Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Black Smile    15/09/2009    2 recensioni
“Si può sapere come fai?”
Chiese il biondo, infilando le mani in tasca.
“Fare cosa?”
Aveva chiesto Harry, corrugando la fronte. Draco aveva riso, in quel modo molto Malfoy.
“A vedere dentro i miei occhi come fossero porte aperte.”
P.S. Se cliccate sul titolo all'interno del capitolo vi porterà alla canzone.
Genere: Triste, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Quella situazione.. tutta quella situazione era squallida. Mangiamorte pentito, l’avevano chiamato nell’Ordine.. proprio come Severus. Non sapeva di questo sua tradimento, probabilmente neanche Lord Voldemort lo sapeva. Del resto, anche se il Lord era un buon legilimens, Severus era un altrettanto buon Occlumante. Ogni tanto, il Lord, squittiva verso Severus, accusandolo con un ghigno di avere dei segreti con lui. Non sembrava preoccuparsene, Severus. Ma si sentiva terribilmente sporco, a dover tradire la propria famiglia. Se sua padre l’avesse saputo, l’avrebbe chiamato Traditore, Traditore del tuo sangue. Nessuna ragione giustificava quel gesto, neanche la sua. Dopo aver ricevuto il marchio e svolto dei compiti per il Lord, gli era salita la nausea. Gli era salita perché la guerra era a due passi e presto, il Bambino Sopravvisuto, sarebbe morto.. secondo i piani di quell’Essere. Si era costituito davanti Albus Dumbledore ed Harry Potter. L’aveva fatto, si era umiliato. Per giunta davanti quell’idiota che aveva sorriso - che ci trovava da ridere? - e Dumbledore non aveva avuto esitazioni nell’accoglierlo. Poteva essere una spia di Voldemort, ma lui non aveva esitato.. e neanche lo Sfregiato.
Stava seduto su una panchina, con le braccia ciondolanti e la testa inclinata a destra. Aspettava. Cosa? Non sapeva dirlo. Aspettava semplicemente la morte. Il Lord aveva intuito qualcosa, ma non aveva detto niente. Probabilmente progettava, proprio in quel momento, come far fuori il figlio di Lucius. Draco pregava che fosse una cosa veloce, quando sarebbe successo.
Uno schiocco e subito dopo venne afferrato per un braccio. Ecco, ci siamo. Si disse. Aperse gli occhi in tempo per vedere Rabastan... poi si smaterializzarono. Comparvero in un cimitero dove figure in nero camminavano avanti e indietro, frementi. Non era arrivata la sua ora, questo si. Ma era arrivata quell’ora. Deglutì a vuoto e spostò lo sguardo su Rabastan, impegnato in una conversazione con Rodolphus.
E’ arrivato il gran giorno, Draco! Finalmente il Lord potrà riscattarsi e prendere il dominio!
Erano eccitati, pieni d’aspettativa. Lui era... vuoto. Non provava alcuna emozione. Davvero credevano di riuscire a sopravvivere? Sarebbero morti... tutti quanti. Anche il Lord. La voce di quest’ultimo lo fece trasalire, proveniva direttamente dalle sue spalle.
E’ ora. Severus ci ha informati che le difese di Hogwarts sono calate. Possiamo attaccare.”
