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Autore: lady lina 77    23/08/2023    1 recensioni
Una AU con protagonisti i personaggi di Poldark creati dal meraviglioso W. Graham.
Siamo in Germania, negli anni neri del nazismo, nell'affascinante Annaberg-Buchholz, in Sassonia, fra boschi, miniere, case a graticcio e antiche tradizioni. Ross Poldark è un giovane tenebroso, volenteroso, proprietario di alcune miniere lasciate in eredità dal padre. Non è ricco ma ha tanta voglia di fare, da lavoro a molte persone che lo aiutano e rispettano ma questo non può bastare: è ebreo, anche se non praticante. E nella Germania di quegli anni questo potrebbe non essergli perdonato.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demelza Carne, Dwight Enys, Elizabeth Chynoweth, George Warleggan, Ross Poldark
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ross Poldark, un giovane attraente, prestante, pieno di idee e unico erede di Joshua Poldark, un piccolo proprietario minerario della Sassonia, portava avanti i lasciti paterni dopo una adolescenza turbolenta. Spirito libero e indomito come il padre, lo differenziava da lui lo spirito, decisamente romantico ma non libertino come quello visto, finché era stato in vita, nel genitore.
Joshua Poldark, reduce della prima guerra mondiale dove si era distinto per il suo coraggio, dopo il conflitto era tornato a casa dall’amatissima moglie Grace e dai due figli piccoli, Ross e Claude, che erano nati poco prima dello scoppio del conflitto.
Annaberg-Buchholz, piccolo borgo e perla di rara bellezza dei monti metalliferi, aveva visto sbocciare l’amore di Joshua, ebreo non praticante, uomo di fatica e miniere, e Grace, donna della media borghesia e maestra elementare del villaggio. E col loro amore così particolare e forse osteggiato inizialmente dalla famiglia della donna, aveva assistito anche alla nascita della loro famiglia. La guerra aveva messo in ginocchio sia la regione che la Germania intera e le due piccole miniere dei Poldark, una che estraeva piccole quantità d’argento e l’altra che estraeva carbone, erano diventate l’unica speranza di lavoro per i poveri minatori della zona.
Il clima infuocato del dopo-guerra riusciva, in quell’angolo di Germania incastonato fra foreste, miniere e antiche tradizioni della lavorazione del legno, a rimanere tutto sommato lontano grazie all’unione di famiglie e persone che, fra i vicoli e le casette a graticcio, si davano una mano per riuscire a sopravvivere alla carestia e alla perenne mancanza di cibo.
Joshua pensava che col tempo le cose sarebbero migliorate. Aveva una casa dignitosa e arredata con gusto dalla sua graziosa moglie, che avevano ribattezzato ‘Nampara’, posta al delimitare della foresta, alla periferia del paese, aveva la sua Grace, aveva due bambini vivacissimi e intelligenti che avrebbero presto potuto portare avanti il suo nome. Non poteva davvero credere di più e il suo spirito indomito pareva aver trovato pace e un posto solido nel mondo...
Ma il vento cambiò improvvisamente per lui, spezzando ogni suo sogno e ogni sua velleità: il 1919 si portò via l’amata Grace, stroncata dalla terribile epidemia di spagnola che flagellava l'Europa fin dagli ultimi istanti della guerra e l’anno successivo toccò al suo figlio più piccolo, Claude, portato via dalla stessa malattia.
La morte di Grace gli tolse la voglia di vivere ed iniziò a trascorrere le giornate in maniera dissoluta fra donne, gioco d’azzardo e contrabbando. La luce che lo aveva guidato, la sua amata Grace, si era spenta e le sue miniere andarono avanti grazie alla volontà dei suoi compagni di lavoro. E fu così che il piccolo Ross crebbe senza una vera guida, trasportato dagli eventi, quasi senza più figure di riferimento. Le figure della madre e del fratellino divennero presto sbiadite nei suoi ricordi e cercò di crescere da solo, imparando dal mondo ciò che aveva da insegnargli.
Negli anni 20 divenne un ragazzo difficile che scappava spesso da scuola, incline alle risse, decisamente attirato come il padre dal gioco d’azzardo e perennemente nei guai con la legge tanto che Joshua, per salvarlo dalla prigione, nel 1930 lo mandò per alcuni anni a combattere nella legione straniera.
Fu durante la sua assenza che Joshua morì, consumato dal dolore, dagli alcolici e da una vita che senza il suo sole, Grace, non aveva più senso.
