Kaito
guardò giù dal tetto del
palazzo, scrutando la strada alla ricerca della prossima preda. Il senso di colpa che
provava nei primi tempi
ormai era praticamente scomparso, sostituito da un freddo approccio
oggettivo. Era
il suo dovere, niente di più e niente di meno. Cacciare i
Numeri, cacciare le
persone che li utilizzavano, strappare loro l’anima. Era il
prezzo per salvare
suo fratello.
Aveva
provato ad atteggiarsi a eroe,
con quella ridicola frase (“Sono colui che riporta
la luce nei cuori invasi
dall’oscurità”) praticamente
ricalcata da uno dei vecchi fumetti che gli
leggeva sua madre, ma la parte del protagonista non gli si addiceva.
Meglio
restare nell’ombra, tendere agguati silenziosi, e svanire
lasciandosi dietro un
involucro vuoto al posto del criminale di turno. Era diventato un
predatore, un
cacciatore.
La
donna che stava pedinando da
qualche ora abbandonò la strada principale, scivolando in un
vicolo laterale. Senza
perdere tempo, Kaito si lanciò nel vuoto, come se gli otto
piani che lo
separavano dall’asfalto fossero otto centimetri. La caccia
era aperta.
Angolo
autrice: e, dopo
addirittura nove giorni dall’inizio
del
Writober, una fic su Kaito. Del resto, non poteva andare
diversamente… Se ben
ricordo, in ZeXaL non abbiamo personaggi femminili controllati dai
Numeri,
escludendo Rio durante il Duello tra Shark e Abyss, ma insomma, non
credo che
Kaito faccia distinzione di genere, se si tratta di sconfiggere i suoi
avversari. Infine, non sono sicura che la frase sia quella corretta, mi
sono
basata sul videogioco per 3DS World Duel Carnival.