Fumetti/Cartoni americani > Magica Sabrina
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Autore: Marlena_Libby    30/10/2023    2 recensioni
Zelda, Hilda e Sabrina donano a Salem un amuleto che gli permette di tornare umano per 24 ore
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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- Ciao, di cosa state parlando? - chiese Sabrina alle zie entrando in cucina.
- Domani è il compleanno di Salem e non sappiamo che regalo fargli - spiegò Hilda. - Siamo indecise tra antiche gemme egiziane, amuleti alchemici e bracciali magici.
- Non sarebbe meglio una scatola di cibo per gatti?
- Sabrina, è vero che Salem ha i suoi difetti, ma domani è il suo compleanno, dovresti essere più gentile con lui! - disse Zelda.
- Hai ragione. Perché non gli organizziamo una festa?
- Ci avevamo già pensato! - disse Hilda mettendosi un cappellino in testa e soffiando in una trombetta.
- Ci manca solo il regalo. Se lo trattiamo da gatto anche il giorno del suo compleanno, potrebbe offendersi - disse Zelda.
Poi prese una rivista dell'Altro Regno e trovò quello che faceva al caso loro: l'amuleto del Mago Rufus, che permetteva ai gatti stregoni di tornare umani per 24 ore.
Con un gesto magico fece apparire il telefono e compose il numero.
- Salve, vorremo un amuleto del Mago Rufus il più presto possibile!
In quel momento suonò il campanello.
- È il nostro servizio di consegne ultra rapide, signorina - disse il fattorino.
- Oh grazie, gentilissimo! - disse Zelda prendendo il pacco.
Le tre sorrisero: avevano trovato il regalo per Salem.

Il giorno dopo stavano festeggiando il gatto, che era imbronciato per il fiocco rosso e il cappellino che gli avevano messo Zelda e Hilda.
- Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Salem! Tanti auguri a te!
Tutte e tre soffiarono nelle trombette.
- Sì, non è che potreste togliermi questa roba di dosso? - disse Salem.
- Pensavamo volessi aprire il tuo regalo, ma se non ti va... - disse Hilda.
- Un regalo?! Dove?!
- Eccolo! - disse Sabrina mettendogli il pacco davanti.
Salem lo aprì e trovò l'amuleto.
- Che cos'è?
- L'amuleto del Mago Rufus! Con questo potrai tornare umano per 24 ore! - disse Zelda.
- Davvero?! È meraviglioso!
- Sì, ma ti consiglio di scegliere bene come impiegare questo tempo.
Salem passò il resto della giornata a pensarci e quando decise, mise le zampe sull'amuleto, ne invocò il potere e davanti agli occhi esterrefatti di Sabrina si trasformò in un uomo alto e di bell'aspetto, con lunghi capelli bruni e una veste da mago.
Corse a guardarsi allo specchio e disse: - Wow, non sono invecchiato neanche un po'!
- Così è questo il tuo vero aspetto, Salem? - disse Sabrina.
- Ci puoi scommettere, bambina mia! Ora vado, la notte è giovane!
Così dicendo si fiondò fuori di casa.

Il giorno dopo Sabrina e le sue zie stavano facendo colazione, quando suonò il campanello.
- Dev'essere Salem. Conoscendolo avrà fatto il pazzo tutta la notte - disse Hilda andando ad aprire la porta.
Si trovò davanti un poliziotto che teneva ammanettato Salem vestito elegantemente, con le guance sporche di rossetto e l'alito che puzzava di whiskey.
- Salem! - esclamarono le tre donne incredule.
- Abbiamo trovato questo signore in mezzo alla strada senza documenti e ci ha dato il vostro indirizzo - disse il poliziotto togliendogli le manette. - Per questa volta lo lasceremo andare, ma cercate di tenerlo d'occhio.
Salem entrò barcollando e crollò sul divano.
- Ragazze, non potete immaginare che serata meravigliosa!
- Ti dispiacerebbe spiegarci?! - disse Zelda irritata.
- Salem, dove hai preso questo vestito? - chiese Sabrina.
- L'ho preso in prestito a un manichino al centro commerciale!
- L'hai rubato?! - esclamò Zelda.
- Non vi preoccupate, lo riporto stasera!
- E il rossetto?! - disse Hilda.
- Ragazze, non sarete mica gelose!
- Salem, se non rispondi alle nostre domande, le tue prossime ore da umano saranno molto meno liete! - disse Hilda.
- Dopo essermi cambiato, sono passato davanti a un night club, ho incontrato due ragazze gentilissime e abbiamo fatto follie fino all'alba!
- Hai anche bevuto?!
- No, solo due o tre bicchierini... Al minuto!
Zelda e Hilda erano tentate di fulminarlo, ma Sabrina disse: - Andiamo zie, non arrabbiatevi! In fondo per Salem è un'esperienza nuova dopo secoli da gatto!
- Ok, ma tienilo d'occhio per le prossime ore! - disse Hilda.
Dopo una doccia fredda e una tazza di tè, Salem tornò in sé.
- Mi dispiace, Sabrina! Non volevo fare male a nessuno, volevo solo divertirmi!
- Non sono arrabbiata Salem, ma devi stare attento. Se ti fosse capitato qualcosa, come avremo spiegato alla polizia che sei un gatto stregone?
- Lo so, hai ragione! Senti, posso chiederti un favore?
- Va bene.
- Mi piacerebbe vedere cosa si prova a stare tra i giovani. Pensi che mi scambierebbero per uno studente?
- Oh no, scordatelo!
- Dai, ti prometto che mi comporterò bene!
- No, non verrai a scuola con me!

