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Autore: Tynuccia    11/10/2023    1 recensioni
[Gundam SEED] "Volete piantarla?", tuonò Yzak, scansando malamente i due per poter entrare. La scena che gli si parò davanti agli occhi fu sufficiente per fargli rimpiangere di essersi arruolato.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esecuzione
 
 
"Ti hanno detto di che cosa si tratta?".
 
Yzak spiò in direzione del compagno di squadra e si strinse nelle spalle. "Mi auguro non sia una colossale perdita di tempo", soffiò infastidito. Lo avevano mandato a chiamare Rusty, ma nessuno degli altri si era degnato di dargli una tangibile motivazione. 
 
"Considerando che la richiesta arriva da Dearka?", fece il soldato dai capelli rossi, sogghignando. "Probabilmente avrà trovato un nuovo catalogo di intimo femminile e starà morendo dalla voglia di condividere le immagini delle signorine". 
 
L'albino imprecò e gli scoccò un'occhiata torva. "Almeno tu vedi di darti un contegno, per la miseria!".
 
"Non c'è niente di male nel guardare delle modelle", gli fece presente l'altro, scoppiando a ridere. 
 
"Come se fossimo qua in gita!", abbaiò Yzak, gesticolando. "Dovreste impiegare le vostre energie in cose più importanti!".
 
Rusty roteò gli occhi e gli diede una piccola pacca sulla spalla. "Se mai dovessi accorgerti che anche tu hai delle esigenze carnali, fammelo presente. Avrei una persona da presentarti".
 
L'albino avrebbe voluto replicare, ma ormai erano giunti a destinazione e, sulla porta della sala comune, Dearka li stava aspettando con palese impazienza. 
 
"Vi siete fermati a prendere un caffè? Muovetevi".
 
La frustrazione di Yzak colpì il suo migliore amico, e Rusty si limitò a sospirare mentre il loro pallido compagno di squadra urlava a pieni polmoni che non avrebbe mai preso ordini da lui. "Scusalo", sogghignò quindi, salvando Dearka, "è preso male perché pensa che ci hai convocati per guardare le donnine, e non ne ha voglia".
 
Il biondo scoppiò a ridere e passò un braccio attorno alle spalle di Rusty. "No, c'è un'altra questione particolarmente impellente. Comunque se dopo passi da me ho ricevuto giusto stamattina qualcosa che devo mostrarti".
 
"Volete piantarla?", tuonò Yzak, scansando malamente i due per poter entrare. La scena che gli si parò davanti agli occhi fu sufficiente per fargli rimpiangere di essersi arruolato.
 
Seduto ad uno dei tavoli c'era Miguel, con un cipiglio duro ed aggressivo ben poco convincente; alle sue spalle vide Athrun e Nicol, e quest'ultimo era insolitamente impettito. Il ghigno che gli piegò le labbra quando posò gli occhi su di lui non gli piacque affatto.
 
"MacKenzie, mettiti vicino a Joule", ordinò il loro tutor, sollevando il mento con aria solenne. "Abbiamo un paio di domande per voi".
 
Dearka aspettò che Rusty si fosse messo in posizione per accomodarsi a sinistra di Miguel. "Zala, fornisci la prova A".
 
Athrun esalò un sospiro profondo ed attese un paio di secondi prima di eseguire il comando, e pensò che i suoi biondi compagni di squadra fossero veramente due scappati di casa. Andò a porgere una fotografia ciascuno a Rusty e Yzak, e indovinò la curiosità del primo e la totale insofferenza del secondo. "Prova A", si limitò a decantare, come da accordi, senza però ostentare l'entusiasmo fortemente caldeggiato dal loro tutor.
 
"Si può sapere cosa cazzo vuol dire?", tornò a sbraitare Yzak, agitando la copia della foto che avevano scattato il giorno del loro diploma, qualche settimana prima. 
 
"Silenzio Joule, qua le domande le faccio io", declamò Dearka, estraendo la medesima fotografia. Si leccò appena il labbro superiore, sul volto un ghigno malizioso. "E infatti vi chiedo: tra tette e culo cosa preferite?".
 
Benché fosse il tipo di persona che proferiva improperi come se fossero state congiunzioni, Yzak trasalì vistosamente di fronte alla sfacciataggine del suo migliore amico. Rusty, invece, si strinse nelle spalle. "Il culo, come ogni persona sana di mente".
 