Bene. Severus avrebbe avvisato anche Dumbledore del loro attacco, no? Quindi non erano impreparati. Non sapeva che fare. Seguire il consiglio di Albus significava morte certa, se il Lord avesse vinto. Se non l’avesse seguito, sarebbe comunque morto. Quindi perché non agevolare la causa? Una volta lì, si sarebbe schierato tra le file di Dumbledore. Privare Voldemort di sé stesso era una grave perdita, viste le sue innate capacità. Non era solo bravo con le pozioni, era ben altro. Sospirò impercettibilmente mentre posava riluttante una mano sul braccio di sua zia Bellatrix, eccitata come una bambina la mattina di Natale. Uno schiocco e poi uno strappo all’altezza dello stomaco. La prima cosa che vide fu una classe e la Professoressa Sprite. Stavano rientrando al Castello in quel momento. No, no, no. Cosa diavolo ci facevano fuori? Dumbledore non aveva mandato l’ordine di rientrare nel Castello? Un attimo dopo si sentirono le urla dei ragazzi del primo anno e la voce concitata della Docente che gli ordinava di entrare dentro. Non ci arrivarono. Una sfilza di Avada li colpì, mentre accorreva sempre più gente. Draco stava fermo, immobile in mezzo agli altri. Non una sola volta aveva portato la mano alla bacchetta. Sollevò lo sguardo sulla folla davanti loro. Insegnanti, Auror... studenti. Vide, lì in mezzo, Blaise con la bacchetta puntata. Vide Theodore, vide Daphne e Astoria, vide Pansy, vide Hermione Granger e Ronald Weasley, Ginny Weasley ed Harry Potter. Vide Seamus Finnigan e Neville Paciock accasciarsi a terra, privi di vita. Fu un attimo, poi la battaglia prese vita. Il Fato tirava le corde, decidendo chi dovesse morire e chi dovesse sopravvivere. Sperò con tutto sé stesso che il suo filo restasse legato alla vita. Deglutì ancora mentre voci attorno a lui gli ordinavano di prendere parte a quella battaglia. Inspirò e si smaterializzò, ricomparendo dietro la prima fila schierata di Dumbledore... no, di Harry Potter. I Mangiamorte pensarono che stesse per far fuori Potter, ma la bacchetta di Draco si alzò in loro direzione. Non restarono un unico fronte unito per molto, i gruppi si dispersero e lui si ritrovò solo. Sorrise mestamente. Era ovvio che nessuno volesse stare spalla a spalla con un Mangiamorte che probabilmente li avrebbe traditi. Ma no, lui non li avrebbe traditi. Scansò qualche maledizione, ogni tanto Severus lo difendeva senza farsi scorgere. L’uomo mandava maledizioni a casaccio, usando la scusa di esser stato ferito ad un braccio da Lupin quando c’era stata l’ultima luna piena. Un Avada lo colpì, quasi... ma l’intervento tempestivo di Harry Potter lo salvò. Ritornò a proteggere la sua bella, lasciandolo lì. Era perplesso e completamente preso dalla paura e dal senso di nausea. Se avesse continuato così, avrebbe vomitato di sicuro. Lanciò due Avada che andarono a segno, non volle neppure vedere chi aveva fatto fuori. Due occhi rossi saettarono nei suoi ed un attimo dopo non seppe più dire se c’era o non c’era. Non seppe più niente. Crollò a terra, in una posizione innaturale. Gli occhi chiusi, perché li teneva così quando Lord Voldemort aveva scagliato su di lui la punizione per il tradimento... un Avada Kedavra in pieno petto.
Harry spostò, per solo e dannatissimo attimo, le iridi a lato. Lo vide crollare a terra, vide Voldemort ridere sadico. Folle, folle, folle. Si lanciò nella direzione di Draco, lasciando scoperta Ginny che venne colpita. Fuori due. Ma in quel momento non pensava a Ginny, non pensava a Ron ne a Hermione. Mentre si lanciava nella corsa folle, all’inseguimento della vita di Draco, non pensava a niente... più o meno.
Cazzo, cazzo, cazzo. Quel folle figlio di puttana! Cos’aveva intenzione di fare? L’Eroe? Ci aveva rimesso le penne, invece. Lo sentiva perfettamente, il proprio cuore pulsante. Allora perché si sentiva morto? Draco s’era portato via una parte di Harry Potter che avrebbe potuto vantare, alzando il pezzo di cuore strappato in aria, all’aldilà. Non sapeva quando né come c’era arrivato lì, Malfoy. Sapeva solo che c’era, lì dentro. Folle, bastardo, viscido e strisciante figlio di puttana. Come aveva osato? Harry portò le iridi smeraldine sulla figura che tutto era tranne che umana. Stava ridendo, ridendo perversamente. Stava ridendo di Draco, di Harry, di Ginny a terra. Rideva di Lily e James Potter, di Cedric Diggory, di Sirius Black. Rideva e si beffava dei morti, conscio che lui non ci sarebbe mai arrivato. Ma, ovviamente, si sbagliava. Si sbagliava di grosso. Lanciò un Avada Kedavra nello stesso istante in cui anche Voldemort pronunciava l’incanto. Le bacchette si scontrarono e, inevitabilmente, si ripeté la scena del quarto anno. Ma lui, al momento, era altrove. Era al Lago di qualche mese prima, in compagnia di Draco.
