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Autore: TheLastReader    08/11/2023    0 recensioni
A seguito di un terribile cataclisma, che ha portato la terra sull'orlo dell'estinizione, gli esseri umani hanno risvegliato un potere andato perso ormai da tempo immemore.
50 anni dopo, Ryu Ozaki, in seguito alla distruzione di Okinawa perde entrambi i genitori, verrà abbandonato e derubato dai famigliari del padre, rischiando di morire a causa della fame e del freddo, e salvati infine da Jin Masaru, amico di famiglia dei suoi defunti genitori;
In seguito a questi avventimenti, Ryu deciderà di vendicarsi contro tutto e tutti: riuscirà nel suo intento?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ryu aprii lentamente gli occhi; nonostante avesse dormito per poche ore, era come si si fosse rinvigorito di colpo, e le ferite che si era auto inflitto erano completamente guarite, senza lasciar traccia di cicatrici.
Nonostante per qualche strano motivo fosse fisicamente al top, la sua mente invece era completamente distrutta, al punto che non si domandò nemmeno perché si trovasse all'interno di un hotel lussuosissimo, o chi fosse l'uomo che lo aveva aggredito; L'unica cosa che però gli interessava era andare a casa, e la prima cosa che fece fu proprio scendere dal letto e cercare di andare via da quel luogo;

"Dove pensi di andare? Ho aspettato che ti svegliassi per ben tre giorni..."

Ryu voltò lo sguardo dietro di lui, e notò una donna di mezz'età seduta dietro di lui, che non faceva altro che osservarlo con uno strano ghigno sul viso; indossava dei vestiti davvero casual, ovvero una camicia bianca sbottonata sopra che metteva in risalto il suo grosso seno, e dei Jeans di color blu mare a zampa di elefante, che stringevano le sue "grosse" cosce, per poi allargarsi alla fine dei pantaloni; portava degli strani e folti capelli di color lilla, che però si sbiadivano man mano che si raggiungeva la base del cuoio capelluto dando una strana tonalità grigia; il suo viso era quasi appuntito e con alcune rughe di poco conto, mentre i suoi occhi erano di color verde smeraldo, dando l'impressione a Ryu che brillavano di luce propria;

Ryu la osservò per diversi minuti, e per una frazione di secondo, ebbe una strana sensazione di Deja Vu legato alla sua infanzia; Sensazione che però svanì subito, dato che non gl'importava più nulla della sua vita.

"Sei venuta per uccidermi?" chiese Ryu a voce bassa, guardando con occhi completamente inespressivi la donna - " Se è così, fai presto… beh, mi faresti un favore."

"... A quanto pare, Neruh aveva ragione...Vuoi davvero morire, ragazzo?" Chiese la donna, il cui sorriso sparì di colpo;

Ryu, che fino a quel momento era convinto di quello che disse, ebbe un piccolo e breve tentennio su quanto disse, ma ciò non bastò per negare l'affermazione fatta precedentemente

"Tanto ormai..."

La donna oservò con occhi decisi e seri Ryu, domandandosi cosa doveva fare con lui ora; dopodiché guardò la grande vetrata della stanza che dava un bellissimo paesaggio di tutta la metropoli di Tokyo, e fu li che le venne un'idea geniale… o malsana;

La donna si alzò dalla sua sedia, avvicinadosi con passi svelti verso Ryu, il quale sembrava preparato a tutto; la donna fece un ghigno malefico e, afferrando la sua testa, lo alzò con una sola mano e con una facilità disarmante, portandolo vicino alla vetrata;

Ryu non capì esattamente cosa voleva fare la donna, ma guardando il sorriso quasi malefico della donna di mezz'età, ebbe una strana sensazione; sensazione che si tramutò in stupore, nel momento in cui, con un calcio, la donna dai capelli lilla distrusse completamente la vetrata con estrema facilità, scioccando pure Ryu, che fino a quel momento sembrava totalmente impassibile;

"Hai detto che vuoi morire, non è così?" - La donna fece esporre tutto il corpo di Ryu fuori dalla vetrata andata in frantumi; assicurandosi che non ci fosse modo per lui di mettere piede su una base solida; - "Bene, allora vediamo se stai dicendo la verità!"

