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Autore: crazy lion    28/10/2023    0 recensioni
Quando si hanno bambini piccoli, a volte vengono in mente giochi da fare con loro che, a un occhio esterno e, soprattutto, a chi non ha figli o a quelle persone alle quali i bambini non piacciono, sembrano davvero senza senso. Ma Sally, in questo giorno di aprile nel quale Percy compie otto mesi, non si preoccupa affatto, perché non c'è nessuno a guardarli. Lui è steso sul fasciatoio dopo il cambio e la ragazza decide di provare a fare qualcosa di davvero strano - ma non pericoloso -, e a dir poco originale. Il bambino si divertirà? Cosa proveranno madre e figlio nel giocare in questa maniera?
Disclaimer: i personaggi di Sally e Percy non mi appartengono, ma sono proprietà di Rick Riordan.
Genere: Comico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Percy Jackson, Sally Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Silly and Funny Game
 
Nel regno dei momenti giocosi risiediamo.
Tu, proprio in questo giorno,
il diciotto aprile,
compi otto mesi, mio dolce Percy.
Oggi abbracciamo la gioia di essere sciocchi,
perché in questo momento nessun occhio può vederci, davvero.
 
E anche se qualcuno potesse e fosse qui, a chi importerebbe?
Non certo io, ma non dobbiamo pensarci.
Poiché siamo liberi
di fare quello che vogliamo
quando ci pare e piace.
 
La primavera, in questo mese, aprile,
è nel pieno della fioritura
e di tutta la sua bellezza.
 
Mentre tu sei sdraiato sul fasciatoio e agiti braccia e gambe senza alcuna
preoccupazione al mondo, io ti guardo e sorrido.
Poiché lo fai da quando sei piccino,
e ogni volta che accade non mi stanco
mai di guardarti: sei troppo carino.
 
Ti dimeni ancora di più e ridacchi.
Poi volti la testa, e capisco che
fuori dalla finestra aperta
con intensità e curiosità stai guardando.
 
Là fuori gli uccelli dispiegano
Le ali e volano sempre più in alto.
I loro canti melodiosi riempiono l’aria.
che riecheggia la gioia che scaturisce da questa terra.
 
Tu non fai che indicare verso l’esterno
e continui a gorgogliare senza controllo.
“Mmm, eeeeeeh!” esclami. “Aaah, uaaah.”
“Sì, sono uccelli tesoro.
 
A quanto pare, ti piacciono molto.”
“Pa-pa-pa-pa!”
Oddio, queste sono le prime sillabe della parola papà!
Ma non ne capisci il significato, ancora.
 
“E cos’altro sai dire?” ti incito.
“Ba, ba, ba. Pa-pa-pa-pa-da-da-da.”
La tua voce è un crescendo.
 
Parti con vocalizzi bassi e sempre più li alzi.
“Bravissimo, Percy!
Che bambino fantastico sei.”
 
Questa mattina, anche se
avevo paura che i mostri ci attaccassero,
fuori ti ho portato, come
ogni giorno, giustamente, faccio.
 
Siamo andati al parco, amore mio,
con me che ti spingevo nel passeggino.
Salutavi con la manina tutti i passanti
e loro ti rispondevano con un commento
o qualche bellissimo sorriso.
 
Ti sei divertito mentre
sull’altalena ti dondolavo
e ti facevo andare
sempre più in alto, a mano a mano
che i tuoi vocalizzi aumentavano.
 
Ti solletico la pancia e, stavolta,
sono le risate a riempire l’aria.
Le fai così forti che non sento
quasi più il canto degli uccelli all’esterno.
Penso che ti oda tutto l’isolato.
 
“Dai amore, adesso la mamma ti fa giocare!”
Con delicatezza, infilo un dito sotto il bordo del pannolino,
e suscito una tua risata, un inno delizioso.
 
Facendoti rotolare sulla schiena, ripeto lo scherzo.
Per diversi minuti gorgogli senza sosta,
mentre non faccio che alzare e abbassare il pannolino pulito.
 
Hikari, la protagonista di un libro
che ho scritto, ma che poi ho perduto,
era una Pixie, una fata
che nel bosco viveva.
 
Un giorno, aveva trovato un bambino
umano di circa due anni
e, per conoscerlo,
non sapendo cosa fossero le fasce,
si è comportata ne mio stesso modo.
 
Ti sollevo per il pannolino
e ti faccio andare a testa in giù,
Vedi il mondo capovolto
e ora sì, la tua gioia non ha limiti,
 
Con rapidità, ti riporto in una posizione normale,
tra le mie braccia, vicino vicino.
Questo momento è stato fugace,
un mero secondo nel tempo.
 
Non avrei fatto tutto questo
se non mi fossi sentita sicura del fatto
che senza vomitare avresti retto.
 
Non ti metterei mai in pericolo
per soddisfare un mio capriccio.
 
Ti rivesto, anche se sei pieno di energia.
Non è facile riuscirci,
ma alla fine trovo la via.

Insieme ridiamo, i nostri spiriti si intrecciano,
le tue manine al mio collo si aggrappano,
 
Dopo questo gioco, un sorriso illumina il mio viso.
Tu ricambi, raggiante
e ti agiti fra le mie braccia
come se volessi ripetere la cosa appena fatta.
 
“Sarà il nostro gioco segreto” mormoro.
“Lo faremo un’altra volta, d’accordo?”
“Uah” mi rispondi, soddisfatto
 
Ti do il cinque, per
stringere con te questa promessa,
anzi, un vero e proprio patto.
   
 
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