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Autore: terryoscar    02/10/2023    6 recensioni
AUTRICI: Aizram e Terry
Aizram ed io abbiamo immaginato un'alternativa a quella notte in cui Oscar tradì la corona disubidendo all'ordine del re di mandare via tutti gli occupanti la sala dell'assemblea.
Oscar si rifiutò e il generale Jarjayes decise di punirla con le sue stesse mani.
Ecco cosa è venuto fuori dalla nostra piuma magica.
Buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Andrè salva Oscar dal Generale JarjayesFinalmente tutto è chiaro
 
“No! Non lo fate Signor Generale!” afferro la mano che vuole punire a morte la mia Oscar. Avanzo, il Generale arretra.
“Cosa fai Andrè?! Sei forse impazzito?”
Tiro fuori la pistola dalla cintura, la punto al ventre di colui che mi ha accolto nella sua casa. “Badate, sono disposto a sparare!”
Sento la fronte imperlata di sudore. “Saresti capace di farlo davvero?”
“Si, se il mio gesto potrà salvare Oscar …” sento giungere la voce flebile di Oscar…
 
“André …”
 
“Vorresti fuggire con mia figlia!”
“Si …”
“E magari la vorresti anche sposare?”
“Si …”
 
 
Ascolto le parole del mio amico André … amico, ormai non è più mio amico già da molto tempo. Anch’io lo amo ma non ho il coraggio di dirglielo, lui invece ha dichiarato il suo amore per me a mio padre. Che uomo nobile e coraggioso!
 
 
“NO! Un nobile deve chiedere il permesso a Sua maestà prima di sposarsi!”
“E se sua Maestà si innamora di una donna deve chiedere il permesso a qualcuno?”
“SMETTILA ANDRE’!”
 
La ragione prevale sui miei sentimenti, lascio cadere la pistola, il Generale mi colpisce con un pugno in pieno viso. Cado, sono inerme, alla mercè del Generale, non reagisco.
 
“Oscar si è macchiata di alto tradimento e dovrò punirla!”
“Se dovete uccidere Oscar, allora uccidete me per primo perché non potrei mai assistere alla morte della donna che amo!”
Ascolto il sussurro di mia figlia: “André io …”
La guardo, è intimorita da ciò che sta accadendo, non l’ho mai vista così arresa al suo destino. Afferro la spada che è riversata a terra e la punto contro André. Lo guardo negli occhi, digrigno: “Maledizione! Mai avrei immaginato che tu saresti stato disposto a sacrificare la tua vita per mia figlia!”
“Io l’amo … l’ho sempre amata … non potrei vivere senza di lei, preferisco la morte.”
Premo la punta della spada contro il suo petto. Ho di fronte un uomo deciso, coraggioso e leale. “André, mi stai sfidando?”
“Vi ho solo chiesto di uccidermi per primo, non voglio assistere alla morte della donna che amo.”
 
 
Le parole di André mi emozionano, sento gli occhi brillare. Mio padre e l’uomo che amo sono l’uno di fronte all’altro. Mio padre è pronto ad ucciderlo ma io non glielo permetterò mai!
 
Vedo mia figlia avanzare timidamente, domando: “Non hai nulla da dire?”
“Io …” per pochi istanti i miei occhi si incontrano con quelli di André, poi con quelli di mio padre. “Non Vi permetterò di ucciderlo. Lui non ha alcuna colpa di ciò che è successo!”
“Non è vero! Le guardie di Bouillè hanno riferito che lui ti ha aiutata a scappare! Vuoi forse negare?”
“E’ solo colpa mia, io gli ho chiesto di aiutarmi!”
“E lui da bravo attendente o meglio dire da … innamorato non ci ha pensato due volte a correre in tuo aiuto.”
André sussurra: “L’avrei fatto comunque … anche se non l’avessi amata!”
“L’hai sentito? André dice di amarti. Tu … anche tu lo ami?”
“Io …” guardo l’uomo che mi è accanto da più vent’anni e sottovoce dico: “Si… anch’io lo amo!”
 
Le parole della mia amata Oscar mi fanno battere il cuore. Da quanto tempo volevo ascoltarle!
 
