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Autore: genbufan_    21/08/2023    0 recensioni
In attesa della lunga storia dedicata al Torneo Tenkaichi, due one-shot dedicati ai giovani protagonisti, per conoscerli un po' meglio: ecco il secondo, dedicato a Xiong Shu, il figlio di Tao Bai Bai, che riorganizza la sua vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La Gru e la Tartaruga'
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Il dottore aveva il suo ambulatorio, sempre aperto, ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette, all’interno di un piccolo cottage di legno nel cuore della foresta che circondava la città dell’Est. 

Non si trattava di un medico molto accessibile alla normale utenza, in quanto preferiva rivolgersi a un tipo particolare di clientela privata, con una grande disponibilità di denaro contante, ovvero i criminali.

Fu in quel particolare centro medico, di cui conosceva perfettamente le coordinate, che Xiong Shu trasportò suo padre, dopo che entrambi erano stati sconfitti in combattimento, definitivamente, dall’alleanza della nuova Scuola della Gru e della nuova Scuola della Tartaruga.

Quella battaglia gli era però servita molto anche per capire fino in fondo il carattere di suo padre, così egoista e assetato di potere e denaro, e fino a che punto quell’uomo era in grado di spingersi, e di spingere suo figlio, allo scopo di ottenerne sempre di più.

<< Come hai potuto usarmi in questo modo, papà? >> gli mormorò, mentre lo trasportava in volo.

<< Accidenti, come lo hanno ridotto! gli disse il dottore, quando accese la luce del suo studio e lo vide con in braccio Tao Bai Bai, il potente killer, improvvisamente invecchiato, stremato e che evidentemente aveva ricevuto numerosi colpi.

<< Me lo lasci qui, così puoi organizzare la tua vendetta, eh, Xiong Shu? >> gli chiese.

Il ragazzo ascoltò quella domanda con una certa indifferenza: << No, doc. E’ finita. Siamo stati sconfitti, una volta per tutte. Glielo dica, quando si sveglia. È il momento di cambiare vita. >> gli rispose.

Il dottore sembrava incredulo nel sentirlo parlare così, tuttavia decise di non fare troppe domande e arrivare dritto al punto: << Ma Mi pagherà, vero? >>

<< Non preoccuparti, dottore, so per certo che ha ancora molti risparmi da parte. >> ironizzò il giovane, prima di uscire nuovamente dalla porta e decollare per la sua  destinazione successiva.

Era ormai l’alba, quando arrivò nei pressi dell’abitazione verso la quale si era diretto, in un piccolo villaggio ancora più a Oriente. Un villaggio che sarebbe passato inosservato ai più, se non fosse stato vicino a un grande complesso di casinò.

Bussò, poi entrò con discrezione in quella casetta, piccola ma accogliente, curata con grande attenzione e con molti fiori alle finestre.

Andò verso la cucina, e la trovò lì, seduta mentre beveva il suo the. Era una bellissima donna dai capelli corvini, che da giovane aveva lavorato proprio all’interno di quei casinò, per attirare, e fare spendere, i clienti più facoltosi. Ora il suo stile di vita era molto cambiato, ma quella bellezza, che in passato le aveva causato qualche problema, non si era affatto persa col tempo.

Non appena lo vide, non poté che scoppiare a piangere.

<< Scusami, mamma. >> le disse semplicemente lui, inchinandosi lievemente per evitare il suo sguardo << Ho fatto un casino. >>

Lei si alzò e lo abbracciò forte, accarezzandogli la testa. 

Rimasero così, in silenzio, godendosi quel contatto che era mancato ad entrambi per troppo tempo, poi lei gli disse solo: << Povero Xiong Shu… Ti ho voluto tenere lontano da tuo padre per anni, ma forse l’unico modo era che tu vedessi le cose con i tuoi occhi. >>

<< C’è stato un momento in cui sembrava che volesse cambiare, quando tu eri piccolo… Ma poi è tornato quello di prima. Ero così felice per lui quando man mano ha riottenuto il suo corpo umano, ma non avevo capito a che prezzo lo avesse fatto. >>

<< Già, ora l’ho capito anch’io. >> le rispose Xiong Shu.