Si può sapere come fai?
Chiese il biondo, infilando le mani in tasca.
Fare cosa?
Aveva chiesto Harry, corrugando la fronte. Draco aveva riso, in quel modo molto Malfoy.
A vedere dentro i miei occhi come fossero porte aperte.
Aveva risposto semplicemente, avvicinandosi di qualche passo. Ad Harry non dispiaceva affatto quella nuova sintonia tra loro, in effetti l’aveva sempre sperata.
Ci riesco?
Aveva chiesto sorpreso, mentre osservava l’avanzamento di Draco. Lui rise nuovamente, in modo diverso... più Draco che Malfoy, ecco. Aveva premuto le labbra fredde contro quelle di Harry e poi si era allontanato.
Sei un idiota, Potter!
L’aveva lasciato lì, sconvolto e piacevolmente sorpreso. Non gli dispiaceva neanche quello, ad esser sinceri.
Quel dannato neanche si accorgeva di leggergli dentro. Stupido, idiota e sexy di un Grifondoro.
Come fai a vedere dentro i miei occhi come se fossero porte aperte, arrivando nelle profondità del mio corpo, dove sto diventando ghiacciato. Senza un'anima il mio spirito sta dormendo in qualche luogo freddo fino a che non la ritroverai e la riporterai a casa. Svegliami, svegliami dentro. Non riesco a svegliarmi, svegliami dentro. Salvami, chiama il mio nome e salvami dalle tenebre. Svegliami, ordina al mio sangue di scorrere prima che io venga distrutto. Salvami dal nullo che sto divento. Ora che so cosa mi manca non puoi lasciarmi. Respira in me e rendimi vero, riportami in vita. Ho vissuto nella menzogna, non c’era niente dentro. Senza un pensiero senza una voce senza un'anima. Non lasciarmi morire qui... Ci deve essere qualcos'altro da fare.
Harry ritornò al presente, tutt’intorno era caos. Per un attimo aveva avuto la tentazione di lasciare cadere la bacchetta e farsi colpire. Ma al contrario di quanto si potrebbe credere, Harry Potter non era coraggioso. Era più codardo di un coniglio, ma la sua stupidità e avventatezza lo faceva apparire come coraggioso. Il contatto tra le bacchette si interruppe ed Harry prese la grande decisione. Se lui era davvero un Horcrux, e l’ultimo, allora doveva farlo. Hermione sapeva di questa sua scelta suicida, sapeva che una volta morto avrebbe dovuto uccidere Voldemort. E se lei non ci sarebbe riuscita, altri l’avrebbero fatto... perché Voldemort aveva di nuovo un anima, seppur a brandelli. In un secondo vide una luce verde e poi il bianco. Sentì dentro di se qualcosa spezzarsi, qualche ossa forse. Aveva un gran male alla testa, l’aveva sbattuta probabilmente, ma era vivo. Vedeva tutto bianco ma era vivo. Sentiva la risata di Voldemort e il silenzio intorno a lui. La battagli si era concluso e lui aveva vinto. No, no, no. Non era così. Cosa diamine aspettava Hermione? Che lui si alzasse e lo uccidesse? Se così era... lentamente schiuse un po’ le palpebre e strinse piano l’impugnatura della bacchetta. Ci vollero alcuni secondi per mettere a fuoco tutto. Voldemort era di spalle. Spostò le iridi sul corpo esanime poco distante da lui. I capelli d’oro erano infangati, il volto privo di ogni colore, le palpebre quasi chiuse, le labbra violacee. Era in una posizione innaturale, da morto. Se non fosse stato per quello, avrebbe pensato che stesse dormendo. Ma non era così. Draco Hyperion Malfoy era morto, morto per una buona causa. Morto con coraggio, perché si era schierato dalla loro sotto gli occhi di Lord Voldemort. Morto per la Libertà. Lo avrebbe rivendicato, avrebbe ucciso quel folle sadico che gli dava le spalle. Allungò una mano, quella libera, a prendere quella fredda di Draco. Nessuno dei Mangiamorte se ne accorse. La strinse delicatamente, poi si alzò di scatto. I seguaci di Lord Voldemort ebbero il tempo di avvisarlo ma, non appena si voltò, Harry pronunciò le due parole fatali. Le pronunciò con convinzione, con rabbia, con tristezza e con amarezza.
