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Autore: Tynuccia    12/11/2023    1 recensioni
[Gundam SEED Destiny] “Se ne parli con qualcuno giuro che ti castro,” abbaiò mentre cominciava a correre, turbato e furibondo. Non che fosse una novità.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Dearka Elthman, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Selfie

 

***

 

Qua è una noia.  

Yzak trattenne un sorriso. Poteva perfettamente immaginare la compostezza esteriore della sua fidanzata mentre dentro ribolliva. Era famosa per sapersi comportare in qualasiasi situazione, a prescindere da quello che stava provando.

Non hanno dei MS molto interessanti, tra l’altro. Avrei potuto anche rimanere su Aprilius. 

L’albino posò la forchetta, decidendo di risponderle e di far aspettare il suo pranzo. Era stato lui a spedirla su Maius per un convegno di ingegneria, e aveva creduto che le avrebbe fatto piacere. Senza considerare che, modesti a parte, il Maggiore Hahnenfuss era un genio in materia e ci sarebbe voluto molto per impressionarla propriamente. 

Tanto torni a casa lunedì. Pensa al rapporto che mi dovrai consegnare entro martedì.  

Come immaginava, la risposta giunse immediatamente.

Comandante lei è proprio una brutta persona. 

Rise, questa volta, conscio degli sguardi attoniti dei suoi sottoposti. Di sicuro vedere il loro austero superiore sogghignare con un cellulare in mano non era uno spettacolo usuale. E non aveva neppure voglia di apparire come un fidanzatino innamorato alle prese con la prima cotta, quindi si ricompose, guardando l’orologio.

Dovrebbe dormire, Maggiore. Non è tardissimo, su Maius? 

Veramente mi stavo preparando per fare un beeeel bagno caldo.

Yzak rimase a fissare lo schermo del telefono. Odiava quando Shiho lo provocava così. Di solito era un giovane uomo composto e serio, ma la sua criptonite era il corpo di lei. Adorava toccarla, possederla; ammirare le sue curve deliziose coperte dalle lenzuola spiegazzate del loro letto. E pensare a certe cose nella mensa dell’ufficio non era per niente salutare. 

Shiho sto lavorando. 

Lo so~

Imprecò tra i denti. C’era stata una particolare volta, causa scatenante del suo attuale scompiglio emotivo, qualche mese prima: la tedesca era tornata in camera dopo una breve doccia, i capelli ancora umidi ed un misero asciugamano a coprirla. Male. Nei suoi occhi violacei era sfavillata una malizia piena di iniziativa, e, infatti, erano finiti a farlo per terra, come due volgari adolescenti arrapati. 

Shiho. 

Di sicuro stava ridendo, quella sciagurata. Di lui e della situazione, ma sotto sotto non gli dava poi così tanto fastidio. Non gliel’aveva detto, ma tornare a casa e sdraiarsi nel letto vuoto, senza di lei, era una tortura. Si era abituato ad avere qualcuno da stringere per addormentarsi, ed il suo cuscino non era altrettanto d’aiuto. E non era neppure la prima volta che si ritrovavano lontani, ma non riusciva a superare la cosa. Era davvero una persona patetica.  

Non arrabbiarti ♥ Mi farò perdonare. 

La cosa mi spaventa.

Yzak si infilò in bocca una grossa forchettata di pasta, decidendo che sarebbe stato meglio se fosse tornato il più presto possibile nel suo ufficio. La Hahnenfuss sembrava in vena di scherzare con il fuoco, e solitamente aveva la meglio su di lui e sul suo ego fin troppo rigido e perbene. Si alzò, marciando verso l’uscita, con il suo solito cipiglio furibondo ed un passo sostenuto. 

Era quasi giunto a destinazione quando il cellulare, ancora stretto nella sua mano, vibrò nuovamente. Non riuscì a capire cosa gli stesse prendendo, ma fu colto da improvvisa curiosità ed aprì il messaggio nel mezzo del corridoio, fortunatamente deserto. 

Come promesso. 

Sotto quelle due parole campeggiava un file immagine. Fosse stato davvero assennato come credeva avrebbe aspettato di essere nella sicurezza del suo ufficio per guardare, ma nuovamente toccò lo schermo, al solo scopo di ritrovarsi con il cuore in gola. Ma scoprì di avere ancora un pezzetto disponibile da far scalare al suo muscolo cardiaco quando una voce familiare si levò da dietro di lui.

“Oddio, ma allora anche l’integerrimo Comandante Joule guarda le porche sul cellulare!” Dearka Elthman rise, passandogli un braccio attorno alle spalle. “Tra l’altro devo dire che hai anche degli ottimi gusti. Che gnocca!” Scrutò la foto, che inquadrava solo dalle labbra, piene ed inumidite, alla scollatura di un seno decisamente florido e, sicuramente, schiacciato perché risultasse ancora più appetibile. “Porno di gran classe. Non si vede nulla ma si intuisce tutto.” Spostò la sua attenzione sull’albino, estremamente rosso in volto. “Stai bene? Non mi hai ancora urlato nulla contro.”

Yzak mormorò qualcosa di inudibile. 

“Prego?”

“… quella è Shiho e ti conviene non dire nient’altro in merito perché ti ricordo che è la mia donna. Migliore amica della tua, tra le altre cose.”

Dearka spalancò gli occhi, tornando a fissare l’immagine per qualche secondo rubato. Il Maggiore Hahnenfuss? Con quell’accenno di lingua a sfiorare il labbro superiore? Con un sorrisetto talmente depravato che avrebbe potuto solo imparare da lei? Con quei grossi meloni sodi? Ma, prima che potesse memorizzare e metabolizzare il tutto, Yzak spense il telefono e gli tirò un pugno sul braccio, liberandosi dal suo giogo mentre sbuffava impaziente.

“Se ne parli con qualcuno giuro che ti castro,” abbaiò mentre cominciava a correre, turbato e furibondo. Non che fosse una novità. 

Il biondo si massaggiò il punto dolente, sogghignando e guardando il suo superiore sparire dietro l’angolo ad una velocità supersonica. “Almeno usa dei fazzoletti dopo che avrai finito!”Poi, grattandosi la nuca, scoppiò in una risata liberatoria e mormorò, a nessuno in particolare, quanto i due fossero segretamente, sorprendentemente degli sporcaccioni incalliti.

  
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