Prima ancora che il ragazzo potesse dire qualcosa il suo corpo cominciò a cadere dall'enorme grattacielo;

[B-Bene, almeno ora posso...M-Morire] Pensò Ryu, nonostante in quel momento ora i dubbi cominciarono ad assalirlo; dubbi che divennero sempre più enormi quando ormai mancava poco prima del suo fatale schianto contro il suolo: voleva davvero morire in quel modo, dopo tutti i sacrifici che Jin aveva fatto per lui e sua sorella anche a coto di morire? Voleva veramente abbandonare la sua unica sorella nelle mani di quel mostro? E soprattutto, voleva davvero darla vinta agli Okami?

Mentre pensava a tutte queste domande, Ryu non riucì a trovare risposta a nessuna di queste, ed allo stesso tempo; sentiva il uo corpo tremare, nonostate tutto quello che succedeva; quella fu la risposta che forse Ryu cercava, una risposta chiara ed inequivocabile: Ryu voleva vivere perché era attaccato alla vita, voleva vivere perché aveva troppi conti in sospeso, e voleva vivere perché quel seme della vendetta, che credeva aver distrutto ormai annui fa, uscì fuori nel momento più critico possibile;

"Voglio Vivere! DANNAZIONE VOGLIO VIVERE!!" Urlò Ryu che però era in procinto di schiantarsi; Ryu si mise le mani davanti con il vano tentativo di attutire l'impatto.
Ryu si aspettava il peggio, e cercando un modo per prepararsi, cominciò ad urlare come un folle, con le lacrime che gli rigarono il volto, ma ad un tratto...

"Vedi? Non vuoi morire..."

Ryu sgranò gli occhi: incredibilmente, non si trovava più in caduta libera, ma si trovava nuovamente in piedi in mezzo a quella stanza d'Hotel; la vetrata non era rotta, e quella donna aveva ancora la sua mano appoggiata sulla sua testa.
Eppure, le sensazioni che provò in quel momento sembravano reali, fin troppo reali...

"M-Ma com'è possibile..."

"Scusami!" - disse la donna mettendosi la mano davanti al viso mostrando un sorriso raggioso - "Volevo solo farti capire quanto in realtà ci tenessi alla vita, Ryu!"

"Ma allora, quello che stava succedendo..."

"Già, era frutto del mio potere"

La donna mise in avanti la mano, e ad un tratto, una strana fiamma violacea coprì il suo arto, scoppiettando di tanto in tanto - "Questo è il mio potere, si chiama "Ilusion"... Una delle principali abilità che possiede è quella di creare illusioni nella mente di una persona!"

Ryu guardò la donna, constatando che in effetti era una Reaper; infatti, da quando era nella stanza, avvertiva una strana sensazione provenire dalla donna, ma a causa del suo stato mentale, non si era accorto che la donna in questione fosse una risvegliata;

Ryu se l'era vista brutta, ma quella esperienza gli aveva fatto capire quanto quanto ancora fosse legato alla vita, nonostante tutti i dolori che aveva passato.

"Grazie mille per avermi aiutato, davvero!" disse Ryu con gli occhi lucidi, facendo un leggero inchino verso la donna, che leggermente imbarazzata, cominciò a ridere in modo goffo; "Bene! Bene! Non comportarti più così, Ryu!" disse la donna, dando delle forti pacche sulle spalle del ragazzo che provocarono molto dolore al ragazzo, che dovette sopportare la forza smisurata della donna.

Ryu però, ora che era ritornato normale, cominciava a porsi delle domande: perché era stato portato qui? Perché quella donna lo stava aiutando, e come faceva a sapere del suo nome? E poi, perché aveva la nettissima sensazione di verla già vista da qualche parte?"