Ross venne a sapere di essere rimasto solo quando tornò a casa, nel 1932, a 23 anni ormai compiuti. Della sua amata famiglia non era rimasto che lui. Cresciuto nel fisico, indurito dalla vita militare e orientato al pessimismo, si trovò solo, con delle miniere ormai quasi in rovina portate avanti unicamente dalla volontà di coloro che da sempre erano stati gli amici di famiglia, con un futuro incerto davanti e senza veri appigli affettivi a cui aggrapparsi. Senza un soldo, pieno di debiti, si trovò anche a fronteggiare ulteriori dolori perché la ragazza di cui era innamorato prima della partenza, la bellissima Elizabeth, figlia di un contabile locale, sembrava averlo dimenticato e si era avvicinata a colui che riteneva il peggiore abitante di Annaberg-Buchholz, George Warleggan, il rampollo di una avida famiglia di proprietari terrieri e minerari nonché di una banca che stringeva la cinghia coi suoi tassi di interesse esorbitanti a molti dei cittadini della zona. George era avido, spietato ma incredibilmente ricco. Compagni di classe da bambini, erano coetanei, non lo aveva mai sopportato e spesso si erano azzuffati nel fango. Come poteva una ragazza dolce ed intelligente come Elizabeth essersi fatta sua amica? George era un ragazzo anaffettivo, incapace di provare veri sentimenti di affetto, empatia, amore... E poi, con Elizabeth, non aveva nulla da spartire, erano come il giorno e la notte. Certo, lui era benestante e per la famiglia della ragazza questo contava molto, aveva tanto da offrirle mentre lui non aveva nulla, però, però... Tanti sorrisi, tante promesse, tante speranze che li avevano uniti prima che lui partisse non potevano essere stati dimenticati così da Elizabeth e Ross era certo che dietro al suo avvicinamento a George ci fossero i genitori. Era così, non poteva che essere così!
E poi nella sua vita c’era Nampara, il cui antico splendore era andato perso a causa dell’incuria e del fulcro del suo focolare, sua madre Grace. Era la casa dei suoi genitori, il suo unico posto nel mondo, la sua eredità, il nido costruito con amore da sua madre e suo padre e Ross, in loro memoria, al suo ritorno si rimboccò le maniche per ridargli splendore o quanto meno decoro, aiutato dai fidati amici di sempre, Zachy il minatore e Dwight Enys, il giovane medico di Annaberg-Buchholz. Non aveva molto, non sapeva come risollevare le sue miniere e di certo avrebbe avuto bisogno di capitali per riuscire a darsi una ripartenza ma era testardo e aveva lottato con tutte le sue forze per farcela.
Un piccolo anziano banchiere di Annaberg-Buchholz, vecchio amico e consulente del padre, il signor Pascoe, gli aveva garantito un piccolo prestito sulla parola e da lì era ripartito. Sul finire del 1932 aveva ‘assunto’ una ragazzina come domestica, Demelza Carne, conosciuta a una piccola sagra di paese dove l’aveva trovata a difendere il suo spelacchiato cane in una rissa con dei ragazzi. La piccola, una quattordicenne dai capelli rossi come fuoco, proveniva da un minuscolo borgo vicino. Figlia di un minatore spesso ubriaco, sempre violento, vedovo e con una nidiata di bambini, era scappata di casa col suo cane, stanca di prendere botte. Accettò subito di lavorare per lui e da quel momento rappresentò la rinascita di Nampara. Anche se era giovane, un pò selvaggia e dal carattere particolare, la sua solarità e la sua voglia di fare, il suo essere instancabile e in fondo di carattere votato all'ottimismo, Nampara con lei riprese vita. E anche Demelza parve rinascere, lontana dalla miseria e dalle botte del padre. Cantava spesso, aveva una bella voce, non stava mai ferma e col suo cane sempre al seguito, Garrick, era diventata parte della realtà casalinga di Ross Poldark. Ross le aveva regalato un abbecedario affinché imparasse a leggere e scrivere - non era mai andata a scuola - e lei si era dimostrata da subito un animo attento e curioso di imparare. Adorava anche la bicicletta e Ross gliene regalò una, vecchia e trovata chissà dove, per andare al villaggio quando doveva fare compere. E adorava il cinema tanto che spesso, quando Dwight arrivava a Nampara per due chiacchiere assieme a Caroline, la sua affascinante fidanzata, le due ragazze si mettevano a chiacchierare di attori e cinema, tutte cose di cui Ross non sapeva un accidenti. Non riusciva proprio a capire come alla gente piacesse chiudersi in un cinematografo per vedere una tela con immagini in movimento!
E poi arrivò il 1933 e un’altra tegola, proprio quando sembrava che le cose andassero meglio, arrivò a turbare la vita tranquilla di Ross Poldark: Adolf Hitler era salito al potere con il partito nazista e di colpo tutto cambiò e lui capì che doveva iniziare a guardarsi sempre le spalle.
Perché Ross Poldark era sì tedesco ma era soprattutto ebreo, anche se non praticante come il padre. E il nuovo partito salito al governo, col suo fuhrer, questo non glielo avrebbe perdonato, gli ci volle poco per capire che tipo di politica avrebbe governato la Germania. Non sapeva ancora cosa lo avrebbe atteso ma riusciva a comprendere che per la sua nazione si stavano avvicinando anni nerissimi e soprattutto pericolosi.

  
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