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Autore: AndyWin24    03/08/2023    5 recensioni
Dopo il sortilegio lanciato da Grimm, “lo spirito del libro”, Camelot e i suoi abitanti si ritrovano trasformati nei personaggi e nei luoghi narrati nelle fiabe. Mentre Merlino, la loro unica speranza di salvezza, è impegnato a sciogliere l’incantesimo, lo spirito decide di scegliere anche un’altra vittima per saziare la sua voglia di divertimento: la strega Morgana.
(Spin-off della storia “C’era una volta Camelot”)
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Morgana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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C’era una volta…
 
   La storia ebbe inizio una mattina, in apparenza simile alle altre. Merlino si alzò dal letto di buon’ora, intento a cominciare quanto prima la sua giornata. Ma, curiosando in un ripostiglio tra le cianfrusaglie di Gaius, si ritrovò tra le mani un libro di fiabe vecchio e polveroso. Purtroppo per lui, solo dopo aver sfogliato qualche pagina si accorse del grave errore che aveva commesso. Il tomo, infatti, era incantato e, leggendolo ad alta voce, aveva liberato involontariamente Grimm, lo spirito che si celava al suo interno. Fu così che l’essere lanciò un potente sortilegio su tutta Camelot, trasformando magicamente i suoi abitanti nei personaggi delle fiabe. Per far tornare tutto come prima, Merlino avrebbe dovuto trovare ad ogni “protagonista” di ciascuna storia il proprio lieto fine. Iniziò così il lungo e difficile viaggio che il giovane mago dovette intraprendere per salvare ancora una volta Artù e il regno intero.
   Tuttavia…
 
***
 
   “Uffa!”
   Grimm, lo spirito del libro, sbottò per l’ennesima volta con un sospiro demoralizzato. Si trovava in una casa piccola e piuttosto accogliente. Mentre con la mano sinistra staccava dei pezzi di muro dalla parete, fatta di pan di zenzero e marzapane, e li portava alla bocca, mangiucchiandoli rumorosamente, con l’altra teneva un piccolo cristallo luminescente.
   “Avanti! Fate più in fretta!” esclamò di nuovo, esasperato, picchiettando sul minerale. “Ma quanto ci mettete?!”
   Sul cristallo venivano riflesse le immagini di Merlino e Lancillotto a cavallo, in viaggio alla ricerca di un certo “Monstro”, un criminale efferato e pericoloso.
   “Se avessi saputo che ci voleva così tanto, ti avrei mandato in un’altra storia, Emrys!”
   Erano giorni che Grimm osservava con minuzia, ed anche con un certo divertimento, le varie avventure che Merlino era stato costretto ad intraprendere. I racconti si erano succeduti uno dopo l’altro, ma quella storia in particolare, “Lancillocchio”, si era rivelata essere piuttosto lunga e complicata, non soltanto per il mago. Infatti, era già da un po’ che Grimm sbuffava spazientito per la lentezza con cui Merlino ed il suo compagno di viaggio progredivano nella vicenda.
   “No! Così non va!” disse lo spirito, incrociando le braccia. “Per arrivare al castello questi due impiegheranno come minimo tre giorni. Inoltre, se avranno fortuna, ne dovranno passare altrettanti per giungere alla fine della fiaba. No! Non posso aspettare così tanto! Devo farmi venire un’idea.”
   Così dicendo, si mise a passeggiare su e giù per l’intera stanza finché ad un certo punto…
   “Oh, ma certo!” urlò sorridente. “Emrys non è l’unico con cui posso giocare! Anche se forse… non sarà pericoloso coinvolgere qualcun altro?” si domandò, infine, con scetticismo.
   Dopo averci riflettuto qualche attimo, tuttavia, scrollò la testa convinto.
   “No! Cosa può succedere in fondo? Giocare non ha mai fatto male a nessuno… credo. Comunque, ormai è deciso! Si parte!”
   A quel punto, schioccò le dita e si smaterializzò, diretto verso il suo nuovo obiettivo.
 
