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Autore: Sanae77    27/10/2023    7 recensioni
Abbiamo lasciato la nostra famiglia allargata alle prese con i figli e la vita quotidiana.
Cosa accade in casa Ozora ora che i due fuggitivi vivono finalmente insieme?
E se affiorano i ricordi?
Ricordi ancora vividi e presenti.
ATTENZIONE
La shot può essere letta anche singolarmente ma...
Vi perdereste il contesto principale dal quale tutto ha avuto inizio.
QUARTO DI SECOLO
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quarto di Secolo'
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ATTENZIONE
La shot può essere letta anche singolarmente ma...
Vi perdereste il contesto principale dal quale tutto ha avuto inizio.
QUARTO DI SECOLO




 

Osservo mia moglie intenta a preparare la cena per stasera. I ragazzi sono a calcio, questa grande casa dopo che Andres e Michelle sono tornati per conto loro si è un po’ svuotata, per fortuna che Hayate, Mathias e Daibu ci danno ancora un bel filo da torcere; magari un altro Ozora poteva scapparci, chissà, ma a farmi desistere è anche il bruttissimo incidente avuto da Sanae quattro anni fa e, anche se tutto è tornato come prima, non me la sento di rischiare di perderla.

“A cosa stai pensando?” dice osservandomi di traverso mentre continua a girare il mestolo affinché il cibo non si attacchi.

“Niente…”

“Mh… quel niente lo usiamo noi donne quando in realtà abbiamo qualcosa sappilo.” Sollevo gli occhi al cielo perché avere a che fare con lei è come avere qualcuno che mi legge la mente.

“Nulla in particolare riflettevo – rispondo avvicinandomi e cingendola da dietro, per tutta risposta inclina la testa così che possa depositare un leggero bacio lì, proprio nella fossetta tra la base del collo e la clavicola – su quanto sono fortunato.”

“Su cosa?”

“Sull’averti incontrata nuovamente dopo tanti anni, ti rendi conto di cosa ci saremmo persi?” 

“Ah, io sicuramente un cospicuo conto in banca!”

“Mah, signora Nakazawa! Vuol dire che mi ha sposato solo per interesse?” faccio il finto sconvolto mentre sento Sanae girarsi tra le mie braccia.

Solleva gli occhi al cielo mostrando la lingua come fosse un dispetto. Poi si avvicina all’orecchio e dopo averci soffiato delicatamente facendomi rabbrividire prosegue: “Vorrei ricordarle, caro capitano, che non sono più la signora Nakazawa, il cognome Ozora ha sostituito il mio.” Il solletico che mi coglie ai fianchi è improvviso e inaspettato, sa che lo soffro e quando vuole sfuggirmi, sa che è il metodo giusto per farmi abbassare le braccia e la guardia.

Dopo aver spento al volo i fornelli, Sanae si scatena nella cucina, correndo tra i mobili, mentre cerco di prenderla. Le risate riempiono l'aria, creando un'atmosfera di gioia e spensieratezza. Quando lei tenta di aprire la porta sul giardino per sfuggirmi, la sua espressione è un mix di determinazione e sfida. Mi avvicino lentamente, poi con uno scatto felino la placco lì di fronte all’uscita sul giardino. Con il palmo della mano contro la porta, impedendole di aprirla. I suoi occhi mi scrutano, e un sorriso complice si forma sulle sue labbra.

Ci fermiamo un istante, e in quel silenzio carico di emozione, mi rendo conto che non è la prima volta che ci troviamo in questa situazione. È come se il tempo si fermasse, e tutto ciò che esiste è solo il nostro desiderio reciproco.

Sanae mi guarda intensamente, i suoi occhi profondi e scintillanti di amore. In un soffio, mi avvicino a lei, sentendo il calore del suo corpo vicino al mio. I nostri sguardi si fondono in un'unica connessione, e i nostri cuori battono all'unisono.

“Alla fine ci ritroviamo sempre in questa situazione” sollevo anche l’altro braccio così da farla prigioniera. Mia solo e soltanto mia… per sempre.

Annuisce. Nelle sue iridi qualcosa di indefinito.

“Che idea avevi quella volta quando mi hai bloccata contro la porta?”

“Nessuna, volevo solo che tu non andassi via, volevo parlarti e dirti quanto ti amassi. Ma poi quando mi hai detto di non sfiorarti… lì per lì non capivo.” Ammetto fissandola con la stessa bramosia del tempo passato.

“Sempre sveglio come al solito vedo – scherza, ma ancora quel luccichio nelle pupille che non passa inosservato -  e quando ho risposto alla tua domanda cosa hai pensato di me?”

