L’Oscurità si Tinge di Verde

 
 
 
Nella fredda e lugubre cittadina di Gleenmore vigeva una tradizione legata al colore verde smeraldo, che si otteneva da un insolito pigmento. Le donne di questa terra indossavano abiti di questo colore per cerimonie speciali, credendo che potesse portare loro fortuna e prosperità. Quello che, però, la cittadina ancora non sapeva, è che questa tradizione nascondeva un terribile segreto.
La giovane Isabelle, la cui bellezza era nota a tutti, si sentiva attratta da questo verde seducente. Avidamente, cercò di scoprire il segreto dietro la sua creazione, finché non giunse a conoscenza dell’antico negozio di tessuti di una misteriosa donna, la Signora Ive. Essa, vestita di verde da capo ai piedi, colse fin da subito l’attenzione della giovane. Il suo negozio era colmo di tessuti dai colori vividi e splendenti. Isabelle, attratta dalla promessa di una bellezza eterna, acquistò un abito verde smeraldo dalla signora.
Da quel giorno, Isabelle cominciò a indossare esclusivamente abiti di quel colore. Il verde divenne il suo rifugio, un elisir di lunga vita che offuscava la sua mente, facendole vedere il mondo attraverso un prisma distorto. La sua dipendenza da questo colore crebbe sempre di più, al punto che non poteva più concepire la sua vita senza.
Man mano che il tempo passava, però, Isabelle iniziò a cambiare. I suoi occhi, una volta vivaci, ora riflettevano solo l’ombra di un’ossessione. La sua risata, un tempo allegra e vivace, si trasformò in qualcosa di sinistro e inquietante. La sua bellezza, che una volta ammaliava, divenne il riflesso distorto della sua anima corrotta. Gli abitanti di Gleenmore iniziarono a notare la strana metamorfosi della giovane e a temere la sua presenza. Il problema del verde era che veniva realizzato con l’arsenico, un potente veleno, e la sostanza aveva finito col trasformarla, provocando ferite e desquamazioni lungo tutto il suo corpo.
In una notte buia e tempestosa, mentre la luna si nascondeva dietro le nubi, Isabelle vagò senza meta per le strade deserte della cittadina. Gli abiti la avvolgevano come un mantello funebre, e i suoi passi echeggiavano come il suono di una misteriosa processione. Quando raggiunse la riva del fiume che attraversava la cittadina, si gettò tra le sue acque torbide, lasciando che il verde la avvolgesse completamente. Le sue risate riecheggiarono nel silenzio della notte, come un requiem folle e disperato.
Il verde smeraldo, una volta simbolo di bellezza e prosperità, divenne il segno di un’oscurità incommensurabile, capace di divorare l’anima di chi osava avvicinarsi troppo. Da allora, questo colore da Gleenmore viene bandito e bruciato, mentre la memoria di Isabelle si perde tra le ombre dell’orrendo segreto che si celava dietro al tessuto dei suoi abiti.
L’ombra della Signora Ive si dice che continui a vagare, in attesa di nuove anime da sedurre con la promessa di un colore che cela un oscuro patto con l’abisso.


Fine.