88. Gea's elemental magic is tied to sacred crystals. Explore the quest to harness these crystals' power.
Regno di Pomarancius, 547 Or.
«Pss, Lorenzo, hai udito?» il ragazzo gli diede di gomito, accennando con la testa alla ragazza che, vicino alle finestre, stava ricamando sfruttando l’ultima luce del giorno.
«Ma che vuoi?» sbuffò l’altro, portandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
L’amico lo tirò per il mantello, assolutamente necessario per il freddo che passava nonostante gli spessi vetri alle sottili finestre che adornavano l’oscuro corridoio.
«Sì, sì, ci penserai dopo a parlarle…» l’amico lo trascinò presso un altro recesso del corridoio.
Si affacciò nuovamente, prima di tirare il pesante arazzo a coprire la loro presenza.
«Hai rotto le palle, Giacomo.» sbuffò, con tutta l’educazione che i suoi quindici anni di vita, tutti passati in un’accademia dove il rispetto era l’unico modo di parlare, consentivano. «Sputa il rospo.»
«Ho sentito che il professor Aurelius dopo la fine delle lezioni si dirigerà lì.» sussurrò Giacomo, i cui occhi stavano brillando nella luce diffusa dal vetro. «Farà i suoi esperimenti con i cristalli che hanno portato l’altro giorno, quelli dei carri.»
Lorenzo scosse la testa, portando la mano a sorreggerla. «Oh, sì… i famosi cristalli elementali… va là, Giacomo. Lo sanno tutti che la magia permea ogni cosa e che quella elementale è uguale a tutte le altre.» prese un respiro profondo. «Sono. La. Stessa. Cosa.» terminò, scandendo le parole una per una-
Giacomo mise le mani sulle spalle di Lorenzo, stringendogliele appena e scuotendo con forza la testa. «Oggi, dopo la lezione del vespro. Vedremo chi avrà ragione!»