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Autore: Fiore di Giada    23/08/2023    0 recensioni
[[L\\\'angelo bianco]]
− Quanti dubbi ho instillato nella tua mente, Elena… − mormora. Sua moglie è sempre stata una donna intelligente, ma la mancanza di amore l’ha condotta ad una scelta sbagliata.
La sua paura le ha impedito di vedere l’amore che lui ha provato per entrambi i suoi figli.
− E per colpa mia, li ho persi entrambi… − sussurra. Lui, pur di compiacere la sua sete di vendetta, ha condannato sua moglie alla lontananza da sua figlia.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Come uno spettro, Guido vaga per la villa.
Di tanto in tanto, si ferma, poi riprende a camminare. Da quanto tempo è in quella casa?
Il suo sguardo, ad un tratto, si posa su un calendario, appeso ad un muro.
Un singhiozzo scuote il suo petto. Inesorabile, è giunto il ventiquattro gennaio.
Scuote la testa, amaro. Elena, in quella giornata fredda, avrebbe compiuto gli anni.
E lui le avrebbe regalato dei fiori d’orchidee e dei monili di diamanti, da lei molto amati.
Sospira e si passa la testa tra le mani. Lui non ha mai tradito Elena, ma non l’ha mai amata.
Il suo cuore è sempre stato prigioniero del ricordo di Luisa.
Ed Elena ha portato sulle sue spalle un simile peso.
I gioielli e le premure non le hanno dato la sicurezza dell’amore, a cui ogni donna ha diritto.
E lei, pur in modi discutibili, ha cercato di tutelare il futuro di Anna.
− Quanti dubbi ho instillato nella tua mente, Elena… − mormora. Sua moglie è sempre stata una donna intelligente, ma la mancanza di amore l’ha condotta ad una scelta sbagliata.
La sua paura le ha impedito di vedere l’amore che lui ha provato per entrambi i suoi figli.
− E per colpa mia, li ho persi entrambi… − sussurra. Lui, pur di compiacere la sua sete di vendetta, ha condannato sua moglie alla lontananza da sua figlia.
Ha creduto di vendicare le sofferenze di Bruno.
Elena, però, si è ribellata ad un tale, crudele ordine e ha condannato a morte se stessa e sua figlia.
Con la sua tragica morte, ha riflesso la sua condanna su di lui.
Loro sono insieme, prive di affanni, mentre lui è condannato a vagare sulla Terra, come uno spettro sofferente.
L’uomo si avvicina ad una credenza e, per alcuni minuti, il suo sguardo scruta le bottiglie di alcolici e i bicchieri. Ha sempre bevuto poco, ma, in quel momento, ha bisogno di un anestetico.
I pensieri, implacabili, martellano la sua mente.
Apre la credenza, prende una bottiglia di Cognac e la versa in un napoléon di cristallo.
Per alcuni istanti, fissa il liquido ambrato, scintillante di deboli bagliori dorati, e si rigira il bicchiere tra le dita. L’aroma di quell’alcolico dona al suo animo una quiete lieve.
E, in quel momento, è benedetta.
Ad un tratto, il rintocco di una campana lontana rompe il silenzio.
Guido, per alcuni istanti, riflette, poi solleva il napoléon in alto.
− Buon compleanno, Elena. Goditi nostra figlia, ovunque voi siate. – scandisce, amaro, prima di bere il liquore.
   
 
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