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Autore: The Lone Soldier    29/10/2023    1 recensioni
Tre storie per celebrare la festa più stregata dell'anno, Halloween, con storie a tinte noir e horror dove la cosa più importante è sopravvivere
Genere: Avventura, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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29 ottobre 2022, Louisiana.
Cinque ragazzini stavano viaggiando su una barca a motore in piena notte nelle paludi della Louisiana in cerca di divertimento; per loro tale definizione voleva dire incendiare gli alberi posti nella palude e l’uccisione di animali e se erano alligatori era ancora meglio.
A capo di questo gruppo stava Francis di quattordici anni vestito con un cappellino rosa, felpa nera slacciata, maglietta dell’adidas, pantaloni a vita bassa e scarpe di due numeri maggiori di colore rosso e bianco che stava in piedi sulla barca con in mano una bottiglia di birra e sembrava piuttosto brillo.
-Cari amici Matthew, Samuel, Fabian e Little Monty! Un brindisi in questa notte buia con la luna che illumina l’acqua scura di questo posto fetido! Alla sua! –
Bevette tutto di un sorso la bevanda fredda e dopo essersela scolata buttò il contenitore in acqua.
A tenere il motore stava Samuel dai capelli biondi e dal collo tatuato che indossava una canottiera nera e jeans e nel momento in cui l’amico gettò il vetro fece in modo di disperdere quel tanto che bastava di carburante in acqua.
-Muori palude! – disse con tono sprezzante.
Little Monty, che indossava un cappello nero e una collana d’oro al collo, uno smanicato nero, dei pantaloni neri e ciabatte con le calze, il più piccolo del gruppo, rideva come un matto vedendo i propri amici sentirsi vivi.
Samuel e Fabian, gemelli, abbigliati con camicie bianche e jeans, erano i meno esaltati e si limitavano a guardare il percorso.
Francis emise un rutto così forte che quasi gli scappò di vomitare ma si trattenne.
Ad un certo punto arrivarono accanto a degli alberi dove era stati attaccati dei teschi e una scritta in latino: “Diligenter cum aqua”.
Rallentarono la barca e si misero ad osservare i crani.
-Chissà cosa vorrà dire quella scritta. Che bel pensiero mettere dei segni per intimorire le persone ma a noi nulla fa paura! –
Nessuno rispose e il ragazzino si voltò picchiando i piedi sulla barca.
-Volete che vi faccia affondare qui o proseguire con me alla ricerca dell’ignoto? Avrete mica paura? Ragazzi è solo un segno per spaventare, niente più. Samuel, dai potenza al motore. Forza! –
Alzò la voce a tal punto che intimorì i compagni.
La barca proseguì ed attraversò quei particolari alberi immettendosi in una zona più selvaggia e dove i raggi della luna facevano fatica a filtrare i raggi attraverso le piante.
-Accendete le torce storditi! – tuonò Francis.
 
Poco lontano dalla barca, sopra una piccola chiatta, un uomo con indosso un cappotto verde militare, capelli ricci e marroni, barba folta e alto un metro e ottantacinque osservava quel gruppo di ragazzini entrare in quella particolare zona.
-Nemmeno i miei avvertimenti vi hanno fermato. Stolti che non siete altro! Dovrete sperare che Cain-Raum dorma o per voi non ci sarà ritorno! –
Decise di raggiungere una piccola imbarcazione sulla quale erano posti un arpione, un fucile a pompa e una pistola Smith & Wesson che mise nella fondina posta sotto l’ascella destra.
Accese il motore e si mosse in direzione dei ragazzini.
 
