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Autore: ElectricSneeze    02/11/2023    0 recensioni
Misty ha 30 anni e la sua carriera sta andando a gonfie vele. Non solo è capo palestra di Cerulean city, ma assieme alle sorelle sta per inaugurare una nuova piscina all'aperto. La sua vita non potrebbe andare meglio di così! A parte forse per un piccolo problemino da risolvere... Una questione in sospeso che risale a vent'anni fa, quando lei e Ash presero strade diverse. Dal destino puoi scappare ma non puoi nasconderti, come dice il detto, perché alla fine tutte le strade portano a Trezzano sul Naviglio. O qualcosa del genere, non mi ricordo... E sembra che Misty abbia dimenticato qualcosa di molto importante lungo la strada...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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CAPITOLO QUATTRO
MIGLIAIA DI VITE IN PERICOLO

«Starmie, ritorna!» Messo piede sulla banchina di Cinnabar island, Misty richiama il suo starmie nella sfera. Si guarda intorno pronta al peggio ma l’isola sembra essere tranquilla, tranquilla come appariva già da lontano durante la traversata. Delia non le ha dato molte informazioni, per questo durante il viaggio aveva avanzato l’ipotesi di un’eruzione vulcanica, tuttavia il vulcano sembra essere inattivo. Allora era giusta l’ipotesi del Team Rocket? Non sembrerebbe: le persone vanno e vengono senza mostrare segni di preoccupazione. Forse il Team Rocket sta lavorando a qualche piano segreto e in qualche modo Ash ne è entrato a conoscenza? E impulsivo com’è sta provando di nuovo a sconfiggere l’intera organizzazione da solo? «Oh Ash!» Esclama, in pena per lui. Non avendo la minima idea di dove iniziare a cercarlo, si mette a camminare per la cittadina in cerca di un qualsiasi indizio.
«Cavolo Ash, perché non sei venuto a chiedermi aiuto? Lo so che non ci vediamo da anni ma eravamo amici! Ti avrei aiutato e lo sai! O almeno dovresti saperlo…» Alla fine Misty deve ammettere che ciò che passa per la testa di Ash è fuori dalla sua conoscenza. Il loro bel rapporto di vent’anni fa potrebbe essere cambiato. Ash non le ha chiesto aiuto perché nemmeno ha pensato a lei. Chissà quante persone avrà conosciuto in questi anni… Lei non è certo al centro del mondo. Però Delia dice il contrario: dice che Ash le vuole ancora bene. A chi credere? Beh non c’è tempo per i sentimentalismi ora: il pericolo incombe!
Misty pensa meglio alle parole di Delia «Evitare la caduta e salvare migliaia di vite in pericolo. Mmm… Ma la caduta di cosa?» Si gratta il mento pensosa. «Potrebbe essere che il Team Rocket stia progettando di…»
«PIKÀ!» Una voce nota interrompe i suoi pensieri. Misty fa appena in tempo a voltarsi che Pikachu le salta in braccio, abbracciandola e sfregando la guancia contro la sua.
«HAHAHA! Pikachu! Mi sei mancato!» Esclama lei, abbracciandolo teneramente.
E dove c’è Pikachu ovviamente c’è anche… «Misty??»
Lei guarda oltre al suo amico giallo «Ash!»
Difficile dire per quanto tempo quei due si guardino senza riuscire a dire una parola. Ad un occhio esterno potrebbero sembrare pochi secondi ma per loro sono probabilmente molto di più.
Nessuno ha il coraggio di fare la prima mossa e allora ci pensa l’amico di Ash: Blaine, il capo palestra «Voi due sembrate conoscervi… Di’ un po’, tu non avevi un togepi una volta?»
«Esatto!» Risponde lei, mentre Pikachu le sale in spalla.
«AH! Lo sapevo! Ho una memoria di ferro!» Blaine si vanta con le mani sui fianchi. «Rispondete a questo: non è bello, spesso è freddo e si fa sentire solo quando vuole, ma quando gli dai la mano e lo guardi, sai che non potresti vivere senza. Che cos’è?»
«Oh no, un altro dei tuoi indovinelli…» Esclama Ash sconsolato.
«Potrebbe essere… È il frigorifero!»
«Brava Misty! Sei sempre un passo avanti ad Ash con gli indovinelli!»
«MA CHE C’ENTRA?? È UN INDOVINELLO STUPIDO!»
«Ricordati di controllare la rabbia, Ash! È male per quella cosa di cui abbiamo parlato…»
«Sigh… Allora forse venire qui è stata una brutta idea…»
Blaine si gratta il mento: non si è dimenticato di come quei due si sono guardati prima «Sai cosa penso? Penso che sia meglio che io torni alla palestra e ti lasci con la tua amica. Avete l’aria di avere parecchie cose da dirvi… Per il resto sai dove trovarmi!»

