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Autore: genbufan_    18/09/2023    0 recensioni
Finalmente ci siamo! La strada fin qui ha portato i nostri amici, alcuni nuovi, altri vecchie conoscenze, al nuovo Torneo Tenkaichi!
Non si tratterà di un torneo come ce lo si sarebbe potuto immaginare, con Goku, Vegeta e quant'altro (che tanto poi sarebbero scappati via in anticipo come al solito XD) ma di un vero e proprio Torneo Tenkaichi come quelli delle origini, con personaggi legati al pianeta Terra, e focalizzato sui giovani. Cosa che potrete immaginare guardando alle scorse storie di questo ciclo.
(Ah, ovviamente, come in Dragon Ball, potete anche iniziare a leggere da qui, ma le scorse storie della serie vi serviranno per conoscere meglio chi sono e da dove arrivano i nostri protagonisti)
Vi prometto azione, ma anche approfondimento dei personaggi e alcune sorprese!
Spero di essere riuscito a ricreare la giusta atmosfera di un Torneo che guarda al vecchio (un po' del primo DB e un po' dello "Z") e al nuovo, come spero apprezzerete dai tocchi di "modernità" che ho cercato di dare.
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Crilin, Nuovo personaggio, Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Gru e la Tartaruga'
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Anno 787, inizio dell’estate

 

<< Buongiorno, Kibou*! Allora, sei emozionato? >> chiese il maestro Crilin al suo ultimo acquisto, con un sorriso a trentadue denti.

Si trovavano nell’atrio della Kame Academy in quel momento, mentre fuori, nel cortile esterno, veniva approntata una navicella che li avrebbe portati a destinazione.

Il Maestro si era fatto ricrescere i capelli, e sfoggiava un nuovo taglio alla moda, grazie al quale si poteva apprezzare tutto il fascino dei suoi capelli corti e brizzolati. Per l’occasione, aveva indossato il suo completo di lino, colore rigorosamente arancione, come le divise della Tartaruga. Appesi al taschino della giacca aveva pronti gli occhiali scuri, che come diceva sempre erano “molto utili per apparire fighi durante le interviste”.

<< U-un po’, Maestro. >> rispose semplicemente il ragazzo, che aveva compiuto quattordici anni qualche mese prima, grattandosi la testa.

Crilin ridacchiò: << Ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta? Abbiamo fatto molta strada insieme. >>

Kibou annuì.

Era stato nei giorni precedenti alle feste di Natale del 785, ricorrenza della fine dell’anno in cui si festeggiava la nascita del primo re del Mondo, avvenuta nell’anno 0**.

Kibou si era presentato alla Kame Academy, con grande imbarazzo ma allo stesso tempo con una ferma risoluzione in mente.

Quella mattina, Crilin aveva osservato con attenzione quel ragazzino, dalla struttura fisica decisamente pesante, purtroppo per lui, ma dai folti capelli castani e dai lineamenti gentili, mentre gli chiedeva di accettarlo nella sua scuola. Indossava una uniforme da combattimento di foggia molto classica, formata da una tunica corta di colore giallo, con pantaloni dello stesso colore. La sua storia gli aveva riportato alla mente memorie del passato:

<< Signor Crilin, io sono sempre stato piuttosto grasso, fin da piccolino. I miei genitori mi hanno iscritto al tempio Orin, per mettermi in forma, ma non mi piace quel posto, mi prendono sempre in giro. Lei… Se lo ricorda, com’è lì dentro? Mi hanno detto che da piccolo anche lei lo frequentava. >>

Il Maestro della Gru aveva fatto un cenno di assenso: certo che si ricordava com’era quel posto, e come potevano essere maligni i suoi allievi con i ragazzi più piccoli oppure più impacciati. O almeno, più maligni di quanto già potevano esserlo i ragazzini di quell’età.

<< Anzi, lei è famoso nel tempio Orin, vero? Il leggendario Crilin, che se ne è andato e poi ha sconfitto tutti i suoi vecchi compagni! >> aveva aggiunto il giovanissimo Kibou, con gli occhi raggianti.

<< Oh! Dicono così? >> aveva risposto Crilin, grattandosi la testa e facendo un’ampia risata.

Poi squadrò di nuovo l’aspirante allievo, dalla testa ai piedi.

<< Quindi, se ho capito bene, tu vorresti trasferirti dal tempio Orin alla Kame Academy, è così? >> gli chiese, ottenendo un profondo inchino di assenso.

<< Molto bene. Ti accompagno in un posto. >> aveva aggiunto, prendendolo in braccio e decollando con la tecnica del volo. La cosa aveva generato dapprima un certo stupore da parte del ragazzo, che però presto si era mutato in entusiasmo, con apprezzamento di Crilin.

Erano atterrati su una piccola altura, in un’isola molto grande, che il maestro di arti marziali dalla testa rasata conosceva bene, occupata da una fitta giungla tropicale.

Lì il maestro aveva chiesto ancora una volta all’aspirante allievo: << Allora. Ti chiami Kibou, giusto? Mi confermi che vuoi entrare nella mia scuola? Mi confermi che sei pronto a superare ogni prova per entrare? >>

<< Sì, maestro. >> aveva esclamato il ragazzo, con tono di voce un po’ basso e timido.