Più tardi Sabrina era a scuola con Salem che indossava delle scarpe da ginnastica, dei leggings aderenti, una maglietta a maniche corte con sopra la foto di Madonna, un berretto da baseball e gli occhiali da sole.
- Dovevo proprio conciarmi così?
- Era necessario per dare meno nell'occhio. Ora andiamo in classe e cerca di stare in silenzio!
- Sì, tranquilla!
Entrarono in classe, dove il professore stava spiegando la Rivoluzione francese a una classe addormentata dalla noia.
- La presa della Bastiglia fu senza dubbio l'evento più importante del 1788.
- Veramente del 1789 - disse Salem.
- Come? Signorina Spellman, questo ragazzo è nel mio corso? Mi sembra un po' cresciuto!
- No, è solo in ritardo col programma!
- Forse vuole spiegare lui la lezione!
- Non chiedo di meglio!
Salem schizzò verso la cattedra e accese la radio, la musica svegliò tutti e lui cominciò a spiegare la Rivoluzione francese a ritmo di rap.
Sabrina voleva sprofondare per l'imbarazzo.
Durante la pausa pranzo gli studenti acclamarono Salem come un eroe e lo supplicarono di fare lezione anche la prossima ora, ma lui rispose che purtroppo non poteva e si sedette accanto a Sabrina.
- Perché fai quella faccia?
- Ti avevo chiesto di non farti notare!
- Hai ragione, scusami!
- Tanto ormai il danno è fatto. Fortuna che l'incantesimo dura solo... Oddio, scusa Salem, non volevo!
Ma lui era così impegnato a gustare il suo cheeseburger che non se la prese.
- Delizioso! Paradisiaco!
Sabrina ridacchiò.
In fondo Salem non era così male da umano.
Nel pomeriggio giocò con i ragazzi della squadra di basket e ai videogiochi nel bar della scuola e tutti apprezzarono la sua compagnia.

Quella sera, mentre stavano tornando a casa, Salem disse: - Sabrina, grazie per avermi permesso di venire a scuola con te!
- Di nulla!
All'improvviso sentirono il suono di una sirena e l'odore di fumo, segno che c'era un incendio nelle vicinanze.
Corsero sul luogo, dove si era già radunata una folla e i pompieri procedevano all'evacuazione dell'edificio.
Grazie al suo udito finissimo, Salem sentì il pianto di un bambino provenire dall'ultimo piano.
Si tolse il berretto e gli occhiali, corse verso l'edificio e si arrampicò dov'era il bambino, lo prese in braccio e si apprestò a uscire.
Ma fuori Sabrina guardò l'orologio e urlò disperata: - SALEM!
Era mezzanotte e Salem tornò a essere un gatto, ma non si arrese e cercò di trascinare via il bambino con i denti.
Stando attenta a non farsi notare, Sabrina fece un incantesimo che avvolse Salem e il bambino in una bolla d'acqua e li portò in salvo.
Il gatto corse da lei, mentre il bambino venne abbracciato dalla madre in lacrime.
- Grazie per l'aiuto, Sabrina!
Lei gli diede un bacio sulla fronte e disse: - Buon compleanno, mio coraggioso Salem!
   
 
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