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Autore: ImperialPair    22/10/2023    0 recensioni
Non avevo mai capito perché gli abbracci di Bunta mi facessero sentire così protetto e al sicuro, forse perché mi sembrasse che lui avesse delle braccia possenti, sviluppate anche per via della sua passione per il tennis; mi sembravano così forti da renderle delle poche cose al mondo in grado di rassicurarmi.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Wtiber 2023'
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Titolo: Come una culla
Fandom: originale
Pairing: M/M,
Challenge: Writober
Prompt: culla

Come una culla

Non avevo mai capito perché gli abbracci di Bunta mi facessero sentire così protetto e al sicuro, forse perché mi sembrasse che lui avesse delle braccia possenti, sviluppate anche per via della sua passione per il tennis; mi sembravano così forti da renderle delle poche cose al mondo in grado di rassicurarmi.
Certe volte avevo l'impressione che fossero come una culla, uno dei posti dove i neonati erano più protetti e lui mi faceva sentire altrettanto protetto.
«Wataru, non devi prendertela, sono solo dei bulli omofobi»
«Come non dovrei prendermela? Hai visto come mi trattano a scuola? Io per loro io non sono altro che un mostro e feccia dell’umanità»
Avevo il volto coperto di lacrime, come quasi ogni giorno e, tutte le volte, andavo dal mio vicino di casa e compagno di scuola di classe di mio fratello maggiore, Bunta per l’appunto.
Lui l’unico che sembrava comprendere il mio stato, famiglia esclusa.
«Tu come riesci a star calmo? Sei anche tu gay, no?»
«Wataru, non devi dargliela vinta, dovresti cercare di mostrarti più forte. So che sei una persona fragile, ti conosco da una vita, ma cerca di ignorare i loro commenti è il modo migliore per andare avanti»
«Bunta, Il loro comportamento è ignobile!»
«Lo so, ma non mi piace vederti in questo stato, il tuo bel viso non dovrebbe essere rigato dalle lacrime»
In quel momento le sue braccia mi avvolsero di nuovo e tutta la tristezza in quel momento svanì come per magia.
«Bunta…»
Le sue braccia, mischiate alle sue parole, furono in grado di cullarmi e in quel momento forse io avevo bisogno di qualcosa di più e sembrò accorgersene.
I suoi occhi si incrociarono e avvicinammo le nostre labbra scambiandoci quel nostro primo bacio, un gesto romantico e allo stesso tempo intimo che ci unì ancora di più di quanto eravamo.
«Io ci sarò per te, sempre»
Bunta sarebbe stato sempre al mio fianco, questa era la mia unica certezza.
   
 
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