Sono davvero io ad aver voluto questo? È davvero questa la realtà che ho scelto? Vorrei fosse tutta una fantasia, un brutto sogno. Ogni mattina al mio risveglio continuo a sperare che l'incubo sia finito ed ogni mattina mi ci trovo immerso fino al collo e intorno a me nessuno sembra rendersi conto di quanto una questa realtà sia deprimente, spaventosa e dolorosa.
Mi sento travolto, soffocato, sepolto dalla frana di questi eventi che mi sono piombati addosso per la mia vigliaccheria. Mio fratello è stato capace di scegliere, si è imposto... io no. Sono rimasto il piccolo re di famiglia e così mi sono preso tutto quello che questo titolo comporta.

Madre, sono disperato... ho ucciso un uomo. Non avevo neppure 18 anni e ho ucciso un uomo, con un movimento della bacchetta ho rubato il suo soffio vitale, ma farlo non ha nutrito il mio. Sento l'anima a brandelli, il cuore che piange per una vita spezzata, le spalle cadenti sotto il peso di questo gesto.
Madre non so se ti interesserà, in fin dei conti hai sempre e solo richiesto che noi ragazzi facessimo onore alla famiglia, seguendo i tuoi precetti contorti, ma mi rendo conto che la mia vita stava cominciando, era solo ai blocchi di partenza ed io sono eliminato ancora prima del colpo di inizio. Mio fratello fa da testimone ad un matrimonio e io distruggo esistenze... sono fuori dalla competizione, da buttare, rotto.

Non so se piangerai, madre, quando me ne andrò di casa e non mi vedrai tornare il giorno dopo, né quello dopo ancora, o il successivo, ma sappi che non puoi fare molto, va avanti come se nella tua vita non avessi mai avuto figli... perchè dopo quello che ho deciso di fare, se tu lo sapessi, cancelleresti anche me con un colpo di bacchetta come hai cancellato Sirius. Stavolta sarò io a fare una scelta e sarà quella giusta, non so se basterà per ripagare ciò che ho fatto, ma so che è stato tutto un grande errore e proverò a rimediare.

Ecco, ora è il mio momento, sento il corpo tendersi colto da spasmi di anticipazione, così come il cervello che lavora instancabile a questa teoria che prende corpo ogni minuto che passa. So cosa fare, so cosa mi aspetta, so come andrà a finire. So che è il momento di salutare e lasciare il palco, andare incontro a qualcosa di nuovo e trovarmi faccia a faccia con quelli che sono stati i miei sbagli.
Oh, non voglio morire... come sarebbe più facile non esser mai nati. Ma ecco che vivendo abbiamo quantomeno la possibilità di una scelta e di affrontare da uomini le conseguenze. Andrò incontro al mio destino.
“Kreacher, smaterializzami insieme a te nel luogo dove ti portò il Signore Oscuro” .