Dearka annuì con l'aria di chi ha appena sentito la frase più assennata del mondo, quindi guardò l'albino, sollevando un sopracciglio. "E tu?".
 
Lui digrignò i denti. "Il mio pugno. Sulle vostre fottute facce".
 
Miguel sbatté le mani sul tavolo. "Joule! Vuoi fare la persona seria, per una volta?", gridò, trasudando l'autorevolezza di un cactus. "Siete stati convocati per una ragione raccapricciante, vergognatevi!". Rimase in attesa di una risposta, e quando Yzak sollevò indignato il mento, rifiutandosi di dar loro corda, il biondo esalò un sospiro. "Athrun, tocca di nuovo a te". Osservò, estremamente divertito, la reticenza con cui il cadetto numero uno della loro classe tornò a distribuire fotografie. Il soggetto era lo stesso, ma si era premurato di far fare un ingrandimento su una particolare porzione. 
 
"Perché dovrei voler guardare il tuo pacco, Ayman?", ringhiò Yzak, quando ebbe strappato di mano ad Athrun il pezzo di carta. 
 
"Questo ce lo devi spiegare tu", cinguettò Nicol, facendo dono all'albino del ghigno più innocentemente sadico che gli avesse mai visto fare. "Posso, Miguel?".
 
Il loro tutor si voltò a guardare il più giovane della squadra e fece spallucce. Di certo Nicol aveva un bel po' di soprusi di cui vendicarsi e, comunque, era di indole così gentile che faticava ad immaginarselo violento, o quantomeno pericoloso. "A te le luci della ribalta, Amalfi, ma mi devi un favore".
 
Il pianista sorrise contento e picchiettò sull'ingrandimento con calma studiata. "Mi date sempre contro, e poi veniamo a scoprire che voi avete toccato il culo a Miguel". Fu con incommensurabile piacere che vide i due compagni di squadra strabuzzare gli occhi. "Non potete negarlo, guardate le vostre mani". Si morse un labbro per non scoppiare a ridere, poi, quando Yzak sembrò sul punto di esplodere come una bomba, mentre Rusty perdeva completamente il sorriso divertito che aveva in faccia. "Insomma, è così evidente. Che pervertiti".
 
"Non avrei saputo dirlo meglio", disse Miguel. "Sono stato violato dai miei stessi pupilli. Che onta imperdonabile". 
 
Con la fotografia accartocciata in mano, ma con la fastidiosa consapevolezza che il biondo, per quanto fosse idiota, era il loro diretto responsabile, Yzak dovette limitare la propria irritazione ad una bestemmia. "Giuro su Dio che quando vi avrò sotto di me vi farò patire le pene dell'inferno".
 
Nicol incrociò le braccia dietro la schiena e si esibì in un risolino. "Date le tue preferenze malsane, Joule, dovrai essere un pelo più preciso quando dici che ci avrai sotto di te".
 
Athrun e Miguel dovettero scattare in piedi per evitare che Yzak massacrasse di botte il pianista, e Rusty sospirò profondamente, frugando nella tasca dell'uniforme.
 
"Nulla da obiettare, MacKenzie?", riprese parola Dearka, adocchiandolo malizioso. "Il mio invito per quanto riguarda il catalogo di biancheria è ancora valido".
 
"Uno scherzo molto spiritoso, Dearka, lo ammetto", disse Rusty. "Non vedo l'ora di rifarmi gli occhi, qua abbiamo parlato fin troppo delle parti basse di Ayman. Ma prima...". Estrasse il cellulare e ammiccò all'indirizzo dell'amico. "Devo telefonare a mia sorella. So di per certo che nostro padre ha piazzato questa gloriosa foto sulla sua scrivania, e nessuno meglio di lei potrebbe fargli notare che il suo adorato erede ha piazzato la mano sul culo di un altro uomo".
 
 
 
 
 
Quanto mi era mancato il team di La Klueze? 
Complici le solite due ignote, abbiamo notato che le manine sante di Rusty e Yzak nella foto del diploma sono decisamente e pericolosamente in zona culo di Miguel. Una volta appurato ciò, la shot andava scritta e mi sono graziosamente sacrificata.
  
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