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Autore: crazy lion    27/10/2023    0 recensioni
Nascondino è un gioco importante per grandi e piccini. Attraverso di esso, infatti, non solo i genitori e i bambini si divertono, ma imparano anche a legare di più. Percy ha già un anno e mezzo, quindi ha superato la fase che gli psicologi chiamano “ansia da separazione”, quella in cui i bimbi, tra i sei e gli otto mesi, entrano in crisi nel momento in cui vedono i genitori andare via, oppure voltarsi dall’altra parte, proprio come se scomparissero per non tornare mai più. Ma nella seguente poesia Sally, la sua mamma, in quella domenica mattina, nel loro appartamento, accetta con gioia la richiesta del piccolo di giocare a Nascondino in modo da dimostrargli, come fa sempre, quanto si divertono insieme e che il loro legame è più forte e speciale che mai.
Disclaimer: i personaggi di Sally e Percy non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan.
Genere: Introspettivo, Poesia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Percy Jackson, Sally Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GIOCHIAMO A NASCONDINO!
 
Nel cuore di Manhattan, dove i sogni prendono il volo,
io e te, Percy, ci crogioliamo nella luce della domenica.
Con un anno e mezzo dietro i tuoi occhi verdi e luminosi,
mi chiedi, prendendomi la mano,
mentre il viso ti si illumina di un caldo, dolcissimo un sorriso:
“Mamma, io e te giocare Nascondino?”
 
“Certo, mi piace! Su, piccolino.
Allora, adesso inizi tu.
“Eh?”
Il tuo vocalizzo o capire mi fa
che molto male mi sono spiegata.
 
Troppo difficile
la cosa che ti ho detto
per te è stata.
 
Me ne sarei dovuta rendere conto,
subito, prima di parlare.m
Ma ormai più non importa.
 
Te lo ripeterò in un altro modo
semplice e comprensibile
per un bambino della tua età.
 
“La mamma conta e tu ti nascondi.
Ma non devi farti trovare,
quindi non ridere o gridare,
hai capito, adesso?”
ti domando con estrema dolcezza.
E spero, stavolta, di
aver usato le parole giuste.
 
“Sì, mamma, io capire.”
“Bene. Vai. Uno, due, tre
Quattro, cinque, sei.
Sette, otto, nove, dieci!
Eccomi, sto arrivando!”
 
Ma, come dovevo aspettarmi,
tu in questo periodo non mi ascolti mai,
o, almeno, non molto spesso.
E quindi inizi a ridere come un matto.
“Non so proprio dove si è nascosto Percy!” esclamo.
“Oh, chissà chefine avrà fatto il mio bambino.”
 
Le tue risate sempre più si intensificano,
minuto dopo minuto, e io cerco, cerco e cerco
come se non sapessi già dove fossi.
 
In realtà l’ho capito subito,
ma non voglio rovinarti il momento.
Desidero che ci divertiamo entrambi.
È giustissimo che sia così.
 
Guardo dietro il divano, nel bagno
che ha la porta aperta, sotto
il tavolo della cucina.
E alla fine, guardando
verso quello del salotto, grido:
 
“Percy, ti ho trovato!”
Ti spingo fuori, ti prendo in braccio
e il solletico a pancia e fianchi ti faccio.
“Basta, mamma. Basta” continui a ripetere.
“Okay, okay, la smetto.
Però ora tocca a te cercarmi, d’accordo?”
“Sì, mamma, goggo. Io gioco.”
 
Goggo è il vocalizzo che usi
Da quando hai otto mesi
per dire che sei d’accordo.
Il mio cuore si scioglie
ogni volta, per quanto
è tenera questa specie di parola.
 
Mi precipito dietro una tenda.
Tu dici solo:
“Uno, due, tle, via! Mamma, via!”
Stai ancora storpiando la r, ma la pediatra
mi ha rassicurata: è normale. e
Imparerai a dirla nel giro di qualche mese.
Devo solo aspettare e non metterti fretta.
 
Corri dappertutto, senza sosta,
continui a chiamarmi, e alla fine
mi trovi e mi solletichi le gambe
fino a dove riesci ad arrivare.
E così, questo semplice gioco
Ricomincia, di volta in volta, daccapo.
 
Nel nostro accogliente appartamento, le risate di entrambi riempiono l'aria,
mentre rincorriamo le ore, senza preoccuparci di nulla.
Io e te, insieme esploriamo questo spazio,
liberando la nostra immaginazione con grazia.
 
Nascondino, il gioco che accende la nostra gioia,
ogni angolo segreto, un tesoro immaginario che scoviamo.
Attraverso corridoi e stanze, vaghiamo con gioia,
scoprendo nuovi mondi nella nostra casa.
 
Le tue risate risuonano come musica nelle mie orecchie,
mentre ti nascondi dietro le tende, vincendo le tue paure.
Ti cerco, piccolo mio, con un sorriso,
enorme stampato sul viso
e ti trovo sempre nascosto.
 
Le macchine, per le strade affollate di Manhattan sfrecciano come bolidi.
Anche in una mattina domenicale, tutti
sembrano avere sempre fretta di andare, di fare…
Ma per noi è una mattinata lenta,
fatta di giochi e divertimento
 
Fra queste mura l'amore non ti è mai mancato.
Fin da quando eri nel mio grembo,
ancora un solo gruppo di cellule,
che, però, per me erano già un essere umano,
le quali erano già una vita,
ti ho adorato, ti ho desiderato, ti ho amato.
 
Ora danziamo alla luce del sole, i nostri spiriti sono liberi,
creando ricordi, solo io e te.
Oh, quanto mi stanno a cuore queste domeniche mattina, caro!
Non ne hai idea, ma un giorno
di sicuroro, anche tu lo proverai
e la sensazione capirai.
 
A me trasmette un senso di pace.
Il tempo sembra fermarsi e tutte le preoccupazioni scompaiono,
grazie al nostro legame, mio dolce bambino,
che è indistruttibile, così forte, così bello, così vero.
   
 
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