Percepii
il loro arrivo quando ancora si trovavano a centinaia di metri di distanza.
Senza dire una parola affidai Renesmee a Rosalie e mi diressi verso la porta
d’entrata posteriore. La bambina si agitava tra le braccia della vampira. Era
irrequieta. Sicuramente voleva sapere il perché del mio gesto repentino.
Rosalie giocherellava con lei per distrarla: non perdeva occasione per stare
con la bambina e godersela il più possibile.
In
meno di un secondo mi trovai nel boschetto sul retro della grande casa dei
Cullen. Mi decisi ad aspettare i pochi secondi che mancavano con le braccia
conserte.
Stava arrivando il momento della verità. Fino
a poco tempo fa l’idea della trasformazione di Bella mi ripugnava e mi faceva
tremare di rabbia. Ora le cose erano nettamente cambiate e la situazione si era
stabilizzata. Le sarei stato eternamente grato per avermi procurato un’altra
ragione di vita, un altro sole da contemplare per il resto dei miei giorni. Finalmente
l’avrei vista. Bella la vampira. Occhi rossi iniettati di sangue e,
soprattutto, una puzza tremenda e nauseante. Bleah, che schifo! Arricciai il
naso per un riflesso involontario.
Li
vidi spiccare un balzo per attraversare il fiume e osservai Bella
immobilizzarsi e guardare dalla mia parte. Edward, previdente, le aveva già
messo le mani sulle spalle e le aveva consigliato di non respirare. E allora
che gusto c’era? Ero proprio lì per quello! Volevo constatare sulla mia pelle
se Bella fosse riuscita a non uccidermi…
Seth
e Leah sbucarono dalla boscaglia e le loro zampe enormi si muovevano caute, ma
minacciose sul terreno coperto di foglie. Percepivo la loro inquietudine,
potevo immaginarmi i loro pensieri. Edward non era il solo ad essere bravo con
il giochetto delle menti.
Il
succhiasangue si rivolse a me – Piano Jacob-. Alle mie spalle Leah ringhiò
decisa. – forse non è questo il modo migliore per… - proseguì prima che lo
interruppi.
-
pensi che sarebbe meglio lasciarla prima avvicinare alla bambina?- sbottai.
Renesmee, la mia piccola, no! Non avrei mai permesso che le si avvicinasse
senza nemmeno una prova. – è più sicuro vedere come si comporta con me. Io
guarisco in fretta- proseguii beffardo.
Vidi
Bella guardarsi in giro confusa. Aveva sempre odiato essere al centro
dell’attenzione e soprattutto odiava il fatto di dover essere un “problema da
risolvere”. La osservai bene per la prima volta dopo la sua trasformazione.
All’occhio umano credo che risultasse difficile ritrovare qualcosa della
vecchia Isabella Swan. Io riuscivo a scorgere il suo viso anche dopo tutti i
cambiamenti che erano avvenuti. Certo, fino a qualche giorno prima l’avrei
trovata sexy da impazzire. Ora non più,
nonostante si fosse trasformata in un essere assolutamente perfetto, la mia
attenzione gravitava attorno ad un altro polo. Il mio amore si era trasferito
altrove…
Le
mie riflessioni convinsero Edward a lasciarmi provare. Dovevo averlo
innervosito abbastanza con i miei pensieri su sua moglie e sua figlia. Si
limitò ad alzare le spalle con un espressione di totale indifferenza – Come
credi, la gola è tua-
- Grazie succhiasangue!-
pensai di risposta.
Leah
furiosa ringhiava dall’interno del boschetto. Ultimamente era diventata un po’
possessiva nei miei confronti…
In
tutto questo Bells era ancora attonita e pensierosa. Era convinta che suo marito
ed io avessimo trovato un compromesso, che fossimo diventati delle specie di
“amici”. La risposta di Edward l’aveva spiazzata un po’. Chissà a quante cose
stava riflettendo, quanti cambiamenti avrà notato nel vedermi con la sua nuova
prospettiva vampiresca e quante domande si stava ponendo in quel suo nuovo
cervello extra- large.
Decisi
di incoraggiarla e di punto in bianco le sorrisi come le avevo fatto altre
migliaia di volte. Un sorriso da amico, compagno di avventure, sciocchezze,
risate. Amico e basta.
Decisi
di parlarle – devo dirtelo Bells. Sei un fenomeno da baraccone.- le dissi con
allegria.
Finalmente
interruppe il flusso dei suoi pensieri e mi sorrise di rimando con
l’espressione che conoscevo tante bene. Certo, ora non aveva proprio la stessa
faccia di quando mettevamo a posto le moto nel garage. Più che altro ora era
una specie di statua di marmo dotata di espressione facciale. Pochi giorni
prima l’avrei trovata assolutamente una “bomba”, ora mi sembrava semplicemente
una di loro, una Cullen, ma non
provavo risentimento, non più.
-
guardati allo specchio, bastardo- grugnì Edward.
Ignorai
il suo commento .
-
No, hai ragione. Gli occhi sono proprio strani, vero?- parlò con la sua nuova
voce scampanellante.
-
Super spaventosi. Ma non brutti come pensavo.- la rassicurai prontamente.
Bugia, facevo fatica a guardarla in faccia. Fortunatamente però i suoi occhi
color cioccolato sciolto non erano andati persi, si erano semplicemente
trasferiti di madre in figlia.
