Challenge: “Love and do what you want?” - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Prompt: 29. Specchietto retrovisore

 

Genere: comico

Tipo: flash-fic

Raccolta: Le tante forme dell’amore

Personaggi: Issei Matsukawa, Hinata, Oikawa

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Passaggio in auto

 

Gli avevano chiesto di accompagnarli all’aeroporto, tanto ci doveva andare anche lui per vedere le varie squadre arrivare, quindi puntuale come un orologio svizzero Matsukawa era passato prima da uno poi dall’altro a recuperarli e si erano seduti insieme sul sedile posteriore della sua auto, questo un po’ lo aveva infastidito non era mica il loro autista, però lasciò correre.

Quasi gli venne un colpo quando, fermo al semaforo buttando l’occhio nello specchietto retrovisore, vide che i due si erano avvicinati per quel che consentiva loro con le cinture e la testolina rossa si era posata sulla spalla dell’altro ragazzo.

Il clacson lo riportò alla realtà e riprese a guidare entrando in tangenziale, lanciando occhiate preoccupare nello specchietto.

Quasi distrattamente Oikawa aveva preso ad accarezzare quei capelli rossi e giocare con qualche ciocca scomposta.

Issei non ci poteva credere, che tra quei due ci fosse del tenero? Vedeva come la mano di Oikawa si muoveva lenta, con movimenti studiati.

Tentò di concentrarsi sulla strada, le mani avevano preso a sudargli, doveva chiamare Iwaizumi, sicuramente lui era informato dei fatti, ma perché poi non gli aveva detto niente, si vedevano abbastanza spesso, non aveva fatto minimamente cenno alla cosa, il bastardo gliel’avrebbe fatta pagare, sapeva che andava a prenderli, lo sapeva.

Che situazione a dir poco imbarazzante, notò la mano dell’alzatore spostarsi pericolosamente verso il basso e senza preavviso Matsukawa frenò.

“Scusate, mi sembrava che ci fosse qualcosa sulla strada” annunciò, una lieve risata gli giunse alle orecchie, ora entrambi erano seduti composti ai loro posti.

Mancava veramente poco alla destinazione, ma i due ragazzi parevano non riuscire a stare distanti l’un l’altro.

Perché questa volta fu Oikawa ad avvicinarsi a Hinata prendergli il viso tra le mani e baciare le sue labbra socchiuse.

Matsukawa inchiodò a bordo strada, girandosi rosso in viso.

“Voi due che state facendo?” domandò quasi urlando, voleva una spiegazione e la voleva subito.

“Ci stiamo baciando” rispose Oikawa quel tono canzonatorio che a Issei ricordava qualcuno di ben conosciuto.

“Qual è il problema” domandò Hinata.

“E chi lo dice a tuo fratello e a tuo zio!” sbottò preoccupato immaginando la faccia di Shoyo, ma soprattutto quella di Tooru.

“Stiamo insieme da sei mesi” rise Natsu divertita posando la testa sulla spalla dell’alzatore.

“Credevo lo sapeste tutti” aggiunse Takeru tornando a posare la mano sulla testa della ragazza.

Matsukawa scosse il capo, appena vedeva Oikawa, Iwaizumi o chiunque altro gliene avrebbe dette quattro.

Ripartì e sospirò quando i due ragazzi dietro iniziarono a limonare duro e le mani a sparire sotto i vestiti.

“Ehi… non dovete consumare la vostra prima volta sul sedile della mia auto” li richiamò, ma un sorriso piegò le labbra di Matsukawa, Tooru alla loro età aveva perso la verginità con Iwaizumi in ogni dove, di Hinata non sapeva molto, ma in Brasile non aveva certamente solo guardato il panorama.

“Tranquillo anche perché non sarebbe la nostra prima volta” rise Hinata con la stessa risata contagiosa del fratello maggiore.

“Ma questo non lo sa nessuno” confidò Takeru che aveva lo stesso sorriso furbo e ammaliatore dello zio.

“Quando mai mi sono dato disponibile per venirvi a prendere” si lagnò, scatenando l’ilarità dei due ragazzi, ma per fortuna l’aeroporto era in vista.

 

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Note: allora io ho questo headcanon, che Nastu e Takeru si mettano insieme prima poi!