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Autore: Smeralda Elesar    16/09/2009    8 recensioni
Mio piccolo sfogo contro la bellezza usata come unico metro di giudizio, cosa secondo me troppo frequente e troppo imbecille. Di favola ha poco, ma non sapevo dove metterla, quindi se avete suggerimenti dite pure.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se Cenerentola fosse stata brutta

Se Cenerentola fosse stata brutta

 

C’era una volta una ragazza che si chiamava Cenerentola.

Era bella, buona e gentile ma aveva una matrigna e due sorellastre che la trattavano come una  serva.

No, così non và.

Non è una storia originale perché tanto si sa che alla fine la ragazza buona e bella riesce a fregare le sorellastre brutte e cattive e ad accaparrarsi il principe pieno di quattrini.

Proviamo invece a raccontare cosa sarebbe successo se Cenerentola fosse stata brutta.

 

 

                                  **********************

 

 

C’ era una volta una ragazza che si chiamava Cenerentola.

Viveva con il padre, la matrigna e due sorellastre.

Cenerentola aveva tante buone qualità, ma aveva anche un gran difetto: era brutta; no, ma brutta proprio: era tutto quello che una teen ager non vorrebbe essere neanche in un incubo!

Le sorellastre invece erano bellissime, peccato che erano tutte e due delle gran stronze.

Cenerentola non dava troppo peso al suo aspetto (tanto non avrebbe potuto cambiarlo) e cercava di essere sempre educata e gentile con tutti; in effetti tutti la apprezzavano molto e dicevano sempre “Quella ragazza è davvero buona” solo che subito dopo aggiungevano “Però… mamma mia quanto è brutta!”.

Lei non se la prendeva e cercava di tirare avanti anche quando sembrava ormai toccare il fondo.

Venne il giorno del ballo per il debutto in società e Cenerentola cominciò ad andare in panico perché assolutamente non ci voleva andare, anzi quella sera si chiuse a chiave in camera sua.

“Per favore, figlia mia, non fare così. Metti il vestito e vieni al ballo con noi”.

Le diceva suo padre da dietro la porta.

“Assolutamente no! Non ho voglia di essere umiliata davanti a tutti!”.

Rispondeva lei testarda.

Alla fine, dopo tante preghiere, minacce e ragionamenti suo padre decise di lasciarla in pace e di farle fare come preferiva.

 

                                    *********************                         

                     

Cenerentola aspettò un poco, giusto per essere sicura che se ne fossero andati veramente, poi uscì dal castello.

Là vicino c’era un boschetto con una sorgente e lei andava sempre lì quando voleva stare sola; Certo, non ci era mai andata di notte, ma era troppo triste per avere paura.

Si sedette vicino alla sorgente e iniziò a piangere; non si accorse che le sue lacrime formavano una figura fino a quando questa non uscì dall’ acqua e lei si trovò di fronte una donna vestita con i raggi della luna.

“Mia cara Cenerentola, ho aspettato tanto di incontrarti.

Io sono la Fata di questa sorgente, e poiché ti ho vista spesso piangere qua vicino conosco ogni tuo dispiacere”

La ragazza non aveva paura, sentiva che poteva fidarsi di lei.

“Non ho mai potuto parlarti né farmi vedere da te perché di giorno non ho i miei poteri e sono confinata sotto la superficie, ma di notte è molto diverso e oggi finalmente ti posso aiutare”

“Tu mi puoi aiutare? E come?”

“Posso prestarti i miei poteri fino a mezzanotte. Prendi un po’ d’acqua e bevila”

Cenerentola fece come le diceva la Fata.

“Benissimo, ragazza mia, adesso hai questo potere: ti basterà desiderare una cosa e questa accadrà immediatamente. Ma stai attenta a quello che desideri, mi hai capito?”

“Sì, ho capito. Grazie, Fata, saprò fare buon uso del tuo dono!”

La Fata tornò nella sorgente e Cenerentola tornò a casa sua.

 

                         ******************************

 

 

Appena arrivò in camera Cenerentola si mise davanti allo specchio e disse

“Voglio essere bella, più bella di Anastasia e Genoveffa, anzi, più bella di ogni altra ragazza del regno!”

Detto fatto: La ragazza, da brutta che era, diventò alta, snella, bionda e con una scollatura mozzafiato.

Si mise il vestito e dopo averlo adattato alle sue nuove misure “seno-vita-fianchi”, espresse un nuovo desiderio.

“Voglio essere al ballo”

Anche questo detto fatto: Cenerentola si trovò all’istante in mezzo agli invitati e per la prima volta in vita sua potè divertirsi come tutte le ragazze della sua età.

Presto fu circondata da uno sciame di ragazzi, praticamente tutti quelli che c’erano nel salone, e Cenerentola scoppiava di soddisfazione a vedere come tutti avevano mollato le sorellastre per andare da lei.

Però ben presto si annoiò perché quei damerini non avevano neanche un po’ di cervello e non erano in grado di portare avanti una conversazione decente , quindi appena le fu possibile se la svignò in giardino.

 

                                       **************

 

Lì trovò qualcuno nelle sue stesse condizioni: un bel ragazzo vestito di bianco che sedeva solo e annoiato suo bordo della vasca di una fontana.

Se fosse stata la solita Cenerentola non avrebbe mai osato avvicinarsi, ma fino a mezza notte poteva permettersi di tutto e andò a sedersi accanto al giovane.

