Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: martinaor    30/08/2023    1 recensioni
Sono stata io a sceglierti e me ne assumo piena responsabilità.
Genere: Angst, Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sei stato mio errore peggiore, il più infame dei miei sbagli, la più truce tra le torture che mi sono inflitta.
Mi hai spezzato l'anima, il corpo e il cuore in quanti più pezzi possibile, mi hai rotto tutte le ossa dentro e fuori dal petto.
Hai preso tutto, e tutto hai buttato.
Hai preteso troppo, hai lordato tutto, insozzato tutto, fatto di me immondizia...
Quando me ne sono accorta era troppo tardi, ero troppo debole, ero troppo sola, troppo prigioniera.
Ero incasinata e incapace di scappare.

Sono stata io a sceglierti e me ne assumo piena responsabilità.
Ma mai, mai avrei immaginato che mi stavo calando nell' inferno, che mi stavo stringendo da sola il cappio alla gola.
Non avevo idea che innamorarmi di te avrebbe voluto dire perdere l’amore, la stima, il rispetto di me stessa.
Non sapevo che scegliendo te ti avrei dovuto metterti davanti a tutto, davanti alle mie proprie esigenze, le mie necessità, la mia salute.
Volevi solo una serva, una schiava, una sottomessa condannata alla tua adorazione.

Maledetto vitello d'oro, maledetto animale, maledetto maiale.

Ho realizzato troppo tardi di essere dipendente da te, dal nostro rapporto malsano, dalla paura che tu mi incutevi

La bilancia pendeva completamente dal tuo lato, sull'altro piatto c'erano i brandelli di me, i resti di una vita buttata.

Eri tu a tenere le redini, e io obbligata a seguirti ovunque tu volessi andare.

Con tutto il mio cuore, giuro che ho fatto il possibile per spingere verso la giusta direzione.
Ti ho servito, ti ho adorato, ti ho accontentato in ogni tuo più lurido e immondo desiderio.
Non ho ascoltato nessuno, il centro del mio universo eri tu e tu solo.
Non di amore, ma di solitudine.
Non di felicità, ma di disperazione.
Non di vita, ma di morte.

Mi sono, alla fine, convinta che in fondo ero innamorata perdutamente, ciecamente, e ho deciso di mettere una benda sopra ai miei occhi e una pietra sopra il mio cuore.

E non mi sono più guardata indietro.

Sono certa che tu non mi abbia amato, mai.
Lo vedevo.
Amavi te stesso attraverso l'amore che rubavi a me, attraverso la vita che rubavi a me.

Quel senso di vita che viene assorbito da ogni fibra del tuo essere, da ogni luce che viene sepolta dal tuo buio.

Anche se mi rifiutavo di dirlo ad alta voce, sapevo che tu non eri giusto. Eri, in ogni tuo lato, sbagliato e solo sbagliato.
Sapevo che mi stavi usando, che io ero diventato un tuo oggetto per lasciarti credere di essere una persona migliore, tutto quello che non eri e non sarai mai.

Infame.

E quando hai visto, quando ti sei accorto, che oramai non ero che una marionetta, hai deciso di smettere di fingere ogni giorno.
Hai deciso che non ne valeva più la pena, non ce n'era più bisogno.
Era la tua volontà, la tua autorità.

La verità è che non sai cosa voglia dire amare, non sai niente dell'amore.

Il nostro rapporto è nato abusivo, la tua è stata tutta una violenza, forte, fisica, mentale.

Hai instillato dei dubbi nella mia testa, hai distrutto la fiducia che avevo in me stessa e nel mio valore.

Hai spezzato tutte le mie convinzioni, tutte le mie speranze, una dopo l'altra, una ad una. Come le ossa, come il cuore.
Sei riuscito a farmi allontanare dalle amicizie, dalle persone a cui tenevo, da me stessa, dalla vita.
Il mio universo doveva ruotare completamente intorno a te, secondo ciò che desideravi. Così sarei diventata ancor più dipendente, più accondiscendente, più servile.

Non ti avrei mai lasciato; avevo paura, mi sarei trovata da sola, inerme, senza strumenti per difendermi, senza niente in cui rifugiarsi.
Mi avevi tolto tutto.

Ti odio.
Ti odio per questo.
Riconoscevo ogni tua menzogna, ogni tua infamia.
Ma ormai non sapevo più reagire.
Tutti i torti che mi hai fatto subire, tutte le angherie, mi avevano sfiancato.

