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Autore: Vale_ntine    29/07/2023    4 recensioni
Aziraphale conosce Crowley da seimila anni, eppure ha ancora molto da imparare sul suo demone.
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Brother Francis, Crowley, Nanny Ashtoreth, Warlock Dowling
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Storia pubblicata anche sul sito Ao3

Esistevano certe cose che Aziraphale non sapeva di Crowley.
Di sicuro, in seimila anni, aveva imparato molto sul suo "nemico", usando la scusa di "usare quelle infornazioni come arma contro di lui", invece era solo per curiosità.
Crowley era sempre stato fonte d'immensa curiosità per l'angelo, adorava scoprire un pezzetto nuovo della sua storia, non che ne parlasse molto volentieri
(Soprattutto riguardo la caduta, quello era un argomento proibito, una volta aveva tentato di chiedergli come era andata, ma si era solo beccato un sibilo molto minaccioso da parte del demone, così aveva deciso di non chiedere più).

Questo era ciò che Aziraphale sapeva di Crowley:

- Era un angelo caduto (anche se non sapeva il perché, ma sperava, un giorno, di scoprirlo)

- Amava i bambini (si ricordava ancora di come si era rifiutato di lasciarli annegare durante il diluvio)

- Aveva una strana ossessione per le stelle e i pianeti (probabilmente era un rimasuglio della sua, una volta, parte angelica).

Ora a questa lista si aggiunse una nuova nota: anche se non aveva necessariamente bisogno di respirare, poteva ancora svenire per mancanza d'ossigeno.

Come lo scopri?

Successe tutto in un caldo pomeriggio di Agosto alla residenza dei Dowling.
Il caldo stava diventando opprimente, quel tipo di caldo che ti fa sudare anche se sei nudo e non c'è niente che riesca a farti sentire più fresco.
Aziraphale non era estraneo al caldo, ormai ci stava facendo l'abitudine, questa non era la prima estate che viveva (da quando era entrato a far parte dello staff di casa Dowling).
A differenza di quello che molti pensano, sia lui che Crowley, percepivano il caldo e il freddo, esattamente come tutti gli esseri umani (infatti l'inverno era un periodo nero per il povero demone).

Quindi, la giornata era terrificante, facevano ancora più caldo del solito. Aziraphale riusciva a sentire il sudore che gli faceva appiccicare i vestiti al corpo, non riusciva proprio a capire come faceva Crowley a sembrare impassibile con quel caldo assurdo, per di più tutto vestito di nero.
Infatti...
La luce del pomeriggio stava illuminando il giardino, il nostro Angelo stava finendo di sistemare alcuni nuovi fiori appena comprati, quando una voce in lontananza lo fece smettere.
Quella voce sembrava terrorizzata.

"Fratello Francis! FRATELLO FRANCIS!"

Sì, quella era proprio la voce di Warlock, doveva essere successo qualcosa se gridava in quel modo il suo nome e non quello della sua tata, ma questa poteva anche significare che non fosse niente di grave se stava venendo da lui.

"Sono qui giovane Warlock, che succede?"

"La tata sta male!" rispose agitando le braccia come per far capire meglio le sue parole.

"Cosa intendi con sta male?" disse Aziraphale con sguardo incerto, non era la prima volta che Crowley era stato poco bene (soprattutto in inverno), ma Warlock tendeva a esagerare le proprie reazioni anche quando si trattava di una semplice febbre.

"Stavo giocando fuori in giardino, quando ho sentito un rumore e ho visto la tata cadere a terra, ho provato a parlarle, ma lei non mi risponde!" a quelle parole, Aziraphale, si alzò in fretta.

"Portami da lei"

Non ci volle che un minuto, prima di vedere la figura di Crowley distesa sull'erba.
L'angelo andò nel panico più totale, una cosa simile non era mai successo prima (in seimila anni era capitato qualche volta, ma era passato tanto tempo).
Si avvicinò a lui e lo scosse dolcemente.

"Mia cara, dai svegliati" disse sperando che la sua voce raggiungesse il demone, così da farlo svegliare.

Dopo qualche secondo Crowley mosse piano la testa e aprì lentamente gli occhi.

"oooh cara, eccoti tornata da noi, come ti senti?" disse dolcemente l'angelo cercando di far sedere l'altro, ma Crowley non voleva saperne di muoversi, rimaneva fermo, immobile.

"Angelo... Aiutami, non respiro" Quelle parole erano suonate strane alle orecchie di Aziraphale, da quando le creature come loro avevano bisogno di respirare?
Decise di non soffermarsi troppo e cercò di capire cosa aveva che non andava, tastando un po' a casaccio sul suo corpo, finché non sentì qualcosa, una cosa molto rigida che avvolgeva la vita del demone.

Un corsetto?!

A giudicare dalla durezza, doveva essere legato molto stretto.
Doveva trovare il modo di allentare quel arnese del demonio (probabilmente era stato proprio uno della "loro" specie a inventarlo)

Il problema era che non poteva spogliare Crowley, non lì davanti a Warlock, rischiava di far saltare in aria la copertura, quindi rimaneva una sola cosa da fare.
Tenne saldamente la vita del demone e chiuse gli occhi, subito sentì il corsetto che diventava meno stretto e si allentava, quel tanto che bastava per permettere a Crowley di prendere un respiro più profondo.

"Grazie Angelo" sussurrò prima di accettare la mano di Aziraphale e di tirarsi su.

"Tata! Stai bene!" due piccole braccia lo strinsero, ovviamente il demone ricambio l'abbraccio.

"Sto bene, mia piccola progenie infernale"

Era evidente che il piccolo Warlock era rimasto molto scosso da quello che era successo, infatti lo sentì singhiozzare ancora abbracciato alla sua gonna (era ancora molto basso, non gli arrivava neanche alla vita).
Crowley lo lasciò sfogarsi mentre gli faceva qualche carezza sulla testa, era incredibile come si fosse affezionato a quel piccoletto.
Mentre attendeva che Warlock si calmasse, Crowley, vide che Aziraphale lo stava fissando con un'espressione di confusione in volto.

"Appena hai tempo mi devi delle spiegazioni" sussurrò all'orecchio del demone che, per risposta, si limitò ad annuire.
Per il momento stavano tutti bene e questa era la cosa importante.

   
 
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