Il Generale continua: “Sai cosa significa tutto questo?”
“Si …”
“Saresti disposta a seguirlo e ad avere una vita dura al suo fianco?”
“Si!”
Ascolto la mia Oscar, sento il cuore battere all’impazzata, mormoro: “Oscar …”
Mi volto alla voce di André, mi avvicino a mio padre. “Mettete giù la spada! Non voglio che gli facciate del male!”
“Il male lo hai fatto a me. Hai tradito la corona e hai gettato il disonore sulla tua casa!”
“Questa è casa Vostra, non mia!”
“COSA?!! Ma sei forse impazzita?! Tu sei il mio erede e hai gettato il disonore sulla NOSTRA famiglia!”
Mi pongo tra André e mio padre che allenta la presa della spada e dico: “Avete ragione ed è per questo motivo che lascerò la Vostra casa e rinuncerò al Vostro casato!”
“Cosa pensi di fare?”
“Andarmene!”
“Sempre se IO te lo permetterò!”
“Vorreste davvero uccidermi”
Con tono alterato digrigno: “Non provocarmi!”
Con tono pacato ma fermo continuo: “Lasciateci andare. Vi prometto che nessuno saprà nulla di noi!”
“Vuoi davvero sposare André?”
“Si.”
“Dimentichi che per sposarlo serve l’approvazione di Sua Maestà!”
“Ci allontaneremo dalla Francia, nessuno saprà nulla di noi!”
 
 
Sono fuori la porta con il candelabro in mano, mi piego sulle ginocchia, piango disperato per ciò che potrà accadere a mio nipote e alla mia bambina ….
 
 
Guardo negli occhi mia figlia, mai l’ho vista così determinata. Con arrendevolezza getto a terra la spada e dico: “E sia! Se è questo che vuoi, lascerete Palazzo Jarjayes e vi farete una vita lontano da qui! Tanto ormai il disonore si è abbattuto sulla nostra famiglia e nemmeno con la tua morte potremo recuperare il nostro onore!” mi avvicino ad André. “So che Oscar sarà in buone mani, abbi cura di lei!”
Sorrido, abbasso il capo e mormoro: “Vi ringrazio Signor Generale.”
“Oscar …”
“Padre …”
“Non avrei esitato ad ucciderti ma a volte avvengono situazioni che mettono in discussioni le nostre convinzioni. Forse sto diventando matto!? Qualche tempo fa non ti avrei lasciata andare.”
“Padre …” abbasso il capo.
“Siate felici!”
“Grazie Padre!”
“Andate via, prima che arrivino le guardie ad arrestarti!” siamo l’uno di fronte all’altra, vorrei abbracciarla ma l’orgoglio me lo impedisce.
Mi avvicino ad Oscar e con tono pacato dico: “Oscar, tuo padre ha ragione, tra poco arriveranno le guardie dobbiamo andare!”
“Si, André!”
Mi avvicino allo scrittoio, apro il cassetto e prendo un sacchetto e lo porgo ad André. “Prendi! Queste, vi serviranno per lasciare la Francia e comprare una casa …”
“Ma Signore …”
“Non voglio che a mia figlia manchi nulla! E adesso andate via!”
Faccio qualche passo verso mio padre e con le parole rotte dall’emozione sussurro: “Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Perdonatemi!”
Mi volto di spalle, non voglio che Oscar mi veda piangere e con tono imperioso dico: “Andate via!”
“Padre, Vi daremo nostre notizie. Salutate mia madre e ditele di perdonarmi.” Guardo André. “Andiamo!”
 
Lasciamo lo studio e vediamo mia nonna piangere disperatamente. Mi avvicino, l’aiuto ad alzarsi e l’abbraccio. “Non piangere nonna!”
“Oh André … nipote mio!”
“Grazie per avermi cresciuto con amore. Mi mancherai, nonna, ti voglio bene!”
Mi stringo forte tra le braccia di mio nipote e con la voce rotta dal pianto continuo: “Sii felice con l’amore della tua vita …” mi allontano dal suo caldo abbraccio e mi getto tra le braccia della mia bambina. “Oscar … ti ho sempre voluta bene …”
“Lo so, nonna …”
“Siate felici, bambini miei!”
 
Dallo studio vedo ciò che succede, mi dispiace che mia moglie Marguerite non sia qui a salutare sua figlia. Sono sicuro che un giorno ci rivedremo, magari quando tutto questo sarà finito.
 
