Sei salva… ma quanto hai sofferto, piccola mia!
 
Sei salva, Annabeth! Sei salva, io ancora non ci credo! Mi sento mancare per il sollievo.
E, come ha detto Artemide, sei stata coraggiosa. Sono così fiera di te, piccina. Non sai quanto!
I tuoi amici sono riusciti a liberarvi. Ma mi dispiace che Zoe e Bianca siano morte. Non è giusto.
 
Se fossi io l’autrice di questa saga, avrei approfondito l’aspetto psicologico del post rapimento.
Ah, ho letto testimonianze e articoli su come si sentono le vittime! Indirettamente, so di cosa parlo.
La cosa che più mi ha angosciata, è stata non sapere se saresti morta o no in quei minuti di tensione.
Volevo gridare, piangere, ma sono rimasta lì, con il fiato sospeso, mentre temevo per la tua vita.
Adesso nel libro stai bene. Spero che, nel prossimo, la psicologia di tutt sia più approfondito.
 
Ma concentriamoci su quello che ti è successo. Ripercorriamo ciò che so, ciò che hai passato.
Annabeth, quello che tu hai dovuto sostenere non era il tetto di una caverna. Era il peso del cielo!
 
Questa realizzazione mi ha scioccata. Quando Percy ha preso il posto di Artemide…
Una sofferenza immensa, che sicuramente né tu, né lui, né la Dea avevate mai affrontato prima.
Adesso che ci rifletto dopo qualche giorno, penso che sia stato un dolore che non potrò mai capire.
Non solo dal punto di vista fisico per te ma anche e soprattutto da quello mentale.
Tu eri legata, con i polsi e le braccia feriti, e poi con un coltello puntato alla gola.
Ora, ricordo che avevi anche perso i sensi in un sogno di Percy. Per forza! Visto come stavi!
 
Hai sofferto tantissimo in quei giorni. Chissà cosa ti ha fatto Luke quando sei rinvenuta!
Adesso che sei a casa dovresti avere incubi ricordi intrusivi, e altri sintomi. Andresti in terapia.
Io non parlo di qualche seduta. Ma di mesi. O anni. Forse necessiteresti anche di psicofarmaci.
 
Sai benissimo che il peso del cielo avrebbe potuto ucciderti e distruggerti per sempre.
Oh, piccola, non è giusto che tu abbia passato tutto questo.
Ferma un attimo. Non capisco come tu possa pensare che Luke riuscirà a cambiare.
Farò prima a dirtelo adesso, con delicatezza: io non credo che lui tornerà quello che conoscevi.
E nemmeno lo vorrei. Lo odio. Ti ha trattata come un oggetto, non come una persona!
Resta un tuo amico, anzi ex amico, visto che vi ha traditi e ti voleva uccidere.
Tu, invece, sembra che voglia perdonarlo. Ma farlo con lui è sbagliato.
Oh, tesoro! Non so come andrà, ma se si riappacificherà con voi, continuerò a odiarlo. Mi dispiace.
 
Piccola, adesso torna a casa e riprenditi. Parla con tuo padre e la tua matrigna. Sfogati. Riposati.
Io penso che debba prenderti i tuoi tempi e fare quello che ti senti.
Come affronterai il dolore, gli incubi e tutto il resto? Purtroppo, non verrà mai detto.
Credo che sia una grave mancanza di rispetto da parte dell’autore nei confronti di chi è stato rapito.
Oh, sì, lui si sofferma sulla psicologia dei personaggi, ma qui e altre volte non l’ha fatto.
La realtà. Sto parlando della realtà, mentre scrivo questi ultimi versi. Non è facile come la fa lui..
Ah, è molto più difficile di quanto chiunque immagini. Solo chi è stato rapito sa cosa si prova.
 
Mio dolcissimo amore, ora cerca di stare tranquilla.
I mostri ti lasceranno in pace, spero. Almeno per un certo tempo. Il più a lungo possibile.
Annabeth, non vedo l’ora di incontrarti di nuovo, nel quarto romanzo. Ci riabbracceremo presto!