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Autore: Shireith    25/08/2023    1 recensioni
Ma la testa trova sempre una spaccatura da cui sbirciare nello spazio dove si annidano tutte le sue paure, e per quanto Shiho ci provi, è come se la felicità non potesse durare più di un battito prima che la carne si faccia di nuovo cosa viva per mangiarla da dentro.
[Shinichi/Shiho]
‣ Sei spaccati nella loro relazione scritti per la #CoAiWeek2023.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'CoAi Week(s)'
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Cartastraccia
Atto primo


01. you need to remember

 Quello che una scienziata sa, pensa, e dice è basato sulla realtà. La realtà è basata sui fatti.
 Fatto numero uno: il tempo non è lineare. Non è un filo.
 Sarebbe facile, se lo fosse, immaginare il momento esatto in cui il filo si attorciglia per formare un nodo. Ogni notte, mai alla stessa ora, il nodo si stringe, intrappolandola sola con il suo peggior nemico.
 Sé stessa.
 
 Shiho ricorda tutto. Qualcosa in lei urla: non dimenticare – e allora Shiho ricorda. Quello che ha fatto. Cosa, chi, si è lasciata alle spalle.
 
 
 Di notte, la città è tranquilla. Di notte, i suoi sensi si risvegliano, irrequieti, e qualcosa dentro di lei si fa carne viva, la mangia da dentro, le striscia sotto pelle come tanti ragni.
 C’è qualcosa di estremamente delicato nel modo in cui Shinichi le sfiora una spalla con esitazione, eppure Shiho vorrebbe ritrarsi come se bruciasse. Trae un respiro profondo, intimando a sé stessa di non sottrarsi, di non accartocciarsi su sé stessa come cartastraccia. La stanza è immobile, la brezza che entra dalla finestra le solletica la pelle. Shinichi non si muove.
 «Non riuscivo a dormire», dice Shiho, osservandolo piegarsi in avanti per prendere uno dei fogli disseminati sul tavolo. I suoi occhi scorrono sui numeri come se potesse capirli.
 Potrebbe, in effetti. Shinichi è quel tipo di persona che può tutto. Dagli un po’ di tempo e sarebbe capace di sottrarsi a qualsiasi impiccio uscendone vittorioso. È fatto così, e Shiho lo trova dannatamente fastidioso che non può fare altro che renderlo una pedina nel suo gioco. Provocarlo è sorprendentemente facile, se solo sai come giocarti le tue carte. Ma Shiho è troppo stanca per star dietro al suo stesso gioco, e tutto quello a cui riesce a pensare è che non dovrebbe bere caffè a quest’ora della notte.
 «Hai avuto un altro incubo?»
 Shinichi prende una tazza e versa un po’ di caffè a entrambi. Shiho si morde l’interno della guancia come a volersi ammonire, ma non protesta mentre osserva Shinichi prendere dello zucchero.
 Funziona così: due cucchiaini, se Shiho non c’è, o se Shinichi è davvero in vena di provocazioni. Uno, se quel giorno Shiho è particolarmente generosa nei suoi confronti o se Shinichi vuole provocarla ma non troppo. Zero se lei è nei paraggi e Shinichi non ha voglia di provocarla. O se è lui a sentirsi particolarmente generoso nei suoi confronti.
 Uno, pensa Shiho. Ne sta per mettere solo uno.
 Per un attimo, è sicura di averci azzeccato. Ma poi Shinichi scuote la testa. «Fa male.»
 Lei arcua un sopracciglio come a sfidarlo. «Lo zucchero?»
 «Il caffè.»
 Shinichi prende le due tazze e butta via il caffè nel lavandino. La protesta che Shiho ha pronta in mente muore quando non sa bene come articolarla.
 «Dovremmo dormire.»
 Shiho vede le parole non dette muoversi nella testa di Shinichi. Lei dovrebbe dormire.
 La stanza è immobile. Shinichi è immobile. La luce della luna disegna i contorni della figura e Shiho lo osserva come si fa con un quadro. È uno di quei momenti che vorrebbe poter congelare nel tempo – vorebbe prendere il filo e fare un nodo bello stretto, costringerlo a lasciarli in uno spazio di tempo indefinito.
 «Non vieni?»
 «Dammi solo un minuto.»
 È una bugia, così palese sulle sue labbra che Shiho si chiede se Shinichi non possa vederla mentre cade. 
 
 
 Non sa bene che ore siano quando lo raggiunge a letto. È incredibilmente tardi o incredibilmente presto, dipende da come la si vuol vedere. 
 Si sente vuota e intorpidita, le palpebre pesanti. Shiho sa che non appena le chiuderà i fantasmi scivoleranno via dalle ciglia e le strisceranno dentro come insetti. La sola immagine accentua il suo senso di nausea. 
 Qualcosa in lei urla: non dimenticare – e allora Shiho ricorda. Ancora, e ancora, e ancora. 
 

NOTE ➺ Questa storia è... uscita, in qualche modo. Non so come, ma nonostante i molteplici WIP che avevo iniziato per questa CoAi Week, non sono riuscita a terminarne uno EQQUINDI ennesima ShinShi senza trama, just vibes. Tecnicamente è una delle poche volte in cui scrivo di loro due in una relazione romantica, ma trovo molto divertente farlo perché combinare questi due è sempre una sfida.
Grazie a chiunque abbia letto fin qui; non so se riuscirò ad aggiornare tutti i giorni in tempo, ma ci proverò! <3
   
 
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