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Autore: RoloChan105    10/10/2023    0 recensioni
Con la morte del partner, l’agente Donald D. Darius si ritrova solo. Il distretto noxiano è un posto pericoloso e il crimine serpeggia dietro l’angolo. Per cercare vendetta è scovare l’assassino, Quinn si farà avanti e assieme a Darius, cercheranno di scoprire la verità. ~
Senna Purifier è scomparsa e i nostri due agenti dovranno indagare per riuscire a ritrovarla. ALTERNATIVE UNIVERSE / AU / DariusxQuinn
Genere: Azione, Commedia, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Darius, Lucian, Quinn, Senna, Thresh
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Con una smorfia, Quinn aprì lo sportello della macchina e accese la radio.
Non era del tutto convinta della mossa del collega, ma aveva ragione: se quel corridoio era così stretto, sarebbero stati come topi in trappola.
-Mi ricevi?- La voce di Darius le arrivó alle orecchie e un po’ sollevata, alzó il ricevitore.
-Si-
-Questo posto puzza- Ammise l’uomo facendola preoccupare.
-Puzza di cosa?-
-Di fango e merda-


Il corridoio era parecchio lungo e impugnando la pistola e la torcia, continuava ad avanzare. Avere la voce di Quinn nell’orecchio, lo tranquillizzava: sapeva che era al sicuro e che qualunque cosa potesse accadere, lei avrebbe saputo prendere in mano la situazione e fare la cosa giusta.
-Ci sono tracce di sangue?-
-Si- Affermó lanciando un occhiata al pavimento terroso. -Segni di trascinamento… come se si, fosse passato prima con il corpo e poi con qualcun’altro- Si fermó non appena giunse davanti ad una porta. -Fine del tunnel-


Per poco Quinn non urló nel ricevitore quando vide una figura picchiettarle contro il finestrino.
-Olaf?!- Sbraitó il suo nome - Sei impazzito?! Vuoi farmi venire un infarto!?-
-Perdonami- Esclamó dispiaciuto il rosso con addosso un giubbotto di pelle nera e piena di borchie. -Ero venuto a controllare…-
-Controllare?-
-Si!- annuì un po’ in imbarazzo - Se andava tutto bene…ero solo preoccupato.- Quinn socchiuse gli occhi e regoló il respiro.
-Si, tutto bene, ma non devi farmi saltare la copertura!- Lui scosse le spalle.
-Beh, così sembriamo una coppietta che sta chiacchierando- Effettivamente, aveva ragione. -Il tuo collega?-
-è dentro- Indicó la radio- Abbiamo trovato il passaggio-
-Cazzo! Grandioso!- Esplose in un sorriso magliante per poi preoccuparsi immediatamente. -Quindi c’era DAVVERO un passaggio-
-Si-
-Questa è roba grossa…- Si lisció la barba per poi, zittirsi quando sentì la voce di Darius.
-Sto aprendo la porta- Quinn riprese in mano il ricevitore e fece segno ad Olaf di non fiatare.
-Credi che ci sia qualcosa dietro?-
-Possibile…- Constató per poi, tornare in silenzio.


Provó ad abbassare la maniglia, ma era chiuso.
Non aveva tempo di provare a scassinarla e decise in modo pratico di prenderla a spallate.
A differenza del muro, la porta era molto più semplice da forzare e dopo quattro colpi, riuscì ad aprirla.
La puzza aumentó e si ritrovò in una stanza del tutto differente dal corridoio ma simile a quella che era lo scantinato di Viego.
Le luci erano soffuse, ma riusciva ad intravedere due figure in un angolo della stanza. Erano…?
Preoccupato, si precipitó da loro e puntandogli la torcia contro, riconobbe entrambi: erano Senna e Lucian!
Tiró un sospiro di sollievo quando vide che entrambi, sebbene in condizioni pessime, erano ancora vivi.
-State tranquilli- Li rassicuró vedendoli aprire gli occhi. Entrambi erano stanchi, affamati e non avevano energie nemmeno per parlare. -Adesso ci pensiamo noi-


-Quinn- La chiamó alla radio- Li Ho trovati!- Nel sentire quelle parole, Quinn sorrise e Olaf tiró un enorme sospiro di sollievo. -Chiama subito un ambulanza-
-Ricevuto- Sorrise e immediatamente, chiamó. Poco dopo, si ricordo di avvertire ANCHE suo padre.
Inizialmente non fu del tutto contento di saperli agire senza permessi in una proprietà privata, ma alla notizia che avevano ritrovato i due scomparsi, tornó in sè iniziando ad allertare le forze dell’ordine.
-Qualche minuto e saremo da voi-
-D’accordo!- Affermó per poi, sorridere contenta. -Sapevo che erano ancora vivi… è una bella notizia- Confidó ad Olaf. L’amico, però, l’ascoltó appena, troppo impegnato ad osservare qualcosa strisciare nell’ombra e poi dentro al cancello.
-Ho visto qualcuno-
-Cosa?- Con preoccupazione, Quinn scese dall’auto e assieme al rosso, si avvicinò al cancello. Era vero: qualcuno l’aveva aperto mentre lei l’aveva lasciato chiuso.
Preoccupata, fissó Olaf che con decisione, afferró la mazza da baseball che per tutto quel tempo, aveva celato alla vista della donna.
-Non la dovevi restituire?-
-Me ne sono dimenticato-


