiles tolse di scatto le mani dagli occhi per poi fissarlo, arrossendo furiosamente.
< Scusa, pensavo fossi...qualcun altro > soffiò.
< Si, immaginavo > disse, poi indicò la panchina accanto a lui.
< Posso? > chiese.
< Certo, come no > disse spostandosi leggermente per fargli più spazio. Derek gli si sedette accanto e lo fissò per qualche istante. I due rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Derek ridacchiò.
< Sai, tempo fa qualcuno mi ha dato un buon consiglio per i cuori infranti > disse con un sorriso e Stiles arrossì nuovamente, sorridendogli imbarazzato.
< Cambiare aria, dicono che fa bene > aggiunse e Stiles ridacchiò.
< Noto con piacere che tu hai preso alla lettera il consiglio > disse dolcemente.
< Si, era un drago saggio > ridacchiò Derek e Stiles si mise a ridere.
< Il peggior lavoro di tutta la mia vita, ho temuto di morire. Sai che ho perso quasi cinque chili solo sudando? > sbuffò divertito e Derek rise ancora.
< Posso immaginarlo! > esclamò sincero.
< Sai che ho pensato di scriverti su facebook non so quante volte? Poi però ogni volta mi vergognavo e soprattutto non sapevo cosa dirti. Poi sembravi così spensierato nelle tue foto, non volevo farti ricordare conversazioni tristi > disse imbarazzato e Derek si pentì di non essere un tipo social, se poco poco avesse notato le foto di Stiles gli avrebbe scritto lui.
< E mi sto anche chiedendo perchè sei qui > aggiunse guardandolo un po' in ansia.
< In realtà è tutta una coincidenza > ridacchiò in risposta e raccontò a Stiles del perchè era lì a Beacon Hills e di come aveva scoperto solo poco prima che Stiles fosse Fluffy. Stiles inizialmente sembrò deluso, poi però tornò a sorridere quando Derek disse con sincerità che era proprio felice di averlo trovato e che lo aveva pensato spesso.
< Mi hai davvero salvato la vita, sono tornato ogni volta che potevo al parco anche solo per ringraziarti di avermi risollevato il morale, ma non ti ho mai trovato. Poche settimane dopo sono partito, se non fosse stato per te sarei rimasto a New York a deprimermi e invece ora sono qui, un uomo nuovo  > disse grato e Stiles gli rivolse una smorfia dispiaciuta.
< Si, mi dispiace io sono dovuto ripartire pochi giorni dopo, sarei rimasto molto di più, ma mio padre ha avuto un infarto e sono dovuto rientrare  a casa di corsa > Derek spalancò gli occhi.
< Come sta ora? >  chiese preoccupato, ma si rilassò nel vederlo sorridere.
< Tutto ok, mi odia perchè da quel giorno lo costringo a mangiare sano > rise. 
< Non vede l'ora che mi torni voglia di ripartire > aggiunse sbuffando divertito.
< Ma non credo che lo farò presto, insomma la paura è stata davvero tanta. Ho solo lui > sussurrò senza guardare Derek, che gli mise una mano sulla gamba con delicatezza.
< Sono sicuro che tuo padre è molto felice di averti vicino > disse sincero e Stiles gli fece un sorriso. I due rimasero a chiaccherare sulla panchina, completamente dimentichi della festa che si stava tenendo in casa, ma gli amici di Stiles non erano minimamente preoccupati visto che dalla finestra del salotto si stavano godendo tutta la scena. 
< Oh che palle > sentì sussurrare ad un certo punto Derek e voltandosi vide Theo camminare verso di loro. Immediatamente irrigidì tutti i muscoli, pronto alla lotta contro l'ex ubriaco di Stiles, ma poi gli venne in mente un' idea pazza, davvero pazza. 
< Ti fidi di me?  > sussurrò voltandosi verso Stiles che gli fece un sorriso incuriosito, annuendo subito dopo. 
Derek non si perse in chiacchere, gli mise una mano sulla guancia e avvicinò il viso al suo, baciandolo.
Il Derek di qualche mese prima non avrebbe mai fatto una cosa simile, ma era un uomo nuovo e sentiva che quella era la cosa giusta da fare. Fu felice nel sentire Stiles ricambiare il bacio nonostante lo avesse sentito sobbalzare in un primo momento. E fu ancora più felice quando il bacio si fece parecchio appassionato. Sentì distrattamente Theo protestare e rise sulle labbra del più piccolo quando notò Stiles alzare il medio verso il suo ex. Fu Stiles a ridere quando sentì i suoi amici esultare da dietro la finestra e per niente imbarazzato rese il  bacio ancora più focoso.
< Te ne puoi andare Theo? Sono occupato > disse poi dopo essersi staccato e leccato le labbra e il biondo li fissò oltraggiato per qualche istante, stava per protestare quando Derek si alzò in piedi, rendendo palese la loro differenza di altezza e di fisico, un solo movimento di Derek e Theo si sarebbe ritrovato lanciato in casa senza alcuno sforzo. Per fortuna il biondo optò per una veloce resa con fuga e borbottando tra se e se raggiunse la porta di casa, sparendo dentro. 
< Ti adoro > rise Stiles accarezzandogli per un momento il braccio e Derek gli fece l'occhiolino.
