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Autore: Biblioteca    02/10/2023    2 recensioni
Charlie Brown riflette sul rapporto che ha con la sua sorellina nel giorno in cui lei ha organizzato una festa a sorpresa per lui...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Charlie Brown, Lucy van Pelt, Sally Brown, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Auguri, Charlie Brown'
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“Non vieni, fratellone?”
Seduto sullo scalino all’ingresso della sua casa, Charlie Brown fissava la strada coperta da una nevicata prematura che aveva bloccato la città, costretto la scuola a chiudere e permesso a sua sorella Sally di organizzargli una festa a sorpresa per il suo compleanno.
Senza preavviso, si era visto circondato da bambini di ogni età, a volte anche sconosciuti, che lo abbracciavano gridando “Buon compleanno, Charlie Brown!” e poi sparivano per andare a divertirsi con il resto della folla.
Non certo la sua idea di divertimento.
Inoltre, era sicuro che sua sorella avrebbe prima o poi preteso qualcosa in cambio di quel gesto, magari la sua camera da letto.
“Sally… apprezzo molto quello che hai fatto… e so che prima o poi sarò costretto a ricambiare…”
“Che razza di risposta! Per una volta che ho avuto un’idea carina non puoi semplicemente apprezzarla!?” protestò Sally.
“È solo che… non so… quante persone sarebbero venute se non ci fosse stata questa neve… magari sarebbero rimaste alle loro facende.”
Charlie si preparò a sentire l’ennesima protesta della sorella e ad alzarsi per tornare rassegnato all’interno, a essere salutato e poi ignorato. Invece, con sua grande sorpresa, sentì un sospiro seguito da un tono sconsolato: “Non dai mai tanto valore a te stesso, vero Charlie Brown?”
E subito dopo la bambina si sedette vicina a lui.
“Eppure io sono importante per te. L’ho visto, sai? Le foto di quando ero piccola e mi tenevi in braccio o mi portavi con il passeggino. Sempre sorridente, quasi orgoglioso!”
Charlie Brown arrossì.
Ricordava di quando era uscito di casa urlando “Sono padre!” appena ricevuta la notizia della nascita di Sally, salvo poi correggersi dichiarandosi “fratello”.
Sì, la sua nascita era un bel ricordo per lui.
“Mi hai sempre aiutata” continuò Sally “e incoraggiata. E consigliata. Sempre. Mi hai permesso di stare nella tua squadra anche se in ruoli piccoli ed esterni. E quando ho dei guai con Linus, sai sempre dirmi le cose giuste.”
“Forse quello no, altrimenti lo lasceresti in pace.” Pensò Charlie Brown, ma non si azzardò a dirlo.
“Sei il mio fratellone, un punto fermo nella mia vita. Credi che questo per me non sia importante?”
Charlie Brown osservò la sorella: era certo cresciuta in fretta, ma sapeva che sarebbe comunque rimasta più piccola di lui.
Lui per lei sarebbe sempre stato un passo avanti, quello con più esperienza.
Anche nei fallimenti e negli insuccessi, lui restava il più grande.
“Questo di te non lo capisco, fratellone! Perché ti svaluti sempre?”
Charlie Brown si strinse nelle spalle: “Beh, gli altri…”
Sally lo interruppe: “Gli altri cosa!? Gli altri valgono fino a un certo punto!”
Non aveva poi tutti i torti, sua sorella. Charlie Brown le mise una mano attorno alle spalle e lei subito lo abbracciò.
“Ti voglio bene, fratellone.”
“Anch’io, sorellina.”
“Possiamo entrare? Comincio a sentire freddo.”
“Ti raggiungo subito.”
Sally sospirò sconsolata e rientrò, lasciando la porta d’ingresso socchiusa.
Charlie Brown non aveva ancora voglia di rientrare, voleva godersi quella nuova consapevolezza appena realizzata: nella vita avrebbe potuto mancare e perdere tante cose. Ma non l’amore della sua sorellina. Perché il destino lo aveva messo in quella posizione di fratello maggiore e nulla avrebbe potuto spostarlo da lì.
