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Autore: Alex Ally    26/09/2023    2 recensioni
Questa storia partecipa alla Challenge Storie della Notte di TsukikageShawn.
Ormai una liceale Doremi si ritrova a causa di circostanze impreviste a rifugiarsi nel vecchio negozio, lì a sua insaputta c'è anche qualcun'altro che cerca riparo.
Sarà forse l'occasione giusta per riuscire finalmente a mostare ciò che è sempre stato celato nel cuore di Testuya?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doremi Harukaze, Tetsuya Kotake
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mentre la pioggia batteva molto più forte di quando le previssioni avessero detto Doremi correva a perdi fiato con la cartella sulla testa per ripararsi.
Ovviamente solo lei poteva scordarsi l'ombrello ben sapendo che la pioggia sarebbe iniziata in tardo pomeriggio e che le prove del club di musica sarebbero durate ben oltre il tramonto a causa del concerto previsto per la festa della scuola a fine mese.
Forse ora andava al liceo, ma certe cose evidentemente erano destinate a non cambiare mai.
Si fermo un attimo a riprendere fiato e in quel momento una senzasione famigliare le percorse il corpo, guardandosi attorno capì il perchè nonostante la pioggia e il buio della notte poteva riconoscero ovunque il negozio di magia in cui aveva lavorato per cosi tanto tempo.
Senza pensarci due volte corse verso il negozio per ripararsi dalla pioggia, sapeva che era chiuso, ma le bastava anche un po' del tetto per poter stare all'asciutto sempre amesso che la pioggia non peggiorasse ulteriormente.
Dalla fretta Doremi mise male un piede e cade per i gradini bagnati finendo con il cadere e farsi male.
«Accidenti.» disse Doremi venendo che la sua uniforme era completamente fradica.
Sbuffando si mise al coperto, ma per colpa della caduta e dei vestiti bagnati sentiva il gelo nelle ossa perciò provo ad aprire la porta del negozio, con sua somma sorpressa la trovo aperta e cosi entro all'interno nel vecchio edificio.
Subito fu invassa dai ricordi dei quattro anni che aveva passato lì con le sue amiche, ma non era tempo per rimembrare i vecchi tempi.
Si tolse la giacca dell'uniforme e la cravatta, se era fortuna, cosa che non le accadeva spesso, magari c'era ancora qualche vestito di Eufenia che si sarebbe potutta mettere mentre asciugava i suoi.
Stava per togliersi anche la camicia quandi senti lo scricciolio del pavimento, voltandosi di scatto proprio nel momento in cui un fulmine squarcio il cielo Doremi si mise ad urlare.

Gli allenamenti di calcio erano durati più del previsto e cosi Testuya si era ritrovato di notte a correre a casa sotto il temporale maledicendosi per aver scordato a casa l'ombrello.
“Le previsioni sbagliano sempre perchè proprio oggi dovevano prenderci.” penso irritato.
Di certo prendersi un'acquazzone addosso dopo ore passate sul campo da calcio non era tra le sue attività preferitte. Un brivido gli corse su per la schiena e all'inizio penso che fosse il freddo pungente della sera, ma poi gli sembro una senzasione già provata in passato.
“Quello è il negozio di Doremi.” penso Testuya vedendo il vecchio edificio.
Sorisse a trentadue denti quando si ricordo che era disabitato fin dal giorno del diploma delle elmentari perciò decise di mettersi al riparo lì.
La porta era chiusa a chiave, ma Testuya non si arresse e dopo un po' riusci a sbloccare la vecchia serattura arruginita.
Per fortuna oltre alla divisa scolastica e quella della squadra di calcio con sé nel borsone aveva ancora una tuta pulita e asciutta. La tiro fuori pronto ad indossarla quando senti il rumore della porta che si apriva.
Il ragazzo immaginando che fosse un ladro nascosse la sua roba e con pasos falpeto si avvicino al punto in cui si vedeva nel buio una figura.
Un fulmine illumino la stanza e Testuya fu sorpresso di chi vide davanti a lui: era proprio Doremi.
Quando vide con più attenzione ciò che la ragazza stava facendo arrossi mentre Doremi si mise a gridare.
«Cosa ci fai qui, Testuya?!» strillo Doremi rossa in volto per l'imbarazzo.
«Mi stavo riparando dalla pioggia.» rispose Testuya distogliendo lo sguardo. «Piuttosto tu che ci fai qui?»
«Mi riparo dalla pioggia anch'io genio.» borbotto Doremi.
Testuya stava per dire qualcosa quando notò il modo in cui Doremi tremava e si strofinava le braccia a causa del freddo.
«Tieni.» disse Tstuya porgendole al sua tuta. Doremi lo guardo accigliatta, sospettando che dietro questa gentilezza ci fosse un secondo fine, ma quando capì che Testuya era sincero nel volerla aiutare prese la tuta e andò in bagno a cambiarsi.
Mentre si infillava la tuta Doremi penso che fosse strano il fato che nonostante lo conoscesse dall'asilo Testuya fosse ancora in grado di sorprenderla con atti di gentilezza come questo. Sorisse realizzando che forse sarebbero andati molto più d'accordo se Testuya avesse messo fine alle sue presse in giro nei suoi confronti e si fosse sempre comportato come in quel momento.
Usci dal bagno sentendosi meglio senza i vestiti bagnati anche se la tuta le era leggermente larga.
«Finalmente sei uscita.» disse Testuya per poi andare in bagno lui stesso. Doremi scosse la testa e andò verso la sua cartella per prendere il cellulare e chiamare casa, ma a causa dei pantaloni troppo lunghi inciampo finendo per terra.
Mentre si rialzava notò di aver urtato la cartella di Testuya dalla qualle erano uscite quelle che sembravano lettere d'amore.
“Non pensavo che fosse cosi popolare con le ragazze.” penso Doremi sentendosi per qualche ragione infastidita dalla cosa.
Poi però noto che sulle buste non c'era scritto il nome di Testuya bensì il suo!
Ormai non potendo più controllare la propria curiosità n'è apri una ed ebbe la certezza che era proprio per lei, ma non era la grafia di Testuya che conosceva a memoria. Anche le altre lettere avevano tutte calligrafie diverse, all'inizio non capiva cosa volesse dire, ma poi lo intui e le salì la rabbia.
“Quell'antipatico...!” penso Doremi promettendo a se stessa di prenderlo a sberle appena fosse uscito dal bagno.

