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Autore: JeanGenie    12/09/2023    0 recensioni
"Lo sapeva che Leia lo avrebbe fatto ammazzare, prima o poi. O lui avrebbe fatto ammazzare lei, e quel pensiero è ancora più brutto."
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Sapevo che sarebbe finita così.” In preda alla rassegnazione, Han Solo sente il sangue arrivargli alla testa mentre pende a testa in giù, legato per le caviglie, su una pozza di acido in cui si dimenano pesci zannuti più brutti di Lady Proxima e più affamati del sarlacc. Cerca un lato positivo. Non ne trova. Perché sì, sapeva che sarebbe finita così.

Ah, certo che lo sapeva. Non è così fesso.  Lo sapeva da quando Luke ha detto “è ricca”, convincendolo ad andare a salvarla dal reparto detenzione della Morte  Nera, prima che venisse giustiziata.

Lo sapeva da quando lei li ha fatti finire in quel compattatore di rifiuti, rischiando di farli ridurre tutti in poltiglia schiacciata e puzzolente. 

Lo sapeva da quando si è messa a dargli ordini per convincerlo a restare fra i ribelli solo per non ammettere di essere cotta di lui.

Lo sapeva da quando è tornato indietro per combattere con loro, scoprendo che, forse, gli importava davvero di qualcosa.

Da quando si è reso conto che una così non l’aveva mai conosciuta. Bisbetica, insopportabile, testarda, coraggiosa, fantastica.

Da quando, che diamine, si è innamorato di lei come un ragazzino che non ragiona. E che bella sensazione… 

Lo sapeva che Leia lo avrebbe fatto ammazzare,  prima o poi. O lui avrebbe fatto ammazzare lei,  e quel pensiero è ancora più brutto. Non ha importanza,  ormai. Perché sono due cariche di dinamite che si accendono a vicenda. E non poteva andare in un altro modo. Sembra proprio che sia giunta la loro ora.

“Adesso non cominciare, Han” protesta lei penzolando al suo fianco, con la schiena che, ogni tanto, urta la sua. “Pensa a un modo per liberarci, perché questa corda continua a scendere. Lo so che è una trappola stupida e che avrebbero fatto prima a farci fuori con un colpo di blaster. Ma hanno messo in piedi questo baraccone inutile. E se non ci divorano quegli affari, bruceremo nell’acido. Quindi pensa, e in fretta.”

Oh, grazie, Principessa Ti Spiego l’Ovvio. Grazie per il riassunto.

Peccato che i tizi che li hanno legati lassù (con chi ce l’avevano, a proposito? Con lui o con Leia? Con Leia. Certo. Di sicuro con Leia. Senza alcun dubbio.) gli hanno tolto tutte le armi. E comunque non avrebbe saputo che farne. Di sicuro non può sparare alla corda. Renderebbe la loro morte solo più rapida. E lui non ha voglia di affrettare la sua fine.

“Tu non sai fare uno di quei trucchetti che sa fare Luke, vero? Sei sua sorella, dopotutto…” propone. Ce l’hanno nel sangue, no?

Non riesce a vederla in faccia ma è sicuro che lei lo stia guardando storto. Argomento spinoso…

Accidenti a me. Accidenti a te. Accidenti a noi…

Ah, sì. Se l’è andata a cercare. Se potesse tornare indietro cambierebbe un sacco di cose, a partire da lei. Se potesse tornare indietro…

Non cambierei un accidente di niente. Men che meno te. Perché sei unica. Sei meravigliosa. E anche se stiamo per morire, io…

Ha un solo  rimpianto, in quel momento. Uno solo. Ma enorme. Non vedrà mai crescere…

“Ben!” L’urlo di Leia lo riporta bruscamente al disastroso momento attuale.

Ben?

“Che succede?” le chiede tentando di girare la testa nella sua direzione.  Non riesce a vedere niente, in quella posizione. È lei quella voltata verso il crepaccio su cui è piantata la carrucola che sta per condannarli a morte. E lei sta cominciando ad agitarsi.