<< Vorrei essere migliore, mamma, da ora in poi. >>

Si goderono quel momento insieme, poi la madre dovette andare ad aprire il suo Family Restaurant.

Xiong Shu dedicò sia quel giorno, sia tutto il mese che seguì, ad aiutare sua madre al lavoro, sia per scusarsi un po’ con lei, sia per avere modo di ragionare su se stesso, mentre si dedicava a un’attività pratica. 

Lei accettò con piacere sia il suo aiuto, sia quel rapporto di vicinanza, ritrovato dopo ben due anni in cui suo figlio era mancato da casa.

Passato questo periodo di tempo, arrivò la fine dell’estate, e il giovane prese una decisione importante, che volle rappresentare rasandosi completamente il capo.

Ne parlò con sua madre, che questa volta fu meno preoccupata, avendo percepito la sua maturazione. Lo lasciò andare con una certa serenità, almeno in superficie, anche perché ormai era un uomo adulto: l’anno successivo avrebbe compiuto vent’anni.

Xiong Shu partì allora verso un luogo che non aveva ancora visto di persona, ma di cui conosceva bene l’ubicazione, grazie proprio a suo padre.

Fu Tenshinhan il primo a percepire la sua presenza, provvidenzialmente, mentre si trovava nel cortile di fronte alla palestra della nuova Scuola della Gru. Lo salutò con la mano, mentre stava atterrando.

<< Ci rivediamo! Vedo che hai dato un cambio al tuo look! Ma ti suggerisco di lasciarti ricrescere i capelli, sai? Io sono calvo solo perché sono costretto! >> lo salutò il Maestro della Gru, ridacchiando.

Poi però lo osservò con più serietà, quando si inchinò e disse: << Mio padre non le chiederà mai perdono, questo lo sappiamo entrambi. Lo faccio io al posto suo, e chiedo perdono anche per quello che io ho fatto a lei e alla sua allieva. >>

<< Non preoccuparti. So bene quanto la cattiva influenza di tuo padre sia potente. Anche io stravedevo per lui, quando avevo poco meno della tua età. >> gli rispose Tenshinhan, comprensivo.

<< Ma dimmi, sei venuto qui solo per questo? >> proseguì malizioso, sapendo bene che non era così.

Il giovane si concesse qualche attimo, rimanendo inchinato, poi rivolse lo sguardo al suo interlocutore.

<< Ho riflettuto molto questo mese. Ho chiesto perdono a mia madre, ho passato del tempo con lei… Ho capito che, anche se voglio abbandonare il mondo del crimine, non voglio assolutamente abbandonare le arti marziali, che sono la mia ragione di vita. >>

Tenshinhan sorrise, avendo già capito quali sarebbero state le parole successive.

Il ragazzo si mise in ginocchio: << La prego, vorrebbe prendermi come suo allievo? >>

Il Maestro della Gru sbuffò, soffocando una mezza risata: << Finalmente! Era un po’ che ti stavamo aspettando. Ma certo, sei un giovane di talento! Ti daremo una mano a sviluppare le tue capacità! >>

<< Grazie! Maestro, non la deluderò! >> esultò Xiong Shu.

<< Oh, ci puoi giurare! >> disse Tenshinhan, facendo l’occhiolino con il suo terzo occhio << Bene, ti lascio, devo seguire gli altri allievi. >>

<< Ehm… Maestro, sinceramente pensavo che avremmo cominciato subito e mi avrebbe seguito di persona… >> interloquì, pur con tono molto rispettoso, e senza osare ancora alzarsi, Xiong Shu.

<< Ti seguirò, ti seguirò. Intanto ti assegno una guida validissima. >> gli rispose Ten.

<< Chaoz! >> chiamò, poi.

Xiong Shu iniziò ad agitarsi un po’, pur rimanendo nella sua posizione.