Con cautela, riuscì a liberare i due ostaggi e li adagió contro la parete alle loro spalle. L’assassino, da quando la polizia aveva scoperto il corpo di Recluta, aveva smesso di venire lasciandoli alla fame e alla disperazione. Se il corpo era stato trovato dall’altra parte, era chiaro che ci fosse una via d’accesso anche per la casa…
Un suono fece fermare i suoi pensieri e rimase immobile quando sentì l’inconfondibile suono di una sicura tolta da una pistola.
Veloce, cercó di voltarsi, ma non fece in tempo e sentì un dolore lancinante quando il proiettile partì. Cadde in avanti contro una scatola perdendo la presa sulla pistola e il sangue inizió a sgorgare fuori dalla sua spalla.
-Donald D. Darius- Una voce maschile gli fece digrignare i denti - Sempre nel mezzo e sempre a ficcare il naso in faccende che non ti riguardano- Con forza, Darius cercó di voltarsi riuscendo finalmente a vedere il volto dell’assassino. Sogghignó quando vide la persona che più di tutte si aspettava.
-Thresh…grandissimo figlio di puttana- Con fare indisposto, l’uomo puntó nuovamente una pistola all’agente. -La polizia sta arrivando- Dichiaró Darius.
-Credi che io abbia paura della polizia?- Domandó per poi, sparargli un altro colpo al fianco facendolo imprecare dal dolore. -Non me ne frega un cazzo di voi, come non me ne frega niente di te e di questi due pezzenti- Si chinó per poterlo guardare negli occhi - Ora faró fuori te, agente speciale, questi due coglioni e poi, quel morto vivente di Viego e la sua figlia ritardata- Un sorriso crudele spuntó sul suo volto. -Non sarei arrivato a questo punto SE avessero tenuto conto di me…- Aggressivo, afferró i capelli di Darius e puntó La canna della pistola contro il suo mento.
-Non glien’è mai fregato un cazzo di te- Cercó di rimanere serio Darius non mostrandosi sofferente o intimorito-
-Proprio così!-Concordó lui stringendo la presa-Da quando quella Troia è morta, Viego ha perso la testa! Ha speso un capitale per quella megera per poi, sperperare altri soldi per quella viziata della figlia e quella lurida puttana lì!- Indicó Senna che con fare sofferente, fissava impotente la scena. - l’ha anche eletta la tutrice della figlia! Quella bastarda! Se si fosse fatta i cazzi suoi non si sarebbe trovata in questa situazione!- Darius strinse i denti per poi, provare a parlare.
-Tu volevi i soldi…-
-Certo che volevo i soldi, coglione! Ho provato ad ingraziarmi la figlia ma quella piccola sgualdrinella è andata a raccontare ogni cosa e si è messa con quel sudicio Shurimano!- gridó facendo tremare le pareti- Tutto il patrimonio sarebbe andato a lei! Io non avrei preso niente!
Per Viego non ho mai importato qualcosa!- Con fare disgustato ricordó il passato. -Anni e anni di inferno, facendo finta di importarmi se gli arredi erano rossi o verdi, se i conti quadravano o meno e per colpa di quelle guardie notturne deficienti per poco non mi facevo scoprire!- Con astio, fissó il moro per poi puntare la pistola ad una delle sue gambe. -Magari posso divertirmi prima con te… ti divertivi a sfottermi eh? Anche tu mi deridi?- Con freddezza, affondó la pistola nella sua coscia e sparó un altro colpo. Darius strinse i denti cercando di rimanere calmo e lucido.
-Hai… ucciso Recluta.- Nel sentirlo ancora parlare, Thresh lasció la presa e con un calcio, allontanó dalla sua portata la pistola che gli era caduta a terra durante il primo sparo.
-Quel coglioncello era nel mezzo- Spiegó indicando i due - Io cercavo Senna e quella non c’era a casa, così come a casa di Lucian! Al suo posto, ho trovato lui e quando si è rifiutato di farmi entrare, l’ho ucciso.- Da sotto il cappotto mostró appesa quella che sembrava una lama. -È stato divertente… ma non soddisfacente. Urlava come una donniciola, così l’ho sgozzato.- Ghignó- Perché non ci divertiamo anche noi, Agente Donald?- Tolse la lama dalla cintola e L’avvicinó al volto di Darius. -Sai cos’è questa?- Domandó- È una falce… una falce delle isole ombra che ho ereditato dalla mia famiglia…dicono che bruci quanto l’inferno.- Afferró la lama e con crudeltà, gliela avvicinó alla ferita alla spalla. - vuoi mandare un pezzo di te alla tua amichetta? -Domandó riferendosi a Quinn. -Magari il tuo pisello, che ne dici?-
-Io dico che lo preferisco interno- Una voce alle sue spalle lo fece fermare finchè i colpi di una pistola non lo raggiunsero ed urló di dolore.
-PUTTANA!- Gridó contro di lei tenendosi la gamba- GRANDISSIMA PUTTANA!-
-Posso mirare più in alto se non getti immediatamente quell’arma!- Lo sfidó e vedendolo che non collaborava. Si avvicinó incazzata. Con rabbia, si staglió sopra di lui e sparó vicino al suo volto prendendo il pavimento. - La prossima è alla testa!- Lo tenne sotto tiro facendolo immobilizzare - Getta quell’arma- E giusto per invogliarlo, premette il piede contro la ferita. Nuovamente l’uomo gridó e con un colpo, gettó lontano la falce.
-Darius sei ancora vivo?!- In tutta risposta, lui tossì. Non poteva vederla, ma immaginava che fosse magnifica e cazzuta con quell’arma in mano mentre Thresh, si pisciava sotto. La vista inizió a venire meno, giusto il tempo prima di udire il rumore delle auto della polizia arrivare da fuori.
-Non provare a morire!- Urló al compagno continuando a tenere sotto tiro Thresh- Sono incazzata con te!-



