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Autore: Allen Glassred    12/10/2023    1 recensioni
Ho voluto inserire la storia nella categoria " One Piece " esclusivamente perchè dall'anime/manga prenderò diversi personaggi che mi sono più piaciuti. Tuttavia, non avrà nulla a che vedere con la trama di One Piece così come lo conoscete, La storia sarà molto diversa, seppur si svolga sempre in mare e tratti sempre di pirati. I personaggi saranno in buona parte Ooc, interagendo anche con personaggi da me creati, cercando di mantenere la maggior parte delle loro caratteristiche inalterate. Più che altro, a cambiare saranno i ruoli ed i legami di sangue. Se siete convinti di seguirmi, cercherò di non farvene pentire!
Sanem è una giovane locandiera: nata e vissuta a Sheltz Town. Anni prima, il padre abbandonò lei e la madre per seguire la via del mare. A diciassette anni darà alla luce una bimba, le cui sorti saranno ben presto svelate: portata via dalla madre allo scopo di proteggerla, la ragazza finirà per avventurarsi comunque in mare alla ricerca del padre. Cosa succederà quando Sanem scoprirà che sua figlia è stata catturata dalla marina e che per salvarla, l'unico modo è chiedere aiuto ai quattro spietati Imperatori dei mari? Quale sarà il ruolo di suo padre? Seguitemi e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Sheltz Town, circa sedici anni prima degli eventi narrati.

 

Una ragazza poco più che diciassettenne sta riposando in un letto, al suo fianco una donna che, premurosa, le passa un panno sulla fronte e cerca di asciugarle il sudore. Poco più in là, un uomo: è in alta uniforme, segno inconfutabile della sua appartenenza alla Marina Militare e del suo alto rango. Questi sembrerebbe essere piuttosto teso, picchiettando nervoso le dita su un tavolino lì vicino. “ Come sta? “. Chiede solamente, mentre la donna sospira pesantemente ed in seguito scuote il capo, per poi dargli una risposta di lì a poco.

 

“ E’ la prima volta, da quando sono iniziate le contrazioni, che riesce a riposare e ad addormentarsi. Ma non so quanto durerà “. Ammette, preoccupata. L’uomo si avvicina a lei, ponendole una mano sulla spalla come a farle forza: non può comprendere a pieno come si debba sentire la sua amica di una vita, tuttavia sa di poterle offrire sostegno ed è quello che farà, sia ora che nelle altre occasioni in cui sarà necessario.

 

“ Isabela: tua figlia è una ragazza forte. Sono sicuro che, nonostante la giovane età riuscirà sicuramente a dare alla luce il bambino senza riportare spiacevoli conseguenze “. La rassicura, ma la donna di nome Isabela porta le mani al viso in apprensione.

 

“ Ha solamente diciassette anni! E se non fosse pronta, per una cosa simile? Dare alla luce un bimbo è forse una delle cose più difficili, per una donna! E se lei non fosse pronta a farlo? E se il suo corpo non riuscisse a reggere…? “. Chiede, preoccupata e mentre l’altro si trova per un momento in difficoltà: non è un tipo molto sentimentale e non sa bene come fare per poter rassicurare ulteriormente la sua amica di una vita, tuttavia in fine, decide semplicemente di dire ciò che gli viene spontaneo e senza troppi fronzoli.

 

“ Non è il parto la parte più dura: il corpo di voi donne è già naturalmente predisposto, per permettervi di dare alla luce un bimbo. Sono sicuro che anche per Sanem è così, che nonostante la sua giovane età riuscirà senza problemi a dare alla luce il piccolo. Il problema verrà dopo “. Spiega, mentre anche la corvina annuisce: è perfettamente consapevole dei problemi che ci saranno, non appena il bambino verrà al mondo. Ne era consapevole sin da quando sua figlia è tornata a casa, annunciando la sua gravidanza.

 

“ Se solo non le avessi permesso di fare quel maledetto viaggio… “. Sibila solamente la donna, mentre l’altro sospira pesantemente. “ Cosa mi è venuto in mente? Lasciare che partisse da sola, permetterle di restare in un posto che non era casa sua per così tanto tempo! Sono stata una sciocca! “. Si rimprovera, mentre l’alto ufficiale cerca di confortarla come gli è possibile.

 

“ Non saresti riuscita a dissuaderla: tua figlia ha il mare nel sangue, esattamente come suo padre prima di lei. È un’eredità di quell’uomo, niente e nessuno l’avrebbe trattenuta. In oltre, su quell’isola vive anche sua zia: la credevi al sicuro “. Fa, rivelando di conoscere perfettamente tutta la storia della gravidanza della giovanissima Sanem e mentre, a quelle parole, la donna scuote il capo.