 
 
Italia, cinque anni dopo
 
 
UEEEEE UEEEEEE …..
 
Al pianto del piccolo François mi giro nel letto tra le braccia di André, schiudo gli occhi e con la voce impastata dal sonno sussurro: “Aspetta! Adesso arrivo!”
Poso un bacio sulla testa di mia moglie e dico: “Rimani qui, ci penso io!”
“Ma lo sai che vuole me, non te?!”
“Lo so, mica posso allattarlo!”
“Hai sempre voglia di scherzare!”
“Sei stanca, hai bisogno di riposare.” Mi alzo e mi avvicino alla culla. Prendo in braccio il mio piccolo tesoro.
“Lo so … ho dormito poco ed è tutta colpa tua!”
Mi avvicino al letto con il piccolo tra le braccia, lo poso accanto a sua madre e rispondo: “Non è colpa mia ma tua!” Le poso un bacio sulle labbra. “Sei troppo bella ed io non riesco a resisterti!”
“André sei uno sfacciato! Ah ah ah …” allargo il decolté per fare in modo che il piccolo si attacchi al seno, comincia a succhiare. “Ha sempre fame! … André, tuo figlio è ingordo proprio come te!”
“Può darsi che sia ingordo come suo padre ma devi riconoscere che è prepotente come sua madre! Ah ah ah …”
“Prepotente?! Dunque io sarei prepotente?!”
“Certo! E non negarlo!”
“André!”
“Ma lo vedi come si arrabbia quando ha fame?”
“Già … però ho tanto sonno …”
Accarezzo il capo di mio figlio e poi quello di mia moglie e sussurro: “Hai ragione, però adesso dormi, tanto lui sa quello che deve fare!” Sento una vocina provenire dalla stanza comunicante.
“Mamma …”
“Sophie! Si è svegliata anche lei!”
“Sta calma Oscar, ci penso io!” entro nella stanza quasi in punta di piedi, vedo la mia bambina stropicciarsi gli occhi.
“Papà dormi con me!”
“Vuoi che dorma con te, piccola mia?”
“Si!”
“E va bene!” mi sdraio accanto a mia figlia, la stringo a me e sussurro: “Dormi, tesoro mio, è ancora presto.” Sophie mi abbraccia, prima di riaddormentarsi, mormora appena: “Ti voglio tanto bene papà mio!”
“Anch’io piccolina mia …” le poso un piccolo bacio sulla fronte e la sento abbandonarsi al sonno.
 
 
 
Entro nella mia camera, vedo nel lettone il piccolo François dormire e staccarsi lentamente dal capezzolo di sua madre, anche Oscar dorme profondamente.
Mi avvicino piano quasi in punta di piedi al letto, prendo delicatamente il piccolo, l’osservo, sarà perché è mio figlio ma quanto è bello, bellissimo! … Dorme, credo che stia sognando di succhiare ancora perché continua a farlo.
Lo poso delicatamente nella culla, lo copro con la copertina e torno a letto.
Mi infilo piano tra le coperte, sento Oscar muoversi, l’abbraccio e la bacio dolcemente sulla fronte.
 
“Uhm … André, ho sonno …” mormora.
“Lo so, dormi amore mio …” la strigo a me e mi addormento anch’io.
 
 
 
 
 
E’ mattina, Oscar ed io siamo ancora nella nostra stanza. Vedo Oscar sistemarsi la camicia dentro i pantaloni mentre io mi infilo le scarpe.
“Oscar hai riposato a sufficienza? Ti senti meglio?”
“Mi sento così bene che ho voglia di tirare di scherma!”
“Ah ah ah … Sei impossibile!”
“Sccc … non ridere in questo modo! Non voglio che si svegli il bambino altrimenti comincerà a piangere e dovrò allattarlo!”
“Uhm … allora sbrighiamoci altrimenti il piccolo birbante farà andare all’aria i tuoi piani!”
“Hai controllato se Sophie dorme ancora?”
“Si, dorme beatamente nel suo lettino. Su sbrighiamoci!” Spalanco la porta vedo la nonna quasi venirmi addosso.
“André, possibile che tu debba correre in questo modo?”
“Correre?! Ho solo aperto la porta.”
“Ma quanta fretta!”
“Nonna, Oscar ed io andiamo in giardino ad allenarci, bada ai bambini!”
“E la colazione?”
“La faremo dopo!” Risponde Oscar mentre prende per mano mio nipote e lo trascina via.
“Quei due non cambieranno mai!” entro piano nella stanza, vedo il piccolo dormire beatamente, sorrido. “Nemmeno dopo essere diventare genitori i miei ragazzi sono cambiati. Meglio che vada a controllare Sophie…..”
 