Così Blaine saluta i nostri amici lasciandoli da soli. Ash e Misty sono un po’ imbarazzati e nessuno osa prendere la parola. Cosa potrebbero dirsi dopo vent’anni di silenzio?
Ash rompe il ghiaccio «Mi fa piacere rivederti, Misty. Anche Pikachu è molto contento. Non sei cambiata affatto!»
«Grazie Ash. Anche tu sei proprio come mi ricordavo. Beh forse più alto di come mi ricordavo…» Se prima lei era leggermente più alta di lui, ora lo guarda dal basso verso l’alto.
Poi improvvisamente «Psy!» Psyduck esce dalla sua sfera proprio in mezzo a loro due.
«Hey Psyduck! Ti ricordi di me?» Domanda Ash, piegandosi sulle ginocchia.
«Psy?» Il papero si porta le zampe alla testa e appare confuso.
«Pikapì!»
«Duck!» Psyduck riconosce immediatamente il suo piccolo amico giallo.
«Moan… Perché tutti si ricordano di Pikachu e nessuno si ricorda mai di me?» Esclama Ash, sconsolato, abbassando la testa. Poi si ricompone «Misty, che ci fai qui?»
Lei mette da parte l’imbarazzo e torna a pensare al pericolo «Sono venuta qui per aiutarti! Tua mamma mi ha detto che eri in pericolo!»
«Cosa?» Domanda lui stupito, “aspetta, come mia mamma?»
«Ero a Pallet town e sono passata a salutarla», risponde lei un pochino imbarazzata.
«Eri a Pallet?»
Misty si imbarazza di più «Hem… Questo non è importante! So che stai affrontando una grande impresa. Che devi… mmm… evitare la caduta e salvare molte vite. Sono venuta qui per aiutarti! Non potevo lasciarti da solo!»
Ash appare commosso da tale gesto «Misty, io non so che dire… Sono davvero contento che tu abbia a cuore questo problema e che ti sia precipitata qui ad aiutarmi, ma non capisco in che modo tu possa farlo… Io e Blaine siamo perfettamente in grado di gestire la cosa».
Misty è confusa «D’accordo, ma vuoi dirmi cosa sta succedendo? La caduta, le vite in pericolo…»
Ash si toglie il cappello «Vedi il buco qui dietro? È qui che iniziano a cadere!»
Misty rimane ferma, impassibile, come se l’avessero spenta. Non una smorfia, un sospiro, niente.
«Misty? Stai bene?» Domanda Ash preoccupato.
Misty esplode «La caduta… DEI CAPELLI??»
«Pikaaa!» Pikachu, spaventato, salta giù dalle spalle.
«Non scaldarti così!» Risponde lui cercando di calmarla, «lo so che è una cosa grave ma c’è modo di arginare il problema!»
«MIGLIAIA DI VITE IN PERICOLO??» Urla lei, con le mani strette a pugno.
«Hehe…» Ash ridacchia, imbarazzato, grattandosi la nuca, «credo che mia mamma abbia preso le cose un po’ troppo alla lettera…»
Misty lo guarda fisso, rossa in volto di rabbia e buttando fuori aria dal naso come un toro inferocito «E il Team Rocket??»
«Che c’entra il Team Rocket?»
Misty fa un bel respiro, chiude gli occhi e abbassa la testa ringhiando qualcosa di incomprensibile, cercando di trattenere gli istinti omicidi.
Ash cerca di consolarla «Misty io… volevo dirti che, anche se è stato tutto un grosso malinteso, sono felice che tu sia venuta qui per aiutarmi!»
Lei scuote la testa e guarda da un’altra parte. La sua rabbia sta ormai cedendo il posto alla rassegnazione «Ok. Non importa. Dimentichiamo tutto».
«Visto che sei qui ti va di fare una passeggiata? Ho molte cose da raccontarti e scommetto che anche tu ne hai altrettante!»
Misty, continuando a guardare altrove, accetta la proposta. Perlomeno, dato che non c’è più nessun pericolo, potrà finalmente concentrarsi sulla sua questione in sospeso.

