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Autore: lolloshima    06/10/2023    2 recensioni
Questa storia partecipa alla challenge #writober indetta dal gruppo #fanwriter.it
Giorno 7 - Prompt: VERGOGNA
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando entrò nella stanza in penombra, Akaashi vide Bokuto seduto sul letto, rannicchiato in un angolino tra lenzuola sfatte e un po’ maleodoranti. Evidentemente lo aveva sentito arrivare.

Nei suoi occhi, il terrore.

Akaashi entrò e si diresse verso il letto con aria minacciosa, che non lasciva presagire nulla di buono.

Man mano che si avvicinava, Boluto puntava i piedi sul materasso spostando il corpo all'indietro nel tentativo di mantenere la distanza tra loro, finché la sua schiena non andò a cozzare contro la parete.

“Vattene via, non ti avvinare!” gli intimò con la voce che tremava un po'. Non potendo scappare, raccolse il cuscino e se lo portò davanti al petto, a mò di scudo.

“Bokuto, coraggio, è per il tuo bene. Ti prego lasciami fare. Lo sai che non ti farei mai del male.”

“Non lo so Akaashi, non sono proprio convinto… lasciami solo, vai via!”

“Ma come? Non avrai mica paura di me?” Akaashi non aveva perso la calma, e continuava ad avanzare verso il letto. Se avesse allungato un braccio avrebbe potuto toccarlo.

“Paura io? Ma che dici?” Bokuto aveva stretto ancora di più il cuscino tra le braccia, portandoselo fino al mento.

“Ecco, lo vedi?”

“Magari solo un pochino…” Bokuto affondò completamente la faccia nella morbida imbottitura del cuscino,

“Ti ricordi quando sei stato in ospedale e ti hanno ingessato entrambe le braccia?”

“Quella volta che volevo imparare a tutti i costi a fare parcour?” disse con voce ovattata attraverso il cuscino.

“Esattamente. Chi ti ha imboccato con pazienza, per evitare che morissi di fame?”

“Tu, Akaashi.”

“Giusto. E quella volta che hai scalato la libreria?” Akaashi ne approfittò per sedersi sul bordo del letto.

“Quando volevo capire cosa ci trovano i gatti che vanno sempre lassù?”

“Chi è venuto a sollevarla, quando ti è caduta addosso?”

“Tu, Akaashi.”

Bokuto sollevò un poco la testa dal cuscino, facendo uscire solo gli occhi castani.

“E quando avevi l’influenza? Chi controllava che prendessi tutte le medicine?”

“Quello non vale, tu le nascondevi dentro gli onigiri…”

Ad Akaashi scappò una piccola risata.

“Ricordi quando ti sei bruciato le sopracciglia?”

“Sì, stavo tentando di dare fuoco ai miei peti. Sei stato tu, a medicarmi…” rispose Bokuto con il muso lungo, e Akaashi si chiese come poteva rimanere serio al ricordo di quella bravata.

“Ti ho medicato anche quando il gatto della vicina ti è saltato addosso e ti ha graffiato.”

“E’ vero, ma…”

“Ti ho frullato il ramen quando ti rifiutavi di mangiare perché avevi sbagliato tre diagonali di fila alla finale di campionato interliceale...”

“Sì, lo so, Keiji, lo ammetto, tu mi hai sempre aiutato tanto, non vorrei mai perderti ma…”

“E allora niente ma. Fidati di me, lasciami avvicinare.”

“Ti ho detto di no! Ci sono dei limiti. Non voglio assolutamente che la supposta me la infili tu, Akaashi!”

“Ma che c’è? Ti vergogni?”

 

* * *

ANGOLO AUTRICE

Questa storiella in realtà nasce da una sfida lanciata su Facebook: immaginare due personaggi che “fanno cose”, ispirandosi ai prompt proposti dai lettori.
A me ne hanno lasciati tanti, e li ho usati tutti ;-)
- X imbocca Y
- X estrae Y dalle macerie
- X costringe Y a prendere le medicine
- X medica le ustioni di Y
- X salva Y dall’aggressione di una belva
- X soccorre Y che non vuole mangiare
- X vuole mettere una supposta a Y
Li ho trovati perfetti per questi personaggi, e anche per questa bellissima challenge. ;-)

 

 

   
 
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