 
 
 
André ed io incrociamo le lame.
“In guardia André!”
“Attenta … non vorrei che tu cadessi …” dico sferrando il primo colpo.
“Io cadere?! ... Piuttosto … sta attento a non fare un tuffo nella fontana …” Ribatto avanzando.
“Ti piacerebbe vero?”
“Certo!”
Indietreggio, poi avanzo e con tono sarcastico continuo: “Confessa … è per questo motivo che hai voluto … a tutti i costi una fontana nel giardino …”
“Esatto! … Prima o poi ci finirai dentro!” Dico affondando.
“Ah ma davvero?!” Di proposito indietreggio verso la fontana, indietreggio al limite. “Oscar! Oscar … basta … mi arrendo …” getto via lontano la spada.
Arresto il passo, vedo André tirare su le braccia in segno di resa, sussurro: “Non ci posso credere … possibile che tu … tu  …” getto via la spada. André ha una strana luce negli occhi. “Ehi ma cosa ti prende? Perché mi guardi in questo modo?”
Afferro la mano di Oscar la tiro a me e cadiamo nella fontana.
SPLASCHHH ….
Cado addosso a mio marito, per pochi istanti finiamo sott’acqua, ci rialziamo.
“André ma cosa hai fatto?!”
“Sbaglio o volevi inaugurare la fontana?”
“Si, ma con te dentro, cosa c’entro io?”
“L’abbiamo fatto insieme! …  Così rimarrà il ricordo che ci siamo finiti dentro insieme ah ah ah …”
“André ah ah ah …”
Le nostre risate si spezzano quando vediamo arrivare una carrozza.
“Guarda Oscar! … E’ la carrozza della tua famiglia!”
Usciamo dalla fontana, sento l’acqua scorrere lungo i capelli. “Devono essere loro.”
“Il Generale e Madame!” mi guardo. “Accidenti … guarda in che condizione siamo!”
“Colpa tua André Grandièr!”
Il cocchiere arresta la carrozza, scende, sistema il predellino e spalanca lo sportello. Vedo scendere mio padre che porge la mano a mia madre, siamo gli uni di fronte agli altri.
Mio padre ci guarda severamente esclama: “Oscar, André, vi ho lasciati fuggiaschi per ritrovarvi bagnati fradici?! E voi due sareste diventati genitori?”
Sento sussurrare appena André: “Sissignore! … Ehm … scusatemi, volevo dire … ecco … vorrei darvi il mio benvenuto! … Madame, Generale, benvenuti!”
Vedo mia madre venirmi incontro, sorride, esclama: “Oscar, vorrei tanto abbracciarti ma è praticamente impossibile! Ah ah ah …”
Mio padre osserva le nostre lame gettate a terra e dice: “Dunque la vostra condizione è dovuta a un duello finito male?!”
“Ehm … Sissignore!”
“Uhm … Meglio che torniate in casa immediatamente …”
Mia madre continua: “Tuo padre ha ragione! Anche se siamo nel mese di Giugno non fa abbastanza caldo. Su presto entrate!”
André continua: “Prego Madame! … Generale, da questa parte!”
 
Vedo André fare strada, Oscar è accanto a me, sussurro: “Figlia mia, debbo dire che ti trovo bene anche se bagnata fradicia!”
Mio padre si guarda intorno e continua: “E’ un bel giardino! … Immagino che la casa sia anche accogliente.”
“Si, lo è ma è tutto merito della nonna di André. Lei si è occupata di tutto.” Entriamo in casa, sento lo scricchiolio insistente delle scarpe bagnate, quasi arrossisco per l’imbarazzo, dico a mio marito: “André, meglio andare di sopra, siamo davvero impresentabili!”
Mi guardo, vedo gocciolare ancora i miei abiti e sussurro: “Dimentichi che in camera nostra c’è mia nonna e se ci vedesse così …”
“Ci darebbe una bella strigliata ah ah ah …”
“Meglio andare nella stanza degli ospiti, abbiamo altri vestiti.”
“Hai ragione André! Ah ah ah …”
“Madre, Padre, scusateci ma dobbiamo andare.”
Vedo mio padre guardarmi divertito e mia madre dice: “Andate pure. Io andrò di sopra da Nanny, voglio conoscere immediatamente i miei nipotini!”
“Andate pure! La camera è in fondo a destra!”
“Augustin vieni!” Dico mentre prendo il suo braccio.
 