La corda sulle sue caviglie si fa più lenta come se qualcuno la stesse sciogliendo. Han guarda di nuovo verso il basso, dove le mascelle zannute dei pesci carnivori continuano a battere.

No no no no no! Pessima idea. Ho detto no!

Ma quando non c’è più nulla a trattenerlo, una sorta di cuscino d’aria lo tiene sospeso e poi lo solleva più in alto. Sente Leia ridere poi se la trova davanti, anche lei sospesa nel nulla ma decisamente più rilassata di lui. E comincia a capire cos’è successo. Sull’orlo del crepaccio c’è una figura inconfondibile, con le braccia tese in avanti e gli occhi chiusi. L’espressione concentrata lo fa sembrare quasi adulto.

Han si lascia andare, sospirando di sollievo. Non si fida di quelle diavolerie da Jedi ma, per sua fortuna, funzionano. Anche se a praticarle è solo un bambino.

“Ha preso tutto da me” dice mentre suo figlio di otto anni appena, lo fa svolazzare in aria fino a fargli toccare di nuovo terra, mettendolo al sicuro.

“Certo. Come no” ribatte Leia atterrando elegantemente in piedi,  come se non avesse fatto altro in vita sua. Lì intorno i loro carcerieri, giudici ed esecutori sono tutti profondamente addormentati. Un altro assurdo trucchetto della Forza, probabilmente.

“State bene?” chiede Ben con il fiatone. Non deve essere stato facile per lui. Ma è un fenomeno. Un vero fenomeno. Han non ne capisce molto di quella roba ma suo figlio  non è ancora stato addestrato e già riesce a fare… quelle cose assurde. È davvero un Solo. Il meglio del meglio.

Leia lo abbraccia e lo rimprovera al tempo stesso. Gli ripete che doveva restare a casa, come gli era stato ordinato. Che i bravi bambini non disubbidiscono.  Le solite storie. Gli chiede cosa ci fa lì. Come ci è arrivato. E altre domande inutili. Lui risponde che è venuto con la Grimtaash, anche se gli era stato proibito pilotare da solo. Ovviamente. Che erano spariti da troppo e si è preoccupato. Che faranno meglio a filarsela in fretta prima che quei tizi si sveglino. Che la nave li aspetta pronta a partire.

Tutte cose da adulto. Tutte cose di cui è molto fiero. Ma Han lo prende in braccio anche se comincia a diventare pesante. Perché è il suo bambino. È il suo furfantello. Non è solo un futuro allievo Jedi. Non è solo l’erede degli Organa. Non è nemmeno una specie di eroe imprevisto che ha appena salvato la vita ai suoi irresponsabili genitori. 

Ben è soprattutto il suo furfantello. “Sì, meglio filarsela prima che si sveglino. Ma…” Han si guarda intorno, incredulo. “… come hai fatto?”

Lui scuote la testa,  con aria annoiata. Forse è ora di dare una spuntatina a quei capelli neri. Gli coprono quasi gli occhi. “Non lo so. Volevo farlo e l’ho fatto. E basta. Mettimi giù, dai. Non ho mica tre anni.”

No, non ce li hai… riflette Han cogliendo lo sguardo indecifrabile di Leia. 

Poi anche lei sembra rasserenarsi. Meglio così. “Sei stato davvero bravo,  Ben” gli dice. 

Poi lasciano che lui li conduca dove ha fatto atterrare la sua nave.

Han si stiracchia, soddisfatto, guardando la sua bisbetica moglie e il suo assurdo figlioletto camminare tre passi avanti a lui. Sorride tra sé, profondamente compiaciuto. Sono magnifici. Perfetti. E lui non ha mai amato nessuno quanto ama loro.

Sapevo che sarebbe finita così si ripete. E per fortuna avevo ragione.

   
 
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