Ma prima che potesse ottenere delle risposte, la donna lo prese in controtempo;

"So che avrai molte domande... Il che è normale! Quindi, se vuoi sederti..."

Ryu aveva difficoltà a fidarsi, soprattutto dopo quanto successo con quel maledetto di Aizawa, però quando la guardava aveva una strana sensazione di sicurezza, al punto che, un po' controvoglia, la seguì al tavolo vicino la grande vetrata.

"Bene, per cominciare... Beh, ecco... Io sono Haru Ozaki, fratello di tuo padre."

Non appena sentì il cognome Ozaki, Ryu si pietrificò, con il sangue che gli sembrava essersi completamente gelato nelle vene; in quel momento si sentiva come se fosse stato fregato da Yoshiro, e che non sarebbe mai e poi mai scappato dal palmo della sua mano. Pensò addirituttura di scappare, ma non appena vide il volto della donna, avvertì nuovamente quella strana sensazione di protezione, tutto il contrario di ciò che avvertiva quando era vicino a suo nonno paterno; inoltre, si ricordò di una cosa importante;

"Ti sei calmato subito... non me l'aspettavo!" disse piacevolmente sorpresa Haru, che si stava preparando per fermare il ragazzo;

"Anche se non mi fido del tutto di te... Beh, quel vecchio non avrebbe alcun motivo per salvarmi o per fare qualsiasi azione buona nei miei confronti, quindi..."

"Mh, sveglio come tuo padre..." disse la donna, notandando sempre di più la somiglianza fra suo fratello ed il suo nipote, facendo riemergere vecchi ricordi che per poco non la fecero piangere;

"Comunque... io e te per caso ci siamo già visti? Scusa se te lo chiedo, ma..."

"Oh! Giusto! Voi non mi conoscete con questo volto, e nemmeno con questo nome!"

All'improvviso, come per magia, il suo volto venne coperto da uno strano casco di legno nero, con due uniche fessure sugli occhi: Ryu venne preso di soprea da quanto accaduto, ma nel momento in cui osservò il piccolo cambiò di look, ebbe un grosso sussulto;

"T-Tu sei Madame Noire! La Gildmaster di Neverland! Ecco perché mi sembravi famigliare!"

"Eh! ti ho sorpreso vero?" disse la donna, che subito dopo però, rimase un po' spiazzata quando ripensò alle parole del ragazzo: il suo potere era in grado di nascondere il suo vero aspetto a chiunque, ma quello che per lei era solo un ragazzino, aveva detto che gli sembrava famigliare? Pensò immediatamente che fosse solo un caso, ma se non lo fosse stato...

"Bene... Andiamo avanti!" - disse la donna di colpo, cercando di non pensare a quanto accaduto poco fa - "Ovviamente ti chiederai il motivo per cui ti ho salvato... Ad essere sincero, non è semlicemente perché sei mio nipote, ma è perché ho bisogno di te."

"Bisogno di me?"

La donna guardò con occhi seri il ragazzo, pensando alle parole che avrebbe usato ora; non era mai stata una ragazza delicata e brava con le parole, e l'unico modo che conosceva per interagire con gli altri era quello di essere diretta, anche a costo di spaventare o ferire le persone;

Haru si alzò dalla sedia, recandosi poi vicino al comodino posto sul letto ove era sdraiato il ragazzo; aprì una delle cassette, per poi tirare fuori un piccolo box di legno e ritornare seduta davanti al ragazzo, che nel mentre, osservava ogni suo movimento; Dopo essersi seduta, diede il piccolo

contenitore a Ryu.

"Avanti, aprilo."

Ryu sembrava un po' titubante, ma aprì comunque il contenitore.