“Quando mi hai detto che se ti avessi sfiorato non avresti saputo resistere… ho perso il lume della ragione, ho solo visto la possibilità di stare insieme e ho subito capito che non saremmo tornati indietro mai più.”

Senza dire una parola, ci avviciniamo lentamente i nostri odori si mescolano ancora, mentre i nostri baci diventano un'esplosione di passione. È un momento intenso, carico di amore e desiderio, che ci lega ancora di più come se già non lo fossimo abbastanza. La cucina, il giardino, tutto il mondo scompare, lasciando spazio solo a noi due. Siamo contro questo passaggio in preda alla passione quando alle nostre spalle avvertiamo un rumore sordo di un portone sbattuto.

“Mamma, papà, siamo tornati!” Daibu, Mathias e Hayate sono rincasati accompagnati dalla baby sitter.

Sanae scivola verso il basso sottraendosi alla mia presa mentre io sollevo gli occhi al cielo e poggio la testa contro il duro legno della porta, sconsolato. Guardo in basso e l’eccitazione ormai evidente mi impedisce di muovermi da lì, o perlomeno di voltarmi agevolmente.

“Dammi 5 minuti” sussurro a Sanae che con una mano sulla bocca ride divertita, poi lancia uno sguardo alle mie parti intime e bisbiglia avvicinando la testa… “Anche dieci.”

“Stasera facciamo i conti” ridacchio mentre la rimprovero bonariamente. Nel frattempo faccio anche ampi respiri per cercare di recuperare un aspetto più consono.

“Non vedo l’ora” mi risponde maliziosa sfuggendo in soggiorno.

Ma la mia manager è brava a intrattenere sia la baby sitter che i bambini in sala e quando riesco a togliermi da lì, vado a sentire se avessero bisogno di aiuto.

La sera trascorre tranquilla anche se non facciamo altro che fissarci e sfiorarci in continuazione. È rimasto qualcosa in sospeso, e da quando ci siamo ritrovati non ci piace lasciare le cose appese. Riusciamo a mettere i bambini a letto relativamente presto e, quando finalmente Sanae raggiunge il nostro nido, io sono lì che l’aspetto con trepidazione, come se fosse la prima volta che ci vediamo. La mia manager fa capolino dalla porta sorridendo, sa che mi troverà in agguato pronto a braccarla come se fosse la mia ultima e unica preda.

Infatti quando mi vede mi fa segno di silenzio portando l’indice di fronte al naso e arricciandolo in una maniera che mi manda in estasi.

“Sh, non vorrai che si sveglino vero?” bisbiglia già avvolta dalle mie braccia che sembrano fauci.

“Assolutamente… dicevamo?” domando mentre prendo a lambirle il collo fino alla clavicola, come accaduto in cucina.

“Che se tu mi avessi sfiorata non avrei resistito. Così tu mi hai fatto quella proposta indecente ma…”

“Ma?” ripeto sollevando un sopracciglio. Non ho mai saputo che ci fosse un ma
“Le mie intenzioni in quell’istante sarebbero state ben altre signor Ozora.” E mi fissa ancora con quello sguardo così profondo che dedica solo a me, lo amo, al secondo posto, successivo solo a quello che mi dedica mentre facciamo l’amore. Quello conquista di diritto il primo posto assoluto.
“Ora sono curioso di sapere che cosa avesse in mente la Nakazawa prima di circuirmi.” Stiamo ancora giocherellando, ma l’elettricità, e l’evidente eccitazione che sta fruendo tra di noi, mi fa capire che sarà ancora per poco un semplice scherzo.

“Un piccolo sogno nascosto che ora sono pronta a confessare.”

“Sono tutto orecchie.” Mi affretto a chiarire.

“Se fossi stata sicura che in quello spogliatoio non sarebbe entrato nessuno… su quella porta avrei potuto fare di tutto con te.” E quando solleva la gamba per cingermi il bacino e avvicinarlo al suo, so che davvero sarebbe stato possibile. Ancora sono grato per l’amore che ci ha travolto dopo un Quarto di Secolo.


 


Angoletto dell'autrice
Per questa shot dovete ringraziare Sally0204 che dopo uno scambio di opinioni in pvt... mi ha fatto venire la voglia di rituffarmi nel loro fantastico mondo.
Grazie per avermi fatto ripensare alla mia storia più 'sofferta' e difficile da scrivere.
E un grazie alla mia betuzza che dopo lo stupore iniziale (non se lo aspettava) ha betato alla velocità della luce.
Sperando di fare cosa gradita vi saluto
Sanae77

 

 

   
 
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