 
Augustin ed io raggiungiamo la camera indicataci da nostra figlia, bussiamo appena, apro.
Pochi passi ed entriamo, sento il cuore palpitare per l’emozione, vedo la piccola Sophie giocare sul tappeto con delle bambole mentre nanny è seduta di fronte a me sulla sedia a dondolo mentre culla il piccolo. La vedo sorridere per la gioia, con molta cura avvolge il piccolo nella copertina, si alza, vene verso di noi, esclama: “Madame! Signor Generale … che piacere rivederVi!”
Le vado incontro, l’abbraccio con delicatezza nell’intento di proteggere il piccolo. “Oh Nanny, quanto tempo è passato!”
“Tanto!” sussurro mentre sento scendere le lacrime. “Guardate! Lui è François e lei è Sophie. Non sono due meraviglie”
Guardo amorevolmente il piccolo poi la piccola Sophie e con tono carico di emozione rispondo: “Si, sono due meraviglie!” Augustin si avvicina alla piccola, lo vedo sorridere, io prendo in braccio François, mi inebrio delle sue fattezze angeliche, con le dita sfioro le sue gote, i suoi capelli, le sue manine ….
 
Il generale si avvicina alla nipote e domanda: “Come ti chiami?”
La piccola lo guarda curioso, sorride. “Sophie …” poi gli tende la bambolina e dice: “Vi piace?”
“Molto! Chi te l’ha regalata?”
“Mio padre.”
Sorrido alle parole di mia nipote, tendo le braccia e con tono affabile dico: “Vieni da tuo nonno!”
“Nonno?! … Voi siete mio nonno?”
“Si.” Mia nipote si alza da terra e, con la bambola tra le mani, mi si avvicina, la prendo in braccio. “Sei molto bella!”
Con l’indice la piccola continua: “Lui è il mio fratellino si chiama François.”
Mi avvicino a mia moglie che tutta fiera me lo mostra. “E’ bellissimo!”
Sorrido e con orgoglio continuo: “Marguerite, finalmente tutto è passato ….”
 
 
 
 
 
André ed io siamo nella stanza degli ospiti, ci siamo asciugati e cambiati d’abito. Passo ancora l’asciugamani tra i capelli, André mi osserva divertito e dice: “Dunque come è stato il bagno nella fontana?”
Tiro su lo sguardo e rispondo altrettanto divertita: “Mi è piaciuto tantissimo, peccato che proprio in quel momento sono arrivati i miei genitori altrimenti ti avrei affogato! Ah ah ah …”
“Non aspetto altro! Vuol dire che rifaremo il duello ah ah ah …” vedo Oscar ridere, mi avvicino, l’accarezzo, poso un piccolo bacio sulla bocca. “Il tuo sorriso, la tua risata mi fanno impazzire.” L’abbraccio e la bacio con passione.
 
Mi abbandono al mio André, contraccambio il suo bacio, mi stringo a lui, mi perdo in lui …
 
“André …. Dobbiamo andare! …” sussurro mentre mi sciolgo dal suo abbraccio.
Poso un bacio sul suo capo. “Si, hai ragione! Non vorrei che tuo padre pensasse male di …”
“Noi?! Ah ah ah … dai, andiamo!”
 
