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Autore: Shainareth    27/10/2023    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] Cagalli indossava una semplice t-shirt e un paio di pantaloncini, con i quali probabilmente si era distesa nella speranza che il sonno la cogliesse. Invano, proprio come era stato per lui. Kira non se ne meravigliò.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cagalli Yula Athha, Kira Yamato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era già molto tardi quando qualcuno bussò alla sua porta, con l’evidente speranza che lui fosse ancora sveglio. Domandandosi chi mai potesse essere, il ragazzo si alzò dal letto per andare ad aprire e si ritrovò davanti sua sorella. Aveva in volto un’espressione abbattuta, ma anche mortificata per averlo disturbato a quell’ora.
   «Stai bene?» le domandò il giovane. Cagalli indossava una semplice t-shirt e un paio di pantaloncini, con i quali probabilmente si era distesa nella speranza che il sonno la cogliesse. Invano, proprio come era stato per lui. Kira non se ne meravigliò. Dopotutto l’incontro avuto con Athrun aveva scosso entrambi, ma sicuramente lei doveva averne risentito di più.
   Lo fissò di sottinsù e il giovane non riuscì a non provare un moto di tenerezza nei suoi confronti. Senza bisogno di parlare, le cinse le spalle con un braccio e la sospinse nella sua cabina, facendola accomodare sul letto. Le sedette accanto e un attimo dopo, forte della presenza del suo amato fratello, Cagalli cedette alle lacrime. Kira l’abbracciò e rimase in silenzio fino a che lei non si fu calmata. Riusciva a capire perfettamente come si sentisse, anche lui era in pensiero per Lacus e quella maledetta guerra che li aveva divisi dalle persone amate li stava logorando ancora di più.
   «Scusa», biascicò la ragazza, quando riuscì a ritrovare la voce, seppur ancora rotta dai singhiozzi. «Probabilmente ti ho svegliato e tu hai bisogno di riposare.»
   «Ne hai bisogno anche tu», le fece notare Kira, continuando a tenerle un braccio attorno alle spalle. Seguiva con gli occhi ogni suo movimento, la cura con cui lei continuava di tanto in tanto a passare la punta delle dita della mano destra sul pegno d’amore che Athrun le aveva lasciato all’anulare sinistro. «In ogni caso, neanche io riuscivo a dormire», le assicurò, volendo essere a sua volta sincero.
   Cagalli alzò gli occhi lucidi e incrociò quelli di lui. «Sei preoccupato per Lacus.» La sua non era una domanda, ma Kira annuì. «Per lei e anche per Athrun», aggiunse, pur sapendo che il solo nominarlo l’avrebbe fatta in qualche modo sobbalzare. La vide infatti tornare ad abbassare lo sguardo all’anello. Cagalli c’era sempre stata, per lui, ancor prima di sapere che fossero fratelli. Anche Kira aveva imparato a volerle sinceramente bene quando avevano stretto amicizia; pertanto, sebbene sulle prime li avesse lasciati parecchio spaesati, con il tempo la scoperta del loro legame di sangue non aveva fatto altro che rafforzare quei sentimenti da parte di entrambi.
   «Mettiti giù», le disse, con il suo solito tono gentile. Sua sorella tornò a guardarlo, stupita da quell’invito. «Se dobbiamo rimanere svegli in due, tanto vale tenersi compagnia.»
   Sorridendo finalmente a sua volta, la ragazza si asciugò il viso e si stesero insieme sul letto. Il giovane la sentì aggrapparsi al suo braccio e subito anche in lui si fece largo un senso di serenità.
   «Sono sicura che stanno bene.»
   Nel buio, le parole di Cagalli sembrarono stranamente più confortanti che mai. Forse, rifletté Kira fra sé, era dovuto al fatto che fossero insieme. Almeno loro. Come avrebbe dovuto essere sin dall’inizio.
   «Sì», rispose, spostandosi per poter poggiare la testa contro quella di lei.



 
  
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