E pensandoci bene, a fare il fratello maggiore era molto bravo, oltre ad essere molto felice.
Sicuramente più di Lucy Van Pelt…
“Charlie Brown!”
Sobbalzò. Neanche l’avesse chiamata ad alta voce.
“Charlie Brown vuoi deciderti a rientrare e goderti la tua festa di compleanno!?” sbraitò Lucy arrabbiata “Tua sorella ha fatto questo per te ed è molto maleducato non partecipare.”
Charlie si alzò
“Scusa Lucy, stavo pensando…”
“Frequentare mio fratello ti fa male, Charlie Brown. Forza vieni che tra poco arriva l’ospite d’onore con la torta!”
Charlie Brown fissò Lucy perplesso. Era il suo compleanno. Quale altro ospite d’onore poteva esserci?
“Svegliati Charlie Brown!”
“Ma Lucy… Non sono io l’ospite dì’onore?”
“Se resti qui fuori a fissare la neve, direi proprio di no. E  poi pensaci bene: non c’è qualcuno che vorresti alla tua festa ancora più di te stesso? Io ad esempio vorrei Schroder…” A nominarlo, gli occhi di Lucy si illuminarono e la bocca si dischiuse in un sorriso.
E allora Charlie Brown fu colto da un lampo: c’era qualcuno che avrebbe tanto voluto alla sua festa, invero.
Qualcuno con i capelli rossi…
“Ok, togliti quel sorriso da ebete, Charlie Brown.” Disse Lucy afferrandogli un braccio.
Senza smettere di sorridere, Charlie Brown si lasciò trascinare dentro, lasciandosi alle spalle la strada gelata.

 
cari lettori e lettrici,
con questa storia chiudo una piccola trilogia di One-Shot che ho recentemente radunato sotto una serie dal titolo “Auguri Charlie Brown”; la chiudo nel giorno in cui, secondo wikipedia, Charlie Brown festeggia la sua nascita.
Forse può sembrare una storia più debole rispetto alle altre (“Buon Anno Charlie Brown” rimane la mia preferita in assoluto) ma ci tenevo a creare qualcosa di più intimo e meno collettivo e a dare spazio anche alla figura di Sally. Ho sempre avuto difficoltà a capire Sally nelle strisce, sembra uno dei pochi personaggi la cui ostilità verso Charlie Brown è molto meno acuta e al tempo stesso è scusata dal loro legame di parentela. È uno dei pochi personaggi a non chiamarlo quasi mai per nome, salvo importanti occasioni, nonché l’unico che sembra aver reso felice Charlie Brown più di una volta nelle strisce, soprattutto da neonata. Mi sono sentita finalmente ispirata per un possibile dialogo tra i due e credo di aver tirato fuori qualcosa di buono nonostante tutto.
Fin dall’inizio volevo creare una piccola serie dove Charlie Brown ricevesse delle soddisfazioni e dove un’ipotetica vignetta finale lo vedesse sorridente.
Nelle strisce, le sue soddisfazioni sono molto poche, così come accade nella vita di tutti noi. Anche i “migliori” tra noi, quelli che da fuori sembrano vittoriosi, spesso non sanno davvero godere del loro successo, anche se non lo danno sempre a vedere.
Eppure, indipendentemente da quello che facciamo, finisce che c’è sempre qualcuno che guarda a noi come punti di riferimento, anche da lontano.
Abbiamo sempre delle responsabilità verso gli altri e verso noi stessi che vanno al di là di sogni, successi e fallimenti. Anche solo l’esserci per qualcuno, a volte, è la cosa più importante. Ce ne dimentichiamo perché ci vengono poste altre richieste, spesso di tipo più performativo che contenutistico. Ma probabilmente, nella vita di ciascuno, esiste una “Sally” che per quanto piena di difetti guarda a noi come punti di riferimento in modo incondizionato, e l’impronta che lasciamo su di loro può diventare il vero metro di giudizio sulla nostra presenza sulla terra.
Grazie mille a tutti voi per aver letto questa storia, e se volete leggere anche le altre potete vedere sulle mie serie.
Alla prossima!
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