*Una volta aperta la scatola, davanti a me mi ritrovai dinanzi ad una strana sfera violastra, che emanava uno strano odore nauseabondo e che emetteva una flebile luce violacea scusa; mentre tenevo in mano tale scatola, avvertivo delle strane pulsazioni provenire da quel oggetto...*

"C-Cosa diavolo è questa cosa?" chiese spaventato il ragazzo, intimorito da quella che sembrava una banale pillola

"...Vedi, il mio obiettivo da ormai molti anni a questa parte, è sempre stato quello di distruggere la gilda Trinity e la famiglia Ozaki con le mie stesse mani; Il problema è che in questo momento siamo in una fase di stallo per via di alcuni fattori: questo stallo resiste poiché ci sono io, ma sento che presto quei bastardi faranno una mossa, per questo voglio il tuo aiuto in prima linea per concludere questa "guerra familiare"..."

Ryu si sentiva nuovamente usato, e detestava questa sensazione; però aveva un debito da saldare con quella donna, visto che se non gli avesse aperto gli occhi, sarebbe morto da un giorno all'altro. Però chiedergli di andare contro gli Ozaki, per lo più in prima linea, era qualcosa di folle per lui, che si considerava una nullità;

"Ti vorrei aiutare, ma come avrai già capito io non sono un risvegliato..."

"Ed è proprio per questo che ti ho portato "quella" cosa." disse la donna in modo secco, indicando quella strana sfera viola;

Il ragazzo non capì cosa intendesse quella donna, fino a quando, osservando meglio la sfera, gli venne un'idea su cosa potesse essere, ma era talmente incredibile ed anche spaventosa che dubitò di se stesso.

"N-N-Non sarà mica una p-p-pillola per il risveglio forzato, vero?"

"Ebbravo a bello di Zia!" disse la donna, mostrando un sorriso a 36 denti e mostrandogli il pollice in segno di conferma

A Ryu stava bene aiutare quella donna per distruggere tutto ciò che riguardava gli Ozaki, ma ingerire quel maledetto intruglio era fuori discussione perché poteva ucciderlo sul colpo, e di certo, per compiere la sua vendetta, doveva essere vivo.

"Non posso farlo!"

"...Come hai detto scusa?"

Ryu rimase in silenzio per alcuni secondi, ma la sua idea era quella e non voleva sentire ragioni.

"N-Non credo che io abbia voglia di giocare alla roulette russa..." disse Ryu che, tremolante, chiuse la scatola appoggiandolo poi sul tavolo - "Chiedimi qualcos'altro, ma non questo... se vuoi posso divulgare--"

"silenzio."

Quella semplice parola fece spaventare Ryu, che guardando gli occhi della donna, ebbe la sensazione di stare davanti a Yoshiro; Fu in quel momento che inizò a capire che non aveva molte scelte al riguardo, benché non aveva alcuna intenzione di ingerire quella pillola.

"So che sei spaventato, ed è normale visto che questa pillola ha un tasso di mortalità dell'oltre l'85%, però lasciami spiegarti perché sto chiedendo il tuo aiuto."

La donna si alzò dalla sedia per poi affacciarsi alla finestra, osservando con sguardo serio il paesaggio difronte a lei;

"Secondo te, tra tuo padre ed io, chi è il più forte?"

Fu una domanda che prese di sprovvista il ragazzo, che non trovava il nesso tra questa domanda e la richiesta folle di sua Zia.

"B-Beh, per quanto ami mio padre, il tuo potere è qualcosa di veramente sgravo!"

"Sgravo? HAHAHAH, beh non hai tutti i torti!" cominciò a ridere la donna, trovando abbastanza divertente il termine usato dal ragazzo per descrivere il suo potere;

"Beh, in realtà forse è così, ma tuo padre, tra tutti noi fratelli, era quello con più potenziiale quando eravamo piccoli."

"C-Cosa?! Ma papà era solo un classe B..."

"Beh, questo perché Tetsuo non si è mai allenato come si deve!" disse la donna con un pizzico di rabbia, cominciando a grattarsi la testa.

"Tuo padre era un genio della lotta, e riusciva ad usare il force in un modo che ancora oggi è un mistero; pensa al force come un pianta: più la curi, e più questa crescerà, forte e sana e durerà per molto tempo; ma se non la curi periodicamente, questa non crescerà bene, fino a crescere male oppure fino a morire... beh, ovviamente se non alleni il tuo corpo ed il force non morirari, però non potrai raggiungere il pieno delle tue potenzialità... capsici?"