Il basso vice di Tenshinhan arrivò subito, svolazzando a mezz’aria.

<< Eccomi, Ten! >> disse, poi osservò il giovane ospite. << Oh… >> commentò solo.

Tenshinhan gli disse qualcosa all'orecchio, lui sorrise.

<< Buon allenamento, ragazzi! >> disse il Maestro della Gru, rientrando nel dojo.

Chaoz e Xiong Shu rimasero lì di fronte, in silenzio, per qualche imbarazzante secondo. Poi il vice maestro lo esortò: << Allora, vuoi rimanere lì tutto il giorno? In piedi! >>

<< S-Sì! >> rispose il ragazzo, eseguendo. << È solo che…>>

<< … Ti aspettavi di essere allenato da qualcuno forte? >> completò la frase per lui il piccolo maestro.

<< No, assolutamente! Non le mancherei mai di rispetto… >>

<< Ti chiami Xiong Shu, vero? >> lui chinò il capo.

Chaoz si grattò il mento, chiedendogli: << Mia figlia mi hai detto che hai usato una tecnica su di lei, come si chiamava… della pallacanestro? >>

Il giovane trasalì << Oh, a questo proposito, io le vorrei chiedere umilmente scusa >> 

Si stava di nuovo inchinando, ma Chaoz lo fermò: << Quanto tempo vuoi passare a guardare il pavimento del cortile? Forza, attaccami con quella tecnica. >>

<< Ma… io… È davvero sicuro? >> balbettò il figlio di Tao Bai Bai.

<< Forza, cosa aspetti? >> ribadì il vice maestro, serissimo.

<< Va bene. D’accordo. >> disse lui, finalmente convinto, poi si tolse la giacca in jeans che indossava, sotto la quale aveva una semplice maglietta a maniche corte, e iniziò a concentrarsi per eseguire la tecnica.

Lo caricò, prendendolo sotto il braccio senza troppe cerimonie, e concentrando la sua aura per trattenerlo con ulteriore forza confinandolo all’interno di una “bolla” di energia spirituale.

Si stava quindi concentrando per creare in aria il “canestro”, formato da un anello di ki, quando sentì una voce alle sue spalle: << E’ una tecnica davvero interessante. >>

Xiong Shu si stupì, poi comprese di non avere nessuno all’interno dello spazio tra braccio e torso.

Fermò l’esecuzione, poi si voltò a osservare, con aumentato rispetto, il suo avversario. Quindi sua figlia non lo aveva superato proprio in tutto!

<< C-come… Come ha fatto, maestro? >>

Chaoz lo osservò con sguardo acuto << Sei un buon manipolatore del ki, Xiong Shu. Ti va bene se ti insegno a sviluppare ancora di più queste tue capacità? >>

Lui lo osservò per un attimo, poi scattò sull’attenti: << Sì! Maestro! >>

Il suo piccolo maestro approvò la sua risoluzione, con l’espressione del volto. << Ottimo! Ah, Entra in palestra e prendi delle fasce pesanti da indossare. Ti saranno utili per potenziarti anche fisicamente, dovrai indossarle sempre.

<< Sì! >> rispose, poi entrò in palestra, sempre con grande cautela.

Si tolse le scarpe, poi vide con la coda dell’occhio proprio Sesame, che aveva affrontato un mese prima.

Rivolse anche a lei un inchino, poi la vide raggiungerlo, interrompendo il suo allenamento, per dargli una mano a trovare gli strumenti più adatti a lui.

Xiong Shu si sentì davvero grato in quel momento: come era possibile che quelle persone, nonostante tutto il male che aveva loro causato, gli volessero dare una mano a diventare ancora più forte e abile nelle arti marziali?

Chi avevano incontrato, e quali esperienze avevano avuto nelle loro vite, per diventare persone così speciali, per essere così pronti a perdonare i loro nemici e accettarli come nuovi alleati? Per essere pronti a perdonare in quel modo persino uno come lui?

Per la prima volta nella sua vita, si sentì pieno di speranza per il futuro.

   
 
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