Quella situazione era decisamente assurda, ma poteva anche rivellarsi l'occassione che aspettava da anni.
Bloccati a causa di un temporale nel vecchio negozio di Doremi penso che non ci fosse occassione migliore per dire alla storica compagna di classe ciò che provava per lei da... bè da sempre se doveva essere sincero.
Inoltre questo gli avrebbe permesso di smetterla di nascondere le lettere d'amore di Doremi, da quando avevano iniziato il liceo la ragazza era diventata molto popolare tra i ragazzi, persino qualche suo compagno di squadra aveva espresso interesse per lei, e cosi forse spinta da una vena infantille che non era riuscito a repprimere Testuya aveva iniziato ad arrivare a scuola all'alba per evitare che Doremi vedesse le lettere a lei rivolte.
“È dalle elementari che aspetti questo momento perciò va fuori a dirglierlo.” si disse Testuya sciacquandosi il viso e uscendo dal bagno.
Di certo non si aspettava che ad accoglierlo ci sarebbe stato un sonoro schiaffo.
«Sei un'idiota Testuya!» grido Doremi sbattendogli in faccia le lettere che aveva nascosto. «Preferisco uscire sotto il temporale piuttosto che stare ancora qui con te!»
«Doremi aspetta!» disse Testuya inseguendola fuori dal negozio.
«Perchè?» chiese Doremi arrestando il passo. «Perchè c'è l'hai tanto con me?»
«Non c'è l'ho con te.» rispose Testuya.
«Davvero?» disse Doremi in tono canzonatorio mentre la pioggia gli baganva entrambi. «E allora perchè alle elementari continuavi a prendermi in giro o a farmi scherzi? Pensavo che ti fosse passata, ma adesso scopre che ti sei messo addirittura a mettere naso nella mia vita personale nonostante non siano fatti tuoi!»
«Sono affari miei eccome!» ribatte Testuya.
«E potrei sapere il perchè?» chiese Doremi.
«Perchè...» disse Testuya ingoiando a vuoto. «Perchè tu mi piaci! Mi piaci tanto!»
Doremi sgranno gli occhi come se un fulmine l'avesse colpita in quel momento.
La pioggia che era stata la causa di quella situazione in primo luogo si fermo, le nuvole si diradarono lasciando che la luna piena illuminase il cielo in tutto il suo splendore.
«Per tutto questo tempo mi sei sempre piaciutta!» continuo il ragazzo con il viso rosso come un pomodoro. «Tutto ciò che ho sempre fatto era perchè sono innamorato di te!»
«Tu... tu pensavi davvero che trattarmi male fosse meglio che dirmello?» domandò Doremi.
«Che pretendi da un bambino delle elementari.» disse Testuya stringendosi nelle spalle. «Comunque adesso lo sai perciò... tu... tu cosa provi per me?»
Doremi non sapeva cosa dire, in realtà non ci aveva mai realmente pensato, ma avrebbe mentito se dicesse che in quel precisso momento il suo cuore non stesse battendo all'impazzata.
Conosceva Testuya fin dall'asilo e per la maggior parte della vita l'aveva semplicemente visto come un stupido, però sapeva che infondo era molto di più: dolce, un buon amico, caparbio e determinato.
«Non lo so...» rispose infine. Testuya si avvicino a lei e la prese per mano.
«Possiamo scoprirlo insieme, d'accordo?» chiese lui sorridendole e offrendole la mano.
E Doremi guardandolo dolcemente annui mentre accetava la mano di Testuya.
  
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