Non
sapeva come aveva fatto, come avevano fatto
a sopravvivere a tutto.
Le ultime ore erano sembrate un incubo infinito, ma poi erano davvero
passate delle ore? O quei minuti di pura follia le erano sembrate cosi
lunghi? Non voleva saperlo. Il tempo, non era la cosa più
importante in quel momento.
Di
certo non avrebbe mai, mai, dimenticato
ciò che aveva passato... ciò che avevano passato,
perché, anche se lei era rimasta traumatizzata da
ciò che aveva visto e soprattutto sentito (le sue urla
sarebbero rimaste per sempre impresse nella sua mente come uno dei
ricordi più spaventosi che aveva), era il Dottore quello che
aveva passato l'inferno, lo aveva attraversato ed era riuscito a
tornare da lei, per non si sa quale miracolo.
Se
non fosse stato un Signore del Tempo, dubitava, che sarebbe riuscito a
sopportare tutto quanto.
Insomma, come si fa a sopportare tutto quel dolore, quel immenso dolore
e riuscire ad essere ancora in grado di raccontarlo, anche se era
sicura che non avrebbe mai raccontato ad altre persone quel evento.
Eppure ora era lì, con lei, anche se profondamente
addormentato, con una quantità piuttosto elevata di
antidolorifici (ci aveva pensato il Tardis a preparare la dose
"giusta") che avrebbero ucciso all'istante un umano molto
probabilmente, per fortuna che era un alieno!
Martha
aveva temuto davvero, di
perderlo, di perdere una delle persone che erano diventati fondamentali
per la sua vita. Ma ora era salvo, doveva solo riposare per qualche
giorno e sarebbe tornato il solito Dottore... almeno lo sperava.
Era convinta che si sarebbe portato dietro uno strascico di quella
brutta esperienza, sicuramente avrebbe prestato maggiore attenzione la
volta successiva (se mai ci sarebbe stata).
Le
ferite fisiche possono guarire, ma i traumi mentali difficilmente
spariscono, ci vuole molto tempo e tanto supporto morale.
Ovviamente lei era pronta a stargli affianco, ad aiutarlo a processare
ciò che era successo ed aiutarlo ad andare avanti.
Anche lei aveva bisogno di sostegno emotivo, per la prima volta aveva seriamente sentito
il Dottore terrorizzato, spaventato dall'idea di morire, di poter
perdere la vita, lo aveva visto in un momento di fragilità
estrema, e lei era rimasta inorridita da questo.
Normalmente era lui che le infondeva coraggio, le diceva che sarebbe
andato tutto bene, invece questa volta era lui ad
aver bisogno di sentirsi dire parole incoraggianti... e lei non ci era
riuscita, aveva balbettato qualche frase, giusto per cercare di farlo
rimanere calmo, ma non era stato di grande aiuto.
Avrebbe
rimediato.
Si
sedette vicino al letto dove dormiva il Signore del Tempo, sarebbe
rimasta lì a vegliare su di lui fino al suo risveglio e
poi... poi avrebbe fatto di tutto per lui, perché, nel
profondo, sapeva che non c'era solo amicizia che li legava, ma c'era
tempo per pensare a quel sentimento nascosto, per ora doveva solo
pensare a lui, alla sua guarigione.
Gli prese la mano e la strinse tra le sue.
-Torna presto da me-
disse in un sussurro, temendo di svegliarlo, quelle parole sarebbero rimaste impresse nel Tardis per tanto tempo.