Ryu aveva compreso quello che diceva la donna, eppure non riusciva a capire dove volesse arrivare;

"Scusami, ma che c'entra questo con ingerire quella maledetta pillola?"

"Beh... esiste un detto tra i risvegliati, ovvero che i figli dei reaper hanno molto più potenziale. Dei loro genitori.. Beh, questo è una cazzata, anche se un fondo di verità c’è, dato che comunque di generazione in generazione, appaiono sempre più dei veri e propri geni. E questo è il caso di Ariel, che come potenziale potrebbe essere tra le più forti al mondo se non la più forte...E poi ci sei tu."

Haru si voltò verso di lui, guardadolo con occhi decisi e facendo un leggero sorriso.

"Sai, potrai sicuramente pensare che tu sia una nullità... Però nonostante non abbia i circuiti Rinkuh, e nonostante non si conoscano le capacità del tuo force, anche tu lo possiedi come tutti noi risvegliati, seppur sia in uno stato dormiente; e dato che tu, così come quel mostro di tua sorella, siete figli di Angelika e Tetsuo, ho deciso di fare una scommessa interessante! Cosa succederebbe se dovessi dare al figlio sfigato di quel genio di mio fratello, una pillola del risveglio forzato? Morirà, oppure risveglierà il suo potenziale latente?!"

In quel momento Ryu cominciò a capire cosa stesse dicendo Haru, e senza nemmeno accorgersene, fece un sorriso provocato dal nervosismo, perché da un lato aveva una paura fottuta di ingoiare quella maledetta pillola, ma allo stesso tempo, provocato dalla grossa curiosità che aveva catturato la sua mente.

Anche la donna vide quel sorriso, e guardando il suo volto ebbe uno trano flashback; questa volta non di suo padre, ma di una persona che lei trovava molto sgradevole, al punto che per semplice reazione, guardò Erwin con occhi rancorosi per una frazione di secondo;

[Ma che sto pensando... non si assomigliano per niente...] pensò la donna, scuotendo la testa quasi come se volesse scacciare con forza quello strano pensiero.

"Che garanzia ho di sopravvivere?" disse il ragazzo, che non era ancora convinto di quanto detto sua Zia;

"Beh, mettiamola così: io punto sulla tua sopravvivenza. E' una grande garanzia, credimi!" - disse la donna, completamente sicura di se.

"...Non sembri convincente" disse Ryu, guardando in modo scettico la donna.

"Allora mettila così" - disse Haru, questa volta con sguardo serio - "Quello è l'unico modo che hai per recuperare tua sorella. E se ti rivelerai un piccolo portento, forse in un futuro non molto lontano potrai aiutare me e la mia gilda a distruggere la famiglia Ozaki."

Ryu poteva fidarsi di Haru? Perché quela donna voleva radere al suolo gli Ozaki e tutto quello che quello che lì riguardava? Poteva davvero fidarsi di una Ozaki, per quanto fosse stata trasparente con lui? Aveva abbastanza coraggio per ingoiare quella maledetta pillola? Il ragazzo non riusciva a rispondere a tale domanda, però aveva una sola certezza, ovvero recuperare sua sorella, e di certo, non aveva intenzione di abbandonarla.

"Ah! Lo sapevo!"

Ryu seguì l'istinto, e senza perdere ulteriore tempo, aprì nuovamente la scatola, chiuse gli occhi e ingoiò la pillola come se nulla fosse.

"UuUhrgh... questa pillola è disgustosa!" disse a bassa voce il ragazzo, a causa del gusto amaro e pungente della droga.

"Allora? Come ti senti?" chiese la donna, che osservava con occhi interessanti il ragazzo.

"Beh...Per il momento sto bene.....huh?"