 

“ Non nominarlo! Non nominarmi mai più quella persona, ti prego “. Fa solamente la corvina, riferita sicuramente al padre di Sanem e scattando come se avesse sentito un’eresia. In seguito recupera la compostezza, proseguendo la frase di lì a poco. “ E invece, facendo quel dannato viaggio per andare a trovare sua zia, Sanem ha incontrato quell’uomo sul suo cammino… “. Fa, mentre l’altro non toglie la mano dalla sua spalla.

 

“ Nessuno poteva saperlo: è molto raro che quelle quattro persone si spostino dalle proprie residenze, situate sulle isole che governano… “. Ma a quelle parole lei scuote il capo, prendendo subito parola.

 

“ Loro comandano l’oceano intero. Settentrionale, meridionale, orientale, occidentale… nessun mare sfugge al loro dominio “. Precisa, mentre un lamento da parte della ragazza fa sussultare entrambi. “ Sanem? “. La chiama premurosa la madre, avvicinandosi e rendendosi conto che la figlia sta ancora dormendo e che si è solo lamentata nel sonno: probabilmente pensa, a breve si sveglierà.

 

“ Isabela “. La chiama il Marine, mentre la donna torna a dargli attenzione di lì a poco. “ Sai bene quale sia la decisione migliore e la sa anche Sanem: so che è dura, ma se volete salvare voi stesse ed il piccolo… “. La donna annuisce: ha perfettamente capito a cosa l’uomo si riferisca, ne hanno parlato parecchio sia loro due da soli ce con la stessa Sanem. Sanem, che da prima non sembrò felice di quella soluzione ma che in fine, se ne convinse: è vero, la soluzione proposta è la sola possibile anche se le spezzerà irrimediabilmente il cuore e le porterà via una parte di sé.

 

“ Se non vogliamo che il governo mondiale si metta sulle nostre tracce e scopra la verità, non ci resta altra scelta “. Sentenzia la corvina, cacciando indietro alcune lacrime e tornando risoluta. “ Tu ti stai esponendo moltissimo per noi: adesso come alla nascita di Sanem, ci sei accanto per proteggerci come invece, avrebbe dovuto fare mio marito. Te ne sono grata “. Ringrazia sinceramente la corvina, mentre l’ufficiale la osserva qualche istante e, solo in seguito annuisce risoluto.

 

“ Tuo marito ha scelto che strada percorrere: ha scelto il mare ed ha rinunciato alla sua famiglia, seppur sia tornato qui qualche volta e seppur abbia incontrato e conosciuto Sanem, anche se hanno legato abbastanza seppur tu non le abbia mai voluto dire del loro legame di sangue. Ma anche se io sono un Marine ed ho degli obblighi, prometto di non lasciarvi mai sole e di prendermi cura di voi. E di questo bambino, considerata la sua paternità… “. Sentenzia, mentre entrambi notano la smorfia di dolore dipinta sul viso di Sanem: la ragazza sta per svegliarsi nuovamente, le contrazioni stanno per riprendere e suo figlio sta per venire al mondo. E loro, pensano la donna e l’ufficiale, dovranno essere pronti ad accoglierlo nel modo appropriato. “ Forza, Isabela: dobbiamo prepararci. Il bambino nascerà tra poco “. Sentenzia poi l’uomo, mentre lei annuisce e torna ad affiancare la figlia, prendendole la mano preoccupata ed in ansia, ma cercando di dissimulare: ora pensa, ora la priorità è dar forza a Sanem ed agevolare il più possibile il suo parto, altrimenti potrebbe rischiare di perdere la figlia ed il nipote in un sol colpo.

 

Sono passati circa sedici anni dagli eventi narrati.

 

Una donna di circa trentatré anni e dai bellissimi capelli corvini, portati legati in una crocchia, posa le mani sul bancone di quella che da che ne ha memoria è la locanda appartenente alla madre. Poco più in là, l’ancora piuttosto giovane madre la osserva con un lieve sorriso. “ Sanem! Dovesti riposare un po', lascia che sia io a prendere il tuo posto ed a servire i clienti “. Fa con premura Isabela, mentre la figlia le sorride lievemente per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Tranquilla, mamma! Non sono stanca, posso continuare io e tu ti devi riposare “. Fa, mentre l’altra sorride lievemente e scuote il capo.

 

“ Figliola, ma così farai sentire vecchia la tua povera madre! “. Scherza un po', mentre lei le sorride lievemente e mentre afferra un vassoio, posando su di esso alcuni boccali di birra.