Quando Quinn uscì dalla sala interrogatori, Swain fissó la figlia più incazzata di prima. L’espressione sul suo volto era seria ed era certamente fuori dai gangheri nel sapere che un uomo schifoso come Thresh aveva ferito il suo compagno. Mentalmente, Swain ringraziava Darius per aver scelto di andare lui stesso piuttosto che coinvolgere anche lei, ma ciò non toglieva che era comunque preoccupato per il suo stato di salute.
-Compila il rapporto-Le mormoró avvicinandosi e dandole una pacca sulla spalla. -Poi potrai andare in ospedale-
Nel sentire quelle parole, Quinn annuì per poi, storcere la bocca.
-Infame bastardo assetato di Gold ti va bene come
Titolo?-
-Gradirei qualcosa di più sobrio tesoro- Sospiró pesantemente per poi, afferrare la figlia per entrambe le spalle. -Capisco come ti senti- La rassicuró. - So cosa vuol dire quando una persona a te cara sta male o viene ferita… credo che tu lo sappia- Il velato riferimento a quanto le era accaduto, le fece abbassare la testa. - In questi momenti, bisogna essere forti.-
-Lo so papà è che…-
-Avevi paura che l’avresti perso- Le sorrise bonariamente - Lo so.- annuì col volto per poi, sospirare rassegnato. - Quindi è vero?- Quinn inarcó un sopracciglio.
-Cosa?-
-Che state assieme- Quinn fece per ribattere per poi fermarsi. Si umettó le labbra, cercando di rimanere calma, scuotendo poi il volto.
-Non stiamo assieme.-Dichiaró.
-Hai respinto Darius?-
-Io…-
-Tesoro- Inizió il padre. - Quell’uomo ti ama-
-Non credo che sia amore…-
-Ti vuole comunque bene- Le posó una mano sulla testa- Gli piaci e si fida ti te. Tiene a te. Per questo ti ha tenuto al sicuro.- nel sentire le sue parole, Quinn si tolse dal suo tocco.
-È andato perché è un idiota!-
-Anche, ma sono sicuro che preferisce che le cose siano andate così…- La rassicuró per poi, mettersi a braccia conserte. - A te piace?- Nel sentire quella domanda, lo stomaco le si attorciglió.
-Non lo so-
-Questo “non lo so” è davvero poco misterioso.- La prese in giro per poi, lisciarsi il mento. - Potesti dargli una chance.-
-Tu vuoi solo dei nipoti!-
-Tua madre ne sarebbe fiera!- Sorrise Swain - Ne ha sempre desiderati-
-Mamma è una ricercata!- Con forza, Quinn pestó un piede a terra. - Fa parte dell’organizzazione criminale “la rosa nera” e tu parli di lei come se niente fosse?!-
-L’amore è come una tempesta: Impetuoso e imprevedibile…- Recitó suo padre. - Le nostre scorribande giovanili sono state il frutto di un amore passionale e intenso… altrimenti tu e tuo fratello non sareste nati.-
-Che razza di agente se la intende con una criminale!?- Sbraitó confusa Quinn vedendo poi il padre voltarle le spalle.
-Un agente che è ha conosciuto la bellezza in una rosa nera…- Decantó per poi, ricordarle con voce perentoria - Il rapporto!-
 
   
 
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