 
 
 
 
 
 
 
E’ sera, i bambini sono andati a letto mentre noi altri compresa Nanny, siamo riuniti in salotto. André riempie i bicchieri con il dolcetto mentre per me la solita cioccolata calda.
C’è silenzio, vorrei chiedere tante cose a mio padre ma non ne ho il coraggio. Sorseggio lentamente il liquido caldo fino a che la tazza ne è priva. Con modi gentili André me la toglie dalle mani e la posa sul tavolino.
“Grazie André! … Padre, parlatemi della … Regina Maria Antonietta …”
Sorseggio tutto il dolcetto e con stizza poso il picchiere sul tavolo. “Negli ultimi giorni di prigionia è stata Rosalie ad occuparsi di lei…”
Mia madre continua: “Rosalie, mi ha detto che la Regina parlava sempre di te, del suo salvataggio sul Reno …”
 
Per qualche istante i miei ricordi affiorano: eravamo giovanissime quando arrivò la principessa sul suolo di Francia…
 
Vedo mia figlia assentarsi mentalmente, non è difficile capire a chi stia pensando. Prendo la scatola che avevo posato sul sofà e gliela porgo. “Oscar questa è per te!”
“Per me!?”
“Si, è un regalo da parte della Regina …”
“Cosa?!”
“Apri!”
Prendo la scatola e l’apro, schiudo le labbra esclamo: “Ma è una rosa bianca!”
“L’ha fatta con le sue mani. L’ha consegnata a Rosalie prima di salire sul patibolo.”
 Sento le lacrime scendere copiose. “Povera Regina! Il popolo è stato crudele …” sento la mano di André posarsi delicatamente sulla mia spalla, poso la mia sulla sua, ci scambiamo un sguardo carico di emozioni.
 
 
Qualche giorno dopo
 
André ed io siamo nel giardino, l’uno contro l’altro per incrociare le nostre spade mentre sento lo scroscio della fontana dico: “Questa volta sarai tu a finirci dentro …”
“Con te … ovviamente.!” Ribatto divertito mentre avanzo.”
Indietreggio e tra una stoccata e l’altra rispondo: “No … questa volta ci andrai da solo!”
“Non ci giurare! …”
“Vedremo!” avanzo, siamo pomolo contro pomolo … troppo vicini. Vedo André guardarmi intensamente negli occhi. “Eh no! Questa volta non mi trascinerai nella fontana!”
Naso contro naso, ribatto: “E chi ti dice che voglia trascinarti nella fontana?! Voglio solo …. Baciarti!” con impeto la bacio poi mi allontano, indietreggio. Oscar avanza. “Mi piaci da impazzire quando duelli!”
“André, se credi di distrarmi, ti sbagli! … Vedrai … avrò la meglio!”
“Oh beh … se ne sei davvero convinta!” la fronteggio, indietreggio poi avanzo. Siamo in prossimità del bordo della fontana, vedo Oscar sorridere, ha una strana espressione …
Vado in attacco, colpi su colpi non lascio spazio ad André, è in difficoltà, non arretro, insisto … tento di far indietreggiare André in modo che mi trovi di spalla alla fontana. Ecco … con un colpo secco lo disarmo, vedo il suo sguardo sgranarsi. Non gli do modo di ribattere, lancio via la mia spada, afferro la sua mano e lo tiro a me per poi lasciarci cadere nell’acqua.
 
Sento afferrare brutalmente la mano, Oscar mi tira dentro la fontana …
 
SPLASCH ….
“Oscar ma … cosa hai fatto? Ah ah ah …”
“Mi sono vendicata ah ah ah …”
“Sei tremenda anzi sei rimasta la mia Oscar dispettosa. Meno male che oggi fa caldo e …” la guardo intensamente negli occhi …
“Eh?!”
“E … ti bacio qui, nella fontana!” dico mentre ci sediamo sul fondo. La bacio con passione e lentamente ci portiamo sui fianchi fino a lasciarci accarezzare nuovamente dall’acqua. “E’ un momento bellissimo! … Ti amo da impazzire!”
“Anch’io ti amo, André!” affondo le dita tra i suoi capelli fradici e mi stringo a lui ….
 
