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Autore: MadameGirodelle    27/09/2023    4 recensioni
Leggete e scoprirete
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti… oggi mi è venuta un po’ di nostalgia ed ho deciso di scrivere qualcosa… Mi mancava farlo e mi mancavate voi… purtroppo con la mia long sto avendo grandi difficoltà, mancanza di tempo, scarse idee e mi dispiace tanto… chiedo scusa a tutti coloro che mi seguivano. Intanto cercherò di deliziarvi con questa breve scena. Buona lettura a tutti/e

 

Il giorno tanto atteso era, ormai, arrivato. Quel giorno l’affascinante elegante e sofisticato Victor Florian Clemente Conte de Girodelle si era preparato di tutto punto. L’uniforme ben stirata, i bottoni aggiustati alla perfezione, i guanti bianchi, i capelli lunghi ed ondulati che gli cadevano aggraziatamente sulle spalle. Fece un mezzo sorriso, guardandosi allo specchio. 

Era lo scapolo più ambito di Versailles… d’altronde era risaputo quanto fosse bravo con le donne, quanto fosse bello e ricco. Il padre aveva provato più volte a dare dei balli, in onore di quel figlio sconsiderato. Balli a cui lui non aveva partecipato, lasciando tutte le giovani donne con l’amaro in bocca. Addirittura iniziarono a girare voci malevoli, che non lo vedevano attratto dal Gentil sesso. Pensandoci, scosse il capo leggermente, con sottile ironia, che, in realtà, era più un suo modo di fare per scuotersi da quell’angusto dolore che da dieci anni a quella parte lo torturava. 

Per quanto amasse le donne, per quanto amasse vezzeggiarle, andare a letto con loro, in realtà l’unica donna che avesse mai amato… non l’aveva mai guardato. 

Ci pensò un istante.

“È un mese… un mese che non la vedo”.

Si trovò a pronunciare troppo ad alta voce.

La punizione di sua maestà, dopo il duello con il duca De Germain, era stata piuttosto crudele. Non tanto per lei, ma per lui. Lei se l’era spassata ad Arres, con André. Come lo sapeva, lui? Beh, ovviamente la nostalgia di non vederla da tanto tempo, lo aveva indotto a farle visita e… non l’aveva trovata in casa. Sciocca… se fosse venuto a galla avrebbe passato un brutto quarto d’ora.

Sospirò… 

“Cosa non darei per essere al posto del suo valletto, Andrè”.

E pensare che con André ebbe una bella discussione, una sera, quando si trovare in una taverna. D’allora tutta l’ antipatia che provava nei riguardi di Andrè era quasi sparita.

 

~~~~

 

“Oste, un’altra birra, per favore”.

Disse il giovane dai capelli neri come la pece.

“Grandier”.

Si girò di scatto, quasi colto di sorpresa. Anzi… senza il quasi.

“Conte De Girodelle”.

Fece per alzarsi, ma il Conte lo bloccò.

“Cosa ci fate qui?”

“Penso… per la stessa ragione per cui voi siate qui… per bere”.

“Oscar?”

Andrè sospirò, lasciando Victor senza una risposta.

“Posso offrirvi un boccale, Conte?”

“Accetto volentieri”.

“Sapete, Conte? Ho visto come la guardate”.

“Cosa?”

“Oscar… non fate finta di nulla. Voglio che sappiate che è inutile che siate geloso, lei… lei non mi guarda nemmeno”.

Il Conte non rispose.

“È per questo che sono qui… per dimenticare… almeno per un po’. Io… sono quindici anni che posso starle accanto, ma… credetemi… è più brutto stare accanto alla persona che si ama, senza che essa se ne accorga… che vederla soltanto a lavoro, per poche ore…”

“Voi siete fortunato”.

“No, credetemi… non lo sono affatto”.

Quella sera i due giovani innamorati continuarono a parlare, a bere e, addirittura, a piangere insieme. Si erano fatti una promessa: qualora ad uno dei due fosse successo qualcosa, l’altro avrebbe continuato a proteggere Oscar anche a costo della propria vita… perché lei era la cosa più preziosa al mondo. Un amore che André aveva visto solo in Victor… gli altri non amavano davvero la sua Oscar, l’agognavano, la volevano nei loro letti, ma nessuno l’amava quanto lui… o quanto Victor. Ed André se ne accorse subito.

 

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Nonostante tutto, però, il Conte era felicissimo di rivedere la sua Oscar dopo così tanto tempo. Si era avviato verso le scuderie ed aveva preso il suo Grigio. Gli era salito in groppa ed aveva raggiunto Versailles. L’aveva aspettata davanti ai cancelli e… dopo un paio di minuti la vide arrivare. Ancor più bella, con un’espressione serena, i raggi del sole che le baciavano il volto e le illuminavano i capelli. Gli occhi leggermente socchiusi, per sopportare la luce del sole.

Lo vide e gli sorrise debolmente. Il cuore del conte iniziò ad accelerare e le rimandò un sorriso a trentadue denti. 

“Comandante… bentornata”.

Le disse. 

“Tenente”.

Parlarono del più e del meno. Oscar sembrava davvero non rendersi conto di come il suo secondo la guardava. Chiunque se ne sarebbe accorto. Aveva gli occhi che gli sorridevano, come quando un bambino scarta i regali di Natale e trova quel giocattolo che voleva da tanto tempo. 

Finalmente, dopo un mese di punizione, il suo amato colonnello era ritornata e lui era più felice che mai. 

   
 
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