-Verrò da te stanotte.-sussurrò Romeo all' orecchio di Giulietta

-Le ore che passeranno tra adesso e stanotte mi sembreranno un anno.-rispose lei. 

-Un anno? Solo un anno? Allora vuol dire che non mi ami abbastanza!- disse lui.

Lei lo guardò stupita: come poteva dubitare del suo amore per lui? Per lui era andata contro la sua stessa famiglia, contro ciò che le avevano insegnato sui Montecchi fin dall'infanzia, ovvero che erano persone di cui era meglio non fidarsi.  

La balia corse loro incontro dicendo:-Giulietta! Tuo cugino Tebaldo è furioso e nessuno sa il perché. Sarebbe meglio se tu tornassi subito a casa.-

-Potrei parlare con lui.-disse Giulietta alla balia-A me da ascolto.-

-No,-disse Romeo- ce l'ha di sicuro con me. Sarebbe meglio se tu tornassi a casa.-

Giulietta lo guardò male: iniziava a dubitare di lui. Non sapeva che lei sapeva difendersi benissimo anche da sola? Stava pensando di dargli del maschilista quando la balia la trascinò via da lui. 

 

Erano a metà strada quando Giulietta sentì l'inconfondibile voce di Tebaldo urlare il suo odio per i Montecchi. Si stacca dalla mano della balia e corse seguendo le voci verso una piazzetta; si nascose dietro una colonna di un portico per seguire la scena. Tebaldo si stava battendo contro quell'antipatico di Mercuzio, il nipote del principe e migliore amico di Romeo. 

"Vai Tebaldo!"pensò guardando lo scontro "Dai una bella lezione a quell'antipatico di Mercurio! Forse si sta battendo con lui perché ha insultato la balia definendola una vecchiaccia." 

Poi vide Romeo mettersi in mezzo e pensò "Ma che cavolo sta facendo! Si farà ammazzare facendomi diventare vedova prima del tempo!"

Tebaldo infilzò Mercuzio e mentre Romeo era lì a tenere l'amico agonizzante e delirante, Giulietta uscì dal suo nascondiglio correndo in contro a Tebaldo. 

-Che ci fai tu qui?- le disse lui con un filo di voce.

-Che cosa è successo?-chiese lei-Sei ferito?-

-Torna a casa.-disse Tebaldo-Questo non è posto per te.-

-Ti prego Tebaldo,-gli disse Giulietta in tono di supplica-posa la spada e torniamo a casa. Ti sei vendicato…non spargere altro sangue facendo più danni di quanti tu non ne abbia già fatti.- 

Lui la abbracciò e stavano per andarsene seguiti dai suoi amici quando sentirono la voce di Romeo dire:-A noi due Tebaldo.Vendicherò il mio amico.-

Sentendo queste parole, Tebaldo si voltò dicendo:-Stupido ragazzo.-

Giulietta cercò di trattenere il cugino, ma gli amici di lui glielo impedirono. Giulietta non vide niente perché gli amici di Tebaldo le impedivano di vedere. Si fece largo, ma quando riuscì a vedere cosa stava succedendo vide suo cugino trafitto dalla spada di Romeo. Accecata dal dolore, Giulietta si avvicinò al cugino sanguinante per la ferita. 

Si inginocchiò, prese il suo fazzoletto e lo usò cercando di tamponare la ferita ma fu tutto inutile. 

Tutto quello che Tebaldo riuscì a dirle fu:-Ti voglio bene.-

Giulietta iniziò a piangere e, tra le lacrime, urlò:-Che tu sia maledetto dannato Montecchi!- 

Sentendo la voce di colei che aveva amato e sposato dire queste parole, a Romeo si spezzò il cuore. 

 

Era una bellissima notte stellata quando Romeo risalì il balcone per consumare il matrimonio segreto. Giulietta, però, non ne era entusiasta:aveva pianto così tanto la morte di Tebaldo fino a non avere più lacrime. Cercò di essere allegra, ma non appena si sdraiarono sul letto per iniziare a fare quella cosa lì, lei lo fermò dicendo:-Non hai sete?-

-No.-

-Ehm…-disse lei porgendogli un bicchiere-l'ho fatto preparare apposta per te.-

-Che cos' è?-

-Ti aiuterà a stare sveglio.-

-Se lo dici tu?!-

Romeo bevve il liquido e cadde in un sonno profondo;infatti, non sapeva che era un potente sonnifero. 

Romeo sognò di fare l'amore con Giulietta compresa tutta quella discussione sull'usignolo e l' allodola; mentre Giulietta ne approfittò per scrivere una lettera, legare Romeo come un salame e scappare di casa. 

Il giorno seguente, la balia trovò Romeo legato e imbavagliato nel letto e corse spaventata dai genitori di Giulietta. Mentre il padre di Giulietta portava il malcapitato dal principe, la balia trovò una lettera e la fece leggere alla padrona di casa. Sulla lettera c'era scritto:

 

Miei cari genitori e carissima balia,

Se state leggendo questa lettera, vuol dire che il mio piano ha funzionato: sono riuscita a vendicare il povero Tebaldo. Quella serpe di Romeo avrà quello che si merita per avermi sedotta sposandomi in segreto per poi avermi ingannata uccidendo una delle persone a cui tengo. Anche se non amo più quell' uomo, questo non cambia la mia opinione su Paride: non mi piace per niente e non lo sposerò mai. Quindi fuggo da Verona e non tornerò mai più. 

Addio, 

 

Romeo fu condannato a morte per non aver rispettato l'esilio. Paride, invece, si avvicinò a Rosalina, la cugina di Giulietta, che era molto più bella di lei, e la sposò. Non si seppe più nulla di Giulietta, ma dopo una decina di anni ritornò a Verona: era felicemente sposata con un uomo migliore del suo primo marito e aveva un figlio.