*All'improvviso, il mio intero corpo fece uno strano sussulto; Non era particolarmente doloroso, ma sentii come se dentro di me si stesse espandendo qualcosa; prima ancora che potessi capire cosa stesse succedendo, il mio corpo fece un'altro sussulto, questa volta decisamente più doloroso di prima; sentii mancarmi il fiato, cominciai a vederci doppio, e la mia testa cominciava a pulsare dolorosamente, quasi come se stesse sul punto di esplodere.
Prima ancora che il mio corpo potesse abituarsi a quel dolore, già di persè forte, il dolore divenne ancora più grande; questa volta, oltre al sussulto che divenne estremamente doloroso, sentii ogni fibra del mio corpo bruciare e strapparsi ripetutamente, persi la vista e le mie ossa sembravano disintegrarsi. Urlai, urlai il più forte possibile fino a quando anche quello non mi fu possibile, accasciandomi al suolo. Non urlavo, non piangevo e non mi muovevo. Eppure, il dolore che provavo in quel momento non era minimamente descrivibile. Ad ogni secondo che passava, il dolore continuava ad aumentare, ma non potevo urlare per poter sopportare meglio il dolore, e questo mi fece completamente impazzire, al punto che ad un certo punto, la mia mente era come se si fosse spenta del tutto...*

"...Ho sbagliato?" si domando la donna, guardando con occhi leggermente preoccupati il ragazzo inerme, mentre lottava fra la vita e la morte; credeva che il fatto che il ragazzo fosse figlio di due persone "rare", avrebbe garantito un minimo di possibilità in più per il ragazzo, ma a vedere il corpo completamente distrutto del ragazzo, aveva come la sensazione di aver commesso un grave errore.

"Te l'avevo detto, vecchia..."

All'improvviso, una giovane voce maschile si innalzò dietro le spalle, con la donna che però, non sembrava ne presa alla sprovvista, ne spaventata in alcun modo;

"Che vuoi adesso, Neruh?" disse la donna, voltandosi vero il ragazzo che nel mentre, guardava con enorme disprezzo il corpo martoriato di Ryu;

"Niente, sono semplicemente venuto a vedere il tuo esperimento fallire... te l'avevo detto che questo idiota era una nullità, ma ovviamente tu vuoi fare di testa tua...Ed ora eccoti qui, a guardarlo morire..."

La donna non apprezzò affatto le parole del uomo dinanzi a lei, ma più osservava il suo nipote, e più le parole di Neruh sembravano essere reali, con i sensi di colpa che cominciarono ad attanagliarla;

Il ragazzo,

vedendo lo guardo avvilitò e nervoso della donna, fece un piccolo sospiro, per poi avvicinarsi ad Haru e dargli una leggera pacca sulla spalla

"Lo so che quello che ho fatto è stato un grave errore..." dise Haru, facendo un profondo sospiro di disappunto scuotendo leggermente la testa - "Ma abbiamo bisogno dei più potenti risvegliati per distruggere gli Ozaki, per questo ho fatto questa scommessa..."

"Ma noi abbiamo te, mamma, che sei tra le più forti al mondo!" - disse Neruh, cercando di consolare la madre, forse pensando di esere stato un po' troppo duro con lei - "E poi, ci sono io, Jarvis, Condor e tanti altri risvegliati in giro per il mondo pronti a sposare la nostra causa contro gli Ozaki... Non devi affidarti alla sorte, affidati a noi." Concluse il ragazzo, dando un leggero bacio sulla guancia a sua madre.

"Beh, ora che faccio con questo qui?" disse Neruh, che nel mentre osservava il corpo moribondo del ragazzo diventare sempre più pallido.

Haru guardò Ryu per diversi secondi; benché la sua testa in quel momento gli diceva di abbandonar tutto e finirla con questa storia, il suo istinto le diceva di aspettare ancora per qualche istante, che un miracolo si sarebbe verificato da lì a poco.

Ma dopo che Ryu, privo di sensi, fece un gemito di dolore, sembrava aver deciso sul da farsi, ovvero, smetterla con questa sua follia e salvare il suo nipote da questa sofferenza. Aveva fatto un casino, ed ora toccava a lei rimediare.