-
Ehi… grazie per il bel complimento. – scherzò-
Alzai
gli occhi al cielo. – Sai cosa intendo. Sei ancora tu, be’, più o meno. Forse
non è tanto questione d’aspetto… tu sei Bella.
Non pensavo di poter sentire ancora la tua presenza.- dopo la mia confessione
sorrisi nuovamente nel pieno della tranquillità . – A ogni modo, penso che mi
abituerò presto a quegli occhi.-
-
Davvero?- era confusa, non capiva il senso delle mie parole. Si chiedeva il
perché io mi stessi comportando così…Non capiva come potesse essere possibile
la convivenza tra noi tre. Ora che loro si erano creati una famiglia, io mi
sarei dovuto ritirare di buon grado. Edward non aveva parlato.
Non
potei fare a meno di sentirmi colpevole. Le stavo nascondendo una cosa troppo
grossa e suo marito aveva mantenuto la promesse di non rivelarle
dell’imprinting.
-
Grazie- dissi – promessa o no, non ero sicuro che riuscissi a non dirglielo. Di
solito esaudisci ogni suo desiderio.-
- Forse spero che si arrabbi e ti strappi la
testa – rispose istantaneamente il succhiasangue.
- sono qui apposta per vedere se accadrà…- speravo
ardentemente di non dover alzare un dito contro di lei. In ogni caso speravo
che Edward l’avrebbe fermata in tempo, anche se dopo gli ultimi giorni non ci
contavo troppo.
Bella
si sentiva esclusa – che succede? Mi state nascondendo un segreto?-
-
Ti spiego dopo- cercai di eludere la sua domanda. – prima di tutto diamo inizio
allo spettacolo. – e detto questo mi avvicinai lentamente a lei, misurando bene
la distanza che ci separava.
Forza
Bella! Lo so che ce la puoi fare. Non mi farai del male, ne sono sicuro!
I
miei compagni sbucarono dal boschetto. Leggevo nei loro musi enormi la
preoccupazione e la paura. – tranquilli ragazzi-, li rassicurai. – statene
fuori -.
Eravamo
molto vicini ora. – Su Bells. Fai del tuo peggio- la esortai.
Lei
si rifiutava di reagire, ancora stretta nella morsa tra le braccia di Edward. Era
terrorizzata dall’idea di potermi fare del male. I suoi ricordi dovevano essere
molto sbiaditi, ma la nostra amicizia
era intatta. In un certo senso contavo su questo, anche se non ero più
innamorato di Bella, lei restava sempre la mia migliore amica. Un licantropo e
una vampira come migliori amici. Una coppia ben assortita, non c’è che dire!
- eh dai lasciala andare succhiasangue.- pensai
intensamente.
-
il tempo passa, Bella- cercai di allentare un po’ la tensione. – Okay, non
tecnicamente, ma è per darti l’idea. Dai, fatti una zaffata. –
Bella
si voltò verso Edward con lo sguardo implorante – Tienimi stretta- gli
sussurrò. Lui la rassicurò stringendola per le braccia.
- Non le farei mai del male, lo sai – il
mio pensiero si rivolse direttamente ad Edward.
La
vidi esitare, poi d’un tratto inalare un piccolo respiro dal naso. Si bloccò
subito e arricciò il naso per il disgusto. Riprese coraggio e questa volta
inspirò a fondo molto più tranquilla e rilassata. Che strano, mi ricordava la
sua espressione di quando inalava l’odore di sangue nell’aria. Ora non avrebbe
più reagito con svenimenti e nausea. No, di certo!
-
Uhm. Ora so quello che intendevano tutti. Tu puzzi , Jacob.- concluse.
Scoppiammo
tutti a ridere e la tensione si stemperò. Bella aveva superato la prova.
Cavolo! Anche io mi rilassai un attimo. Avevo pianificato nella mia testa tutte
le sue possibile reazioni. Questa forse l’avevo catalogata come ultima della
lista.
Mi
tappai il naso come se potessi soffocare a causa del terribile odore . ( In
effetto avrebbe anche potuto essere plausibile con otto vampiri in
circolazione!)
-
Senti chi parla – e dissi sventolandomi una mano davanti al naso. In effetti
puzzava molto più degli altri. Forse era l’odore di “nuovo”. Le macchine nuove
hanno i sedili che puzzano di fabbrica per settimane. Bella era appena uscita
dalla fabbrica, quindi puzzava il doppio. Era una vampira nuova di zecca.
Carrozzeria nuova, è proprio il caso di dirlo. Fortunatamente Edward era troppo
impegnato a spargere amore da tutti i pori per accorgersi della mia
riflessione. Mi avrebbe sicuramente ringhiato contro.
-
Ti amo – disse Edward nell’orecchio a Bella e la baciò.
La
cosa mi fu del tutto indifferente, con grande stupore della mia amica.
Considerava archiviato il mio amore per lei , come se mi fossi rassegnato e me
ne fossi fatto una ragione. Probabilmente era convinta che io mi fossi ritirato
in buon ordine e adesso stessi soffrendo in silenzio per non turbarla.
Niente
di più sbagliato! Non mi era mai sentito così bene come negli ultimi tre
giorni.
Non
sapevo ancora come fare a confessarle ciò che mi era successo…