 
Da dietro la finestra ho visto tutto ciò che è successo in giardino: il duello, il tuffo e i loro scambi di tenerezze.
Diro giù le tende, non è il caso che continui a guardare.
Mi siedo alla poltroncina e accendo la pipa. Sento dei passi, è mia moglie con in braccio François.
“Augustin sei pensieroso cosa ti succede?”
“Rifletto.”
“Su cosa o su chi?”
“Su Andrè.”
“Spiegati!”
“Oscar e André sono nati per stare insieme.”
“Sii sincero, avresti preferito che sposasse un altro genere di uomo magari un nobile?”
“Assolutamente no! … Anche se Girodelle mi chiese la sua mano.”
“Ma tu riesci a immaginare Oscar e Girodelle?”
“No! Oscar è perfetta con André.” Guardo mio nipote, sorrido.” Che meraviglia! Dov’è Sophie?”
“Con Nanny. Stanno preparando una torta.”
“Che bello vedere felice la mia famiglia. Ringrazio Dio che quella maledetta sera Oscar e André fuggirono dalla Francia.”
Mi avvicino a mio marito con un braccio sorreggo nostro nipote e con l’altro poso la mano sulla spalla e sussurro: “Ed è anche merito tuo che li hai aiutati.”
“Dimentichi che è mancato poco che li uccidessi!?” mi alzo stancamente dalla poltrona e fronteggio mia moglie. “Come vedi non sono l’uomo perfetto di cui essere orgogliosa …”
“Invece lo sono! Certo non ti avrei mai perdonato se ti fossi macchiato del sangue dei nostri figli, si, perché André per me è come se fosse mio figlio.”
“Non avrei avuto pace.”
Lo guardo, sorrido. “Ma non l’hai fatto. Tu ami molto tua figlia esattamente come me.” Accarezzo la sua guancia. “Dimentica il passato e godiamoci la nostra seconda vita. Si, perché stiamo vivendo un periodo molto bello della nostra vita soprattutto grazie ai nostri due splendidi nipotini: Sophie e François. Guardalo com’è bello!”
Osservo mia moglie, è felice. Poi accarezzo il suo viso, l’accarezzo, sfioro le sue labbra con le dita, sussurro: “Sei bellissima Marguerite. Grazie per avermi sostenuto anche quando non lo meritavo. Ti amo Marguerite …”
“Anch’io ti amo, Augustin ….”
 
 
 
André ed io entriamo allegri nel salone principale e ci accorgiamo che i miei genitori si baciano. Sento la mano di André stringermi, mi tira a sé, e portandosi l’indice alla bocca mi suggerisce di non fare rumore. Ci allontaniamo in punta di piedi, poi André sussurra a bassa voce: “Meglio non disturbare, siamo di troppo!”
“André, adesso ci toccherà passare per la cucina, sicuramente ci sarà la nonna e …”
“E ci farà una bella strigliata.”
“Già … ma non abbiamo scelta.” Dico mentre entriamo in cucina. Arresto il passo, rimango folgorato da ciò che vedo: Sophie aiuta la nonna a preparare una torta. “Ma che meraviglia!”
“Oscar, mai avrei immaginato di vedere nostra figlia ad aiutare la nonna in cucina!”
“Nemmeno io ….”
 
 
 
La mia nipotina gira il cucchiaio nell’impasto, esclamo: “Brava Sophie!” Mi guarda, sorride poi tiro su lo sguardo, vedo Oscar e André. “Santo cielo ma possibile che continuiate a comportavi come due bambini?”
“Evidentemente lo siamo! Ah ah ah …”
Vedo mia figlia sorridere e mentre continua a girare l’impasto dice: “Nonna, io preferisco che i miei genitori rimangano così. Sono così divertenti!”
“Sentito nonna? Beh adesso scusaci ma Oscar ed io andiamo di sopra, come puoi vedere abbiamo bisogno di vestiti asciutti.”
“Andate! Andate!” li vedo allontanarsi. “Non è possibile! … Ma quando metteranno la testa a posto? … Dai Sophie, ormai l’impasto è pronto per essere cucinato ….”
 
 
 
 
Oscar ed io corriamo per il corridoio, entriamo in camera nostra, e con un gesto deciso chiudo a chiave la porta.
 
“Cosa fai André?” Domando maliziosa.
“Non lo immagini?”
“No!”
La tiro a me, sussurro sulle sue labbra: “Mi hai provocato per tutto il tempo e adesso dovrai rispondere delle tue azioni!”
“Con piacere! …”
“Sei bellissima! … La donna più bella che abbia mai visto!”
“Non credi di esagerare?”
“No! … Ti amo, Oscar!”
“Ti amo anch’io, André! … Sei il mio amore, la mia vita ….”
   
 
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