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Autore: Sux Fans    16/09/2009    4 recensioni
Perchè quando sei sul punto di morire, più nulla ha un concreto senso.. il resto: irreale e insensato.
Nelle tue orecchie, solo il sublime rumore della pioggia... che scroscia sul tuo corpo ormai pervaso dal freddo e distinto dal sangue...
Genere: Generale, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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My immortal

My Immortal...

Mancai di un respiro quando la corsa divenne frenetica e il mio cuore minacciava di scoppiare in petto, mentre mi voltavo a sfidare lo sguardo del mio inseguitore che scongiurato dal cappuccio bianco della veste, rincorreva la mia figura spaesata volando fra i tetti delle case; mossi passi frettolosi ed incerti al terreno polveroso: distanziavo, spingevo, gridavo alla gente di allontanarsi prima che l’oscurità del volto del concreto mietitore sfiorasse la mia carne con la sua falce dalla luce sinistra. Sul suo volto immutabile e incrunabile si lesse una vena di malinconia, perpetua perfezione nello sguardo serio che attendeva solo l’attimo prima di trascinarmi con sé tra l’abbraccio delle fiamme dell’inferno...

Le piazze brulicavano di gente; creavo tra esse lo spazio necessario per far perdere la mia vista, affinché smettesse di tormentarmi la sua figura da finto Angelo. La mia armatura pesava sulle mie spalle, bruciava sulla pelle, tintinnava nell’aria come tanti cristalli scosse da schegge di metallo..

Il sole mi carezzava. Tutto ombrato nella mia mente, tutto lontano ed ovattato, come un incubo senza fine... né inizio.

Il mio correre rimbombava nella mente, s’inoltrava nei pensieri lasciando che si espandessero in minuziosi pezzi di cui recuperarne i lontani ricordi. Gli occhi di tutti si lanciavano sulla mia persona, che correva verso l’ignoto senza sperare nella salvezza. Spariva alla vista la sua innaturale presenza, che non pesava su anime fuorché la mia.

Attesi, prima che il fiato divenne nulla e le gambe tremanti continuavano la sua disperata corsa. Con gli occhi sfiorai ancora la sua presenza su un tettuccio alla mia destra, li sgranai fin quanto potei, prima d’inoltrarmi in un oscuro vico lasciando perdere il contatto coi miei occhi.

Il buio divenne perenne in quel parallelo luogo di mura in pietra; mi voltai indietro a rendermi conto di essere ormai sola. Il silenzio mi avvolse, ad inebriare l’aria solo i miei calzari che sguazzavano veloci in pozzanghere d’acqua piovana... mischiato alla sabbia del regno, al sangue dei caduti...

Voltai appena lo sguardo dinnanzi a me...

 

Mi lasciai andare in ginocchio, gli occhi sgranati allo sguardo di colui che aveva segnato una scia rossa di sangue sul mio nome, ormai cancellato.. sbiadito..

-Non fidarsi mai delle tenebre... – udii solo. La sua lama fuoriuscì dalla mia gola in un gesto lento, accompagnato da un leggero lenire del metallo macchiato dal sangue, che sentii scorrere sul mio collo, per poi imbrattare il mio petto. Per quanto volessi non riuscii a far altro che emettere inudibili mormorii, il freddo abbraccio della morte stava carezzandomi troppo in fretta...

Caddi lenta all’indietro, la mia armatura emise uno strano clangore. Non sentivo neanche più il dolore, faceva più male venir nascosta da quella corazza di duro metallo. Alzai la mano sul mio capo, sfilai lenta l’elmo potendo sfiorare le alture illimitate del cielo... erano troppo lontane...

I lunghi capelli si sparsero al terreno umido, prima che il sangue sgorgasse anche oltre le strade, infondendo loro quasi lo stesso colore scarlatto e dall’odore fastidioso. Il sole scomparve, lasciò spazio solo alla pioggia che incominciò a cadere sul mio corpo inerme al terreno a mischiarsi al cinabro colore della mia ninfa vitale che stava abbandonandomi senza riuscissi neanche a gridare; chiusi gli occhi, prima una lacrima cadesse verso la coda per poi sfiorare il suolo e lasciasse che si mischiasse ad esso. Mi lasciai andare all’incoscienza, non mi ribellai alla morte che imminente gridava il mio nome...

Tutto sbiadì, si dissolse nel nulla.. come l’oscura ombra del mio Angelo persecutore...

 

Fine

Dunque... non so cosa mi abbia spinto a scrivere queste poche righe, che sinceramente... speravo venissero più significative, ma credo che comunque sia un innocuo aiuto per accorrere ancora alla nostra scalata verso i 50 ... -7  (Alza mano) !! 

Vabbè, non so come spiegare questo mio sclero. La flash è un po’ drammatica, dirò... avevo alla testa la donna che scambiò con Sablè la sua presenza al funerale nel primo episodio di Assassin’s Creed, e quindi di conseguenza avevo immaginato lei sul terreno a sgorgar sangue pensando al misterioso Angelo XD Ma dopotutto non posso far altro che dar sfogo a tutta la mia ispirazione, che sta facendosi sentire proprio in questi drammatici giorni di scuola T.T

Chiudo smettendo di rompere.. XD Ciau a tutti!! Un affettuoso saluto... ciauz! ^-^

   
 
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