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Autore: pastelwriting    28/09/2023    0 recensioni
[ENHYPEN]
[Heewon // 1268 parole]
Non avevano nemmeno fatto in tempo a svoltare l’angolo, Jungwon aveva notato quanto Heeseung avesse iniziato a farsi più vicino man mano che la serata passava — man mano che i bicchieri di svuotavano e le sue guance si facevano sempre più rosse.
Jungwon aveva deciso di assecondarlo quando Heeseung aveva iniziato a sfiorargli il mignolo con il suo da sotto il tavolo, e le loro sedie erano scivolate l’una più vicina all’altra, e le loro ginocchia avevano iniziato a incontrarsi per sbaglio un po’ troppo di proposito.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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aperol o campari?
 


 

Jungwon si lasciò guidare dal braccio di Heeseung intorno alla sua vita, sentì la sua stessa schiena aderire al muro freddo dietro di lui mentre il palmo caldo di Heeseung gli accarezzava il viso. 

Non avevano nemmeno fatto in tempo a svoltare l’angolo, Jungwon aveva notato quanto Heeseung avesse iniziato a farsi più vicino man mano che la serata passava — man mano che i bicchieri di svuotavano e le sue guance si facevano sempre più rosse.

Jungwon aveva deciso di assecondarlo quando Heeseung aveva iniziato a sfiorargli il mignolo con il suo da sotto il tavolo, e le loro sedie erano scivolate l’una più vicina all’altra, e le loro ginocchia avevano iniziato a incontrarsi per sbaglio un po’ troppo di proposito. 

Non vedeva l’ora, in realtà, che Heeseung gli desse la scusa per assecondarlo.

Come sempre. 

Jungwon non vedeva l’ora, tutte le volte, del momento in cui se ne sarebbero potuti andare da qualche parte, da soli, e ci sarebbero stati solo loro due, e labbra su labbra, denti su pelle, mani tra i capelli — mani ovunque, in realtà, come se avessero sempre qualcosa di nuovo da scoprire e non conoscessero già ogni millimetro del corpo l’uno dell’altro. 

Nemmeno quella sera Jungwon vedeva l’ora, e, sebbene volesse prendere Heeseung per il colletto di quella maglia a righe che gli avevano messo più o meno dal momento stesso in cui l’aveva visto, qualche ora prima in hotel, non era da Jungwon di affrettare le cose. Anzi, era spesso colpa sua se ci mettevano sempre così tanto, ma Jungwon era pur sempre il leader del gruppo, e suo malgrado, aveva bisogno di accertarsi che l’immagine del gruppo restasse in piedi, e avere tutto sotto controllo ed essere sempre presente, non tanto perché gli altri glielo richiedevano, quanto perché si sentiva in dovere di essere il più responsabile, sempre e comunque.

O, almeno, finché Heeseung non decideva che poteva ritirarsi per la serata e concentrarsi solo su di lui, come ultima cosa. 

Jay si era schiarito la voce mentre erano ancora a tavola con gli altri ospiti di Prada — con gli ospiti rimasti, quelli che ancora non si erano dispersi per tutto l’edificio — e aveva proposto di salire tutti sulla terrazza, perché voleva vedere Milano dall’alto, aveva detto. Nessuno degli altri sei aveva nemmeno provato a contraddirlo.

Heeseung aveva concesso a Jay una sola foto.

Poi aveva preso Jungwon per mano, e l’aveva baciato appena avevano rimesso piede oltre la porta a finestra che li aveva riaccolti all’interno. 

Molto poco responsabile da parte di Jungwon lasciare che succedesse. 

Ma Heeseung si faceva così impaziente quando beveva, e così affettuoso, e faceva semplicemente impazzire Jungwon il modo in cui voleva attenzioni solo da parte sua, come se a Heeseung importasse soltanto di lui e di farsi vedere dagli occhi di nessun altro se non dai suoi.

E poi le luci lì in alto erano tutte spente, gli ospiti erano tutti al piano di sotto, e—

«Il bagno è da quella parte.» 

Jungwon si staccò da Heeseung quanto bastava per notare Sunoo, che gli stava anche picchiettando sulla spalla per richiamare la sua attenzione, e gli indicava un corridoio lontano con l’altra mano. 

Fu Heeseung a ridacchiare, mormorando un grazie distratto e iniziando a camminare — barcollare — in quella direzione, trascinandosi Jungwon dietro e spostandoselo a suo piacimento come fosse leggero quanto una piuma. 

Oh, Jungwon quanto adorava essere così minuto rispetto a Heeseung— 

«Non fatevi beccare, voi due… » la voce di Sunoo giunse distante alle orecchie di Jungwon, ma lo fece sorridere sulle labbra di Heeseung. 

Era parte del divertimento, doveva ammetterlo, sapere che chiunque avrebbe potuto scoprirli in qualsiasi momento.

Anche ora, mentre Heeseung schiacciava Jungwon ancora più contro la parete e torreggiava su di lui, succhiandogli il labbro inferiore e lasciandosi sfuggire un gemito mentre Jungwon infilava la mano sotto la sua maglia e gli stuzzicava un capezzolo tra le dita; gli conferiva quel brivido in più, sapere che dalla porta sarebbe potuto entrare chiunque e vederli lì, così, mentre decine e decine di loro fan li aspettavano sul marciapiede di sotto, e gli altri invitati iniziavano probabilmente a chiedersi che fine avessero fatto.

