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Autore: Edoardo DV 2000    24/07/2023    0 recensioni
Odio e amore. Due sentimenti così diversi e uguali tra di loro. James Potter e Sirius Black sono la testimonianza vivente di questo ossimoro nel loro modo di vivere le relazioni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Ti odio e ti amo. Ti domanderai come sia possibile! Non lo so, ma lo sento e ne soffro.
 

Odio e amore. Sentimenti contrastanti ma ben presenti nel cuore dell’uomo. Tutti li hanno e tutti li esprimono in modi diversi: qualcuno dà più peso all’uno, qualcuno all’altro. Ma si può dire che odio e amore sono presenti entrambi nel sentimento amoroso.
In un gruppo di amici si è tutti diversi, chi più arrogante, chi più simpatico, chi più timido, chi più estroverso. Una delle rappresentazioni più evidenti di ciò è la coppia James Potter e Sirius Black. il primo più estroverso e casinista, il secondo più misterioso e più enigmatico come da famiglia Black. Sono completamente diversi anche nel modo di vivere le relazioni amorose. Entrambi sono stati dei dongiovanni, ma la differenza sta nel fatto che James un po’ si preoccupava dei sentimenti delle ragazze con cui si frequentava anche solo per una settimana e, dopo aver capito che amava davvero Lily Evans aveva terminato la sua “carriera” da playboy. Sirius invece era più preoccupato al tornaconto personale e non si dava molto pensiero sui loro sentimenti. Anche da quando era interessato quasi seriamente a Marlene McKinnon la sua indole menefreghista saltava fuori. E i due grifoni erano la coppia perfetta: un ossimoro.
Sala Comune Grifondoro, novembre, domenica sera, ore 22.30
Quella sera la Sala Comune era particolarmente vuota. Le lezioni erano iniziate da poco, ma la maggior parte degli studenti aveva preferito andare a letto presto. Quasi tutto il sesto anno era presente. James era seduto sulla poltrona davanti al camino e leggeva un libro sulla Trasfigurazione prendendo appunti. Lily era seduta davanti a lui per terra poggiando la testa sulle sue gambe e stava mettendo in ordine delle fotografie nel nuovo album che le aveva regalato James all’inizio dell’anno. Remus era sul divano che leggeva un romanzo con Peter che sonnecchiava con la testa appoggiata sulla spalla. Alice e Frank sene stavano accoccolati davanti alla finestra e Mary stava giocando a scacchi con Dorcas su un tavolino.
“James mi hai fatto il regalo migliore del mondo” stava dicendo Lily alzando lo sguardo verso il viso del giovane Potter.
“Non ci vuole sempre dell’oro per far felice una persona”. James le sorrideva. Erano molto belli insieme, anche se non avevano ufficializzato molto la cosa. Lui aveva lottato tanto per averla e di sicuro adesso non se la voleva far scappare nonostante potesse avere la ragazza più bella di Hogwarts ai suoi piedi. Le dà un bacio tenero sulla testa, facendo sorridere anche Remus. James era riuscito a conquistarla con un gesto molto semplice: le aveva regalato un fiore alla fine dell’anno precedente. Senza dire nulla. Le aveva toccato dolcemente sulla spalla, le aveva dato il fiore, senza troppe parole inutili e dichiarazioni spudorate com’era solito fare. Questo gesto l’aveva lasciata stupita e senza fiato. L’aveva anche assillata nelle notti successive… come poteva essere che quell’arrogante di Potter potesse anche solo pensare di compiere un gesto così tanto serio? E perché proprio lei? Non se lo spiegava. La risposta che cercava era arrivata in una calda serata di luglio quando James si era presentato a casa sua per chiedere solamente come stesse passando le vacanze. Si era confidata con Alice e anche lei era rimasta senza parole, ma le aveva detto che magari James era cambiato davvero e l’amava sul serio. Lei aveva pensato tanto e alla fine aveva ammesso che nel suo cuore il sentimento di odio nei confronti di Potter era cambiato e lo amava. Dal primo settembre di quell’anno Hogwarts aveva una nuova coppia, che nessuno si aspettava: il pazzo Potter e la scolaretta Evans. Da lì pettegolezzi su pettegolezzi, ma a loro non importava. Vivevano con tenerezza le loro giornate, fatte di gesti semplici e dolci e pochissime litigate, durate tra l’altro poco tempo, nulla a che vedere rispetto a quelle degli anni precedenti.