“Scusate, cavaliere, posso avere la vostra compagnia per un po’?”

Chiese molto educata, ma quello non si girò neanche e lei stava per andarsene quando finalmente quello si degnò di risponderle.

“Chi sei tu che nella notte inciampi nei miei pensieri?”

Cenerentola rimase piacevolmente sorpresa a sentire una citazione di Romeo e Giulietta.

“Voi conoscete Shakespeare? È uno dei miei autori preferiti, sapete?”

Così cominciarono a parlare di arte, letteratura, poesia e teatro, e Cenerentola non si era mai divertita tanto, tanto che dimenticò lo scorrere del tempo fin quando l’occhio le cadde per caso sulla grande torre dell’orologio.

Mezzanotte meno cinque minuti!!!

 

                                       *******************

 

Cercò di scappare via, ma il ragazzo non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.

“Perché mi lasci così? Non puoi farlo, io ormai mi sono innamorato di te! Sei intelligente, ci piacciono le stesse cose, e poi tu sei la ragazza più bella che ho mai visto! Per favore, non lasciarmi! Non so neanche come ti chiami!”

Il giovane la tratteneva e Cenerentola, presa dal panico, espresse l’ultimo desiderio prima che il tempo scadesse.

“Non voglio che vedi quando divento brutta”

Passarono gli ultimi tre minuti e, appena Cenerentola tornò ad essere quella di sempre, il ragazzo diventò cieco.

 

                                        ****************

 

Tornò a casa a piedi, ma invece di entrare subito nel castello andò di nuovo alla sorgente e chiamò la Fata.

“Cenerentola, perché piangi, cosa ti è successo?”

La ragazza raccontò tutto alla Fata e quella ovviamente la rimproverò per la sua avventatezza, tuttavia decise di aiutarla di nuovo.

“Raccogli un po’ d’acqua e, appena lo vedrai, versala sugli occhi del ragazzo che hai accecato, così guarirà”

 

                                       *********************

 

Il mattino dopo al castello di Cenerentola c’era una grande agitazione  e suo padre le spiegò che era perché stava arrivando il principe in visita.

“Figlia mia, devi sapere che ieri sera al ballo è successa una cosa incredibile! Il principe è stato misteriosamente accecato e nessuno sa come guarirlo, però lui dice che prima di tentare qualsiasi cura deve ritrovare la ragazza con cui ha passato la serata per sposarla, e dice che la riconoscerà dalla sua voce… Cenerentola, stai bene?”

 

                                   **********************

 

La carrozza reale arrivò verso il tramonto e tutta la famiglia era andata ad accogliere il principe, che appena si fu accomodato chiese di poter parlare da solo con ognuna delle ragazze di quella casa.

Anastasia uscì dal salotto strillando e sbattendo la porta, Genoveffa invece ebbe una crisi isterica e Cenerentola era un po’ preoccupata, ma alla fine arrivò anche il suo turno.

Appena entrò e la porta si chiuse alle sue spalle lei si sedette di fronte al principe e gli disse.

“Vostra Altezza, sono io la ragazza che vi ha tenuto compagnia in giardino ieri sera, mi riconoscete?”

Il principe aspettò un attimo e poi rispose.

“Certo che vi riconosco, e ricordo bene che il nostro primo argomento di conversazione fu una citazione di Platone”

Cenerentola capì subito che la voleva mettere alla prova e sorrise.

“Vi sbagliate, Altezza, perché il nostro primo argomento fu una citazione di Shakespeare, ed era tratta da Romeo e Giulietta”

Il principe si alzò di scatto e gridò

“Ma allora sei proprio tu! Scusami, ma dovevo essere sicuro! Adesso ci sposeremo e tu sarai la mia regina, e vivremo per sempre felici e contenti!”

La prese per mano e si fece guidare fuori dal salone dove tutti stavano aspettando l’esito del colloquio.

Solo in quel momento Cenerentola si ricordò che poteva guarire il principe, e senza pensarci due volte prese la fiala e disse

“Signori, adesso il nostro principe guarirà, e dopo annuncerà a tutti chi sarà tra noi tre la sua futura sposa”

 

                                      ***********************

 

Se la ragazza fosse stata un po’ più furba avrebbe aspettato che il bel principe ripetesse davanti a testimoni quello che le aveva detto prima a proposito di matrimonio e di diventare la sua regina, ma Cenerentola era candida ed ingenua, e non le passò neanche per la testa di fare una cosa del genere.

Versò subito l’acqua miracolosa sugli occhi del principe, ma appena lui aprì gli occhi la reazione non fu quella che Cenerentola si aspettava.

Niente bacio romantico, niente fidanzato che la prendeva per mano, niente vero amore che trionfa su tutto e bla bla bla, insomma, niente di niente, solo il principe che la guardava un attimo allampanato prima di lasciarla in fretta e furia.

“Allora, Vostra Altezza, quale tra le mie figlie diventerà vostra moglie?”

Chiese il padre di Cenerentola.

Il principe diede un rapido sguardo alle tre e alla fine disse

“Hem… ecco… veramente… lei! ”

Indicò Genoveffa e le si appiccicò addosso.

 

MORALE: anche nelle favole l’unica cosa che conta è la misura di reggiseno

 

 

                       FINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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