Non cercavi neanche di nascondere, non fingevi; quante volte sei andato a donne con i miei soldi?
Quante volte hai rubato il poco, il nulla che guadagnavo?
Sapevi che avevo un lavoro miserabile, sapevi che mi alzavo alle quattro, pulivo bagni orribili, lavavo i pavimenti inginocchiata per terra, scansata dai clienti.
Dicevi che non volevi venire a prendermi, che puzzavo, che ero una stracciona.
Lo facevi appositamente per ferirmi.
Per spezzarmi.
...
E ci sei riuscito.

Cosa faccio se mi lascia?
Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?

Ho rinnegato il mio valore, la mia persona, i miei affetti, i miei amici.
Il punto, ora lo so, è che io non avevo fatto niente, niente di male.

Il mio unico errore, il mio tremendo errore, era stato scegliere la persona sbagliata, un orco, e non guardarmi indietro pur conoscendo la verità.

Sei stato come una sanguisuga, hai portato via ogni traccia di vita e amore che era in me.

Ho amato tutto ciò che gli altri rifiutavano in te.
Ti ho supportato quando più ne avevi bisogno.
Ho apprezzato tutti i tuoi difetti, pregi non ne avevi e mai gli avrai, mostro.

In me avevi visto sicurezza, tenacia, forza; tutto quello che a te mancava.

Hai deliberatamente deciso di rompere qualcosa dentro di me, ogni giorno, poco alla volta. Pugnalate che ti uccidono, sanguinando lentamente.

Io non meritavo tutto questo.
Non lo meritavo.
Le bugie.
I tradimenti.
Le accuse.
La manipolazione.

Non lo meritavo.
No.

Eppure, dopo ogni errore, dopo ogni dolore, ti ho perdonato, ti ho sempre perdonato.
E amato, di nuovo costretta dal vuoto interiore, ti ho amato di nuovo.
E tendo sempre a vedere il meglio negli altri, purtroppo , e mi convinco di poter fare qualcosa, con la pazienza, con tutto il mio amore.
E ci lascio l'anima, sull'asfalto, sempre.

Semplicemente, nelle persone ci credo, a dirla tutta, e ti ho dedicato troppo, per riuscire ad uscire subito, da questo tunnel, da questa tomba.

Un giorno, però, mi sono svegliata.
Un giorno sono risorta.
Ho preso in mano le mie rovine e ho deciso che morire con dignità era migliore di vivere in una pattumiera.
E ho capito che così non poteva più andare avanti, non potevo continuare a marcire.

Non potevo, non volevo più lasciarti compromettere la mia vita, non volevo più lasciare che mi privassi di tutte quelle cose, quelle piccole cose che rendevano la mia quotidianità normale, speciale, libera.
Da te.

Il tuo veleno mi aveva risucchiato, ma ero finalmente morta, giunta a galla, in superficie.
La mia colpa è stata averti lasciato fare.
La mia colpa è avertelo permesso, aver lasciato che tu potessi trattarmi come desideravi, come comandavi, calpestando la mia dignità di persona, di essere umano.

Hai distrutto tutto ciò che avevo costruito.
La fiducia in me stessa, nelle mie capacità.
Il rispetto che provavo nei miei confronti, la mia autostima.

Ora ne sono più certa che mai: non sceglierò più una persona abusiva.
Mai più.
Non darò mai più un potere così grande ad un’altra persona, a nessuno mai.
Non sceglierò mai più.
Non vorrò mai più.

Non darò mai più il mio cuore, non c'è più, non c'è più niente.

Ho raccolto tutti i miei pezzi e mi sono ricomposta.
Ho raccolto i miei rottami e me ne sono andata via, verso il na strada nel nulla, con un bagaglio di lacrime, rovine e resti.
Umili resti.
Poveri resti.

Il dolore ti ricompone come vuole, come più gli aggrada, e io sono oggi il risultato dei tuoi soprusi.

Non rimpiango il mio passato, anche se non lo tollero; mi ha reso la persona che sono oggi.
Decisa, consapevole, tenace.
Nichilista, disillusa, infranta.

Tu mi hai scelta solo non perché fossi una persona difficile, impegnativa.
Perché eri tu ad esserlo.
Avrei voluto che fossi tu la persona spezzata dentro.

L’unica cosa che avrei dovuto fare, la mia salvezza, è prendere prima le distanze da te, all' inizio, quando provavo pena per te, non quando la provavo ormai solo per me stessa.
Se il passato insegna, io ho già appreso tutto il necessario.

Non mi lascerò calpestare mai più, mai più.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: martinaor