 

“ Oh, non oserei mai! Sei ancora una giovincella, ma ciò non toglie che ti devi riposare “. La canzona un po', mentre Isabela ride lievemente a quella battuta. Ed inevitabilmente, nell’espressione della figlia non può fare a meno di rivedere quella di suo marito: il solo uomo che abbia mai amato ma con il quale ora è furiosa, per aver abbandonato lei ed una piccolissima Sanem ed intraprendendo la via del mare. Dopo anni si è ripresentato e da allora, ogni tanto si faceva vivo ed era anche riuscito a legare con Sanem, ma la madre ha sempre preferito tacerle il loro legame di sangue, forse semplicemente troppo risentita verso il marito o forse spaventata all’idea che potesse ferire loro figlia, esattamente come ha fatto con lei. La locandiera scuote il capo, allontanando quei pensieri e tornando dietro il bancone, aiutando la figlia con le ordinazioni.

 

“ ‘Nem! “. La chiama, mentre lei la raggiunge di lì a poco. “ Ecco qui le altre ordinazioni “. Conclude poi Isabela, posando due bicchieri sul bancone e mentre la figlia le sorride lievemente.


“ Non riesci proprio a stare tranquilla per un momento, eh? “. Chiede, mentre a quelle parole anche la madre ride lievemente.

 

“ Tesoro mio, tale madre tale figlia, no? Tu sei uguale a me: è da stamani che non ti fermi un momento, rilassati! Non mi romperò se rimarrò un paio d’ore dietro al bancone da sola “. Fa semplicemente, mentre uno dei clienti ed evidentemente amico delle due donne ride a sua volta.

 

“ Lascia stare, Isa! Nessuno riuscirebbe a trattenere Sanem per più di cinque secondi: è come le onde del mare, quasi sempre in movimento! “. Fa, mentre a quelle parole madre e figlia si guardano un momento. Isabela sta per rispondere, ma qualcosa cambia radicalmente i suoi piani.

 

La porta della locanda si spalanca, attirando istantaneamente l’attenzione di alcuni clienti. Poco dopo, anche Isabela e Sanem si volgono verso di essa, per poter capire chi l’abbia aperta. Da parte loro, i nuovi arrivati rimangono sulla soglia qualche momento d in attesa che colui che sta davanti a loro entri per primo, come in segno di rispetto. D’altro canto il misterioso uomo rimane in silenzio qualche momento e solo in seguito, dopo un istante che per alcuni sembra un’ora prende finalmente parola. “ Salve, Isabela “. La saluta, togliendo il cappello che indossa dal proprio volto e puntando lo sguardo dritto alla donna, che nel riconoscerlo non può fare a meno di scattare in piedi. “ Spero ci sia posto anche per me ed i miei uomini, qui alla locanda: ho sentito dire che servite i migliori liquori della città “. Quasi scherza, mentre Isabela rimane invece seria. Fa per parlare, ma l’intervento della figlia stronca sul nascere ogni sua possibile frase.


“ Non posso crederci, sei tu! “. Fa, rivelando così che anche lei conosce piuttosto bene quell’uomo. “ Sono anni che non tornavi in città! “. Continua poi la corvina, mentre fa cenno al gruppo di entrare. “ Venite, qui c’è posto per tutti! “. Fa, mentre la madre è costretta a sedersi un momento: l’ultima cosa che si aspettava dopo tanti anni, lo ammette, era di rivedere quell’uomo! Ed una domanda sorge spontanea: come mai dopo anni, sarà tornato a Sheltz Town e proprio alla loro locanda? Certo, per avere la risposta dovrà attendere ancora un po' di tempo.



Salve fans, come state? Ed eccomi qui, pronta ad una nuova avventira! Stavolta mi cimenterò in una fanfiction inerente One Piece, ma tratatndola a modo mio. Legami e ruoli saranno totalmente diversi, ma spero potrà comunque piacervi! Detto questo: il prologo è stato volutamente tenuto più corto, ma dal primo capitolo ( in realtà il secondo ) saranno più lunghi. Abbiamo visto una giovanissima Sanem dare alla luce un bambino: chi era il Marine che affiancava sua madre? E che cos'avrà voluto dire con le sue enigmatiche parole? Di chi è mai figlio questo piccolo, per far muovere addirittura un'alta carica della Marina? E che fine avrà fatto ora? D'altro canto, si parla anche del padre di Isabela: un uomo che ha abbandonato, a detta di Isabela, la famiglia ed ha preferito seguire la via del mare seppur, a volte e dopo essere stato assente per anni, sia poi tornato a Sheltz Town ed abbia legato con la figlia, che tuttavia non sa del loro legame di sangue. Alla locanda di Sanem e della madre, entra un gruppo di uomini capitanati da una ersona che entrambe sembrano conoscere: chi sarà mai? Vi siete già fatti qualche idea? Seguitemi per scoprire il resto! Un abbraccio, alla prossima!
   
 
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