"Lascia fare a me, Neruh... "Lo salverò" io..."

"Con salvarlo intendi forse dire..."

"Già, gli strapperò la vita. Non è più posibile riconvertire l'intero processo, quindi tanto meglio alleviare le sue sofferenze." disse la donna con voce fredda, anche se i suoi occhi erano diventati leggermnte lucidi.

Haru si alzò dalla sua sedia, per poi avvicinarsi ed accovacciarsi accanto alla testa del ragazzo; il suo piano era semplice, ovvero dargli una morte rapida ed indolore attraverso il suo potere alterando la realtà del ragazzo; non sapeva se questo uo piano potesse funzionare, ma doveva tentar di tutto, pur di non far soffrire ulteriormente il ragazzo.

La mano della donna venne imporvvisamente avvolto da una strana aura violacea, da una luce talmente intensa che per poco non accecò Neruh, che fu costretto a chiudere gli occhi e girare la testa da un'altra parte;

[Scusami per quello che sto per fare, Tetsuo...] Pensò la donna, con una lacrima che rigò il suo viso;

Tutto sembrava ormai pronto per mettere la parola fine se quanto stava accadendo, quando però accadde qualcosa di strano.

"Huh? Cos'è questo..."

La donna arrestò la corsa della sua mano verso il viso di Ryu, dato che la sua attenzione fu catturato da qualcosa;

"Qualcosa non va , mamma? Se non riesci ad ucciderlo, posso pensarci io..." disse il ragazzo, credendo che sua madre stesse combattendo con gli eventuali sensi di colpa... Ma non era così.

 

Il corpo di Ryu cominciò ad emettere una flebile luce rossastra, luce che cominciò poi ad aumentare sempre di più; il corpo di Ryu cominciò a mutare forma, sotto gli sguardi attoniti dei due presenti, i quali si resero conti che il ragazzo era riuscito a sopravvivere, proprio nel momento in cui credevano che non c’era più niente da fare per Ryu.
Ma non era questo quello che sconvolse Haru; no, quello che sconvolso Haru era l’energia che il suo force stava emanando: non era fantastica e nemmeno così pura, ma era un’energia che di base non doveva appartenere a Ryu, ma bensì a Jin.

“Cosa diavolo sta succedendo?!”


*******

Non so bene come o quando, ma ad un tratto mi ritrovai in un’infinito spazio bianco; confuso, cominciai a guardarmi attorno con occhi esterefatti, non capendo il motivo per cui finii in quel posto e cosa mi era successo poco prima; solo poco tempo dopo, vennero a galla i ricordi di Haru e della pillola, e con loro, mi ricordai anche dell’immane dolore che fino ad un’attimo prima provavo;

"…. Che sia morto?" Pensai ad alta voce per via del luogo così atipico in cui mi trovavo in quel momento; il dolore che il mio corpo aveva provato era terribile, e non sarei rimasto sorpreso se fossi morto; d’altronde, le possibilità di sopravvivenza erano basse, estremamente basse.

In quel momento, un senso di tristezza aveva investito il mio corpo, facendomi cadere in un momentaneo stato di sconforto; vedevo che tutti sacrifici, le sofferenze e i bocconi amari ingoiati, non portarono a nulla se non alla mia morte: iniziai a pensare che forse, come diceva quel maledetto vecchio, ero davvero una nullità.

"Mi dispiace Ariel, ma questa nullità di tuo fratello non…?"

Mentre ero fermo in preda alla disperazione, in lontananza vidi una persona osservarmi; incuriositò, mi avvicinai con cautela, e solo in quel momento, quando arrivai abbastanza vicino da poterlo vedere chiaramente, che mi resi conto che la persona davanti a me era Jin;

“Jin...JIN!”

Con le lacrime agli occhi, corsi verso Jin, pronto ad abbracciarlo, ma poco prima che potessi abbracciarlo, mi resi conto che qualcosa non andava: Jin era fermo, immobile ad osservarmi, eppure, nonostante il leggero sorriso che aveva sul volto, non parlava e soprattutto, sembrava senza vita.

