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Autore: Shainareth    12/09/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] Gli era stato insegnato come combattere una guerra, ma non come affrontare una donna sull'orlo del pianto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Athrun Zala, Cagalli Yula Athha, Dearka Elthman, Miriallia Haww
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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STUPIDI
 

Sedette accanto a lui con un sonoro sospiro, tanto da indurlo a rivolgergli la propria attenzione. Il gomito sul tavolo e la guancia contro la mano chiusa a pugno, Dearka aveva l’aria infastidita. «Che succede?»
   «Succede che il destino sa essere davvero infame», rispose, facendo cenno col capo dall’altra parte della mensa, dove, dando loro le spalle, Miriallia e Cagalli stavano chiacchierando di quanto fossero migliorati i pasti a bordo della nave, dopo i rifornimenti effettuati a Orb.
   Athrun sorrise, ma non rispose. «Abbiamo passato tutti questi mesi a combattere i naturals e ora eccoci qui. Alla mercé di due delle loro ragazzine», continuò il biondo, questa volta con le labbra leggermente incurvate verso l’alto. «Chi dice che le armi peggiori sono i Gundam, non ha mai avuto a che fare con degli occhioni luccicanti di lacrime.»
   «Concordo in pieno», commentò l’altro, sospirando a sua volta. Gli era stato insegnato come combattere una guerra, ma non come affrontare una donna sull’orlo del pianto.
   «Ci siamo proprio rammolliti», osservò Dearka, ridendo di se stesso.
   «O forse siamo soltanto diventati persone migliori», lo contraddisse Athrun, perdendosi come lui nell’osservare la figura della persona che gli aveva cambiato la vita. Certo anche Kira e Lacus avevano contribuito a questa evoluzione, ma chi gli aveva dato il primo, vero scossone era stata proprio Cagalli. Puntandogli contro una pistola, salvandogli la vita, piangendo disperata insieme a lui, donandogli un amuleto che potesse proteggerlo in qualunque situazione. Era una contraddizione vivente ed era bellissima anche per quello.
   Sentendosi osservato, tornò a voltarsi verso l’ex commilitone, che ora lo guardava con un sorriso sornione. «Siamo proprio messi male, eh?» Athrun arrossì e abbassò gli occhi sul proprio pasto, senza riuscire a negare l’evidenza. Dearka si stiracchiò all’indietro, le braccia tese in alto, che poi piegò davanti a sé, incrociandole sul tavolo. «Se può consolarti, non sei l’unico.»
   Anche lui era stato minacciato di morte della ragazza per cui adesso aveva iniziato a spasimare, e anche lui poi era stato salvato sempre da lei. Non soltanto fisicamente. Miriallia era stata una scoperta rara, eccezionale. Si era presa cura di lui e lo aveva persino liberato. Soprattutto, gli era entrata nel cuore, sorprendendolo una volta di più e aprendogli l’anima.
   «Yzak ci prenderà per il culo.»
   «Ammesso che qualcuno glielo dica.»
   «Bah, non sa cosa si perde», commentò ancora Dearka con un’alzata di spalle, decidendo di abbandonarsi con letizia a quel nuovo stato di cose. Anche solo per non pensare all’eventualità di doversi battere in futuro con il suo grande amico. In quel caso, che cosa avrebbe fatto? A lungo avevano rimproverato Athrun per le sue indecisioni durante gli scontri contro Kira, ma adesso iniziava a capirlo molto più di quanto avrebbe mai potuto immaginare.
   Si voltò ancora verso il compagno. «Di’, tu e la biondina avete già...?»
   «Dearka!» gridò Athrun scandalizzato e irritato al contempo. Sobbalzando per quella reazione improvvisa, le due ragazze si girarono a guardarli e Dearka scoppiò a ridere. «Sei una carogna!» gli fece sapere l’altro, stavolta con voce decisamente più bassa.
   «Scusa», disse lui, cercando di tornare serio. Invano. «È che, visto il modo in cui la guardi, non ho resistito.» Athrun lo insultò e lui rise di nuovo. «Non ti chiederò i dettagli, promesso.»
   «Non te li direi a prescindere.»
   «Riservato come al solito...»
   «Di cosa state cianciando, voi due?»
   La voce di Cagalli li inchiodò sul posto, facendoli sentire entrambi in colpa per un qualcosa che in realtà non avevano neanche commesso. Nessuno dei due parlò e allora Miriallia si sentì in diritto di prendere parola: «Stanno sempre lì a sottolineare che i coordinators sono molto più intelligenti di noi, ma questi due non si sono neanche resi conto di quanto risuonino le voci, qui dentro, quando la stanza è quasi vuota.»
   Le espressioni dei due giovani furono talmente buffe, che Cagalli rise. «Te l’ho detto che sei stupido», disse poi con affetto al povero Athrun, che non poté fare altro che incassare e sorriderle di rimando.
   «Non stavamo mica parlando male di voi. Anzi», tentò di giustificarsi Dearka, ritrovando subito la solita faccia tosta che lo contraddistingueva. Miriallia ruotò gli occhi al cielo e non rispose, preferendo alzarsi e dirigersi verso l’uscita. Allarmato, il giovane la seguì di corsa, sparendo con lei in corridoio. «Miri!»
   «Beh, consolati», riprese Cagalli, andando a sedere di fronte ad Athrun per rubargli un boccone dal piatto. «C’è chi sta messo peggio di te.»
 







 
  
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