Un’altra storia è il rapporto tra Sirius e Marlene. Burrascosa, fatta di litigate, di tira e molla. L’odio che scorreva tra di loro fin dal primo non era cambiato, era solo messo all’ombra di un amore quasi violento e impossibile, nato da un momento di profonda debolezza di entrambi, l’uno aveva perso un fratello per colpa del Lato Oscuro, l’altra aveva visto il padre ucciso dal Lato Oscuro, solo perché entrambi avevano bisogno di consolazione. Era molto travagliato e non puro e semplice come quello di Lily e James.
Infatti durante quella tranquilla sera, un urlo squarciò la quiete della Sala Comune.
“VAI A FANCULO SIRIUS”.
Dal ritratto della Signora Grassa una chioma bionda aveva fatto irruzione, con le lacrime agli occhi, il volto rosso e lo sguardo furioso, seguita da un Sirius tranquillo.
“Marlene non fare la bambina”. Mai scelta di parole fu così sbagliata da parte del giovane rampollo Black. Un incantesimo di colore violetto uscì dalla bacchetta di Marlene che si era voltata furiosa, ma Sirius lo parò con molta disinvoltura, quasi annoiato.
“BAMBINA? BAMBINA? Non sono io a pavoneggiarsi davanti alle ragazzine del primo anno mandando addirittura baci e promesse di farle diventare donne”.
“Marlene per l’amor di Merlino era una semplice battuta. Sono convinto che sei e rimani una bambina se non riesci a cogliere la differenza quando sono serio o quando scherzo.”
Uno sguardo di fuoco uscì dagli occhi della bionda.
“Sei esattamente stronzo come tuo fratello”.
Detto questo Marlene prese le scale e salì in dormitorio lasciando Sirius pietrificato.
In Sala Comune era sceso un gelo innaturale. Nessuno sapeva cosa dire. James guardava Sirius impassibile, come se gli stesse leggendo nel pensiero. Remus era tornato a leggere il suo libro, ormai rassegnato a quelle scene che oramai erano quasi all’ordine del giorno. Peter era con il viso terrorizzato che dardeggiava lo sguardo da uno dei suoi amici all’altro.
Con un’alzata di spalle Sirius si mette svaccato sul divano vicino a James come se non gli importasse nulla, ma il suo guardo era vuoto, perso nel guardare il camino. Nessuno aveva più fiatato. James continuava a guardarlo mentre massaggiava i capelli della rossa.

Odio. La parola che occupava il cuore del giovane rampollo Black era questa. Ci aveva provato ad amarla e a provare un affetto sincero per Marlene. Forse ci era anche riuscito. Ma poi la sua natura da Black aveva preso il sopravvento ancora una volta e si era ritrovato come un pezzo di ghiaccio e non era più riuscito a sbloccarsi. E questo un po’ gli dispiaceva perché quella ragazza meritava molto, era brava, dolce, simpatica. Ma un Black non poteva amare davvero. Questo gli aveva insegnato suo padre quando era piccolo e gli era rimasto nella testa. Era una radice difficile da estirpare anche quando dai Potter aveva visto finalmente due genitori amarsi sul serio. La sua testa e il suo cuore erano ancora intrisi di quell’odio che aveva legato i suoi genitori. L’unica eccezione erano i Malandrini, le persone che lo avevano visto debole e fragile.

“Ricordati che oramai sei un Potter”. La voce di James lo ridestò da quello stato di trans, portandolo con i piedi per terra. Sempre quel ragazzo riusciva a leggerli non solo nella mente ma anche nel cuore. Uno sguardo pieno di amore e di affetto legava quei due ragazzi così diversi ma così uguali tra di solo.

Odi et amo. Black e Potter. Uniti, sempre. Nonostante la diversità. Un ossimoro vivente.
   
 
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