Avada Kedavra!
Voleva fargli del male, ucciderlo. Voleva rivendicare Draco, quelle labbra, quell’Angelo Caduto. Non sapevo più cosa voleva. Quando anche l’ultimo accenno di vita nel corpo di Voldemort si fermò, si lasciò cadere a terra vicino Draco. I Mangiamorte venne catturati, loro avevano vinto. Ma a quale costo? Quanti ne erano morti? Seamus e Neville, Fred, Ginny, la Professoressa Sprite, Severus Snape, Remus, Ninfadora, Alastor e molti altri ancora. Ma in cima alla classifica c’era proprio lui, Draco. Tra tutti, in quello spiazzo, era stato il più nobile e coraggioso. Gli strinse un’ultima volta la mano, poi si alzò e oltrepassò i cancelli di Hogwarts.
Essere o non essere, questo è il problema. Se sia più nobile sopportare le percosse e le ingiurie di una sorte atroce, oppure prendere le armi contro un mare di guai e, combattendo, annientarli. Morire, dormire. Niente altro. E dire che col sonno mettiamo fine al dolore del cuore e ai mille colpi che la natura della carne ha ereditato. È un epilogo da desiderarsi devotamente. Morire, dormire. Dormire, forse sognare: ah, c'é l'ostacolo, perchè in quel sogno di morte il pensiero dei sogni che possano venire, quando ci saremo staccati dal tumulto della vita, ci rende esitanti. Altrimenti chi sopporterebbe le frustate e lo scherno del tempo le ingiurie degli oppressori, le insolenze dei superbi, le ferite dell'amore disprezzato, le lungaggini della legge, l'arroganza dei burocrati e i calci che i giusti e i mansueti ricevono dagli indegni. Qualora si potesse far stornare il conto con un semplice pugnale, chi vorrebbe portare dei pesi per gemere e sudare sotto il carico di una vita logorante se la paura di qualche cosa dopo la morte, il paese inesplorato dal quale nessun viandante ritorna, non frenasse la nostra volontà, facendoci preferire i mali che sopportiamo ad altri che non conosciamo? Così la coscienza ci fa tutti vili e così il colore innato della risolutezza, lo si rovina con una squallida gettata di pensiero e le imprese d'alto grado e il momento, proprio per questo, cambiano il loro corso e perdono persino il loro nome di azioni.

Più dolce sarebbe la morte se il mio sguardo avesse come ultimo orizzonte il tuo volto, e se così fosse... mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire.





Spazio BS: Bene, oggi mi sentivo ispirato... quindi ecco a voi, una Song-Fic. La canzone è degli Evanescence e, appunto, si chiama Bring Me to Life. Alcune parti del testo sono a metà v__v Poi, come alcuni di certo avranno notato, c’è anche Skakespeare. Proprio alla fine, si... il monologo stupenderrimo di Amleto, l’unico vero mio amore. Comunque, spero piaccia... la parte dove Harry viene colpito fa davvero schifo xD Non sapevo come spiegarla <__< Si, già, già v__v’ Potevo prendere il libro e vedere da lì... ma non mi sembrava giusto, avrei offeso la Rowling con la mia schifezza xD
Basta v__v Un’ultima raccomandazione... attenti a voi se non recensite, incomberò su di voi mentre dormite la notte... quindi fate un salto nella zona Recensioni xD
Snà,
Ka.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Black Smile