Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: crazy lion    14/10/2023    1 recensioni
Seokjin e Namjoon convivono da anni. Dopo aver preso la decisione di adottare un bambino, hanno atteso per molto tempo, tra pratiche burocratiche e colloqui e ora hanno il loro figlio di un anno di nome Jeongguk. In questo acrostico, Seokjin racconta le difficoltà che tutti e tre hanno incontrato, ma soprattutto la gioia che lui e il compagno provano nell'essere diventati genitori dopo un cammino tortuoso.
La fanfiction è un'AU perché, anche se i due sono cantanti e membri dei BTS, sono nati e vivono a Los Angeles, dove tra l'altro lavorano con tutto il gruppo.
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Jeongguk, sei il nostro bellissimo, fantastico bambino
 
Jeongguk, ieri io e papà Namjoon ti abbiamo adottato. Sei a casa.
Eh! Sei felice, lo so. Hai un anno. Da adesso in poi sarai per noi speranza, futuro, luce e forza.
Ora anch'io, papà Seokjin, sono genitore, e non ci speravo più, come Namjoon.
Non ci siamo mai arresi. Abbiamo fatto coming out e conviviamo.
Già dopo un anno di convivenza, abbiamo  deciso per l'adozione.
Gay, siamo gay, e non è stato facile. Ma dopo tre anni, eccoti qui.
Uah, ehhh. Un bambino adorabile, vivace, attento, che era in affido.
Ca. Sospiro. I tuoi genitori sono morti in un incidente, ma tu sei sopravvissuto.
 
Se penso a quello che hai passato, ricordo le parole che ci ha detto l’assistente sociale.
E mi sento fortunato, come Namjoon, ad averti accanto. Perché sei qui, Perché esisti.
Il fatto che tu sia rimasto vivo e illeso a un mese di vita è, per lei come per noi, un miracolo.
 
Io e papà ti guardiamo mentre cammini verso di noi.
Le gambette si muovono piano, traballanti, ma tu sei determinato e vuoi venire da me, in braccio.
 
Non vogliamo nasconderlo: ci dispiace tantissimo per i tuoi e tu ne soffrirai. Ti aiuteremo.
Oh, la vita è stata terribile con te! Abbiamo le loro fotografie. Ti parleremo di tutto, un giorno.
Sei nostro figlio e finalizzeremo l'adozione in tribunale.
Tre, adesso siamo in tre. Teh, teh. Sì! Una famiglia al completo, e tocchiamo il cielo dalla felicità.
Resti sulle mie gambe, ma ti giri verso papà e fai ciao ciao con la manina.
Ora, questa è una scena troppo tenera, non la dimenticheremo mai.
 
Brrr, brrr, brrr. Continui a ripetere questo versetto, mentre fai bollicine che sputi sui nostri visi.
E ridiamo, perché ci divertiamo insieme. Non vogliamo perderci nemmeno un attimo con te.
Lo sappiamo, dovremo tornare al lavoro, ma c’è ancora tempo.
La decisione giusta è stata di prenderci un anno di pausa da registrazioni, album, tour e concerti.
Io e l’altro tuo papà vogliamo essere genitori attenti, premurosi e presenti.
Sai, amore, non devi aver paura, non preoccuparti.
Siamo cantanti, ma non permetteremo mai che il lavoro venga al primo posto rispetto a te, a noi tre.
Ih! Un altro vocalizzo meraviglioso, un’esclamazione di gioia, tesoro.
Mmm! mmm. Nah, nah. Ga, Uuuh. È incredibile! Fai versetti adorabili, con diverse intonazioni.
Ogni giorno, pian piano, ti vedremo crescere, ci abitueremo sempre di più a vivere tutti assieme.
 
Fai così tanti versi che non credevo potessi riuscirci. E io e papà aspetteremo la tua prima parola.
Ah. Lallallallallalla. Lo ripeti ancora e ancora, sembri non stancarti mai e rispondiamo parlando.
Noi abbiamo letto tante cose sui bambini e sappiamo che questo è un modo per stimolarti.
Ti muovi sulle mie gambe e gattoni sul divano fino a Namjoon, che ti accoglie fra le sue braccia.
Adesso ci vorrebbe una foto, ma io e lui diciamo che vogliamo pensare solo a questo momento.
Sei così interessato a stare con noi, che quando ti proponiamo qualche giocattolo ti diverti per poco.
Ti aggrappi alle ginocchia di Namjoon e ti tiri su, poi fai qualche passo e torni da me.
Io sorrido e tu mi tocchi le guance, sulle quali mi si formano sempre delle fossette che schiacci.
Con dolcezza ti prendo di nuovo fra le braccia e ti cullo. Papà fa suonare un carillon e cantiamo.
Oh, lo facciamo per te. Adoriamo cantare per i fan, ma per il nostro bimbo… ci scioglie il cuore.
 
Bam! Ba-ba-ba. E cos’altro sai dire? Tu batti le mani. Ti sei goduto il nostro spettacolo familiare.
Adesso, più di prima, non facciamo che sorriderti e guardarti adoranti.
Ma un rumore e un odore poco gradevole ci riportano alla realtà: è ora di cambiarti il pannolino.
Bisogna andare in bagno e sistemarti per benino.
Io e papà diciamo che  non è facile: non fai che muoverti e agitarti mentre ridi. Infine ci riusciamo.
Non siamo ancora molto bravi. Impareremo. Ti abbiamo già dato la merenda e torniamo sul divano.
Ora sei nei nostri cuori, ma lo eri ancora prima che ti conoscessimo. Saremo per sempre insieme.
   
 
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