E così Ash e Misty si incamminano per le strade della cittadina balneare. Parlano tanto, raccontandosi aneddoti sulle loro vite, ridendo e scherzando come un tempo e anche litigando, ma sempre in modo infantile come erano soliti fare da bambini. Hanno molto da dirsi ma non toccano mai l’argomento separazione. Girano il centro, camminano nel parco e infine prendono un gelato vicino al molo. Passeggiano tranquillamente sul lungomare, dove Ash se la prende con un wingull che gli ha rubato il gelato e Misty si mette a ridere. Mentre le onde illuminate dal sole si infrangono contro la scogliera, producendo il classico suono, Misty capisce che sta bene assieme a lui. Molto bene. Delia aveva ragione: Ash non è un’ossessione, lei gli vuole bene davvero. Se fosse stata un’ossessione le cose non avrebbero funzionato fin dal principio eppure, anche dopo vent’anni, entrambi sembrano essere rimasti gli stessi bambini di un tempo, con la stessa sintonia.
Ad un tratto, Ash interrompe i pensieri di lei «Misty, non mi hai detto cosa ci facevi a Pallet».
Lei si rattristisce. Si è appena resa conto di provare qualcosa di forte e sincero e adesso deve già scoperchiare il vaso di Pandora. Dopo un insolito attimo di silenzio risponde «Stavo facendo un giro in bici, ero da quelle parti e ho pensato di venire a salutarti».
Ash nota qualcosa di storto «Un giro in bici… fino a Pallet? Sono parecchi chilometri…»
Che fine ha fatto la sicurezza di Misty? Ora che è sicura di quello che prova perché non dirglielo apertamente? Sembra che Ash la intimorisca ancora, proprio come quando era piccola. Non vuole sentirsi rifiutata da lui. Non potrebbe sopportare un altro “Sei una mia grande amica”. Però è qui per questo e in qualche modo deve dirglielo.
«Ash io… Sono passati vent’anni dall’ultima volta che ci siamo visti…» Fa un bel respiro e lo guarda negli occhi sperando che capisca «Mi sei mancato».
«Ti sono mancato?» Risponde lui, poi il suo volto si incupisce «E te ne accorgi adesso? Dopo vent’anni?»
Misty rimane amareggiata «No! Ma che dici? Non è andata così!»
«E com’è andata allora?»
«Mi è capitato di pensare a quando eravamo piccoli e viaggiavamo assieme… Mi piacerebbe viaggiare ancora con te!»
Ash la guarda storto «È una sorta di crisi dei trent’anni? Forse le cose non vanno bene in palestra?»
«Cosa?? No! Ma che ti prende??»
«Senti Misty», cerca di essere educato, «mi ha fatto piacere rivederti ma finiamola qui finché siamo in tempo, ok?»
Lei non riesce a dire una parola, si limita a fissarlo, ferita, non capendo cosa gli sia preso.
«Addio Misty», la saluta, prima di voltarsi e andarsene. Pikachu rimane qualche attimo fermo tra i due, guardando prima uno e poi l’altro, poi la saluta con un triste «Pi» e raggiunge il suo allenatore correndo.
Misty guarda Ash allontanarsi, incapace di reagire. Andavano d’accordo, che cosa gli è preso? Perché la tratta male? Gli ha solo detto che gli manca! Forse non gli è mai importato di lei? Per questo l’ha lasciata andare e non l’ha più cercata? E perché Delia le ha mentito? Molte domande le scorrono nella mente, ma una certezza ce l’ha: non lo perderà di nuovo! Non senza chiarire tutto quanto!

Ash ha percorso solo un centinaio di metri sul lungomare quando si accorge di non essere da solo e si volta seccato «Perché continui a seguirmi?»
Misty si ferma a una decina di metri, seccata a sua volta. Basta avere paura! È il momento di andare all-in! Urla «PERCHÉ CON TE STO BENE!»
Si fissano infuriati, come se dovessero azzuffarsi, ma si legge anche tristezza nei loro occhi. Nessuno dice una parola e percepisce l’elettricità nell’aria come ad un duello alla Sergio Leone. Ash ha capito tutto e spara per primo «E DOVE DIAVOLO SEI STATA FIN ADESSO?»
«DOVE SEI STATO TU FIN ADESSO! Io stavo sempre al solito posto! Lo sapevi dove trovarmi!»
Lui punta il dito «TU sei quella che doveva dirmi qualcosa! Avresti dovuto dirmelo prima!»
Lei allarga le braccia «Perché cavolo ti arrabbi?? Cosa ti importa se te l’ho detto adesso invece che prima?»
«Perché se me l’avessi detto prima non ci saremmo mai persi di vista!»
Lei viene come colpita da un fulmine «Ma… allora anche tu provi qualcosa! Per questo sei arrabbiato!»
Lui gira lo sguardo, imbarazzato, incrociando le braccia «Questo non ha alcuna importanza…»
«E perché DIAVOLO non hai fatto niente quando ci siamo separati??» Urla lei facendo un passo avanti.
«Perché TU mi trattavi sempre male! Cosa diavolo avrei dovuto fare??» Urla, facendo anch’esso un passo avanti.
«Ero scontrosa con te perché non potevo dirtelo! Come hai fatto a non capire??» Urla lei avvicinandosi ancora.
«Ma ti senti quando parli? Come potevo capire? Pensavo fossi contenta di andartene!» Urla lui fermandosi proprio di fronte a lei.
Ora che sono a portata di pugni, dietro alla loro maschera, entrambi possono scorgersi come due bambini con gli occhi lucidi che non sanno come dirsi che si vogliono bene, e Misty può urlargli dritto in faccia «Come hai fatto ad essere così stupido?? Siamo stati assieme un sacco di tempo! Abbiamo condiviso tutto! Come hai potuto lasciarmi andare??»
E poi finalmente, con uno scatto simultaneo, si abbracciano. Si stringono forte con le lacrime agli occhi. La loro relazione che si era chiusa per stupidità infantile ora è rinata sempre in modo infantile. Perché due bambini come loro non cresceranno mai e gli eterni bambini, in un mondo di adulti, sono destinati a cercarsi per tutta la vita, e qualche volta, a trovarsi.
[Soundtrack: Ratt - You’re Givin’ Yourself Away]
 
Directed by Electric Sneeze
   
 
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