< So che può sembrare strano perchè abbiamo parlato solo per pochissimo tempo, ma credo di avere una grandissima cotta per te e...beh, mi piacerebbe conoscerci meglio > aggiunse poi e Derek non potè che essere d'accordo.
< Io non ho fatto nessun biglietto > rispose facendo intuire a Stiles che non aveva la minima intenzione di andarsene.
< Bene, potremmo....beh potremmo andare a farne due insieme > propose e Derek gli sorrise, chinandosi nuovamente per baciarlo dolcemente. 
< Vieni, ti presento i miei amici, loro praticamente già ti conoscono, credo di aver parlato di te un po' troppo > ridacchiò dopo che si furono staccati e Derek annuì felice, pronto per essere riempito di domande dal gruppo di quello che sperava sarebbe diventato presto il suo fidanzato. 
Il destino era stato magnanimo con Derek, il periodo con Paige non poteva dirsi essere stato il più felice della sua vita, ma Derek era felice di aver vissuto quei dieci anni di relazione con lei. Poi la sua vita era cambiata all'improvviso, una brutta giornata si era trasformata in un punto di svolta decisivo, aveva incontrato un' anima buona, un drago ridicolmente cicciottello e impacciato che lo aveva spinto nella migliore delle direzioni e quando Derek pensava di essere già completamente felice sempre il destino gli aveva rimesso Fluffy davanti, stavolta in delle vesti decisamente migliori. Derek ci pensava spesso a quanto era fortunato, e ci stava pensando anche in quel momento, mentre avvolgeva un braccio attorno alle spalle di quello che era diventato il suo fidanzato ufficiale da ormai due anni, in quel momento intento a rovistare nella borsa, borbottando che era strasicuro di aver messo lì i biglietti.
< Provato a guaradre in tasca? > chiese come di routine, sorridendo divertito quando dalla tasca di Stiles vennero tirati fuori i biglietti del treno dopo che il ragazzo aveva detto di essere strasicuro di non averli messi in tasca.
< Continuo a chiedermi come tu abbia fatto a sopravviere ai tuoi viaggi quando non c'ero io > ridacchiò ricevendo una gomitata sullo sterno.
< Non è che ne abbia fatti tanti prima di te... > sbuffò.
< E poi c'era Scott... > aggiunse imbarazzato, mollando i biglietti a Derek per avvicinarsi al padre e abbracciarlo forte.
Derek alla fine aveva rivoluzionato ancora la sua vita e si era trasferito a Beacon Hills, sapeva che Stiles non avrebbe mai lasciato suo padre da solo ed era stato più che felice di riprendersi la sua villa in mezzo al bosco, aveva sempre desiderato vivere così. Erano passati solo pochi mesi prima che Stiles si trasferisse da lui e avevano vissuto giorni felici e a cadenza regolare i due facevano i biglietti e partivano, a volte per pochi giorni, altre per mesi interi. 
< Mi raccomando, niente schifezze > sentì raccomandarsi Stiles per l'ennesima volta verso il suo esasperato padre che annuì con aria divertita.
< Seguirò la dieta, giuro > ripetè per l'ennesima volta anche lui e Stiles gli sorrise, stringendolo un ultima volta.
< Torniamo tra un paio di settimane > disse per poi salire sul treno con Derek, mettendosi comodo sul sedile accanto al finestrino e sospirando rilassato.
< Sai? Ringrazio ogni giorno di essermi fermato a parlare con te quel giorno, se non lo avessi fatto a quest'ora chissà come starei > sussurrò dolcemente poco dopo aver sentito il treno fischiare e Derek gli strinse delicatamente la mano.
< Sono felice anche io che tu lo abbia fatto > sussurrò baciandolo.
< Prima o poi dovrò riuscire a trovare quel costume su internet, sogno spesso di strappartelo di dosso > ghignò poi facendolo arrossire furiosamente, ma subito dopo Stiles sorrise malizioso.
< Potevi dirlo prima, la prossima vacanza la facciamo a New York, ho ancora un amico lì, me lo faccio prestare per una sera e ce lo portiamo in hotel > disse accarezzandogli distrattamente una coscia e stavolta fu Derek ad arrossire d'eccitazione. 
< Prenoto appena torniamo > soffiò eccitato e Stiles rise per poi voltarsi verso il finestrino per poter salutare il padre un' ultima volta ora che il treno si stava muovendo. 
< Quel maledetto! > sbottò facendo sobbalzare Derek che si affacciò a sua volta al finestrino, ridendo quando notò Noah con un'enorme ciambella tra le mani, felice e soddisfatto mentre la addentava, convinto che il figlio non lo vedesse più.
< Ora capisco perchè era così felice di vederci partire > borbottò incrociando le braccia al petto e Derek gli baciò una tempia.
< Su non ci pensare....piuttosto, pensi che riusciamo a fare tappa a New York  prima di arrivare a destinazione? > chiese con aria impaziente e Stiles scoppiò a ridere, gettandosi sulle sue labbra con foga, ringraziando ancora una volta la buona stella che li aveva fatti incontrare e aveva donato ad entrambi un amore davvero meraviglioso.



Angolino dell'autrice
Ciao a tutti! Spero che la fict vi sia piaciuta, l'ho scritta in vacanza dopo aver visto un video su fb che mostrava una mascotte che per far ridere una ragazza che piangeva in un parco pubblico ballava fino a farla ridere...e la mia mente ha galoppato veloce immaginandomi loro due xD
A presto!
  
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