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Autore: Son of Jericho    12/08/2023    2 recensioni
Un momento strano, profondo e inatteso. Ma in grado di cambiare la visione di un'intera serata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una brutta serata


 

Stasera ho commesso un errore. Un grossissimo errore. Una vera e propria cazzata.

 

Ero a cena, stavo navigando sul cellulare, giravo tra un po’ di siti. E sono finito a rileggere una cosa. Senza neanche pensarci più di tanto, in realtà.

Sono andato a rileggere una lettera, di quella che può, anzi deve, essere definita una ex.

 

Il colpo che mi ha dato alla bocca dello stomaco è stato di un’intensità assurda. Mi ha fatto finire a malapena di mangiare. La birra, sia quella che avevo già bevuto sia quella che poi l’ha seguita, si è messa a vorticare come un tornado.

Mi ha preso un groppo alla gola tanto pesante da non volerlo sostenere. Ho avuto paura di arrivare a mostrare delle lacrime a tutto il ristorante.

 

Ma evidentemente non devo essere riuscito a nasconderlo così bene. Una delle ragazze in sala, mentre portava via i piatti vuoti, è venuta a chiedermi: “Sei triste?”

Non sapevo come risponderle.

 

Sono uscito, mi sono messo a camminare per calmarmi un po’, ma è andata solo peggio. Avevo il fiatone, da quanto lo stomaco mi si stava restringendo. Mi sono messo anche a parlare da solo, tanto non mi avrebbe sentito nessuno. A un certo punto ho proprio sentito le lacrime ai bordi degli occhi.

 

Che cazzo mi è preso?

Perché cazzo mi sta dando così noia?

Perché non riesco a farmela passare?

Perché mi sono dovuto rovinare una serata così?

Che cazzo mi è saltato in mente, di andare a rileggere una cosa del genere?

Che cosa pensavo, che non mi avrebbe fatto nessun effetto? Che sarebbe stato come leggere un fumetto? Beh, non lo è. Non lo era stato due anni fa, quando l’aveva scritta. E non lo è stato stasera.

 

Eppure non c’entrava niente stasera, non ce n’era bisogno. Perché continuo ad avere questo male dentro, e a dover combattere le lacrime che vogliono uscire?

 

Perché un conto è riconoscere i propri errori. Un conto è farlo quando ormai è troppo tardi e quel treno è già lontano.

Perché a passeggiare sul viale dei ricordi si finisce quasi sempre per inciampare, non importa che tu sia preparato o meno. Amplifica le emozioni, le distorce, fa venire idee fuori tempo massimo. Fa riemergere tutte le occasioni buttate.

E ti rendi conto di non aver mai usato la parola fine.

 

Perché per quanto possa suonare stupido, mi ha fatto pensare che stasera a cena, dal lato opposto del tavolo, ci sarebbe potuta essere lei. Mi ha fatto immaginare come sarebbe stato bello trascorrere questa vacanza insieme a lei.

Invece lei è con un altro. E questo pensiero nessuno me lo potrà levare dalla testa.

 

 

Ci vuole il buio per abbracciare tutto e raffreddare il panico.

Il fiato è ritornato in questo contenitore vuoto. E questo momento non andrà da nessuna parte. E’ stata una trappola in cui mi sono infilato da solo, e solo il tempo dirà se ne sono uscito davvero oppure no.


 

Alla fine della serata, spero almeno che questa cosa possa essere d’ispirazione per qualcos’altro.

O meglio ancora: per qualcun altro, affinché non debba passare un momento del genere, o quantomeno, si possa difendere meglio di quanto ho fatto io.


 

   
 
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