<< Non ti ho sentito! >> aveva scandito Crilin, serio.

<< Sì, Maestro! >> aveva ripetuto Kibou, facendo sentire tutta l’energia della sua giovanissima età.

<< Bene. >> gli aveva risposto il Maestro della Tartaruga, sorrodendo, poi: << Ora osserva bene, Kibou. Prenderò questo sasso, lo vedi? >> 

Il ragazzo aveva annuito.

<< Ora, con questo pennarello… Ecco, così… Sto disegnando il carattere della Tartaruga su questo sasso… E adesso osserva bene. >> 

Così dicendo, aveva preso il sasso e lo aveva lanciato nel fitto della foresta sottostante. 

<< Kibou! Riportami quel sasso entro il tramonto! Io rimarrò qui ad aspettarti, ma non ti aiuterò in nessun modo. >> aveva poi spiegato.

Il ragazzino era rimasto inizialmente sconcertato, come era comprensibile, ma dopo un paio di minuti aveva ritrovato la propria risoluzione, e si era lanciato all’interno della foresta.

Già da quel giorno, Crilin aveva iniziato a maturare una grande ammirazione per Kibou. 

A quel tempo meno agile e prestante di quanto era lui alla sua età, anche se comunque dotato di una certa forza fisica fuori dal comune, per Kibou era stato ancora più difficile calarsi in quella fitta foresta e farsi largo tra la vegetazione, ma non aveva mai smesso di credere di potercela fare.

Crilin lo aveva aspettato pazientemente sull’altura, restando concentrato sia con gli occhi che percependo la sua aura, in modo da potere comunque intervenire in caso di emergenza, fino a quando, con il Sole ormai calante, il ragazzo era tornato vittorioso, con un po’ di graffi sulle braccia e un grande sorriso.

<> gli aveva detto Crilin. 

Da allora, il nuovo acquisto della Scuola della Tartaruga aveva continuato ad allenarsi in modo instancabile, crescendo sempre di più in abilità e tecnica.

Crilin aveva avuto pienamente ragione nel percepire un talento in lui. Del resto, in caso contrario avrebbe trovato un altro modo per aiutarlo, ad esempio andando a dare una lezione di rispetto per il prossimo agli allievi della scuola del tempio Orin.

In quell’anno e mezzo abbondante, Kibou era cresciuto in altezza, vedendo allungarsi un po’ il collo, pur mantenendo la sua struttura fisica pesante, che non poteva certo cambiare, ma acquisendo più muscolatura e forza fisica. Pur essendo diventato qualcuno che i ragazzi della sua età, ma anche con qualche anno in più, avrebbero fatto ora molta fatica a prendere in giro, aveva conservato il suo carattere estremamente mite e gentile, seppur risoluto.

Sì, avevano davvero fatto molta strada insieme, pensò nuovamente Crilin.

In quel momento arrivarono anche sua moglie 18 e Marron.

18 indossava un bellissimo vestito lungo e leggero, dalla foggia vagamente orientale, di colore giallo tenue, con uno spacco sulla gamba destra.

Marron aveva una pratica tuta con il logo della Kame Academy, di colore arancione. Anche lei diventava ogni giorno più bella: per l’occasione si era tagliata i capelli biondi con un taglio corto ma che dava comunque un po’ di volume, assumendo un fascino un po’ più maturo, e sfoggiava un piccolo anellino al naso, regalo per i suoi sedici anni.

<< Sei meravigliosa, mia cara! Come sempre del resto. E anche tu, tesoro. >> si complimentò Crilin.

<< Mai quanto te, Crilin, quel completo ti sta d’incanto! >> rispose 18.

Marron sbuffò, si imbarazzava leggermente quando i suoi genitori si scambiavano quelle gentilezze, il che provocò una risata da parte di suo padre.

<< Bene, ragazzi e ragazze, ci siamo tutti. >> annunciò il Maestro della Tartaruga, uscendo da quel momento intimo.

<< Questo è il momento di mettere finalmente a frutto i risultati dei vostri allenamenti, ok? Mostrerete agli altri di cosa siete capaci? Sì? >>

<< Sì, Maestro! >> risposero all’unisono, con entusiasmo, Marron e Kibou, alzando il pugno destro in aria. Anche 18 sorrise di approvazione.

<< Ottimo! In partenza! >> concluse Crilin.

Sullo spiazzo di fronte alla scuola li aspettava il maestro Muten, pronto ad accompagnare i suoi allievi, vecchi e nuovi, in quella nuova sfida. Il suo look era decisamente moderno, con occhiali scuri alla moda e un completo molto vistoso, e un po’ kitsch, con grandi disegni di fiori tropicali.

C’erano anche gli altri allievi, che non sarebbero venuti, ma si strinsero tutto intorno per fare loro i migliori auguri.

Quindi Crilin, 18, Marron, Kibou e il vecchio Eremita della Tartaruga salirono sulla navicella, pronta a partire!

 

* きぼう

希望 = Speranza (mi sembrava un bel nome!)

** Me lo sono inventato io, non è assolutamente ufficiale in Dragon Ball ovviamente!

   
 
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