“Hey zio, di qualcosa…”

Con un tono di voce triste, mi avvicinai a lui, cercando di toccarlo con il palmo della mia mano, ma non appena lo sfiorai, il suo corpo si illuminò di una luce dorata, cominciando ad irraggiare lo spazio in cui ci ritrovamo;

Non capivo cosa stesse succedendo, ma mi spaventai nel vedere il corpo di Jin andare in mille pezzi.

“No! Zio! Aspetta!” Urlai disperatamente dinanzi a quella scena: in quel momento avrei voluto parlargli, chiedergli scusa per quello che avevo fatto, sentire le sue solite ramanzine… volevo sentirlo parlare almeno una volta sola.

“Mi dispiace, zio…” dissi singhiozzando, mentre vedevo il suo corpo dissolversi in mezzo a tutta quella accecante luce senza che potessi fare qualcosa; rasssegnato, chiusi gli occhi controvoglia, cercando di proteggerli da quella luce che era diventata sempre più intensa. Ma fu proprio in quel momento, che sentii una voce.

“Non mollare, Ryu!”

disperatamente, cercai di muovermi in direzione di dove avevo udito la sua voce, ma prima che mi potessi avvicinare, una violenta esplosione di luce mi spazzò via...


 

*************

Il corpo di Ryu stava cambiando: divenne improvvisamente più muscoloso e più tonico, la sua statura aumentò di diversi centimetri, e il suo corpo cominciò ad emanare una strana luce rossastra a forma di cortina di fumo, che circondava il suo corpo come se fosse tutt’uno con lui;

Dopo l’iniziale confusione che Haru aveva provato, la donna si tranquillizzo, ed al posto dei rimorsi e dei sensi di colpa, presero spazio il senso di sollievo e la felicità del momento;

Neruh invece, guardava ancora con occhi disprezzanti Ryu, era rimasto sorpreso del fatto che il ragazzo fosse ancora in vita, ed anche se riteneva il figlio di Tetsuo una completa nullità, era rimasto colpito dal fatto che il ragazzo avesse abbastanza coraggio nel ingoiare quella pillola, ed era rimasto ancor più sorpreso del fatto che fosse ancora vivo;

“Beh, io me ne vado” disse Neruh, che uscì dalla stanza con un mix di emozioni che non aveva mai sperimentato prima. Ma una cosa era chiara: da oggi doveva tener d’occhio quel ragazzo.

Nel mentre, Haru prese in braccio Ryu, che era ancora privo di sensi, per poi portarlo verso il suo letto; Pensò a quello che era successo pochi istanti fa, e dopo un’attenta analisi, si rese conto che alla fine, colui che salvò Ryu fu nuovamente Jin;

“Quella luce… Quell’energia che ho percepito un’attimo fa era di Jin, non c’è dubbio; evidentemente, da qualche parte dentro Ryu, Jin deve aver lasciato un po’ del suo force in caso di grave pericolo… Quell’energia deve’essersi attivata proprio nel momento in cui Ryu stava per morire, salvandogli la vita...No, non è andata esattamente così”

La donna guardò Ryu per diversi secondi, per poi fare un sorriso dovuto all’eccitazione che provava in quel momento - “Sebbene la piccola parte del force di Jin siano stati importanti per la sua soppravivenza, quella da solo non poteva bastare… Probabilmente, questo ragazzo, nonostante non potesse utilizzare il suo force, aveva una vitalità ed una stamina più vicino ad un superumano rispetto alla vitalità di una persona normale; se non fosse stato figlio di Tetsuo, probabilmente sarebbe morto...”

La donna poi uscì dalla stanza, soddisfatta di quello che aveva visto e di quello che aveva appena scoperto: nonostante non avessero ancora controllato il valore del suo force, Haru era convinta che il ragazzo fosse un vero e proprio genio.

“E tutto suo padre, quel Marmocchio!”

   
 
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