Jungwon si sollevò in punta di piedi per baciare meglio Heeseung, le labbra aperte per lasciare libero accesso alla lingua di Heeseung e intrecciarla con la sua; un gemito gli vibrò in gola quando Heeseung spinse il ginocchio tra le gambe di Jungwon, la sua mano salda sulla sua vita e l’altra un pugno appena stretto tra i suoi capelli, a non permettergli di allontanarsi nemmeno un po’. 

Non c’era pericolo che Jungwon lo facesse. 

Jungwon portò una mano sulla schiena di Heeseung, beandosi di ogni centimetro di pelle che toccava i suoi polpastrelli dal fondo e fino alle sue scapole, mentre l’altra andava a stringere i capelli corti della sua nuca, guidando Heeseung a suo piacimento, portandolo a inclinare la testa e interrompendo il bacio. 

Jungwon assaporò a fondo la sensazione del respiro affannato di Heeseung vicino al suo orecchio mentre si sporgeva verso di lui per lasciargli una scia di baci umidi sulla mandibola, fino a scendere sino al collo e soffermarsi su un punto in particolare, il suo preferito, che era tornato del colore della pelle di Heeseung solo da un paio di giorni; Jungwon succhiò il collo di Heeseung in quel punto, incurante del sudore che aveva iniziato a imperlargli la pelle, o della quantità industriale di profumo con cui l’avevano ricoperto; Jungwon succhiò fino a sentire il sapore del sangue sulla lingua, fermandosi solo l’indispensabile per riprendere fiato quando iniziava a restarne a corto.

Jungwon avrebbe voluto reclamare in quel modo qualsiasi parte del suo corpo, lasciargli segni violacei sulla sua pelle perfetta come se appartenesse a lui — ed era così, era stato Heeseung stesso a dirglielo, innumerevoli volte, di essere solo, interamente, unicamente suo. 

Heeseung era tutto suo.

E Jungwon temeva che non ne avrebbe avuto mai abbastanza. 

«Jungwonie… »

«Mh?» Mormorò Jungwon, riprendendo fiato e poggiando la fronte a quella di Heeseung.

«Torniamo in hotel?» Il respiro affannato di Heeseung, pensò Jungwon, doveva essere uno dei suoi suoni preferiti nell’intero universo. 

«Dobbiamo aspettare gli altri» ridacchiò Jungwon «Tra poco, però…»

Jungwon poggiò una mano sul petto di Heeseung, spingendolo appena. 

Gli angoli delle labbra gli si alzarono in un mezzo sorriso a vedere tutto il rossore sulle sue guance. «Quanto hai bevuto?»

«Sì» ridacchiò Heeseung «Cioè, lo Spritz è davvero buono, lo sai?»

Jungwon ridacchiò con lui, scuotendo il capo. 

Heeseung era bello anche così, sfatto e mezzo ubriaco, con gli occhi lucidi e i capelli che vi ricadevano davanti, gli zigomi e le orecchie bordò e le labbra gonfie. 

Jungwon allungò una mano per toccargli il viso, perché cos’altro doveva fare, quando Heeseung era davanti a lui così e soprattutto era suo — 

Non ci si sarebbe mai abituato, la sola idea era inconcepibile, eppure eccoli lì, nel bagno dell’attico della sede di uno dei brand più famosi del mondo, a Milano, ma nella loro piccola bolla dove c’erano soltanto loro due, e Jungwon voleva baciare Heeseung di nuovo, ma poi non si sarebbe più fermato, e purtroppo non era il caso. 

Jungwon scosse la testa di nuovo, mentre le sue dita vagavano ancora sulle guance dell’altro che, nel mentre, si spingeva sempre di più contro il suo tocco. «Cerca di coprire tutto questo rossore quando usciamo, okay?»

Heeseung ridacchiò e annuì, finché non gli scappò un singhiozzo. 

Jungwon soppresse una risata.

«Ah, e… » Jungwon portò le dita al suo collo ora, sfiorando là dove aveva succhiato fino a poco prima «Dovresti coprire anche questo. Avevi una sciarpa con te, vero?»

 


 

Spazio Autrice
Ciao a tuttx! Troppo assurdo tornare a postare dopo essere stata in writing slump
per un anno e mezzo -- lo sono ancora, ma in qualche modo ho finito questa one shot almeno, non come gli altri 47487 progetti
che ho in corso e che non so se vedranno mai la luce del sole (spero di sì, ho aspettative molto alte per molti di loro :P)
È anche il mio debutto tra xlx autorx che scrivono per gli Enhypen quindi che dire!! Spero che
questa piccola one shot vi sia piaciuta, purtoppo gli Enhypen a Milano sono uno dei miei concetti preferiti
e Heeseung ubriaco all'after party di Prada made it for me, eccoci qua.
Fatemi sapere cosa ne avete pensato con una recensione se vi va, e vi ringrazio per essere arrivatx fino a qui!
Alla prossima (molto molto presto, spero)!
-Eli 

  
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