***
 
   Lo spirito riapparve con un puff dentro un vecchio antro piuttosto cadente e in rovina. Alla sua comparsa, tuttavia, ne seguì un’altra: quella di una giovane donna dai lunghi capelli scuri, in tinta con le vesti che indossava.
   “Ma che succede?!” chiese Morgana, stupita e al tempo stesso contrariata.
   “Oh, ben arrivata.” ribatté Grimm sorridente, intento a curiosare vicino ad uno scaffale pieno zeppo di roba strana ed inquietante.
   “Chi sei?” domandò ancora la strega con veemenza. “E cosa ci faccio qui? È opera tua?”
   “Direi di sì.”
   Morgana si guardò intorno disorientata. Quella era la casupola nel bosco in cui aveva vissuto fino a qualche anno prima. Ormai non ci metteva piede da un po’, ma si accorse che non era cambiato niente da allora.
   “Perché siamo entrambi qui? Cosa ci facciamo dentro questa casa?”
   Grimm scoppiò a ridere in maniera incontrollata.
   “Certo che hai un bel coraggio a chiamare “casa” questa sottospecie di catapecchia! Sei davvero divert…”
   Lo spirito non riuscì a terminare la frase perché Morgana usò la sua magia per stringergli la gola.
   “Dammi delle risposte, oppure ti giuro che morirai molto lentamente.” lo minacciò con un ghigno malefico.
   Grimm, però, le sorrise di rimando e scomparì dalla sua vista, per poi riapparire proprio alle sue spalle.
   “Ma cosa…?”
   “Non spaventarti se i tuoi poteri sono inutili con me.” le disse lo spirito, dandole una pacca sulla schiena.
   “Ahhh!” gridò lei, voltandosi di colpo e tentando di dargli un pugno. Lui, però, si smaterializzò di nuovo. Dopo alcuni secondi, ricomparve vicino ad un altro scaffale.
   “Quanta robaccia c’è qui dentro?! Si può sapere che cosa ci facevi tu con questi vasi?” chiese, afferrando un contenitore di vetro con del liquido nero all’interno.
   “Ti… manda… Emrys… Non è vero?” mormorò Morgana, ansimando dallo shock.
   “No, niente affatto. Anche se io e lui siamo grandi amici, ormai. Dovresti vedere come ci divertiamo a giocare insieme!”
   “Basta!” esclamò la strega spazientita. “Acwele drý!
   Un raggio nero le uscì dalle mani e si diresse contro lo spirito. Quest’ultimo, però, si spostò di lato, evitandolo.
   “Accidenti! Sei malvagia proprio come si dice in giro.”
   “Acwele drý!
   Ancora una volta, Grimm schivò l’attacco magico.
   “La tua cattiveria non ha eguali, strega Morgana.” affermò l’essere con una smorfia. “Ciononostante, voglio darti una possibilità.”
   “Di cosa stai parlando?” domandò la donna con gli occhi spalancati.
   “Vedi, stavo mettendo Emrys alla prova per una specie di missione che mi era stata affidata, però lui ci sta impiegando troppo a concluderla. E io mi sto annoiando terribilmente.”
   “Acwele drý!
   Lo spirito scomparve prima di essere colpito e riapparve di fianco a lei, continuando incurante a parlare.
   “Come stavo dicendo, nell’attesa che Emrys concluda la sua storia, ho intenzione di dare anche a te l’opportunità di dimostrarmi che sei all’altezza di fare altrettanto.”
   Morgana tentò nuovamente di lanciargli contro una maledizione, ma lui le bloccò le braccia con un semplice schiocco di dita.
   “Come ci riesci?” chiese la strega, immobile in una posizione buffa ed innaturale.
   “Puro talento.” rispose Grimm sarcastico. “Allora, ci stai? Ti va di metterti alla prova e di dimostrare di essere migliore di come ti descrivono gli altri? Per farlo, dovrai solo trovare il lieto fine ad una storia. La tua storia, per essere precisi.”
   “Non so come, ma una volta che mi sarò liberata da questo incantesimo, non mi darò pace finché non ti avrò scuoiato vivo con le mie stesse mani!”
   Lo spirito le si avvicinò e le diede una schicchera sulla fronte.
   “Sempre a lanciare minacce, eh? In ogni caso, lo prendo come un sì. Anche perché ho già in mente la giusta fiaba in cui mandarti. Mi raccomando, però, non dimenticare di divertirti! Ciao!”
   Poi, schioccò di nuovo le dita e Morgana sparì, giusto un attimo prima di controbattere.
   “Bene. Si comincia!”
   
 
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