I cinque continuavano a navigare nel profondo buio della notte e ad un certo punto videro un gruppo di sette nutrie di cui un esemplare più grosso e sei piccoli.
-Guardate quegli animali schifosi! – disse Francis.
Schioccò le dita e fece capire a Samuel di muoversi nella sua direzione mentre Little Monty si sfregava le mani.
Francis si sporse dalla barca e fu abile nel prendere l’animale per la coda, la sollevò dall’acqua e la guardò mentre la nutria stava a testa in giù.
-Quanto vi odio! Quanto siete inutili! –
Tirò fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni un accendino e sembrò intenzionato a darle fuoco.
-Lasciala andare! –
La voce di un uomo interruppe sul nascere l’azione del ragazzino; quest’ultimo si voltò e vide colui che li aveva visti addentrarsi in quella zona ma la poca luce a disposizione metteva in grossa difficoltà vedere chi fosse.
-Non ti ha fatto nulla e hai già ignorato il mio avvertimento. Pochissimi possono ritenersi così fortunati di essere arrivati fin qui. Rimettila in acqua! –
Samuel e Fabian vollero cercare di convincere il loro amico ma costui scosse il capo.
-Deboli, senza attributi siete! –
All’improvviso la barca vacillò e la nutria ricadde in acqua e, una volta ricongiunta con i propri piccoli fuggì.
-Ragazzino, non ti muovere e non fare altro! –
L’uomo provò a far capire a Francis di smettere di comportarsi così ma il giovane, a modi sfida, rivolse l’accendino all’albero vicino e questo cominciò a prendere fuoco.
-Facciamo un po' di luce! – urlò il ragazzino, visibilmente alticcio.
L’uomo, finalmente, mostrò il volto: occhi azzurri, labbra sottili e una cicatrice al lato dell’occhio destro.
Prese l’arpione, lo caricò e si preparò a far qualcosa.
-Ti sei scritto la tua condanna a morte! Hai ancora una possibilità di salvarti: vieni da me e chi ha mosso la barca non ti farà del male! –
Rispose con un dito medio e la barca si mosse ancora di più portando gli amici ad avere paura.
-Io metto i motori in modo da tornare! – disse Samuel.
-Non permetterti di farlo! – rispose Francis tenendo in mano l’accendino.
Little Monty applaudì l’amico.
La barca venne sollevata dall’acqua come spinta da una forza posta sott’acqua e i cinque finirono sott’acqua.
Samuel fu il primo a emergere vicino alla barca dell’uomo.
-Stolti che non siete altro! –
L’uomo allungò la mano per far salire chi teneva il motore e di lì a poco emersero anche i gemelli seguiti da Little Monty e Francis.
-Correte! – urlò l’uomo.
I quattro si misero a nuotare a stile libero ma Francis, ad un certo punto, si sentì afferrare la caviglia e portato sott’acqua dove il fondo era chiaro, come illuminato e dinanzi a lui, e lo poteva vedere grazie al tenere gli occhi aperti, si trovò di fronte una creatura umanoide gigantesca alta diversi metri dal colore verde e le nervature evidenti, iridi rosse.
Costui era Cain-Raum, il mostro della palude.
Volle cercare di portare Francis sempre più sotto nelle profondità quando venne lanciato in acqua un razzo di emergenza.
Il mostro emerse dalla superficie e vide che l’uomo posto sulla barca, che nel frattempo aveva salvato i quattro ragazzi, era armato di arpione in una mano e nell’altra il fucile a pompa.
Nel mentre Francis poté riemergere dalle acque e respirare.
-Cain-Raum! Non fare del male al ragazzo! È stupido ma ha tutta la vita davanti! –
Il mostro allungò una delle dita verso l’uomo per afferrarlo alla vita ma costui sparò un colpo d’arpione che attraversò il polmone sinistro del mostro.
Gettò a terra l’arma e prese con entrambe le mani il fucile a pompa sparando più colpi.
Francis, per propria fortuna, aveva raggiunto i compagni ed era salito sulla barca.
-Ragazzo! Tutta potenza i motori! – disse l’uomo rivolgendosi a Samuel.
Quest’ultimo eseguì l’ordine e la barca si allontanò da quella zona della palude lasciando il mostro in piedi in mezzo all’acqua.
L’uomo, dopo aver smesso di sparare, mise la mano sul cuore ed abbassò lo sguardo in modo colpevole.
-Perdonami amico mio! –
Quelle parole vennero udite da Francis. Prese l’arpione e tentò di minacciare l’uomo che, di tutta risposta, disarmò il ragazzo con facilità e lo colpì con un colpo di gomito alla nuca, tramortendolo.
Cadde di schiena.
Gli amici erano impauriti ma l’uomo volle tranquillizzarli:
-State lontani da questo posto! Cain-Raum vive qui ed è giusto lasciarlo stare. Fate altro nella vita che bighellonare e disturbare o distruggere e ricordatevi che Ian Walker vi ha salvato. Non tornare mai più! –
Il silenzio calò sulla barca.
-Ho tenuto a distanza ogni avventore e capite di lasciare stare questo posto! – disse Ian.
 
Il giorno seguente Ian Walker tornò nel punto in cui si entrava nella zona di Cain-Raum e il mostro emerse dalle acque ancora una volta.
-Perdonami amico, fratello! Ho dovuto salvare dei ragazzi che hanno ancora una vita davanti e mi auguro che cambieranno! –
Il mostro annuì e si rimmerse.
   
 
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